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Autore: vik__    25/11/2014    0 recensioni
Amanda è una ragazza semplice che sogna di diventare un importante avvocato come lo era suo padre. Studia ormai da 3 anni per diventarlo, e non ha molto tempo da dedicare alle relazioni. L'unico rapporto importante che ha è quello con la sua migliore amica Lucy che conosce dai tempi delle superiori.
E se un giorno Amanda incontrasse qualcuno che le stravolgesse completamente la vita e le facesse provare cose mai provate prima?
Dalla storia:
Stava svogliatamente girovagando, soffermandosi su qualche capo che la incuriosiva, quando qualcuno le urtò la spalla da dietro facendo cadere il contenuto della sua borsa per terra. Amanda già nervosa di suo si chinò per raccogliere le sue cose quando una voce la interruppe.
"Mi dispiace, non ti ho visto." Esclamò una voce profonda. Amanda prima di alzarsi rispose malamente "Ho notato." Recuperò la borsa e si alzò il viso e incontrando quello del ragazzo. Era il ragazzo più bello che lei avesse mai visto. Era alto, con le spalle larghe e possenti, dalla maglietta grigia a maniche corte si poteva notare l'accenno e dei muscoli forti, e i jeans scuri che portava gli fasciavano le gambe in modo spettacolare. Quando lo guardò negli occhi,
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Incontri Inaspettati.


