Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: NayaAirwair    25/11/2014    0 recensioni
Derek Grey e Kim Jones non sono ragazzi come tutti gli altri. Loro sono parte dell' ultima evoluzione del genere umano e di conseguenza hanno qualcosa che li rende diversi da chiunque altro...Qualcosa di speciale.
Derek è cresciuto conoscendo i suoi poteri e le sue capacità, ed è stato addestrato a combattere e a controllarli. Kim, invece, ha sempre ignorato tutto.
Quando si incontrano, non è affatto un caso.
Derek è stato mandato a cercarla, a proteggerla da qualcuno che vuole il loro potere. Qualcuno che non si arrenderà tanto facilmente.
Kim scoprirà la verità su se stessa e sul mondo di cui nessuno parla e lo farà grazie Derek, il ragazzo che l' ha salvata.
Ma qualcuno sta progettando di impadronirsi dei loro poteri per governare il mondo e per distruggere tutti loro. Riusciranno a fermarlo?
"Non esiste un modo per definirci.
La gente non sà di noi. Il governo ci tiene nascosti. Viviamo tutti insieme in un istituto dove ci addestrano come militari e dove gli scienziati cercano di capire che cosa siamo.
Non ho bisogno che siano loro a dirmelo, io so già di non essere umano.
Solo che gli scienziati hanno la testa incredibilmente dura."
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Derek


Da questo lato dell' East River, ormai, non restano altro che vecchi edifici sconnessi e quasi tutti abbandonati, il fiume dalle acque scure odora di marcio e così tutto quello che c' è sulle sue rive.
Siamo qui da quasi  un' ora e ancora non abbiamo trovato tracce di Kimberly e, francamente, ho perso la pazienza da almeno quarantacinque minuti.
-Questa è quella giusta-, dice Liam al mio fianco, lo guardo scettico prima di tornare ad osservare la palazzina abbandonata difronte a me.
-L' hai già detto tre case fa, dì un po', stai tirando a indovinare?-, chiedo io mettendomi le mani nelle tasche dei jeans, lui non si scompone, -No, stavolta lo avverto-, e così detto si avvicina al palazzo con passo sicuro, sbuffo e lo seguo. Anche io ho "avvertito" qualcosa in effetti ma non glielo dico per non dargli soddisfazione.
-Tanto ti ho sentito comunque-, dice lui ridendo ed io mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo.
Odio quando ascolta i miei pensieri senza avvisare.
-Fatti i fatti tuoi professor X, almeno quando penso lasciami in pace-, borbotto e lui solleva le braccia in segno di resa, -Ok, scusa-.
Liam è il mio migliore amico e ovviamente il suo potere è la telepatia. Penso che sia davvero un ottimo potere se si tratta di prevedere mosse durante un combattimento o per sapere la verità su qualcuno, ma se si tratta di me gli conviene tenere a bada quella specie di cervello sovrasviluppato.
Siamo arrivati sulla porta, stò per allungare una mano ed aprire quando sento un rumore di passi provenire dall' alto, mi volto a guardare Liam che mi osserva con gli occhi castani attenti.
-Hai sentito?-, chiede,  io annuisco e sorrido, -Qualcuno ci ha organizzato una festa a sorpresa-, rispondo e Liam alza gli occhi al cielo.
Un' altro colpo dall' alto, stavolta come di qualcosa che cade a terra e ci ritroviamo a correre nella casa e poi su per le scale il più velocemente possibile.
Lei è qui.
________________________________________________________________________________________


KIM

Ok, ora so che quando nei film prendono a spallate le porte per aprirle sono tutte stronzate.
La porta di legno pesante è ancora al suo posto e non si è mossa di un millimetro, in compenso io mi sono ritrovata col sedere a terra ed una spalla dolorante. Me la massaggio mentre mi rialzo a fatica.
Mi guardo attorno in cerca di un' altra via di fuga ma non c' è niente in questa maledetta stanza!
Mi sono risvegliata ed ero sola, la stanza è rimasta buia per tutto il tempo e nessuno è venuto a controllarmi.
Per i primi dieci minuti ho pianto e sono rimasta paralizzata dalla paura, poi mi sono alzata, ho buttato a terra cappotto, guanti e cappello e ho deciso di uscire da qui.
Le ho provate tutte, davvero.
Ma non c' è davvero niente che possa aiutarmi a scappare qui dentro a parte un tavolo di legno con una gamba staccata e sinceramente non credo che mi possa essere granchè utile.
Ho provato a forzare la porta in tutte le maniere possibili ma niente, c' è una finestra ma è a più di tre metri d' altezza e per me che sono solo un metro e cinquantratrè scarso, è praticamente impossibile raggiungerla.
Mi stò ancora guardando attorno pensando a cosa fare quando sento dei passi affrettati  fuori dalla porta.
Col cuore in gola cerco un nascondiglio o un' arma e lo sguardo mi cade sulla gamba staccata del tavolo, mi chino a  raccoglierla e mi apposto dietro alla porta, se non posso scappare, almeno proverò a combattere.

