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Autore: ChiaraColfer95    27/11/2014    1 recensioni
Gli Emblem3 sono una famosa band che ha iniziato il suo cammino verso la gloria grazie a XFactor. Chiara è una ragazza come tante, che ha appena finito quell'inferno chiamato liceo. La vita che la aspetta è molto più movimentata di quello che avrebbe mai pensato. E se ci si mette di mezzo il destino, allora anche un cappello può far succedere di tutto.
Spero vi piaccia la mia prima storia sugli Emblem3, che io adoro alla follia.
Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate!
Un bacio,
Chiara
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Wesley Stromberg
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La festa è iniziata da un’oretta e io non posso fare a meno di provare  una strana sensazione: mi sento osservata, come se mille occhi fossero puntati su di me, pronti a studiare ogni mia piccola mossa. In breve tempo scopro che non mi stavo sbagliando: delle ragazze mi osservano e bisbigliano tra loro.
Quando Wesley torna con un bicchiere di soda per entrambi capisce che c’è qualcosa che non va e in men che non si dica capisce anche il motivo del mio repentino cambiamento di umore.
Appena le ragazze vedono Wes al mio fianco si lanciano verso di noi. Le loro espressioni fanno paura: sembrano leonesse pronte ad azzannare la preda. Si dice che a una leonessa non puoi toccare il cucciolo senza subire conseguenze. Ecco, in questo caso, penso di aver fatto anche peggio: ho superato una linea secondo loro invalicabile. “Wesley Stromberg non si tocca!” sembrano dire i loro occhi.
L’espressione che lanciano in direzione di Wes è ancora più spaventosa.
“Gatte morte” riesce solo a dire la mia coscienza e capisco che niente di buono può nascere da questo incontro.
-Wessy!- urla una di loro, lanciandosi al collo di Wesley per abbracciarlo.
“Ok, la cosa potrebbe andare anche peggio!” penso, cercando di calmarmi. Se c’è una cosa che queste ragazze non sanno è che questo gioco lo so fare anche io: non c’è solo una stronza in città, bella!
Non appena si stacca da Wes, mi avvicino di più, attenta a fare in modo che il mio fianco sia a contatto con quello di Wes.
Al contatto, lui si volta verso di me e mi sorride, probabilmente inconsapevole della guerra per marchiare il territorio che sta avvenendo davanti ai suoi occhi.
-Non credo di aver mai avuto il piacere di conoscerti, tesoro- dice, poi, la bionda siliconata, rivolta a me.
“Gatta morta e pure falsa!” Afferro la mano che mi porge e la stringo, ricambiando il suo sguardo di sfida.
-Chiara, lei è Ashley. Ashley, lei è Chiara, una mia… amica- ci interrompe Wes, per presentarci.
È incredibile come una semplice parola possa ferire così tanto. Cinque lettere, cinque coltellate.
“Amica” “Amica”
È questo che sono?
-Oh, pensavo fosse la tua nuova fiamma, ci sono un sacco di voci in giro sul tuo conto e una fan. Sapevo che non fosse possibile- insiste la bionda.
-Oh, si, la gente parla anche troppo- risponde lui, ridendo e lanciando uno sguardo nella mia direzione.
Io osservo lo scambio di battute incredula e ferita.
Lo sapevo. Stupida! Stupida! Stupida! Sul serio pensavi di poter essere importante per un ragazzo come Wes, uno che hai conosciuto da così poco tempo! Illusa!
-Scusate- dico, allontanandomi e lasciandomi alle spalle un’espressione perplessa di Wes.
-Dove vai?- sento Wes chiedere.
-Ho bisogno di un drink. Uno bello forte direi!-
-Ma non hai 21 anni!- aggiunge,  cercando di afferrarmi il polso, per fermarmi.
-Non ho paura di infrangere le regole- rispondo alzando semplicemente le spalle.
Se in questo momento fosse possibile, mi abbraccerei. Per la prima volta in vita mia mi sento fiera di me stessa, di come ho reagito, di come ho affrontato la cosa. Piangere non servirebbe a nulla, no?
Mi dirigo al bancone della cucina, dove un ragazzo mai visto sta preparando dei cocktail.
-Che ti preparo?- mi chiede sorridente.
-Un Sex On The Beach, grazie- rispondo altrettanto sorridente.
In un paio di sorsi butto giù tutto il contenuto del bicchiere.
-Ok- mi dice lui divertito –Su i bicchieri e giù i pensieri, immagino-
Mi porge un bicchiere da shot riempito fino all’orlo. Lo sollevo nella sua direzione.
-Alla felicità, agli stronzi e alle bionde siliconate!-
-Alla salute!- ride e poi beve il suo shot.
