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Autore: Djibril83    30/10/2008    2 recensioni
Sono passati venticinque anni dal giorno dell'annientamento del gruppo di Inuyasha per mano di Naraku, ma tutti hano giurato di tornare per vendicarsi... non sempre, però, le cose vanno come ci si potrebbe aspettare...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il capitolo 27, oggi ho avuto un barlume di ispirazione…
Grazie a:
mel_nutella: scusa, ti ho fatto aspettare ancora, ma contro i cali d'ispirazione non si può nulla, e poi ho finito il Ramadan (giorni facoltativi compresi) a metà ottobre... coooomunque, penso di aver recuperato un po' di creatività, forse il prossimo cap arriverà prima! spero ti piaccia questo!
Bchan: spero anch'io di finire presto, ma spero anche di non scrivere porcate per la fretta di finire! :p perciò me la prendo comoda! skerzo... spero il cappy ti piaccia, si va verso il finale!
intery: tu mi capisci, vero?! se il cap non ti viene, non ti viene! Se l'avessi scritto prima avrei fatto crepare tutti per mano di Naraku in un "e la storia si ripete"... e non andava bene, vero?! :p Questo cap dovrebbe essere un po' meglio del precedente (spero), fammi sapere anche tu che ne pensi! ^_^
princess jiu 327: scusa, scusa, scusa! La finirò, non dubitare! Continua solo a credere in me! (che frase da film... -_-) Per il ritardo cercherò di rimediare.
bene, grazie a tutti! Vi lascio al capitolo! A prestooooo!

Cap. 27. Piano perfetto.


-Sentiamo, cos’hai in mente?

Ran interpellò Shippou, scatenando una visibile reazione annoiata in Sesshoumaru, che evidentemente non amava né discutere di tattica in gruppo, né tanto meno stare in gruppo a parlare di qualsiasi cosa. Il kitsune, come tutti gli altri, fece finta di nulla.

-Allora, in primo luogo, dobbiamo tornare nel passato: dobbiamo recuperare l’Hiraikotsu; non possiamo essere sicuri che Sanae sia in grado di usarlo alla perfezione, ma penso che ne abbia il potenziale latente e che quindi con un po’ di allenamento ce la possa fare tranquillamente.

La ragazza annuì con un sorriso dubbioso e Shippou continuò.

-A parte questo, potremo anche recuperare il bastone da monaco per Misato, se lo ritiene necessario…

Misato rispose con un’alzata di spalle. In effetti non era mai stato necessario, solo un mezzo per convogliare il suo potere mistico, come l’arco di Kagome ma molto meno efficiente.

-…e la goraishi di Kouga è sparita con lui, quindi una volta che Kouji ritroverà le sue memorie anche la ricomparsa di quella dovrebbe essere automatica… la cosa più importante, però, in questo momento è un’altra.

E il suo viso si fece di colpo più serio.

-Dobbiamo assolutamente mettere al sicuro il me del passato.

Tutti lo osservarono sconvolti, solo Sesshoumaru dopo nemmeno mezzo secondo riprese la sua postura perfetta e composta.

-In effetti mi aspettavo di vederti svanire sotto i nostri occhi da un momento all’altro.

Di colpo tutti gli sguardi attoniti si indirizzarono al principe dei demoni, che solo era riuscito a comprendere la gravità della situazione. Shippou ridacchiò amaramente.

-Vedo che comprendi la situazione. Naraku avrà sicuramente capito cosa è successo, anzi, sospetto che sapesse qualcosa già prima del nostro ritorno nel passato, perché ci ha fatto accogliere da Kikyou cui deve avere procurato in qualche modo un nuovo corpo fittizio, ma che fortunatamente non ha voluto cooperare, e da Inuyasha, che ha fatto risorgere e ha controllato grazie ad un frammento della sfera che, ora, ci da un enorme vantaggio.

Misato gli fece cenno con le mani di venire al dunque.

