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Autore: elenaklaine21    25/11/2014    1 recensioni
E se Oliver avesse reagito in maniera differente alla vista del bacio fra la sua Felicity e Ray? E se fosse corse a parlarle? come si sarebbe conclusa la vicenda? Un what if davvero gigantesco. Leggere per scoprire!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: SPOILER PER CHI NON SEGUE LA PROGRAMMAZIONE O OER CHI NON HA ANCORA VISTO LA 3X07 Oliver era appena tornato da un’altra missione quando la vide. Felicity era appena tornata dal covo del Verdant dopo aver aiutato Arrow e stava entrando a casa sua. In effetti Oliver stava passando proprio di lì per cercare di parlarle anche se non era ben sicuro di cosa le avrebbe detto. Diggle gli aveva detto che le aveva parlato e Oliver lo aveva ringraziato ma non bastava questo per far ritornare il sereno tra di loro. Oliver voleva parlarle perché non poteva perderla, assolutamente. Ma non poteva proprio risolvere la faccenda come volevano loro. Oliver avrebbe voluto dirglielo, sbatterglielo in faccia che l’amava, ma non poteva. Se Felicity si fosse fatta male per colpa sua non se lo sarebbe mai perdonato e non sarebbe mai riuscito a passarci sopra. Se avesse potuto risolvere la situazione in qualche modo l’avrebbe fatto, per la sicurezza di Felicity, ma non poteva perché per quanto ci provasse lui amava Felicity e sapeva che lei ricambiava ma non potevano essere felici, almeno per il momento. Non poteva starle lontano in alcun modo perciò l’unico modo per risolvere la cosa era soffrire, perché almeno con la sua sofferenza era sicuro che l’avrebbe protetta e che le sarebbe stato accanto sempre. Perciò quel giorno ringraziò Diggle per averle parlato ma decise che Felicity aveva ragione, avrebbe dovuto farlo lui, da solo, perché Felicity una verità se la meritava proprio.

La trovò sotto casa sua, intenta ad armeggiare con le chiavi nella porta di casa sua e Oliver la chiamò.

