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Autore: Letizia25    28/11/2014    13 recensioni
Ashton non aveva mai capito la definizione “Quella persona è entrata nella mia vita come un uragano”. O almeno, credeva di saperla, di poterla capire. Ma questo solo prima che Keli Wilson entrasse improvvisamente nella sua vita come il sole in mezzo ad una tempesta.
Keli non era mai stata convinta della frase “Mi metto completamente nelle tue mani”. La trovava completamente insensata, ridicola. Ma questo prima che Ashton Fletcher Irwin le sconvolgesse completamente la vita.
*
Missing Moments della mia long Ovunque sei. Potete leggere le due storie come due cose separate, oppure questa One Shot vista come un "proseguimento" della long, di cui è comunque consigliabile la lettura.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Just us'
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You’re like the sun
 
 
 
Nessuno sa quando l’amore colpisce, come decide di giocare con i nostri sentimenti, chi sceglie, cosa far accadere ai malcapitati, perché proprio in quel modo. Non c’è spiegazione al più grande mistero del mondo. Non esiste una definizione. Non ci sono regole per capire quando colpisce o quando passa. L’amore è come il sole, che illumina l’anima e scalda sempre il cuore. L’amore si diverte ad arrivare all’improvviso.
Ashton Fletcher Irwin e Keli Wilson lo sanno molto bene.
 
Quel giorno lui ed i ragazzi, con anche Letizia, non avevano fatto altro che provare e provare la mattina allo studio di registrazione, pur di trovare almeno qualsiasi cosa per iniziare a scrivere la canzone. Ma alla fine non era venuto fuori niente ed erano tornati a casa sfiniti peggio di un maratoneta.
Ed ora eccoli lì, i 5 Seconds of Summer, sdraiati sui divani e con gli occhi che stanno quasi per chiudersi dal sonno, quando però il campanello suona, intaccando quell’immacolato silenzio in cui erano piombati.
Letizia va ad aprire, e presto una voce maschile si fa sentire.
«Ehi!» esclama Carlos, stranamente di buon umore.
«Serve qualcosa?» chiede invece Letizia, con voce stanca senza salutare.
Come darle torto? Abbiamo lavorato tutto il giorno, ed ora vogliono romperci le scatole di nuovo, pensa Ashton, mettendosi seduto e passandosi una mano sugli occhi.
Carlos non le risponde ma entra in casa e li saluta con un cenno della mano, poi per rivolgersi di nuovo alla ragazza. «Ah, ho una cosa per te. Vai a vedere in macchina.» dice andando in cucina, probabilmente attirato dall’odore del caffè.
La mora sospira ed esce, lasciando aperta la porta. Carlos, invece, torna in salotto con un vassoio in mano, su cui ci sono quattro tazzine piene di caffè e qualche panino. Senza troppi complimenti Ash e Cal si fiondano sul mangiare, evidentemente molto affamati, mentre Mike e Luke bevono con calma la bevanda scura.
«Questo caffè l’ha fatto Letizia.» commenta il ragazzo dai capelli colorati con un sorriso sulle labbra, mentre Carlos si siede davanti a loro, con un bel sorriso stampato sul volto.
«Beh, tra qualche minuto avrete una nuova ospite.» dice, facendoli ammutolire.
«E chi sarebbe?» chiede Ash che, sentendo che verrà una nuova ragazza in casa, si è subito messo sull’attenti. Perché - diciamocelo – a chi non farebbe piacere poter stare nella stessa casa con una bella ragazza? Cioè, questo è ciò che pensa il riccio, perché è fermamente convinto che l’altra ospite abbia un aspetto favoloso.
Carlos ride di gusto e poi risponde. «Si tratta di Keli.»
E a quelle parole le cose cambiano, come cambiano anche i pensieri del batterista. Perché adesso gli torna tutto. Perchè, anche se non vuole ammetterlo, è preoccupato per Letizia, quella tappetta simpaticissima che è entrata nelle loro vite come un piccolo spiraglio. Quella ragazza che già in quei pochissimi giorni di convivenza ha dato parecchie prove della sua gentilezza e della sua bontà, con quei semplici e piccoli gesti che migliorano sempre e comunque la giornata.
Solo che il giorno prima, vederla in quello stato a causa di quel coglione – di cui preferisce non ricordare il nome – lo ha buttato giù parecchio, come ha anche buttato giù anche gli altri ragazzi, il biondo in particolar modo. E sa chi è Keli. Letizia gli ha parlato spesso della sua migliore amica, «Una forza della natura!» come l’aveva descritta la mora, con lo sguardo pieno di affetto verso l’altra.