Non so quanto tempo passo al bancone, ma quando ho nel sangue un cocktail e sei shot decido che probabilmente va bene così. Tento di alzarmi, ma la stanza comincia a girare alla velocità della luce.
-Ok, non funziona. Credo che mi toccherà restare seduta-
-Sembra l’occasione giusta per un altro shot, allora- sostiene il ragazzo, che ho scoperto chiamarsi Will, porgendomi l’ennesimo bicchiere.
-Lo reggi piuttosto bene l’alcool, però. Qualsiasi altra ragazza che conosco a questo punto starebbe collassando in qualche angolo della casa o abbracciata al wc- aggiunge, quasi colpito.
Gli sorrido in risposta, incapace di esprimere un qualsiasi suono umanamente comprensibile.
In questo momento non voglio pensare a nulla, non voglio pensare al fatto che da quando mi sono allontana Wes non si è nemmeno degnato di cercarmi, che probabilmente sta ancora con quella, magari se l’è portata da qualche parte…
-Stupida!- sussurro tra me e me, scuotendo quell’immagine dalla mia mente.
“Sei riuscita a non pensarci fino ad ora, stai andando bene, non rovinare tutto!”
Quando alzo lo sguardo, i miei occhi si incatenano a quelli castano-verdi di Wesley. Distolgo immediatamente lo sguardo.
Tento di alzarmi il più velocemente possibile per allontanarmi da lì. Per allontanarmi da lui.
La testa ricomincia a girare e, senza rendermene conto, sbatto addosso a qualcosa di alto. O meglio qualcuno:
-Hey, tutto ok?- mi chiede Tyler, sinceramente preoccupato. Non devo avere un bell’aspetto ora come ora.
-Dov’è Wes?- insiste, vedendo che non accenno a rispondere.
-A farsi fottere, credo. Probabilmente anche nel senso letterale dell’espressione- rispondo, trattenendo una risatina fastidiosa, provocata non so nemmeno da che. Non c’è molto da ridere, in effetti.
-Ok, sei ubriaca. Ma questo non risponde ancora alla mia domanda: dove si è cacciato quell’idiota?- continua più rivolgendosi a se stesso che a me, perlustrando la stanza con lo sguardo.
Quando scruta Keaton nella folla, gli fa segno di avvicinarsi.
-La ragazza è andata- afferma quando quest’ultimo si avvicina.
-Andata? In che senso?-
-Nel senso di ubriaca come una spugna-
-Ubr…? Quanto hai bevuto Chiara?- mi chiede Keaton serio, fissandomi dritto negli occhi.
“Ha proprio degli occhi belli! Deve essere di famiglia!”
La mia coscienza è ufficialmente andata, così come me.
-Due cocktail e un paio di shot- rispondo con un sorriso sornione.
-Un paio, quanti esattamente?-
-Credo sette- Non riesco a fare a meno di ridacchiare, ma l’espressione seria e severa di Keaton pone immediatamente fine alla mia risata.
Credo sia sinceramente preoccupato per me, ma non capisco il perché. Da quanto mi conosce?
-Oh, ti prego! Ma dov’era mio fratello in tutto ciò? E soprattutto, perché hai bevuto così tanto?-
-Oh, questa la so!- esclamo come se all’improvviso avessi avuto un’illuminazione. –Tuo fratello è uno stronzo, ecco perché! Ma noi siamo amici, vero? Perché una ragazza la porti a fare surf, ci provi palesemente, la baci più di una volta e poi alla prima oca ossigenata che arriva la presenti come amica. Perché è questo che sono: un’amica di Wesley Stromberg, che gioia!-
Quando il mio monologo termina osservo le loro espressione e mi rendo conto che hanno capito ben poco, ma in realtà non so nemmeno io se quello che ho detto ha un senso logico. In questo momento voglio solo parlare e non credo che la mia lingua possa essere frenata.
-Un momento…- tenta di capire Keaton –Quindi tu e Wes avete litigato perché ti ha presentato come una semplice amica a un’altra ragazza-
-Per litigare c’è bisogno di comunicare, cosa che ovviamente lui non sa fare visto che non è mai riuscito a dirmi di non volere più di un’amicizia da me! Me ne sono andata e la prima cosa che ho visto è stato l’alcool-
-Non ha tutti i torti, amico- afferma Tyler, ancora sorreggendomi per il gomito.
-Facciamo una cosa- gli dice Keaton –Portala un po’ fuori a prendere una boccata d’aria e io vado a cercarlo-
-D’accordo- risponde Tyler, cercando di tenermi in piedi mentre mi dirige verso il balcone.

-Allontanarti un po’ dalla confusione ti farà bene- mi dice, chiudendosi la finestra alle spalle.