“Oliver, che ci fai tu qui? E’ successo qualcosa? Vuoi che ritorni al covo?”
“no, felicity, stai tranquilla. Il tuo lavoro è stato impeccabile oggi, come sempre del resto.”
Felicity restò paralizzata. Quando Oliver le faceva un complimento lei restava sempre paralizzata, oppure sparava cretinate e doppi sensi che avrebbe volentieri tenuto per se.
Oliver rimaneva l’uomo più sexy e affascinante per lei e ricevere dei complimenti da lui era qualcosa di indescrivibile. Quasi si dimenticò che erano a casa sua, sulla porta di ingresso, conversando amabilmente con un freddo polare fuori.
“grazie…ehm.. vuoi entrare? Fa piuttosto freddo qui fuori”
“certo. Devo parlarti”
‘ oddio e adesso che ho combinato? Si sarà accorto che lo sto mangiando con gli occhi? Oh Mio Dio, ma come fa ad essere così…bello? Anzi, bellissimo. Bello è dire poco.”
“Felicity, ti vedo nervosa. Sta’ tranquilla non hai fatto niente di male a parte…”
“a parte? Sto per morire, vero?”
“ma che dici! Sicuramente non per mano mia! Ahah non ti ucciderei mai, Fel”
“ah, menomale. Buono a sapersi. Ma allora se non sei qui per uccidermi..perchè sei qui?”
“ti ho visto con…con Ray. Oggi, in ufficio”
“ah”
“Si, ah”
“scusa Oliver. Davvero mi ha sorpresa e..”
“non ti devi scusare con me, Felicity. E’ stato solo un po’ imbarazzante ma basta così.”
“lo so che non mi devo scusare. Insomma volevo solo….mi dispiace che ti abbia messo in imbarazzo.”
“Non ti preoccupare. Ma ti devo parlare lo stesso. Fel, Diggle mi ha detto che è venuto a parlarti”
“si, questo pomeriggio.”
“esatto, e so che ti ha parlato di me”
“si. Che vuoi sapere?”
“io niente, tu piuttosto? Diggle mi ha detto che sarei dovuto venire io a parlarti per avere delle risposte. Adesso sono qui”
“lo so, sei qui”
“allora?”
“allora…Diggle mi ha detto che ti da fastidio che io esca con Ray”
“esatto”
“e che ti da fastidio che io vada alle cene di lavoro con Ray”
“esatto”
“e che non stia al covo per stare con Ray”
“esatto”
“e allora qual è il punto, Oliver? Vuoi che ti aspetti fino a quando non deciderai che puoi stare con me? Perché ci siamo già passati, Oliver. Non possiamo vivere tra i forse. In ospedale quel giorno hai deciso e io mi sono adeguata alla tua decisione. Adesso cosa c’è che non va?”
“Fel, lo so, non puoi stare ad aspettarmi e ti capisco. Ma sai quello che provo, così come sai che non è colpa mia.”
“invece lo è, Oliver. L’unico ostacolo per il momento sei tu. Se tu non avessi deciso di non sapere come convivere fra te e Arrow questo problema non ci sarebbe. In realtà non so neanche con cosa devi convivere.”
“Io lo so che non mi puoi stare ad aspettare,lo so, davvero. Ma….aspetta..sono l’unico ostacolo PER IL MOMENTO?”
“si, per il momento.”
“In che senso?”
“nel senso che se tu decidessi adesso sai già quale sarebbe la  mia decisione, ma non so se domani la decisione potrà essere quella di oggi. Ray mi piace, Oliver, naturalmente non quanto mi piaci tu”
‘Oddio, ho detto ad Oliver che lui mi piace? Okay, devo proprio avere qualcosa che non va. Qualche neurone che funziona male alla presenza di Oliver perché questo non è poss’
“Oddio, scusa non volevo dire che tu mi piaci….”
“vuoi dire che non ti piaccio?”
“oddio no, neanche questo. Voglio dire, ti sei visto?”
‘ Oddio, ecco un’altra cretinata. Ma dirò mai qualcosa di sensato in sua presenza?’
“si, abbastanza”
“allora puoi capire. Comunque stavo dicendo…sai quello che provo per te, Oliver. Sono io che non so quello che provi tu, in realtà. Mi hai sempre detto che non potevamo stare insieme. Ma perché veramente? Questo non me l’hai detto.Fai uscire quello che provi solamente quando qualcuno cerca di rubarti quello che idealmente vuoi, e te la prendi con loro. Non negare perché l’hai già fatto con Barry e adesso con Ray. Ma perché? Perché non prendi quello che vuoi e te lo tieni stretto? Le persone non possono aspettarti per sempre. Devi cogliere l’attimo, Ol…”

E in quell’attimo Oliver bacia Felicity. Non un bacio qualsiasi ma un bacio di quelli che ti rubano la sensibilità alle gambe, uno di quei baci che le gambe te le trasformano in gelatina, uno di quei baci che non ti fanno più mantenere in piedi.