«Come mai è venuta?» domanda Cal, incuriosito, facendo tornare il riccio con i pensieri sulla terra.
«Basta che pensiate a quello che è successo ieri.» dice l’uomo.
I ragazzi si voltano verso di lui, dando una risposta unanime, «Nicholas.» e lui annuisce.
Però non riescono ad andare oltre con la conversazione, perché delle voci femminili si fanno sentire da fuori e poco dopo Letizia entra in salotto, seguita da una ragazza bionda ed un pochino più bassa di lei. Quest’ultima li osserva con fare curioso e la mora fa le presentazioni. «Ragazzi, lei è Keli. Keli, loro sono Michael, Calum, Luca ed Ashton.»
Lei fa un mega sorriso e li saluta con la mano. «È un piacere!» dice prima di sedersi sul bracciolo di uno dei divani e guardandoci dritti negli occhi.
Ed Ashton potrebbe seriamente credere di avere le allucinazioni. Seriamente, non ha mai visto una ragazza così, che emana ottimismo da tutti i pori, che porta allegria anche con una semplice linguaccia, che se sorride le si illumina sempre il viso. Tutte queste piccole cose, Ashton le nota per il semplice fatto che non riesce a staccarle gli occhi di dosso. Si sente attratto da quella ragazza come una calamita, e tra i due, è lei quella che attrae lui, non il contrario.
«Sentite, ma com’è vivere con questa rompipalle qui?» chiede lei divertita, indicando l’amica con il pollice e facendola arrossire un po’. E a quelle parole, Ashton torna con la testa sulla terra, sperando che nessuno dei presenti abbia notato il suo stato di totale assenza.
«Keli!» esclamo Letizia, per tapparle la bocca e facendo ridere gli altri. Ma è come se la bionda non avesse sentito ed inizia a farci una sfilza di domande, a cui i ragazzi rispondono divertiti.
E stranamente, è Ash il primo a rispondere, sempre. Si diverte a sentire tutte le domande buffe che la ragazza gli pone. È attirato da tutte quelle espressioni – sorprese, smorfie, sorrisi - che passano sul viso della bionda, mostrando la parte bambina del carattere della ragazza.
E continuano a chiacchierare animatamente per qualche minuto, con sottofondo le battutine di Calum e di Michael, a cui però Ashton non fa per niente caso. Si limita semplicemente ad ascoltare la loro nuova ospite, a domandarsi quante tonalità abbia la voce di Keli, a come possa essere così minuta ma allo stesso tempo così vivace e piena di energie.
Quando la ragazza finisce con il suo divertente interrogatorio, si alza e va alla vetrata, probabilmente attirata dalla piscina, la prima cosa del giardino che salta agli occhi. Ed il riccio si ritrova a seguire ogni suo gesto con lo sguardo, come se fosse inevitabile.
«Wow…» le sente dire e vede che Letizia le si avvicina. Parlano a bassa voce, ed il ragazzo non riesce a capire molto, ma gli basta vedere un sorriso sul viso della bionda per capire che stanno parlando di cose belle.
«È un posto bellissimo.» sente finalmente dire dalla sua tappetta preferita.
«Altro che bellissimo. È stratosferico! Non mi avevi mai descritto la casa. Questa me la lego!» esclama la bionda, facendolo sorridere come un ebete. Perché si sarebbe aspettato di tutto, sul serio, ma non che Keli potesse essere così diretta e così sincera.
Letizia ride di gusto e, dopo essersi scusata con i ragazzi, sale in camera sua, seguita dalla bionda e dall’enorme valigia di quest’ultima.
Ashton la segue con lo sguardo fino a che non la vede scomparire, poi si lascia andare ad un lungo sospiro.
«Ed ora che hai fatto, sentiamo?» domanda divertito Michael, mentre Luke torna in salotto.
Ash si alza in piedi e si mette le mani tra i capelli. «Ma l’avete vista?» chiede.
«Certo che l’abbiamo vista, non siamo mica cechi!» esclama divertito Calum, facendo ridere a crepapelle Mike e Luke, mentre il riccio sbianca visibilmente.
«Allora non avete capito niente.» continua il ragazzo iniziando a percorrere il perimetro della stanza a grandi falcate. Perché diamine, o i suoi amici hanno delle fette di prosciutto belle spesse sugli occhi, oppure è lui che è completamente andato. Ma andiamo, Keli non è proprio niente male, anzi. Ha le curve al punto giusto, gli occhi castani sono così brillanti da sembrare stelle, la pelle lievemente bronzea, ed un viso così dolce da far invidia ad un bambino.
«Sei già cotto a puntino?» chiede Luke, portandolo nuovamente sulla terra  per l’ennesima volta in quei pochi minuti, scatenando le risate sguaiate degli altri due.
