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Autore: vibeke_is_falling    25/11/2014    1 recensioni
"Perché non capisci che la vita eterna non è una condanna ma un dono?"
"Allora vattene, vai dai tuoi nuovi amici! Abbandona la scuola e vai a divertirti, se è questo che vuoi. Vattene e lasciami solo."
Genere: Fantasy, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayley Williams, Nuovo Personaggio, Taylor York
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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«And I hate to see your heart break, I hate to see your eyes get darker as they close, but I've been there before»

 

 

"Ma quanto sono stato stupido!" continuava a ripetersi Tay mentre si avviava verso casa. Quel gior­no, a scuola, avevano parlato del genere fantasy e avevano analizzato le leggende che parlavano di come uccidere un vampiro. Quasi tutte dicevano di ficcare nel cuore della creatura un paletto di frassino, e lui non era riuscito a trattenersi dal sussurrare: "una marea di cavolate!".

"Ma andiamo, i vampiri sono immortali, possono essere uccisi solo dai Cacciatori di Vampiri, i di­scendenti dell'Angelo. E non è nemmeno vero che non possono solo stare alla luce del sole, il mio clan è diurno. Insomma, come possono gli umani credere a tali baggianate?". Era arrivato a casa, aprì la porta e si ritrovò davanti allo specchio, (ecco un'altra falsa diceria). Era alto, magro e con i ricci capelli castani spettinati. Gli altri ragazzi lo consideravano semplicemente un ragazzo punk, un ribelle, ma mai nessuno si era accorto di quanto fosse strano. Di quanto fosse diverso da loro. con un sospiro superò il corridoio e entrò in cucina. Suo padre era seduto su uno sgabello e stava leg­gendo un libro.

"Ciao pà, come è andata oggi?"

"Molto bene, la tipografia va a gonfie vele. Questo autore è davvero promettente, penso che non me lo lascerò sfuggire." disse, indicando il libro.

Dopo un breve resoconto della sua giornata scolastica, il ragazzo prese una bottiglia contenente li­quido rosso e si era seduto di fronte all'uomo.

"Guardami papà, dobbiamo parlare." Gli occhi di suo padre spuntarono da sopra il libro. "Perché continui a mandarmi a scuola come se niente fosse? Sono passati 2 anni da quando Mike ci ha mor­si, io non cambierò mai, non diventerò mai un adulto e tu non diventerai mai un vecchio. Possiamo vivere qui ancora tre,forse quattro anni. Ma dopo? Quando tutti i miei amici diventeranno adulti e io sembrerò ancora un ragazzino? Come lo spiegherò? Abbiamo cambiato città per non vedere mai più Mike e per tagliare i ponti con i nostri vecchi amici. Qui abbiamo incontrato un clan di diurni pro­prio come noi, che ci ha offerto una nuova possibilità, un nuovo inizio. Potremo vivere con loro, sa­rebbero la nostra nuova famiglia, i nostri amici con cui passare l'eternità. Non possiamo andare avanti solo noi due contro tutti, e lo sai."

"E' vero. Hai perfettamente ragione, abbiamo già cambiato città e qui abbiamo trovato altri come noi pronti ad accoglierci. Ma..."

"Ma che cosa? Possibile che tu abbia sempre paura di tutto?" urlò il giovane.

"Tu sei giovane Tay. Ma guardami! Non ti sembra che io ne abbai già passate troppe? Ho visto tua madre morire, ti ho cresciuto da solo e poi siamo stati trasformati... Il mio più grande desiderio era quello di fare una vita schifosamente normale, felice e speravo di morire prima o poi. E invece gra­zie alla tua incoscienza ora sono, siamo, condannati alla vita eterna!" gli occhi grigi dell'uomo erano stanchi e pieni di lacrime.

"Perché non capisci che la vita eterna non è una condanna ma un dono? Ora possiamo fare quello che vogliamo senza dover temere per la nOSrta incolumità! Non è fantastico?" Taylor era in piedi e aveva rovesciato il sangue sul tappeto.