“ti amo, felicity Smoak”
“anche io, Ti amo”
“adesso sai quello che provo”
“e perché non possiamo essere felici, insieme?”
“perché se ti succedesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo”
“ è questo il problema? Se io mi facessi male?”
“anche”
“oltre a che?”
“a tante altre cose”
“Oliver, sono grande e vaccinata. So badare a me stessa. Ed essere felici non comporta essere senza protezione. Mi so proteggere e difendere da sola ed il tuo ragionamento è senza senso. Nessuno sa chi sei e stare con me ti permetterebbe di proteggermi più da vicino.”
“non è così semplice”
“si lo è, sei tu che sei complicato. Forse non mi ami, forse sei solo confuso. Ecco perché non vuoi rischiare, perché io ti servo e anche se provassi qualcosa per me sarebbe sempre meno di quello che provi per Laurel.”
“ti prego, no, non è così. Ti amo, Felicity, ti amo come non ho mai amato nessuna e questo mi spaventa, è vero, ma amo solo te e non ho dubbi. Il problema è che ti devo proteggere Fel, e starti vicino come Arrow ti porterebbe solo guai. Non voglio continuare  a costringerti  a mentire a tutti per nascondermi e se fossimo fidanzati sarebbe ancora peggio. In questa situazione anche essere vicini sarebbe un male. Vorrei proteggerti da lontano, guardarti le spalle senza crearti problemi e magari farti anche vivere la tua vita perché te lo meriti e hai ragione, non è giusto basarsi sui ma, ma…non posso starti lontano”
“allora, ti prego non farlo. Lo so che quando sto con Ray ti da fastidio ma so che capisci che non posso aspettarti per sempre. Se con Ray dovesse nascere qualcosa non so se sarò più disposta a darti la possibilità di rimediare. Ti amo, Oliver, e lo sai. Io so proteggermi a sola e non voglio assolutamente che ci separiamo ma la scelta spetta a te, le conclusioni a me. Tu sai quello che provo, Oliver, e io so quello che provi tu”
“non c’è niente da scegliere, Felicity. Non posso permettere a nessuno di farti del male. Non capisci?”
“Ma non te ne accorgi che me lo stai facendo proprio tu, proprio in questo momento ? Oliver, quello che mi stai facendo in questo momento è forse uno dei dolori più grandi mai provati. È il colmo che sia proprio tu, che mi vuoi proteggere, a farmelo, vero? Oliver, quando le delusioni o il dolore arrivano non puoi proteggermi e soprattutto non puoi proteggermi da tutto e tenermi in una campana di vetro. La vita va vissuta, e ora come ora, tu non la stai vivendo. Se è solo questo il problema baciami, baciami adesso e ti prometto che in futuro non succederà niente. Ma sappi che se uscirai da quella porta capirò che non mi hai detto la verità e che c’è qualcos’altro che mi nascondi”

Oliver non sapeva che fare. Moriva dalla voglia di baciarla ma questo accadeva ogni volta che la vedeva. Si, aveva paura di farle del male e che qualcuno glielo facesse ma in realtà Felicity aveva ragione: si sapeva difendere e anche bene, anche se Oliver non si sarebbe mai perdonato se attraverso di lui fossero giunti a lei e le avessero fatto del male. Ma questo si poteva evitare con il contatto: più Oliver era a contatto con Felicity e più aveva possibilità di proteggerla. Ma forse questo non era l’unico problema. E se Oliver non fosse stato all’altezza di Felicity? Insomma, aveva perso tutto tranne il suo costume. Cosa mai poteva offrirle a paragone con un ragazzo colpito da un fulmine che aveva sviluppato la supervelocità? Grant sarebbe stato meglio per lei e se così non fosse  stato aveva comunque paura che Felicity si sarebbe stancata di lui e non avrebbe avuto neanche la sua amicizia e questo no, non poteva proprio accettarlo. Stare lontano da lei era una cosa che lo avrebbe condotto alla morte certe e non poteva permetterselo, se non per lui per il bene della città.
Con delusione e rabbia cercò di prendere la mano di Felicity ma lei la ritirò. Era un ultimatum, Oliver sapeva quello che doveva fare, per il bene di tutti. Provò a guardare negli occhi Felicity per farle capire quello che provava in quel momento ma niente, gli occhi di Felicity erano scuri e ombrosi, come ad indicare un conto in sospeso. Oliver si arrese così al destino. Passo dopo passo uscì da quella porta, lasciandosi Felicity alle spalle. Lei richiuse la porta, accovacciandosi a terra in un mare di lacrime. Oliver invece chiamò Diggle.

