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Autore: Smac    25/11/2014    0 recensioni
Tre giorni di vacanza. Due amici. Una cittā: Roma.
Vi lascio alla vostra immaginazione...
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Roma č Amor al contrario. 
Mi avevano sempre detto che era una cittā romantica. Non ero mai riuscita a vedere tutto questo amore, quello raccontato dai registi pių famosi. 
Ma quelle notti qualcosa č iniziato e finito lí, in quel letto di hotel, in quella brandina sgangherata, in quella cittā. 
Io e te, noi due, qualcosa che c'era ma ora non c'č piú. 
Ne sono sicura... Qualcosa c'era ma era troppo fragile, troppo spontanea, troppo poco per resistere. Dormire mano nella mano, ridere, scherzare, baciarsi, toccarsi. 
Forse č stato un mio errore, forse un tuo sbaglio, forse siamo stati entrambi. In fondo le cose si fanno in due. Quel letto era il nostro rifugio, il nostro luogo perfetto. Lí ci siamo conosciuti come non avevamo mai fatto, ci siamo voluti, ma abbiamo anche capito che non sarebbe potuta andare avanti. 
Troppe complicazioni e si sa, alle persone piacciono le cose semplici. 
"Stiamo sbagliando" mi hai detto e io ti ho dato ragione. Ho sentito il mio cuore perdere un battito. Mi hai abbracciato subito, quasi ad averlo capito. Io sono rimasta zitta, sono troppo orgogliosa per dirti che ti ho risposto senza averci pensato davvero. La veritā č che non ho avuto tempo, non mi hai dato tempo di riflettere su tutto. Tu avevi gia deciso per entrambi. 
Troppe complicazioni e lei.
Io mi ero lasciata andare per la prima volta in vita mia, per la prima volta non avevo ragionato, avevo solo agito. 
Non volevo pensarci, forse perchč sapevo che era sbagliato...
ma era arrivato tutto dal nulla e la cosa mi piaceva. Per una volta non dovevo per forza pensare, mi fidavo. Quanto puķ essere sbagliato qualcosa che non č stato programmato?
Giā nella vita si programma tutto: abbiamo una sveglia impostata, degli orari fissati, dei ritmi, degli impegni...
Quello che c'č stato non č stato ragionato, e proprio per questo era troppo leggero per poter esistere davvero. La bolla č scoppiata con il sorgere del sole e non ha lasciato tracce. 
Avevo promesso di non pensarci piú, di fare ciķ che mi avevi chiesto, ma č stato inevitabile pensarci. Tutti mi chiedono come č andata a Roma, se mi sono divertita, cosa ho fatto... E mentre racconto mi viene in mente ciķ che č meglio non raccontare. Ciķ che rimarrā sempre e solo tra te e me.
Tra un "noi" che non esiste, che mi sono sognata per qualche notte. 
   
 
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