"Allora vattene, vai dai tuoi nuovi amici! Abbandona la scuola e vai a divertirti, se è questo che vuoi. Vattene e lasciami solo."

vedere suo padre guardarlo con quell'aria di compassione aveva fatto infuriare il ragazzo che non era più riuscito a controllarsi e prima di compiere un gesto spropositato si era voltato, aveva preso il suo zaino ed era corso fuori di casa. Lacrime di rabbia gli bagnavano le guance, ma a lui non impor­tava più.

***

Aveva camminato molto e era arrivato in un quartiere malfamato di Canberra. Si diresse verso una casetta dall'aria trascurata e suonò il campanello. Un ragazzo altissimo, magro e con un paio di oc­chi azzurri luccicanti che risaltavano sui lunghi capelli neri aprì la porta. Dopo qualche secondo sul suo volto apparve un sorriso, che scopriva i canini appuntiti. "Taylor, hai accettato la mia proposta?" domandò con voce ruvida e profonda. "Si Andy, io mi vorrei unire al clan, mentre mio padre ha de­ciso di passare il resto dei suoi innumerevoli giorni da solo."

Andy si spostò per farlo passare. Una volta entrato Tay scoprì che nella casa oltre al suo nuovo ami­co ci viveva un'altro vampiro. Andy fece le presentazioni ufficiali e poi lo accompagnò in una stan­za da letto, piccola e totalmente anonima.

"Questa è la tua nuova camera, potrai personalizzarla ovviamente. Justin non è un tipo loquace, quindi non ti stupire se, al contrario di me, non parla molto."

Nei giorni successivi Taylor fece conoscenza di tutto il clan, circa una ventina di vampiri la cui età oscillava dai 6 agli 80 anni. Andy era diventato in così poco tempo uno dei migliori amici che aves­se mai avuto. Suo padre non si era mai fatto sentire, ne lui lo aveva più cercato. Non aveva bisogno di lui.

***

Una sera Andy aveva proposto a Justin e a Tay di uscire con lui, la sua attuale fidanzata e due ami­che di lei. Entrambi avevano accettato. Il moro aveva specificato che le ragazze non erano vampire e che non avrebbero dovuto scoprire la loro vera natura.

Amy, la ragazza di Andy non era molto bella, ma era senza dubbio adatta a lui. Le altre due Hayley e Emma erano al contrario molto carine. Era stata una serata molto divertente, dove Justin (incredi­bile) aveva parlato, riso e scherzato per quasi tutto il tempo. Taylor era stato molto colpito dalla per­sonalità energica e solare di Hay. Così a fine serata, le chiese di scambiarsi i numeri. La ragazza ac­cettò e da allora iniziarono a vedersi molto spesso. Il ragazzo era ormai convinto di essersi innamo­rato di lei, di quei capelli rossi, dei suoi fantastici occhi verdi e delle sue battute taglienti. Era total­mente cotto di lei e per questo i suoi due coinquilini non facevano altro che prenderlo in giro.

Così una sera, quando entrambi i suoi amici non erano in casa, la invitò. Alle 21 in punto suonarono il campanello. Taylor aveva il cuore in gola, aveva fatto di tutto per prepararsi, si era addirittura li­sciato i capelli, ma nonostante tutto non si sentiva pronto. Inspirando lentamente aprì la porta, ma la sua espressione di sicuro distacco che aveva copiato da Andy cedette non appena la vide. Era stu­penda, sembrava irradiasse una luce propria. La invitò ad entrare e lei accettò. Una volta chiusa la porta al buio si vedevano solo i loro occhi. In silenzio Hayley lo prese per mano e allora lui, senten­dosi nuovamente sicuro di sé disse:"Mi piaci tantissimo, volevo chiederti se..." ma fu interrotto per­ché la ragazza l'aveva abbracciato, aveva avvicinato le labbra alle sue e sebbene lui non potesse sen­tire materialmente il caldo o il freddo avrebbe potuto giurare che quelle di lei scottassero. Era così tanto tempo che aspettava quel momento. Improvvisamente sentì qualcosa piantato nel petto e una fitta di dolore lo fece piegare in due. Aveva un coltello d'argento piantato nel petto. Aprì la bocca per chiedere spiegazioni, ma vomitò un flusso di sangue.

Sul volto di Hayley c'era un sorriso crude­le. "Solo coloro che discendono da un Angelo possono uccidere i vampiri." fu l'ultima cosa che Tay­lor sentì prima che tutto diventasse buio.

   
 
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