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Autore: Kyryu    31/10/2008    1 recensioni
Nick, padre di una bambina di a malapena 4 anni, Delilah, perde la moglie in un "incidente", avvolto nel mistero. Il ruolo fondamentale è quello di Anne, l'aspirante baby- sitter di Delilah, che somiglia incredibilmente alla moglie defunta di Nick... Cosa accadrà? AVVERTIMENTO: Il rating è ARANCIONE per il momento... Non so cosa accadrà nei prossimi capitoli, però se dovesse esserci qualche problema rimedierò a cambiare subito rating.
Genere: Romantico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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§ I MISTERI Di SECRET HOUSE §

 

Prologo

 

Un nuovo tramonto, la fine di un’altra giornata.

Con quei suoi raggi morenti illuminava i contorni di Secret House. Più che una casa, assomigliava a una villa, dalla bellezza antica e dai segreti nascosti. Per anni quella casa era stata disabitata, per paura degli spettri e da altri mostri che, si diceva, ospitava la villa.

Grande, con decorazioni in stile gotico e un giardino meraviglioso di 15 ettari, curato sotto ogni punto di vista dai giardinieri. Oltre il giardino si estendevano le nostre terre, pronte per la mietitura del grano, che si dimenava come un ossesso al contatto con il vento.

Era settembre ed il mio piccolo girasole ed io, ci eravamo trasferiti lì da appena due mesi e ci eravamo già innamorati di quella casa.

Ed eccola lì! Mi stava correndo incontro.

-Papy… papy…-

Con i suoi capelli colore del grano, lunghi e lisci, un po’ scompigliati e i suoi grandi occhi verde smeraldo, ereditati dal sottoscritto, mi guardava sorridente e non accennava a rallentare la sua corsa, un piccolo diavolo, avrei detto, con quel suo vestitino rosso a scacchi bianchi. Ogni giorno che passava, somigliava sempre di più a sua madre: energica, attiva, sorridente, un po’ prepotente, ma dolce. I raggi del sole le davano un’espressione che vedevo solo al tramonto negli occhi della mia bambina: desiderava che le raccontassi una storia e ormai ci avevo fatto il callo. Infatti, adorava quando le raccontavo le fiabe, fino a quando, stanca, non si addormentava in braccio a me.

-Delilah… non correre… ti farai male…- le dissi.

Non mi ascoltò e continuò a correre. Arrivò davanti a me, ed io la presi in braccio, quasi a dar vita alla sua richiesta implicita. Come profumava il mio piccolo girasole. Aveva ereditato anche il suo stesso profumo.

Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia. Poi si staccò un poco e mi guardò negli occhi.

-Papy… lo sai che mi devi raccontare una storia…! Non potevi dimenticartene..!!- mi guardò, con aria di rimprovero.

-Infatti non me ne stavo dimenticando… Stavo venendoti a cercare! Ma dov’è stato il mio piccolo girasole, fino a questo momento?- le chiesi.

- Stavo giocando con Lilla…!! Si è tutta sporcata, perché si è rotolata nel … fanghio?- mi chiese.

-nel fango..- la corressi: aveva 4 anni e parlava come se ne avesse già sei; era raro che sbagliasse un termine.

Lilla era il nostro cane, un labrador di un bianco (solitamente) immacolato.

Si teneva stretta al mio collo, mentre io la riportavo in casa.

Arrivammo in salotto, dove tutto era stato preparato per la nostra serata di fiabe.

Il mio piccolo girasole si voleva sulle mie ginocchia, come al solito e, quando presi il libro delle sue fiabe preferite, mi guardò e disse:

-No.. Vorrei che mi raccontassi della storia di quei due giovani innamorati… Ti prego!!-

Il mio stomaco ebbe un sussulto, mentre con quei suoi occhioni da cucciola, mi pregava di essere accontentata. Il mio cuore avrebbe versato lacrime di sangue, ma non per questo avrei tolto il sorriso da quelle sue piccole labbra, che costituiva il mio unico mondo.

Acconsentii e dopo tutte le sue dolci manifestazioni d’affetto, cominciai il mio racconto.

-C’era una volta, in un paese né lontano, né vicino, solamente introvabile, una bella giovane.

La ragazza era tra le più belle di quel paese, figlia di un nobile molto rispettato; la sua pelle sembrava alabastro e porcellana assieme, i suoi occhi erano blu come l’oceano e i suoi capelli colore del grano; il suo sorriso, per ogni giovane che le faceva la corte, era come un toccasana per l’animo. Tutti i giovani nobili aspiravano alla sua mano, ricevendo sempre delle batoste.