Ashton guarda per un attimo il biondo, prima di sentire le sue guance andare a fuoco in un nanosecondo. Allora distoglie lo sguardo, imbarazzato, perché non è possibile che sia già cotto a puntino, come ha appena detto il suo amico. Non dopo solo cinque minuti di conversazione!
Luke ride di gusto e gli si avvicina. «Ah, l’amore…» dice sospirando per prenderlo un po’ per il culo.
Ash, per tutta risposta, gli batte un pugno sulla spalla. «Te non puoi dire assolutamente niente. Che mi dici delle attenzioni che dai a Letizia? Sono diverse da quelle che davi ad Aleisha. Ce ne siamo accorti tutti qui, meno che te.» gli dice, forse con troppa enfasi, solo perché lo irrita essere preso per il culo su queste cose.
«Ok, è vero, le dedico parecchie attenzioni. Ma è una cosa diversa da quella che provavo per Aleisha. Lei mi piaceva, Letizia invece è semplicemente un’amica, molto importante, ma è un’amica.» risponde Luke dopo un po’, titubate, facendo annuire i suoi amici.
«Certo, certo, dite tutti così.» commenta il batterista e cambia argomento. «E se chiedessi a Keli di farle fare un giro per la casa? Non sarebbe una cattiva idea!»
Così corre su, lasciando noi altri con un punto interrogativo immaginario sulla fronte. Corre sulle scale e per poco non cade inciampando sull’ultimo gradino. Non sa di preciso cosa c’è nella sua testa. Sa solo che quella ragazza lo ha incuriosito parecchio, ed ha voglia di conoscerla un po’ di più.
Così bussa alla porta della camera di Letizia. Ed è proprio la bionda che gli apre.
 
Se dovessero chiedere a Keli Wilson come mai sia volata a Sydney, su un aereo preso all’ultimo momento, lei risponderebbe semplicemente che la persona più importante della sua vita, la sua migliore amica, aveva bisogno di lei. E Keli non ci pensava minimamente a lasciarla da sola.
Era atterrata nel primo pomeriggio, e Carlos era andato a prenderla. Avevano viaggiato in completo silenzio – o almeno – Carlos non aveva detto assolutamente niente, perché la bionda non faceva altro che parlare, parlare e parlare. Perché Keli è così, sfoga le sue emozioni parlando, sempre, lasciando che tutto quello che ha dentro esca pian piano dal suo cuore e dalla sua testa sottoforma di voce.
Erano arrivati poco dopo e, appena aveva stretto Letizia a sé, sapeva di aver fatto la scelta giusta a lasciar perdere tutto e tutti pur di aiutare l’amica di una vita.
E poi, cosa dire dei ragazzi? Tutti le avevano fatto un’ottima impressione, e lei non aveva faticato molto a riconoscerli, dopo tutte le ore passate a telefono con la mora che le raccontava praticamente tutto. In particolar modo, gli occhi della bionda, si erano posati un po’ di più sul ragazzo biondo con il piercing – Questo è Luke, aveva subito pensato – e sul ragazzo riccio con una bandana nera in testa – Lui dovrebbe essere Ashton.
E le sue intuizioni si erano rivelate esatte. E poi, non aveva faticato molto a capire che tra la sua migliore amica ed il biondo ci fosse del tenero, benché fosse palese che quei due non riuscivano minimamente ad accorgersene.
Solo che la sua attenzione non era riuscita a concentrarsi solo su Luke e Letizia, perché anche quel riccio, Ashton, la incuriosiva parecchio, con quella bandana, quegli occhi vivaci così simili all’oro, quel modo di ridere veramente unico, quella voce così buffa e simpatica. E la bionda si era ritrovata a pensare che non era male e che Letizia non sbagliava mai, quando si trattava di giudicare in bene o in male un ragazzo. Lo aveva osservato, Ashton, per tutto il tempo, perdendosi in quelle iridi luminose, in quei ricci morbidi, in quella risata mozzafiato, in quei toni di voce così diversi tra loro. Si era persa Keli, ed ancora non sapeva se era un bene o un male.
Ed ora eccola lì, nella bellissima camera della mora, a parlare del più e del meno, come se non fosse passato neppure un giorno dalla partenza di Letizia.
«Perché sei qui?» le chiede quest’ultima, troppo curiosa.
E Keli le sorride, dolcissima, per poi iniziare la sua spiegazione.
«Subito dopo che ieri mattina mi hai chiamata per la storia di Nicholas e Luke, ho telefonato a Carlos e gli ho spiegato la situazione. Allora lui mi ha subito prenotato un volo per Sydney ed eccomi qua.»