-Si, un attimo! Senza ricapitolare oltre, sarebbe stato logico se Naraku adesso fosse stato preso in contropiede dal nostro attacco indiretto, che noi fossimo in vantaggio, ma i fatti dimostrano altrimenti… e se io sono ancora qui - e quindi Naraku non mi ha ancora distrutto nel passato quando ero un cucciolo indifeso - è solo perché dall’altra parte ci aspetta sicuramente una trappola ancora più malvagia. Ancora, penso di avere individuato anche la chiave della questione…

-E cioè?!

Esclamò Sanae al colmo dell’esasperazione. Ormai la tensione era palpabile; tutti stavano per perdere la pazienza.

-Cioè Naraku ha un nuovo alleato che con ogni probabilità sa leggere nel futuro… e spero proprio che non l’abbia ancora assimilato nel passato perché, vi assicuro che nel nostro presente si è sbarazzato di tutti i demoni, con poche eccezioni – me e chi è riuscito a nascondersi sotto spoglie umane. Finché non ci sbarazzeremo di questa minaccia, Naraku sarà al corrente in anticipo di tutte le nostre mosse… nel passato come nel presente. Abbiamo solo un vantaggio: sembra proprio che questo nuovo demone possa prevedere solo le azioni e non le conseguenze, e lo dimostra il fatto che ciò che è accaduto dopo a Kikyou e Inuyasha è stato decisamente a nostro vantaggio. Perciò non penso Naraku possa averli previsti in anticipo…

Tutti - tranne uno - lo osservavano estasiati.

-Certo che è strano pensare che tu e lo Shippou dell’epoca Sengoku siate lo stesso demone…

Concluse Misato con un risolino e il kitsune lo fulminò con lo sguardo.

-Molto divertente.

-Bando alle ciancie.

Li interruppe Sesshoumaru annoiato.

-Voi occupatevi delle vostre stupide armi e di salvarvi la pelle, lasciate a me la nuova compagnia di Naraku, ho un conto in sospeso con lui.

Sesshoumaru aveva lasciato intendere più di quanto avesse voluto e Ran, per un attimo, sentì il cuore balzarle in gola e si dovette trattenere per non cambiare espressione all’improvviso, era sicura che il suo demone l’avrebbe notato. Ovviamente voleva vendicare Rin; occhio per occhio, dente per dente. Era normale e naturale, e dato che Rin era lei stessa rinata in quell’epoca la cosa non avrebbe dovuto toccarla minimamente… eppure si sentiva rodere dalla gelosia…

-Quindi chi tornerà nel passato?

Chiese esitante, la voce che tremolava impercettibilmente, e Sesshoumaru le lanciò un’occhiataccia che quasi la scorticò viva.

-Andremo solo io e Sesshoumaru, non possiamo ancora contare su Yasha e Kouji ed è meglio che voi umani restiate qui al sicuro, non è ancora arrivato il momento per voi di uscire allo scoperto.

S’intromise Shippou sperando di allentare la tensione visibilmente creatasi, ma i due non erano ancora disposti a lasciar cadere l’argomento.

-Ed io cosa farò? Intendo dopo, non ho mai avuto nessun potere particolare, quale sarà il mio compito?

Sesshoumaru non diede il tempo a nessuno nemmeno di rimuginare sulla domanda che sollevò la ragazza con un braccio solo e se la issò sulla spalla. Ran, pietrificata dal gesto inaspettato, non riuscì nemmeno ad emettere un suono.

-Tu taci e vieni con me.

Le intimò prima di continuare rivolgendosi al kitsune senza degnare di uno sguardo gli altri che osservavano con gli occhi fuori dalle orbite lui e il sedere di Ran che gli spuntava da sopra la spalla.

-Domattina all’alba di fronte al pozzo. Se non ci sarai, procederò da solo.

Si voltò e s’incamminò senza aspettare risposta, e Ran salutò silenziosamente con un cenno della mano, stando attenta a muovere la mano senza spostare il braccio dalla schiena del demone, quasi lui potesse sgridarla per aver usato un gesto di cortesia. Non appena furono fuori del locale, Sesshoumaru si alzò in volo in piena piazza, con la lunga coda che fluttuava verso il basso mentre la gente attonita si domandava se non fossero le riprese di un film.