-Non credo che mi servirà a molto, dato che la confusione ce l’ho qui- sostengo indicando la testa –e qui- sposto la mano verso il cuore.
-So che potrà esserti di poco aiuto, ma io Wes l’ho visto seriamente preso da te-
Mi siedo sul pavimento freddo del balcone.
-Sinceramente, Tyler, tu faresti di tutto per uscire con una ragazza, le dici che ti piace, che è diversa, che per te è importante e alla prima festa a cui la inviti la presenti come amica a una super top model, chiaramente rifatta e chiaramente attratta da te? Siete davvero così stupidi, voi maschi?-
Tyler non risponde, ma il suo sguardo mi fa capire che ho ragione io, che è un comportamento che non avrebbe mai.
Si siede accanto a me e sussurra: -Mi dispiace-
-Anche a me. Mi dispiace anche di non poter avere più la possibilità di conoscere meglio te e Keaton. Wesley ha rovinato tutto-
-Non è vero! Noi possiamo essere amici, e lo dico nel senso buono del termine!-
-Grazie- rispondo, sorridendogli e poggiando la testa sulla sua spalla.
Mi sembra una vita che non interagivo così con qualcuno, una vita che non avevo un amico vero, in realtà. Le amicizie che ho creato durante la mia vita si sono rivelate, nella maggior parte dei casi, finte o destinate a finire nel nulla. Tyler sembra davvero un ragazzo dal cuore d’oro. Socchiudo gli occhi.
Sono talmente immersa nei miei pensieri da non accorgermi che la porta-finestra si è aperta e che Keaton è ora in piedi accanto a Wesley.
È solo quando sento Tyler muoversi che riapro gli occhi. La testa mi pulsa tantissimo, l’alcool sta decisamente facendo effetto. Forse dovrei restare qui seduta a smaltirlo.
Volgo lo sguardo verso Tyler e me lo ritrovo davanti, con il solito sorriso sghembo.
Eh, no! Questa volta non ci casco.
-Lasciami in pace!- esclamo semplicemente, voltando lo sguardo nella direzione opposta, ad osservare il cielo stellato.
“Sei tutto quello di cui avevo bisogno”
Le sue parole mi ritornano alla mente e mi colpiscono come frecce dritte allo stomaco.
-Ti prego, ascoltami- insiste lui.
-Voglio andare a casa- affermo, alzandomi di scatto. Probabilmente non una grande idea, considerata la mia attuale stabilità.
-Lasciati almeno accompagnare a casa-
La tentazione di dirgli di no è alta, ma poi penso a come sono ridotta e al fatto che non ho nessun mezzo di trasporto e sono costretta a dirgli di si.
-Ci possiamo fidare?- domanda Keaton, preoccupato più per l’incolumità del fratello che della mia.
-Tranquillo- gli sorrido e, mentre lo abbraccio, lo ringrazio. Non penso che in molti avrebbero fatto quello che lui ha fatto per me, in fondo sono un’estranea.
Abbraccio anche Tyler e lo stringo forte, per fargli capire di aver davvero apprezzato anche il suo gesto.
-Voglio salutare anche Drew, prima di andare-
-Tranquilla, gli spiegherò io la situazione appena lo vedo, è meglio che vai a casa- mi rassicura Keaton.

Nel tragitto verso l’auto di Wes sento la sua presenza alle spalle. Non dice una parola, non tenta nemmeno di farsi ascoltare.
“Ok, se questa era la tua ultima chance te la sei giocata molto male Mr Stromberg!”
La mia testa continua  ripetere di non volerlo più vedere, mentre il mio cuore dice tutto il contrario.
Arrivati al parcheggio, noto una serie di piccoli legnetti sparsi a terra. Sto quasi per allontanarmi, non dandogli troppa importanza, quando lo vedo. I rametti non sono sparsi in ordine casuale, ma formano una scritta ben precisa: scusa.
Mi volto verso Wes e osservo il suo sorriso accennato.
-Avevo pensato alla possibilità in cui non volessi ascoltarmi, perciò ho scritto-
Scuoto la testa rassegnata, rassegnata al fatto che nonostante tutto, il sorriso di quel maledetto ragazzo riesce sempre a farmi venire le farfalle nello stomaco.
-D’accordo, hai cinque minuti, vedi di farne buon uso- affermo, poggiandomi alla sua auto, a causa di un altro giramento di testa.
-Non avresti dovuto bere così tanto- mi dice, cercando di afferrarmi un braccio per sorreggermi, ma mi sposto rapidamente.
-E tu non avresti dovuto fare lo stronzo, abbiamo sbagliato entrambi, ma niente rimproveri. I cinque minuti passano- rispondo, spazientita. Sul serio aveva intenzione di farmi una ramanzina?!