«Cioè, tu ti saresti sorbita un volo di ben venti ore e avresti lasciato New York, l’estate che ti eri programmata per prepararti al college e tutto il resto, solo per venire qui da me?» esclama la mora, che proprio non riesce a credere che la sua amica abbia lasciato tutto e tutti per venire da lei.
La bionda annuisce e la abbraccia fortissimo. «E secondo te, ti avrei lasciata da sola nelle condizioni in cui eri? Fino a che il “problema Nicholas” non sarà risolto del tutto, ricordati che io ti starò attaccata peggio di una cozza, è chiaro?»
Letizia sorride e la stringe forte, tropo felice di avere un’amica unica, bellissima, spettacolare e fantastica come Keli. Perché, diciamocelo, solo una vera amica rinuncerebbe a tutto solo per aiutarti.
«Grazie.» riesce a dire la mora, nonostante la voce rotta per l’emozione e le lacrime che hanno iniziato a scendere come fiumi.
Keli si scosta un po’ da lei e, notando in che condizioni è l’amica, ride di gusto.
Perché lei per Letizia farebbe di tutto, e proprio non riesce a non voler bene a quella ragazza così dolce e così sincera, quella ragazza che tante volte l’ha aiutata a tirarsi su, nonostante i suoi di problemi, nonostante tutto quello che ha passato. Si è sempre fatta in quattro, Letizia. Ed ora Keli sa che è giunto il momento di ricambiare il favore
«Non cambierai mai, ti emozioni con pochissimo!» commenta dolce, ‘ché la sua amica è meravigliosa proprio perché non riesce a trattenere le sue emozioni.
Anche la mora ride e si asciuga le guance. «Dai scema! È che… non me lo sarei mai aspettato.» ammette abbassando lievemente la testa. Perché d’altra parte è vero. È stato un bel colpo trovarsi davanti così all’improvviso la sua migliore amica, deve ancora digerire bene la cosa.
Keli sorride soddisfatta ed apre la sua valigia, per poi iniziare ad osservare attentamente la cabina armadio e sorridendo, notando l’enorme spazio a disposizione che c’è per la sua infinità di vestiti.
Pochi minuti dopo ha già sistemato tutte le sue cose e stanno per tornare a chiacchierare, quando bussano alla porta. Keli va ad aprire, e sussulta lievemente a vedere chi ha davanti.
 
«Sì?» chiede la bionda, tornando ad avere il controllo sui suoi sentimenti.
Ashton si riscuote dallo stato di stupore, e risponde, cercando di non pensare alle guance che gli stanno diventando lievemente più rosee. Però Keli lo nota, e pure bene. Però fa finta di non aver visto niente, ed ascolta quello che il ragazzo ha da dirle.
«Ehm, ecco… Mi chiedevo se… Avevi voglia di vedere un po’ la casa…» propone il riccio, titubante, con la speranza che la bionda accetti.
Keli si volta un attimo indietro verso Letizia, che subito le sorride a trentadue denti e le fa segno di accettare. Allora porta di nuovo la sua attenzione al riccio e gli sorride, curiosa di sapere come finirà tutto questo.
 
E da quel giorno, le cose sono andate tutte in discesa per Ashton e Keli durante quelle settimane. Stanno sempre insieme e non fanno altro che chiacchierare, ridere, scherzare, giocare come bambini. È come se non potessero fare a meno della presenza dell’altro, della sua voce o del suo modo di ridere, dei suoi occhi o delle sue espressioni.
Ashton si sorprende parecchio, ogni volta che si ritrova a pensare alla bionda. Perché proprio non credeva possibile che quella ragazza potesse entrare così velocemente a far parte della sua vita, rendendola sempre più bella, giorno dopo giorno. Non c’è un solo momento in cui la bionda lasci i suoi pensieri. È sempre presente, ed il riccio proprio non riesce a spiegarsi perché non riesce a togliersela dalla testa. Non fa altro che pensare ai suoi occhi castani e vivaci, come le sue espressioni ed il suo modo di fare, pensa a come gli occhi le si addolciscono quando sorride, lascia che l’immaginazione lo porti a sentire il profumo di quella pelle lievemente bronzea, facendo partire automaticamente i battiti del suo cuore.
Ed ecco un’altra cosa che proprio non riesce a capire: le reazioni che ha quando Keli è nei paragi. Il cuore inizia a battergli più forte, le mani cominciano a tremare e la voce viene meno, lasciando sempre spazio alle sue guance sempre rosee.
Vuole sempre stare in sua compagnia, come se non riuscisse a fare altro. Vorrebbe sempre essere vicino, solo per potersi perdere in quegli occhi così belli che non aveva mai visto sulla faccia della terra.