___________________________________________________________________________________

DEREK

Basta un trucchetto semplice per far scattare la serratura della porta, e appena si apre, Liam entra quasi di corsa, il secondo dopo però, una specie di mazza gli finisce dritta sul naso e melo scaraventa contro.
Lo afferro da sotto le ascelle e lo rimetto in piedi mentre lui si regge il naso imprecando.
Stavolta mi faccio avanti io e appena la mazza mi arriva contro, la blocco con la mano e tiro con forza verso di me, Kimberly mi finisce addosso e inizia a dimenarsi in tutti i modi, tirando calci e pugni.
La prima cosa che noto è che per fortuna sembra stare bene, e la seconda è che è davvero debole, le afferro i polsi e in un secondo la volto, incrociandole le braccia davanti al suo petto.
Lei continua a scalciare e gridare ma non la mollo.
-Calma, piccola, non siamo noi i cattivi-, le dico all' orecchio.
Liam ci gira attorno sogghignando, -Ha un bel caratterino, eh?-, domanda mentre lei cerca di mordermi il dorso della mano, la scosto e la sollevo praticamente di peso.
-Maledizione, è più facile tenere a bada Soldier-, dico io mentre lei continua a dimenarsi, -Lasciami andare!-, grida lei, la sua voce è stridula, sembra che stia piangendo.
Odio le ragazze che piangono, non sò mai cosa fare quando fanno così... Mi spiazzano.
"Allora, mi aiuti?!", indirizzo il pensiero a Liam e lui mi guarda con un mezzo sorriso, "E' la prima volta che una ragazza ti rifiuta in questo modo, lasciami godere il momento", risponde, io lo guardo male, malissimo e allora lui si decide ad aiutarmi.
Si china difronte a Kimberly e lo vedo mentre le scosta i capelli dal viso, lei non smette di agitarsi.
-Ehi, calma, siamo noi, ti ricordi? Siamo qui per aiutarti-
Lei singhiozza forte ma smette di tirarmi calci agli stinchi, grazie al cielo.
"No, grazie a me", sento rimbombare nella testa, Liam stà sorridendo e io ho una gran voglia di tirargli un pugno.
-Non prendermi in giro... Se siete qui per uccidermi fatelo e basta-.
Wow questa non mel' aspettavo.
-Ehi ma che dici? Non vogliamo farti del male, telo giuro, siamo venuti a liberarti. Fidati di noi, ok?-
Lei tremò tra le mie braccia ma non rispose.
-Derek, lasciala-, piano piano le lascio i polsi, sperando che questo gesto serva a dimostrarle che così si può fidare.
Lei fa un passo verso Liam e lui le sorride, -Visto? Puoi stare tranquilla-.
Kimberly annuisce appena. E subito dopo si mette a correre in direzione della porta che abbiamo lasciato aperta.
­_________________________________________________________________________