“amico, hai parlato con Felicity?”
“si”
“e allora?”
“e allora ho fatto una cazzata”

Oliver si pentì subito della scelta che aveva fatto perché si rese conto che se Felicity lo amava, come aveva detto, qualcosa di buono in lui doveva pur averlo trovato. E se si erano innamorata di lui forse Grant non le interessava e forse questo non sarebbe mai cambiato.
Oliver si ritrovò in un mare di forse, annebbiato dall’amore per Fel ma anche dalla paura di averla persa. Parlando con Diggle si rese conto che quello che si era detto a se stesso era sbagliato e che Felicity sapeva difendersi da sola e che non aveva certo bisogno di Arrow. Ripensò poi a quanto male doveva aver procurato quella sera a lei. Aveva sentito che appena chiusa la porta era scoppiata a piangere ma non aveva la forza di consolarla, non allora. Ma adesso? L’aveva quella forza? Era convinto della sua decisione? Forse adesso si ma sperava con tutto il cuore che Felicity non avesse cambiato idea.
Si ricordò che lei teneva la chiave di riserva nel vaso a forma di cuore fuori alla porta di casa, quella a cui poche ore prima lei si era inginocchiata per piangere. Oliver aprì la porta ma Felicity non c’era. Era ancora presto ma la cucina era completamente vuota così come il salone. La tv era spenta e fredda, come se non venisse accesa da almeno cinque ore. Oliver andò al piano di sopra ma nel bagno non c’era nessuno. L’unica stanza che gli rimaneva era la camera da letto ed è proprio lì che la trovò. Lei era sul letto, con la testa fra le gambe e le gambe vicino al petto. Seduta. Piangeva. Oliver le andò vicino e la abbracciò forte, come se non volesse più lasciarla andare. Felicity si spaventò perché non si aspettava Oliver a quell’ora. In fondo però Oliver era l’unico che poteva entrare senza suonare perché era l’unico che sapeva dell’esistenza delle chiavi. In realtà Felicity non sapeva perché glielo aveva detto. Oliver era stato da lei qualche notte quando aveva perso tutto e aveva dormito sul divano. Lei si fidava così ciecamente di lui da rivelargli anche dell’esistenza del doppione delle chiavi, così, subito. Era innamorata dal primo giorno, lei.

Felicity tirò su la testa e puntò i suoi occhioni gonfi su di Oliver. Aveva voglia di schiaffeggiarlo ma si mantenne, voleva sapere cos’altro avrebbe tirato in ballo quella volta.

“tu che ci fai qui? Non ti è bastato prima?”
“no”
“cosa vuoi?”
“solo..restare. Devo restare. Non posso stare lontano da te. Ho sbagliato tutto”
“vuoi dire che…”
“Ti amo da morire, Felicity Smoak, e adesso non ti libererai mai di me. E’ una promessa.”


ANGOLO DELL’AUTRICE
Allora, ragazzi! Salve a tutti. Questa è la mia prima Olicity e spero che vi sia piaciuta.  Seguo Arrow da un po’ e volevo proprio scrivere una ff su questa coppia meravigliosa. Non è la mia prima fanfiction perché ne ho pubblicate altre due su un altro telefilm di cui sono innamorata, Glee. Potete leggerle se volete, mi farebbe molto piacere. ( cliccare sul mio profilo e vi escono tutte le ff). Eh niente, tutto qui. Mi sono innamorata di Stephen Amell come la maggior parte di voi penso, e questa storia non è altro che un What if alla puntata scorsa, quella in cui Felicity bacia Ray dopo la cena di lavoro con quel costosissimo vestito blu. Mi è dispiaciuto un sacco per Oliver ma spero che questo lo sproni e prendersi Felicity perché davvero, quei due mi stanno facendo morire di crepacuore. Okay, ogni recensione è davvero davvero gradita anzi per favore lasciatela. Vorrei sapere cosa ne pensate voi della storia e cosa dovrei migliorare nel mio modo di scrivere. Grazie mille a chi lo farà ( se ci sarà), sappiate che è veramente molto importante per me. Grazie mille, alla prossima ff! ELENA
   
 
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