-È vero, sono stato uno stronzo, ma mi sono bloccato. Quelle ragazze sanno essere diaboliche quando vogliono e non volevo se la prendessero con te. Lo so quanto sono ossessionate da me, lo so eccome! La cosa era anche piacevole all’inizio, ma so che non si farebbero scrupoli se qualcuno si mettesse in mezzo e, essendo tu quel qualcuno, non volevo si mettessero contro di te.-
-Perché hai negato la storia della fan? Perché hai negato di me, davanti ai miei occhi?-
-Perché mi sembrava la cosa più giusta da fare, ma ovviamente sbagliavo. Volevo venire a cercarti, ma non sapevo cosa dirti, mi sentivo uno stronzo. Poi ti ho visto bere e mi sono detto di dover fare qualcosa, ma ho visto Tyler e allora ho pensato che fossi in mani sicure-
-Non pensavi che magari le mani sicure in cui volevo stare erano le tue? Che il giorno dopo averti spiegato tutte le mie insicurezze, sentirti sminuire tutto è stato una maledetta pugnalata alle spalle! Lo so che non mi conosci, Wes, Dio, lo so! Ci conosciamo da così poco, ma pensavo mi avessi capito!-
-Ma io ti conosco! So più cose di te che di molti miei amici! In questo breve periodo ci siamo raccontati così tanto che mi sembra di conoscerti da una vita!-
-Non mi conosci, Wes…- proseguo, rassegnata.
-Invece si! Cosa vuoi sapere?-
-Fai sul serio?- chiedo osservando la sua espressione. Oh si, è assolutamente serio!
-Ok, potrei cominciare con una lista di cose che odi: odi la sabbia tra i capelli, ma comunque adori stare in spiaggia; odi le persone che non riescono ad ammettere di avere sbagliato; odi essere permalosa; odi restare da sola quando fuori c’è un temporale; odi non essere in grado di aiutare tutti. Mi fermo qui o vuoi la top ten?-
Non posso fare a meno di sorridere. Mi ha davvero ascoltata in questi giorni e lo sguardo determinato che noto nei suoi occhi non fa che rendere la scena ancora più adorabile.
-Vuoi sapere anche la lista di cose che ami? Ami l’inverno, il Natale e la neve, per questo sei triste che a Los Angeles nevichi raramente; ami l’Italia e Roma, la tua città; ami la musica; ami stare accoccolata sotto le coperte quando fuori fa freddo e, credimi, non vedo l’ora di soddisfare questo tuo desiderio; ami ridere; ami…-
Prima che finisca la frase lo interrompo poggiandogli una mano sul petto. Sto praticamente tremando, un po’ per effetto dell’alcool, un po’ per effetto delle sue parole così dolci.
-Può bastare. Non avevo il diritto di fare una scenata, né di reagire così, non sono la tua ragazza, avevi ragione!-
-No! Non avevo ragione! Tu sei la mia ragazza! O almeno voglio che tu lo sia, sempre che tu voglia- si rivolge, sorridendo a me.
-A patto che tu la smetta di frequentare finte bionde, lampadate e siliconate-
-Affare fatto, signorina-
Il tragitto verso casa prosegue nel silenzio, credo che tutte le parole siano state ormai dette.
-Mi dispiace- affermo quando Wesley accosta nel vialetto di casa mia.
-Non devi dispiacerti, non è successo niente di irrisolvibile, con un po’ di buona volontà tutto si aggiusta-
Il suo sorriso ampio mi rasserena un po’. Non riesco a credere che la mia bolla di sapone si sia ricomposta e che tutto sia andato per il meglio.
Credo di aver ormai smaltito tutto l’alcool che avevo in corpo. Sarà stato a causa dell’adrenalina provocata dalla discussione con Wes, ma sono contenta di riuscire a stare in piedi senza barcollare. Bere non è mai la soluzione.
Wesley scende dall’auto per raggiungermi sotto al portico.
-Beh, buonanotte raggio di sole-
-Buonanotte a te- rispondo, finalmente sorridente anche io. Prima di rientrare in auto, mi stampa un leggero bacio sulle labbra, un bacio che sa di promessa, che sa di pentimento, che sa del mio Wesley. Mio.
Con un unico pensiero fisso mi dirigo in camera mia. La pesantezza della giornata si fa subito sentire e non ci vuole molto prima che cada, esausta,  tra le braccia di Morfeo.


Buonasera a tutti! Ecco un nuovo capitolo tutto per voi, spero vi piaccia. Ho già in mente una direzione più o meno precisa per la storia, ma mi farebbe molto piacere ricevere delle vostre opinioni o suggerimenti, lo apprezzerei molto!
Buona lettura! Baci,
Chiara :*

 
  
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