Scende in salotto sospirando, e quasi gli viene un colpo nel vedere Keli in cucina intenta a preparare un dolce.
Le si avvicina e le posa le mani sui fianchi, avvicinando piano la sua schiena al suo petto. A quel contatto, la bionda sussulta, ed il cuore inizia a batterle così forte che ha paura che il riccio possa sentirlo. Ed è così. Ash lo sente quel suono, lo sente attraverso il tessuto, proprio sul suo cuore, lo sente battere al suo stesso ritmo. E non c’è sensazione migliore di questa. Però non dice niente, si limita a tenerlo per sé ed abbraccia del tutto Keli da dietro. E la bionda sa di essere arrossita parecchio. Però fa come se non fosse successo niente e continua a sbattere le uova.
«Che prepari di buono?» le chiede il riccio, incuriosito, posando la testa sulla spalla della ragazza, accarezzandole inevitabilmente il collo con il respiro.
La bionda rabbrividisce e sgrana gli occhi. Ma si ricompone subito, cercando in tutti i modi di non pensare a quanto le faccia piacere che Ashton la stia stringendo in quel modo. Cavolo, si sente così bene tra le sue braccia, con lui che la scalda piano, gentilmente, senza saperlo. Keli scuote la testa a questi pensieri, cercando di rilegarli nell’angolo più remoto della sua mente.
«Una torta alle mele.» risponde divertita mentre taglia la frutta.
Ashton sorride e lascia la ragazza lavorare. Si siede sul tavolo, accontentandosi di guardarla lavorare, di osservare il suo sguardo concentrato e le sue mani che lavorano.
Il problema è che Keli si sente tremendamente in imbarazzo, con quel silenzio che c’è tra di loro e con il riccio che la guarda così intensamente da farla rabbrividire. Si sente strana, nervosa, e sa che il rossore sulle guance non se n’è andato, anzi. Mettiamoci anche il cuore che batte così forte da farle girare la testa e che non le fa capire più niente. Per questo non riesce a spiegarsi quello che chiede al ragazzo.
«Hai voglia di darmi una mano?»
Ash non ci pensa nemmeno a rifiutare. Pur di passare un po’ di tempo con al bionda, farebbe seriamente qualsiasi cosa, senza opporre resistenza. Così  indossa il grembiule e si mette a lavoro, sotto la guida esperta della ragazza.
E mentre cucinano insieme, Keli non riesce a non ripensare a come sia strano il loro rapporto.
Da quel pomeriggio passato insieme – durante cui hanno parlato veramente tantissimo, trovandosi a loro agio l’uno con l’alto – sono seguite giornate meravigliose, con loro sempre insieme, sempre a chiacchierare, sempre vicini. Perché a Keli, deve ammetterlo, piace veramente troppo essere in compagnia del ragazzo. E non sa perché si ritrovi spesso a cercarne la compagnia per sentirsi bene, oppure perché le basti alzare lo sguardo ed intravedere la sua chioma riccia o le sue bandane per tranquillizzarsi quando non sono insieme, oppure perchè trovi la voce del ragazzo fottutamente dolce. Non sa spiegarsele queste cose, lascia semplicemente che si annidino lì, a metà tra cuore e mente, aumentando indisturbate e con sempre maggior frequenza.
Viene distratta dai suoi pensieri a causa di una mano infarinata che le sporca tutto il viso, e nel mentre la risata di Ashton si propaga per tutta la stanza.
Keli sbuffa divertita, alzando una lieve nuvoletta di farina. Si pulisce un po’ gli occhi e sorride maliziosa al ragazzo, che intanto si era perso ad osservarla, ancora una volta.
La osserva, Ashton, perché sa di non aver mai visto una ragazza bella quanto lei. Perché per lui, Keli non è solo bellissima fisicamente – come ha avuto modo di appurare di persona durante quei giorni – ma è soprattutto bellissima dentro, ha un cuore immenso ed una simpatia ed una semplicità così vere che lo attirano in un modo indescrivibile. Ma è soprattutto la voglia di vivere la vita in pieno che attira Ashton più di qualsiasi altra cosa. Una voglia di vivere così intensa e così vera, che la fa brillare come il sole e che spesso lo fa ammutolire, lo lascia veramente a corto di parole per aiutarsi a ragionare. Perché ogni volta, quella ragazza ci manda in pappa cuore e cervello, e lui non capisce perché se lo lasci fare così tranquillamente.
Un po’ di farina che gli arriva negli occhi lo fa tornare con i pensieri per terra. E la risata cristallina della bionda non fa altro che farlo sorridere.