La ragazza non sapeva decidersi: nessuno di quei ragazzi l’amava come dicevano; lo notava semplicemente dallo sguardo. La sua famiglia non si capacitava di questi suoi rifiuti, molto spesso, spedendola fuori di casa. Era la notte di San Lorenzo e lei, passeggiava sulla spiaggia, vicina al bel paesello. Il suo sguardo cadde al cielo, dove una stella cadente si era decisa a farsi notare; la ragazza, chiuse gli occhi ed espresse un desiderio: chiese al cielo di trovare un uomo che avrebbe amato con tutta sé stessa, un uomo che l’avrebbe amata con tutto sé stesso, e quindi, desiderava l’amore vero. E….-

-Posso farti una domanda?- chiese il mio girasole.

-Dimmi…- la incitai.

-Ma… Come facevi a sapere qual’era il desiderio della ragazza?-

Oddio… non sapevo cosa risponderle…

-Bè… era lo stesso desiderio del ragazzo.- le risposi, sperando che non chiedesse altro.

-Ma…- provò a chiedermi.

-Fammi continuare, poi avrai tutti i tuoi chiarimenti…- la bloccai, cercando di recuperare un po’di tempo per pensare alla risposta che avrebbe dovuto darle, prima o poi.

-Allora… Ah! Sì…. Aprì gli occhi e incontrò due occhi verdi. La guardavano come un cieco guardava la luce, per la prima volta. Era un giovane molto bello, dai capelli colore dell’ebano, dalla corporatura snella, ma statuaria, con un sorriso caldo e quegli occhi verdi che non voleva la lasciassero mai. Il ragazzo pensò:”L’ho trovata…” e si presentò alla dolce fanciulla, chiedendole, senza esitare, la sua mano. La ragazza accettò subito, senza esitare.

Ma la ragazza disse che non poteva sposare nessuno che non fosse nobile; allora il ragazzo si presentò come un duca e quindi, di rango superiore a quello della giovane.

Quella notte parlarono di loro, guardandosi in maniera complice, cominciarono a conoscere qualcosa dell’uno e dell’altra e si lasciarono con la promessa di rivedersi il giorno dopo, per discutere con il padre del loro matrimonio. Il giorno dopo, tutta la famiglia della giovane era in subbuglio: infatti, era appena arrivato un giovane molto bello, per chiedere la mano della figlia più grande. La figlia più piccola,era già innamorata di quel giovanotto e pensò:”Tanto quella scema di mia sorella non se lo prende… Allora.. entrerò in scena io…”.

Ma, caso imprevisto, la ragazza accettò la mano del giovane con una gioia inesprimibile. La sorella più piccola rimase scioccata e non parlò con nessuno, per giorni.

I due giovani innamorati si sposarono la settimana successiva, sotto lo sguardo del mondo.

Vissero felici per tanto tempo, fino a quando il Signore non li benedisse con la nascita di un figlio, più precisamente di una bimba, che aveva ereditato i capelli della madre, gli occhi del padre, un nasino a patatina e un sorriso pieno di vita. La loro vita non poteva non essere più felice. Ma, una mattina gelida d’inverno, la ragazza uscì a prendere un po’ di legna, naturalmente contro il volere del marito, che non voleva si stancasse, dato che aspettava il loro secondo figlio. Erano già passate tre ore e della ragazza nessuna risposta. Quando stava per uscire trovò sulla porta sua cognata, in preda alle lacrime; le disse che aveva seguito la sorella, perché voleva parlarle, ma che non accorgendosi di una scarpata che aveva davanti, vi cadde dentro, senza più parlare.

Il ragazzo, spaventato, prese il cavallo ed entrò nel bosco adiacente alla loro casa, e cominciò a galoppare. Trovò la scarpata, perse una corda dal suo zaino, la legò ad una pietra e si calò giù. Trovò sua moglie, quasi in fin di vita. Riuscì a portarla fuori e a tornare a casa. Fece chiamare il medico di famiglia e non mollò la moglie per nessuna ragione al mondo: grazie al cielo, della loro figlia se ne occupava la sua tata. Il medico disse che c’era qualche speranza per lei, ma non per il bambino. Quelle notti furono un inferno per lui, perché sua moglie non faceva che ripetere il suo nome ed urlava con tutto il fiato che aveva in gola.

Ma una notte, smise di urlare e silenziosamente, quasi senza fare rumore, si spense, come una qualsiasi candela si consuma e si spegne.