Kim

Non posso fidarmi di loro. Vorrei poterlo fare, davvero, ma non li conosco e non sò da dove sono sbucati.
Corro giù dalle scale il più velocemente possibile ma appena arrivo al secondo piano mi blocco di colpo.
Davanti a me ci sono due uomini e uno dei due è quello che mi aveva bloccata in strada.
Loro mi fissano ed io mi rendo conto di avere un' espressione terrorrizata.
Cerco di indietreggiare ma uno mi prende per i capelli e mi sbatte contro il muro, talmente forte che sento il cervello rimbalzare nel cranio e il fiato esce completamente dal mio corpo.
-Come diavolo hai fatto ad uscire, piccoletta?-, dice l' altro uomo.
Io sono ancora a terra e stò ansimando, cercando di riprendere fiato.
Riesco a vedere a malapena che l' uomo che mi ha parlato si è sfilato la cintura e ha alzato il braccio per colpirmi, mi raggomitolo su me stessa cerco di prepararmi a ricevere la frustata.
Sento lo schiocco secco del cuoio contro alla pelle e urlo d' istinto ma stranamente non ho sentito nessun dolore.
Riapro gli occhi e vedo il ragazzo con i capelli scuri davanti a me, tende il braccio in avanti e la cintura gli si è avvolta attorno al polso.
Trattengo il fiato mentre gli molla un pugno in piena faccia, talmente forte che l' uomo cade a terra e non si rialza più.
Poi si volta e mi guarda un secondo prima di abbassarsi.
I suoi occhi sono di piombo e mi inchiodano sul posto, sento la testa che gira e credo che sia un effetto della botta che ho preso.
-Stai bene?-, mi chiede e la sua voce è profonda, sbatto gli occhi un paio di volte ma ancora non rispondo.
-Ehi, guardami. Stai bene?-, sento la sua mano sfiorarmi la tempia e mi ritraggo d' istinto, ricomincio a respirare e chiudo gli occhi annuendo.
-S- Sì... Stò bene-.
Sento un forte tonfo e riapro gli occhi, il ragazzo si è voltato e stà guardando il suo amico, quello biondo.
E' a terra e l' altro uomo stà per buttarglisi addosso, in mano tiene qualcosa di scuro... Una pistola!
-Liam!-, il moro salta in piedi nel giro di mezzo secondo e si getta dall' altra parte del corridoio.
L' uomo vola in aria... Lui ... Lui vola letteralmente in aria per poi sbattere contro il muro e atterrare inerte, la pistola finisce da sola da qualche parte lungo il pavimento.
Ma com' è possibile?
Nessuno ha toccato quell' uomo!
Come può essere volato via?!?
Il biondo si mette seduto e mostra i pollici alzati all' amico, -Questo era da medaglia d' oro, proprio bravo!-, esclama, ridendo.
-Ti stupisce?-, chiede l' amico avvicinandosi e aiutandolo a rialzarsi, il biondo ride, -Modesto come al solito, eh?-.
Ma che? Non ci sto capendo più niente.
I- Insomma.... è stato quel ragazzo a far volare via l' uomo? Come?
Forse è solo la botta in testa ma sento che stò per vomitare. O svenire. O entrambe le cose.
Ho bisogno di riprendermi.
Mi appoggio con la schiena al muro dietro di me e chiudo gli occhi, cercando di controllare la nausea.
Quando riapro di nuovo gli occhi li ritrovo entrambi che mi fissano.
Mi appiattisco al muro, come se questo bastasse a tenermi lontana da loro.
-Cavolo-, dice il biondo.
-E' terrorrizzata-, afferma l' altro, come se non fossi presente e non li stessi ascoltando.
Li guardo male, per ricordargli che ho anche io le orecchie.
-Si può sapere chi diavolo siete?-, chiedo.
-Io sono Liam, lui è Derek. Siamo stati mandati qui per portarti al sicuro-, Liam si avvicina di un passo mostrandomi entrambe le mani, come a dimostrare di essere disarmato.
-Siete della polizia?-, chiedo dopo un po' e Derek si mette a ridere, lo guardo male. -Che c' è di divertente?-
-Ti sembriamo due poliziotti?-, domanda lui in risposta.
In effetti non ha tutti i torti ma non ho intenzione di dargli la soddisfazione di avere ragione.
-Sentite, intanto togliamoci di qui. Gli altri potrebbero arrivare a momenti-, dice Liam e io lo guardo.
-Ci sono altri?-, avverto la preoccupazione nella mia voce.
Lui stringe le labbra e guarda Derek, che si avvicina e si china di nuovo su di me.
-Ti stanno cercando. Puoi non crederci ma sono loro i cattivi e noi stiamo cercando di portarti al sicuro, tu hai bisogno di noi e noi abbiamo bisogno che tu non cerchi più di scappare. Ti prometto che quando saremmo al sicuro ti racconterò tutto ma per il momento pensi di poter fare uno sforzo di fiducia nei nostri confronti?-, ha parlato con calma, come se si sforzasse di essere gentile.
Combatto contro me stessa per un po'.
Tutto quello che sò è che stamattina era tutto normale, poi ho incontrato lui e tutto è cambiato.
Però non sono stati loro a farmi svenire, portarmi via e chiudermi in una stanza. E nemmeno a sbattermi contro il muro, anzi, lui si è preso quel colpo per me.
I suoi occhi sono seri, profondi e sembrano sinceri.
Mi allunga una mano per aiutarmi ad alzarmi.
Mi posso fidare?
Non ne ho idea.
Ma se è vero che c' è qualcuno che vuole farmi del male sarebbe meglio stare vicino a chi mi ha salvato, giusto?
-Allora, ci stai?-, mi chiede.
Guardo Liam, poi di nuovo lui.
-Sì-, dico e allungo una mano ad afferare la sua.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: NayaAirwair