-Credi che io sia davvero così idiota da abbandonarti così?- Chiese il Dottore irritato dal comportamento di River.
Quella donna, quella che sarebbe diventata la sua adorabile moglie e che gli aveva sempre dato filo da torcere.
-Beh, non mi sorprenderebbe..- Disse River corrucciando la fronte e appoggiandosi al muro, ignorando lo sguardo del viaggiatore del tempo.
-Non ho intenzione di perderti, River Song. Lo giuro.- Lo sguardo del Dottore divenne più pacato e dolce, si lasciò sfuggire un sospiro e guardò dritto negli occhi la sua signora.
La biblioteca era cupa e poca luce filtrava all'interno, come se volesse soffocare tutti quei ricordi e quella storia. Lui non si era mai sentito così confuso e così perso, sapeva benissimo che River sarebbe scomparsa ancora dalla sua vita ma voleva credere ancora per un istante che quella donna dai capelli ribelli e da quello sguardo curioso gli sarebbe sempre rimasta accanto.
-Dottore, cosa posso fare con te? Anzi, come faresti senza di me?- Lei si avvicinò cautamente al suo futuro marito ma lui a quelle parole indietreggiò con il dolore nel petto e spaventato, lasciò perdere i libri che stava guardando e si inginocchiò a terra, agonizzante.
Le lacrime cominciarono a rigargli il viso; era da tanto, troppo, che non piangeva. Aveva tutta quella rabbia e quel dolore represso e ora stava uscendo tutto fuori, si sentiva la gola bruciare e arrossì leggermente quando notò River seduta accanto a lui, in silenzio.
Sentì una mano accarezzargli la schiena ma nessuna parola.
-River...- Sussurrò lui cercando di ricacciare indietro le lacrime.
-Si, dolcezza?- Il tono di River era fin troppo pacato e lo preoccupava il fatto che non stesse facendo troppe domande.
-Sai, pensavo che..-
-Ehi, non iniziare con i tuoi soliti discorsi.- Il Dottore volse lo sguardo verso quello di lei e notò un lieve sorriso sul suo volto, gli mise le mani intorno al viso e cominciò a guardarla in ogni suo punto, dalle piccole rughe, alle sue iridi e alle suo piccole labbra rosee.
Entrambi i respiri cominciarono ad essere più corti, consapevoli di quello che stava per accadere.
River tolse le mani dal suo viso e si piegò verso di lui, non lo baciò subito, aspettò che fosse lui ad avvicinare quelle sue labbra calde e in un istante ciò accadde. Ora non gli importava della sua tristezza, del suo dolore e di quello che sarebbe successo, voleva solo godersi quel momento, sentire il suo calore e le sue mani percorrergli la schiena. Non voleva altro, nemmeno lo strano cigolio del TARDIS gli importava.
Allontanò di poco le labbra cominciando a dire cose che probabilmente non avrebbe più avuto la possibilità di dirle.
-River Song, come posso dire, beh.. Ho visto tante cose nell'universo ma..-
-Ti amo.- Disse lei senza esitare e fermando quel momento teso e per un attimo imbarazzante. Lui sbarrò gli occhi sorpreso ma commosso da quelle due semplici parole che gli riempirono i cuori, per lui era la cosa più importante in quel momento e lo sarebbe stata anche in eterno ma ora, ora gli aveva detto quelle parole che lui non aveva mai saputo come dire, quelle parole che allo stesso tempo gli sembravano così banali ma così fondamentali ed erano state appena dette da lei.
-Ti amo anche io.-
Sapeva che lei non si sarebbe ricordata quel momento ma non gli importava, lui se lo sarebbe ricordato eccome e sapeva benissimo cosa provava per lui quella donna così intrigante. Le labbra si schiusero di nuovo in un bacio, questa volta più intenso e passionale, non si fermarono un istante, nemmeno per prendere fiato. Si amavano davvero e quell'amore sarebbe durato in eterno, tra le stelle e tra le galassie e qualsiasi altra cosa non sarebbe riuscito a distruggerlo. Perchè si, il loro amore andava oltre i confini dell'universo.