«Vuoi la guerra?» chiede divertito andandole incontro.
Lei ride di nuovo, e si sente leggera, felice, libera. Si sente senza freni, come se fosse sulla cima di un monte e sentisse l’aria ad alta quota accarezzarla piano. E tutto questo solo perché sta giocando con Ashton, un ragazzo bellissimo, un ragazzo di quasi vent’anni, un ragazzo che per lei è fuori portata, e lo sarà sempre, nonostante tutto il tempo che passano insieme…
«E me lo chiedi anche?» domanda divertita, per allontanare un po’ quei pensieri. E si slega il grembiule, lasciandolo sul tavolo, per poi corre in salotto. Ashton fa esattamente la stessa cosa e le corre dietro, riuscendo a prenderla nuovamente per i fianchi per poi stringerla a sé.
«Dove credevi di andare?» le chiede divertito, avvicinandosi all’orecchio della bionda che, a sentire quella voce così bella, così vivace, rabbrividisce.
Ma Keli lascia da parte anche questo piccolo particolare, cerca di non pensarci e prova a liberarsi dalla stretta di Ashton. Però il riccio, non ci pensa minimamente a lasciarla andare, anzi.
Perché gli piace come la schiena della bionda si modelli perfettamente sul suo petto. Gli piace poter sentire il profumo alla vaniglia dei suoi capelli. Gli piace poterla stringere così, semplicemente, senza una ragione precisa. Gli piace che lei sia così minuta, da dargli l’illusione di doverla proteggere da tutto e tutti.
Posa la testa sulla spalla della ragazza, e nota quel lieve rossore che colora le sue guance lisce, guance che il ragazzo avrebbe una gran voglia di assaporare anche con un semplice bacio. Senza rendersene conto appieno, lascia che le sue labbra si posino molto vicino all’angolo di quelle della ragazza. E tutto sembra fermarsi proprio in quell’istante.
Perché non avrebbe mai creduto che la pelle della ragazza potesse essere tanto morbida e liscia, tanto bella da poter essere baciata. Se solo l’avesse scoperto prima, a quest’ora non avrebbe fatto altro che riempirla, di baci, senza stancarsi mai. E per completare il tutto, lascia che le sue dita scivolino tra quelle affusolate della ragazza, incastrandosi perfettamente tra loro.
Dal canto suo, Keli non riesce a capire veramente più niente. Avere le labbra del riccio su di sé e le loro mani strette in quel modo la manda completamente in confusione, e non sa se è un bene o un male. Perché ancora non ha ben capito cosa provi per il riccio. Sa che c’è qualcosa, in un angolino remoto del suo cuore. Un qualcosa tuttavia di scomodo, che non dovrebbe starci lì, in quell’angolo, Un qualcosa che la fa fantasticare troppo. Ed è proprio quel fantasticare che la spaventa, perché Keli sa che non dovrebbe pensare quelle cose.
Sospira e si accoccola sul petto di Ash, che non ci pensa due volte ad abbracciarla più stretto, pur di non far finire quella sensazione di benessere che prova solo con la bionda.
«Ti voglio bene, Keli.» le sussurra dolcemente all’orecchio, facendole battere fortissimo il cuore.
«Anch’io ti voglio bene, Ashton.» si sorprende di riuscire a rispondere la ragazza, nonostante il cuore che le trema e le vibra nel petto,
E entrambi capiscono, capiscono che l’altro pian piano sta diventando importante, forse troppo. Solo che ancora non sanno se è un bene o un male.
 
I giorni scorrono, tranquilli, e i due si conoscono sempre meglio, sempre di più, sempre più in profondità, scoprendo lati dell’altro a cui non avrebbero mai e poi mai pensato. Si conoscono passo dopo passo, con calma, e lasciano che l’altro entri sempre di più nelle loro vite, stravolgendole senza che se rendano conto.
Sanno di essersi affezionati veramente tanto. Sanno che c’è qualcosa di molto forte che li lega, ma ancora non riescono a capire cosa sia. Si accontentano di restare nel dubbio, con la paura di conoscere fino in fondo. Si accontentano di quelle emozioni che li invadono ogni volta che sono insieme, come se solo queste potessero bastar loro a tutti quei dubbi, a tutte quelle domande, a tutte quelle paure che attanagliano i loro pensieri, i loro cuori.
 
Quella sera, Ashton e Keli sono in giro per le vie di Sydney, illuminate dai lampioni che emettono una luce fluorescente. Camminano mano nella mano, ed ancora non riescono a capacitarsi di come si sentano così a loro agio. Procedono in silenzio, perché loro non hanno bisogno di parole. Stanno imparando a leggersi, a capirsi anche con una semplice occhiata, indovinando subito cosa pensa o come si senta l’altro.