L’uomo pianse tutte le sue lacrime per lei, per l’amore della sua vita, per la più bella cose che le era capitata nella vita.

Intanto, la cognata, se la godeva sotto i baffi, perché era stata lei a gettare nella scarpata sua sorella, gelosa di suo marito, che amava fino a provare un amore insano e malato.

Il giorno del funerale di sua sorella, la cognata consolò l’uomo, sconvolto dalla perdita così precoce dall’unica persona al mondo in grado di poter amare. Decisero che, per il bene della piccola, sarebbe stato meglio che si sposassero, in modo da non lasciarla senza madre.

L’uomo non rispondeva più a niente, sembrava rinchiuso nel suo mondo, fatto di ricordi.

Ma, il giorno prima delle nozze, un cacciatore che girava da quelle parti, venne ospitato dal povero vedovo. Il cacciatore raccontò di quello che aveva visto quel giorno di un paio di mesi prima: una ragazza che spingeva giù da una scarpata una giovane donna in attesa di un bimbo. Il vedovo si paralizzò davanti a quel racconto così macabro. Decise all’istante: sarebbe dovuto fuggire, con la sua bambina, dovevano salvarsi da quella pazza.

Così, nel cuore della notte, prese tutto il necessario (Soldi, vestiario, cibo), prese la bambina, svegliò la governante e partirono per il posto più segreto del mondo, dove nessuno saprà più della loro esistenza. La cognata cattiva, si risvegliò tutta felice, ma chiamando i camerieri si accorso che non c’era nessuno. Erano tutti scappati. La cognata urlò come una forsennata, ma ebbe quello che si meritava: cadde dalle scale, non rialzandosi più.

Così, il giovane vedovo e la sua bella figlia, vissero felici e contenti da soli. Infatti, il vedovo non ebbe il coraggio di tradire così sua moglie, e capì che la bambina non aveva bisogno di madri, se c’era lui accanto a lei.

Non sempre la vita ti dà quello che ti aspetti, bisogna sempre trarre il meglio dalle situazioni peggiori, perché è dalle cose peggiori che nascono le cose più belle al mondo….-

La mia bambina stava piangendo. Alla fine di quella fiaba piangeva sempre, perché voleva che vivessero tutti felici e contenti, mentre invece quella storia finiva in una maniera così triste, che non riusciva a trattenersi dal piangere.

Il mio cuore sanguinava lentamente al ricordo di quella storia così opprimente, ma che la sua bambina gli chiedeva ogni volta, quasi a voler testare la sua forza, ogni volta che si metteva a confronto con quella storia.

-         Non te la racconterò più…- dissi, asciugando le lacrime che scendevano leggere su quelle guanciotte così morbide.

-         No… grazie papy… Ti voglio bene…- mi abbracciò, dandomi i suoi soliti baci sulle guance.

Le cantai la sua ninna nanna preferita e si addormentò come niente, tra le mie braccia, come quando aveva un anno.

La portai in camera sua e la adagiai nel suo lettino e richiusi piano, piano la porta.

Scesi le scale e trovai nel salottino Jake, mio fratello.

-         Cosa le hai raccontato oggi??- mi chiese, bevendosi il suo cognac.

-         La solita storia…- gli risposi, versandomi il solito whisky con ghiaccio.

-         Ancora? Quando le dirai che quella storia non è per niente inventata e che riguarda…-

-         Jake.. Sta zitto. Non è ancora pronta..- gli risposi, cercando di non andare in escandescenze.

-         Va bene.. Fai come vuoi, Nicolas… ma poi ne soffrirà di più quando saprà che era sua madre la giovane ragazza della storia.

Finii di bere, augurai la buonanotte a Jake e mi ritirai in camera mia, pensando a tutti gli avvenimenti di due anni prima. La perdita di Helen… La fuga da quella pazza di Moira… Il luogo più nascosto del mondo, Secret House. Lentamente avevo trasformato la mia vita in un racconto: una fiaba che racchiude in sé tutti i misteri della mia vita.

 

 

L’angolo dell’Autrice…

Ciao a tutti… ho già postato una storia in questa sezione (Dannatamente Difficile..), ma questa sarà totalmente differente… Da come avrete letto, questa storia è avvolta dal mistero, ma non mancherà il romanticismo, che caratterizza tutta la trama… Spero vi possa piacere…!

Non scandalizzatevi se più avanti probabilmente lo metterò in rating ROSSO… Non posso assicurare le scene future, quindi preferisco avvisare…!

A presto… :**

Vostra, Kyryu!

  
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