-Hey! La mia macchina!

Protestò Ran sperando di farlo ragionare, pur sapendo che era una causa persa in partenza. Il demone non le rispose, ricoprendo in pochi minuti la distanza che li separava dal condominio dove ormai convivevano, planò con grazia sul terrazzo, sfilò le chiavi dalla borsa della giovane con mano di velluto e penetrò nel palazzo andando subito ad aprire la porta del loro appartamento. Una volta all’interno, camminò così velocemente che quasi i piedi non sfiorarono terra e giunto nella loro stanza la gettò sul letto e le piombò addosso inesorabile, togliendole il respiro con un bacio selvaggio e passionale.
Ran era completamente in suo potere.

-L’unica cosa che tu puoi fare…

Le sussurrò nell’orecchio con voce roca facendola rabbrividire di piacere.

-…è restare al sicuro, lontano dal pericolo.

Concluse e tornò a baciarla, facendole scivolare le mani sotto le cosce ed avvolgendosele intorno alla vita. Ran emise un gemito incontrollato, incapace di rispondere a quella frase che valeva più di mille dichiarazioni d’amore: Sesshoumaru aveva paura di perderla. La voleva al sicuro, non voleva soffrire ancora per la sua mancanza, a prescindere dal suo nome e dall’epoca in cui viveva; l’aveva già persa una volta, e come voleva impedire che accadesse una seconda, voleva vendicarsi per la prima. Dopotutto non era una demone poi così glaciale. Focoso… solo con lei…

§§§

L’aria gelida dell’alba appena sorta gli solleticava le guance, mentre aspettava con fin troppa pazienza che anche l’altro demone lo raggiungesse nel luogo prestabilito. Aspettare non era mai stato il suo forte, dopotutto, non aveva mai dovuto realmente aspettare nessuno, né mai collaborare per raggiungere un obiettivo; molte cose erano cambiate, lui era cambiato. Ed era stata Ran a farlo. Così simile ma allo stesso tempo così diversa da Rin… più audace, più decisa… arrossì impercettibilmente nel ricordare come avevano “chiarito le cose” la notte precedente. Era riuscita a tenere il suo ritmo per tutta la notte, davvero niente male per un essere umano; lui non avrebbe avuto problemi, ma lei probabilmente ci avrebbe messo almeno mezza giornata per riprendersi.
Sorrise compiaciuto di se stesso, così perso nei suoi pensieri da non notare l’ombra che lo avvicinava di soppiatto.

-Che fai? Sorridi da solo?

Evidentemente Shippou non ci teneva alla vita. Sesshoumaru lo fulminò con due occhi fiammeggianti e il kitsune rabbrividì facendo finta di guardarsi intorno.

-Cosa?! Chi ha parlato?! Hai sentito qualcosa?!

Ma Sesshoumaru non era già più davanti a lui, era scivolato silenziosamente quanto velocemente nel pozzo; con un sospiro Shippou lo seguì, l’aveva scampata di nuovo.

§§§

Nell’aria c’era uno strano odore. Indiscutibilmente quello di Naraku, ma non solo: un profumo che ben conosceva proveniva dalla stessa direzione e, se la teoria del kitsune fosse stata giusta, sarebbe dovuto appartenere ad un nuovo demone capace di prevedere il futuro… ma di demoniaco non aveva nulla. Non aveva idea di dove potesse essere quel demone, ed al momento non gli importava: la trappola che Naraku aveva preparato per loro - per lui in particolare - era molto più subdola e crudele di quanto prospettato, perché l’odore che avvertiva, sebbene deturpato da quello della morte e del demone ragno, era lo stesso che portava addosso impresso come un marchio d’amore.
I suoi occhi si fecero improvvisamente rossi e feroci, mentre anche Shippou usciva dal pozzo alle sue spalle e lo squadrava confuso, non avendo ancora capito cosa stava accadendo.
Naraku aveva passato il limite.

Continua…
  
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