Svoltano a destra e si ritrovano in una piazza piena di gente, in mezzo a banchi colorati e pieni di cose.
Subito Keli si ritrova a sorridere, a causa dell’aria accogliente di quel luogo. Si volta verso Ashton e sta per chiedergli di andarci, ma il riccio la precede, incamminandosi in quella direzione.
E la bionda sorride, nascondendo le labbra con la sciarpa. Sorride, Keli, per la buffa coincidenza in cui sono andati a trovarsi, come se fossero telepatici ancor prima di essersi guardati almeno una volta negli occhi. Sorride, Keli, perché la mano grande di Ashton la scalda tutta, arrivando fino al cuore e facendolo battere molto più forte. Sorride, Keli, perché è veramente troppo felice di essere con il riccio, lì, in quel momento, perché si stanno divertendo come matti e non c’è sensazione migliore di questa.
Passano davanti ai banchi e commentano divertiti le cose esposte, fino a che non arrivano ad un banco di strumenti musicali, dove Ashton inevitabilmente si ferma, incuriosito. E Keli lo lascia fare, divertita da come il ragazzo osservi quasi con venerazione i vari bonghi posti a terra.
Gli mima un «Sono a quel banco là.» con le labbra, facendolo annuire velocemente, prima di dirigersi ad osservare quelle magliette con delle foto stampate sopra, foto a colori, foto in bianco e nero, foto vecchie ed ingiallite dal tempo, foto nuove e sgargianti nei colori.
Le osserva curiosa ed ogni tanto lancia un’occhiata al riccio per vedere se è ancora vivo. E al vederlo così, rapito, immerso nel suo mondo, la bionda non riesce a fare a meno di sorridere.
E si ritrova a pensare a come, pian piano, quel ragazzo le stai cambiano la vita. Non si sarebbe mai aspettata di potersi affezionare così velocemente ad un ragazzo – non dopo tutti quegli stronzi che stavano con lei solo per arrivare ad una cosa, che però Keli non ha mai concesso. Non si sarebbe mai aspettata di voler essere sempre al suo fianco, pur di vederlo sorridere, pur di sentirlo parlare, pur di venir stretta da quelle braccia che la fanno sentire a casa, protetta.
Si ritrova a pensare al fatto che, ogni volta che lui è nelle vicinanze, il cuore inizia a batterle così forte da farle quasi male, con le mani che sudano e tremano per quell’emozione sconosciuta. Si ritrova a pensare che non ha mai conosciuto nessuno come Ashton. Quel ragazzo è come il sole, con quella sua risata così dannatamente bella e contagiosa, con quel suo essere sempre di buon umore, con quegli occhi così simili all’oro e sempre vivaci, con quelle mani grandi e calde che si modellano perfettamente alle sue…
Si ritrova a pensare che quel ragazzo è sempre nella sua testa, nel suo cuore, ogni singolo secondo. Se lo ritrova davanti anche quando chiude gli occhi, anche quando sogna. Quel riccio le ha fottuto tutto, e lei lo sa, lo sente dentro, fin nelle ossa, fin nell’anima.
Solo che non riesce a capire come mai faccia determinati pensieri. Andiamo, Ashton è una star di fama mondiale, potrebbe avere chi vuole, specialmente nel mondo dello spettacolo. Non si sente abbastanza, Keli, eppure non capisce perché. Dopotutto, Ashton e lei sono semplicemente ottimi amici. E allora perché sente che questo non le basta, sente che le va stretto? Vorrebbe di più, ma perché?
Però è inutile preoccuparsi. Tanto Ashton non la guarderebbe comunque: lei, una ragazza comune, con niente di speciale, che no ha a che fare con lo show business, cosa potrebbe mai vederci un ragazzo meraviglioso, perfetto come lui? E se eventualmente dovesse nascere qualcosa tra loro, come farebbero a stare insieme?
Sospira e scuote la testa, mettendo a posto l’ennesima maglietta. E fa quasi per tornare da Ashton, quando sente qualcosa di strano al fondo schiena. Non le ci vuole molto per capire che si tratta di una mano, una mano che sta toccando troppo prepotentemente il suo corpo, una mano che la mette a disagio.
Keli si ritrova ferma, inerme, con il corpo teso, attraversato dai brividi, con il cuore che batte all’impazzata. Non sa cosa fare, ed ha paura. Perché Ashton non è lì vicino a lei.
Si irrigidisce quando la mano le stringe forte la natica e quando sente una voce maschile sconosciuta all’orecchio. «Ehi, bambolina. Ti andrebbe di venire con me?»