Quella giornata si prospettava davvero brutta.
Lucy voleva andare a tutti i costi a fare shopping nel centro di Londra e aveva costretto Amanda ad andare con lei. La mattinata era dura gia di suo con le lezioni che la aspettavano e doveva anche aggiungere le richieste pazze di Lu. Non potevi dire di no a quella ragazza, o sarebbe stata capace di non rivolgerti più la parola per settimane, così Amanda si ritrovò costretta ad andare.
Era appena uscita di casa per raggiungerla da Sturbucks quando il suo telefono squillò. Dopo averlo ardentemente cercato nei meandri della sua borsa, Amanda lo tirò fuori e rispose senza neanche guardare chi la stava chiamando. Ma dopo aver sentito la voce arrabbiata che la riprendeva aveva capito immediatamente di chi si trattava.
"Ma dove diavolo sei? E' venti minuti che ti aspetto qui al gelo! Che fine hai fatto?" esplose la voce di Lucy. Amanda buttò un occhio sull'ora del telefono e si scusò.
"Scusa Lu, mi sono addormentata e non ho visto l'ora! Arrivo fra 10 minuti, tu intanto entra pure e prenditi un caffè, io sto partendo." E dopo aver ascoltato qualche altra imprecazione su quanto fosse sbadata e ritardataria, Amanda salì sulla sua auto e si diresse nel centro della città.
Londra non le era mai piaciuta più di tanto, preferiva in assoluto Canterboury dov'era cresciuta e dove vivevano sua mamma Eleonor e il fratello diciasettenne Trevor. Londra era così dispersiva e caotica, era sempre trafficata e spostarsi era un incubo. Si era trasferita solo per la facoltà di legge. Aveva affittato un appartamento vicino all'università insieme a Lucy, che studiava insieme a lei, e aveva inseguito il suo sogno.
Fin da quando era bambina, volle diventare un importante avvocato. Tutto nacque da suo papà. Adorava suo padre, era il suo punto di riferimento, il suo eroe, sfortunatamente quando lei aveva circa 7 anni si ammalò di leucemia, e dopo pochi mesi morì.
I mesi a seguire furono uno strazio, Amanda faceva fatica a parlare con chiunque, se ne stava chiusa nella sua cameretta a piangere e guardare vecchie foto. Finchè, un giorno alla scuola elementare una bambina con un sorriso gigante e due lunghe trecce nere le si avvicinò chiedendole se voleva giocare con lei. Amanda accettò un po titubante e dopo pochi minuti passati a chiacchierare con lei le rispuntò di nuovo il sorriso.
Quella bambina la faceva sentire felice e leggera. Le faceva dimenticare la mancanza del padre, e si sentiva più libera. Da quel giorno divennero migliori amiche. Lucy le era entrata nel cuore come pochi, e se lei si affezionava a qualcuno era difficile che lo lasciasse andare. Così eccole qua, insieme in questa città bella ma caotica.
  Dopo 20 minuti passati in mezzo al traffico, finalmente Amanda arrivò, e vide la figura dell'amica in lontananza. Indossava dei jeans chiari e degli stivaletti, con un lungo cappotto color beige che faceva risaltare i lunghi capelli neri, lasciati lisci e morbidi sulle spalle. I suoi occhi azzurri erano messi in risalto dal mascara che li ingrandiva ancora di più. Le andò incontro salutandola.
"Mandy! Finalmente ce l'hai fatta! Pensavo di fare le radici." Lucy era solita chiamarla in quel modo. Suo padre la chiamava così, e solo Lucy era riuscita a colmare un po di quel vuoto che le era rimasto. Nemmeno sua mamma poteva chiamarla così.
"Si, scusa." Disse abbassando gli occhi.
"Ok, fa niente. Ma ora, sei pronta a girare tutti i negozi presenti in Londra?" Disse tutta emozionata, saltellando.
"Si guarda, non vedo l'ora." Rispose ironicamente. L'amica alzò gli occhi al cielo e accennando un sorriso la prese sottobraccio iniziando a girare per negozi e parlando degli ultimi gossip.
  Erano quasi due ore che giravano per negozi, Amanda voleva spararsi, per la quantità di vestiti che aveva provato sotto ordine dell'amica. Si trovava in camerino per provare l'ultimo vestito per poi tornare finalmente a casa, ma stava litigando con la zip, che non voleva saperne di alzarsi. Dopo vari tentativi ci riuscì, e un po stanca e sudaticcia per il caldo opprimente di quei camerini, uscì posizionandosi davanti allo specchio.
"Wow, Mandy sei uno spettacolo!" Esclamò Lucy guardandola attentamente.
Indossava un abito corto fino a metà coscia, di un blu scuro che faceva risaltare i suoi occhi verdi. Aveva una scollatura a V che metteva in mostra la sua terza abbondante di seno, scendeva stretto fino alla vita e poi si allargava morbido. Ai piedi delle sue gambe affusolate aveva un paio di tacchi beige. Si osservò a lungo, ma alla fine un sorriso fece capolinea sul suo viso.
Si piaceva, ed era da tanto che non succedeva. Dopo gli apprezzamenti di Lucy, si cambiò e andò alla cassa pronta per pagare e tornare a casa, quando il telefono di Lucy iniziò a squillare e lei rispose. Non ascoltò cosa dicesse l'amica, finì di pagare e prese il sacchetto, si girò e incontrò gli occhi imploranti di Lu. Amanda inarcò il sopracciglio sospettosa per capire che cosa volesse.
"Okay, so che sei stanca e vuoi tornare a casa, ma ti prego possiamo solo andare da Bershka un momento, così vedo Luke, lo saluto e poi ce ne torniamo a casa? Ti prego!" Lucy la guardava con occhi da cucciolo e imploranti, così stancamente sbuffò sbiascicando un "va bene" che fece saltare di gioia l'amica.
Svogliatamente si diresse verso il negozio, che distava circa 5 minuti da dove erano, e guardando l'ora Amanda strabuzzò gli occhi. Erano le 6.30! Si era ripromessa di non tornare a casa troppo tardi così avrebbe avuto il tempo di studiare qualcosina, invece era tardissimo!
"Lucy, che diamine è tardissimo! Ricordi che io la prossima settimana ho un esame e devo studiare? Sei per caso andata fuori di testa?" La aggredì Amanda.
"Lo so Mandy, mi dispiace, prometto che non ti darò più fastidio fino a dopo l'esame!" si scusò lei.
Amandà alzò gli occhi e disse acidamente "Che ne dici di per sempre?"
Così in silenzio entrarono nel negozio, e dopo pochi secondi Lucy corse verso Luke che la aspettava. Amanda alzò una mano a mò di saluto che venne ricambiata con un sorriso da parte del ragazzo. Sapeva che sarebbero passati almeno 10 minuti prima che Lucy tornasse da lei e tornassero a casa, così iniziò a girovagare per il negozio.
Era semivuoto, un po per l'ora un po per il freddo glaciale che c'era fuori, che in quel momento era sostituito da un caldo soffocante. Così si tolse lo sciarpone di lana grigio scuro e lo ripose nella borsa.
Stava svogliatamente girovagando, soffermandosi su qualche capo che la incuriosiva, quando qualcuno le urtò la spalla da dietro facendo cadere il contenuto della borsa per terra. Amanda già nervosa di suo si chinò per raccogliere le sue cose quando una voce la interruppe.
"Mi dispiace, non ti ho visto." Esclamò una voce profonda.
Amanda prima di alzarsi rispose malamente "Ho notato." Recuperò la borsa e alzò il viso incontrando quello del ragazzo.
Era il ragazzo più bello che lei avesse mai visto. Era alto, con le spalle larghe e possenti, dalla maglietta grigia a maniche corte si poteva notare l'accenno e dei muscoli forti, e i jeans scuri che portava gli fasciavano le gambe in modo spettacolare. Quando lo guardò negli occhi, Amanda non riuscì più a distogliere lo sguardo, i suoi occhi erano di un verde tendente al marrone chiaro, che emanavano una luce pazzesca. Sembrava di poterci affogare dentro da quanto erano profondi. Aveva un viso pulito ma con forme decise, mentre i capelli erano tenuti corti sui lati con un lungo ciuffo spettinato sulla sommità.
Dopo qualche secondo si accorse di essersi bloccata a fissarlo per troppo tempo così involontariamente arrossì. Abbassò lo sguardo cercando di nasconderlo, sentendo poi la stessa voce che ribadiva che gli dispiaceva, e dopo qualche respiro Amanda trovò il coraggio di rispondere.
"Tranquillo, non fa nulla." Sorrise appena.
Il ragazzo fece un segno con la testa e si girò per tornare a fare quello che stava facendo. Amanda lo fissò per qualche secondo fin quando non girò l'angolo e sparì dalla sua vista.
Si risvegliò quando Lucy la chiamò per andare, e un po stordita si diresse verso l'uscita.
  Arrivata a casa Mandy aveva mangiato un boccone veloce, fatto una doccia e si era messa subito a letto, provata da quella giornata tremendamente faticosa e, dopo avere letto qualche pagina del suo libro di testo, il sonno arrivò. Spense la luce ma prima di addormentarsi le rivennero in mente, senza motivo, gli occhi di quel ragazzo.





Spazio autrice.
Salve a tutti/e, questo è solo il primo capitolo, ed è la mia prima storia, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, quindi recensite! :)
un bacio!
   
 
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