E lei vorrebbe rispondere che no, non ci andrebbe con lui, nemmeno fosse l’ultima persona sulla terra. Ma la ragazza non fa tempo neppure a voltarsi, che già lo sconosciuto è a terra, steso da un pugno di Ashton.
«Provati a metterle le mani addosso ancora una volta, e non sai come torni a casa, se ci torni.» sibila il riccio, con rabbia. L’altro non si fa pregare e se ne va velocemente, lasciandoli soli.
Il riccio porta subito i suoi occhi alla bionda, e lei non ci pensa neppure per un istante a farsi abbracciare dal ragazzo, in una stretta che la fa sentire al sicuro, protetta, che la fa sentire amata.
Ashton la stringe forte a sé, come se non volesse farla andare via. La stringe forte e le accarezza la testa, le guance, la sfiora piano, come se avesse paura di farle male. Perché è arrabbiato. È arrabbiato a causa di quel coglione, che stava toccando la bionda in quel modo. Ma soprattutto, è arrabbiato con se stesso. Perché non avrebbe mai dovuto lasciare Keli da sola, non in una città grande come Sydney. È vero, lei viene da New York, ma i pericoli sono ovunque. L’ha persa di vista solo per un solo istante, e meno male che ha avuto la prontezza di cercarla con lo sguardo quando aveva sentito quella strana sensazione a livello dello stomaco. Non vuole pensare a quello che sarebbe potuto succedere se non si fosse voltato in tempo.
Keli lo sente, dal tocco delicato di quelle mani grandi e dolci, che il ragazzo si sente tremendamente in colpa per quello che è successo. Allora lo stringe più forte, in abbraccio carico di così tanti sentimenti da stordirli completamente. E Ashton non ci pensa due volte a stringerla ancora di più a sè, come se volesse farsi perdonare così, proteggendola da tutto e da tutti con il suo stesso corpo.
«Vieni Ash, andiamo via.» suggerisce lei, a voce bassa, pur di uscire da quella situazione. Perché l’ultima volta che vuole è che il riccio stia male.
E si incamminano, in silenzio, con le loro mani intrecciate, con gli occhi che fanno altro che cercarsi, con sorrisi sempre più imbarazzati, con i cuori che sembra quasi che stiano per esplodere. Passeggiano sul pontile in silenzio, beandosi di quella vista notturna, con il cielo puntellato di stelle, con la città illuminata dalle luci dei lampioni. E le loro mani non danno segno di volersi separare, anzi. Ogni minuto che passa, la loro stretta si fa sempre più sicura, sempre più affettuosa, sempre più calda, facendoli stare maledettamente bene. E loro si lasciano semplicemente guidare da quel qualcosa che sanno di provare in un angolo remoto del loro cuore.
Si fermano poggiandosi alla ringhiera bianca e fredda, e si divertono a vedere i loro respiri condensarsi in nuvolette chiare, che poi si dileguano velocemente.
Keli punta lo sguardo su Ashton, intento invece ad osservare il paesaggio. Lo guarda, e non riesce a fare a meno di sorridere e di arrossire lievemente, pensando a quello che è successo poco prima. E senza neanche volerlo, una domanda le nasce spontanea, e prima che possa anche solo fermarla, questa esce dalle sue labbra.
«Perché l’hai fatto?»
Ashton si sorprende a queste parole, colto alla sprovvista. Si volta titubante verso la ragazza, che gli sorride timida per incoraggiarlo a parlare. Però lui non sa se rispondere o meno, non sa se tirar fuori quella motivazione – parecchio stupida, a per suo – oppure inventare una balla, perché ha paura che la bionda poi lo veda come uno sfigato. Ma quando i suoi occhi incontrano quelli castani e curiosi della ragazza, capisce che non serve a niente preoccuparsi, che non serve nascondersi. Perché c’è Keli, e lui sa che lei non lo giudicherà mai.
Allora inizia a parlare, e la bionda non lo ferma, non fa domande. Lascia che sia Ashton stesso a farle capire.
«Avevo paura che potesse farti del male… Lo so, sono stato troppo impulsivo, e forse sarebbe bastato allontanarlo con la mano. Ma credimi se ti dico che i suoi occhi mi hanno fatto montare una rabbia cieca. Perché tu non hai visto in che modo ti guardava, Keli. Ed è stato una fortuna… Volevo fargliela pagare, perché ho visto i tuoi occhi impauriti. Li ho visti, e mi hanno fatto male. Mi ha fatto veramente troppo male vederti così. E credimi, Keli, anche quando ti dico che cercherò sempre di evitare che quell’espressione triste possa tornare sul tuo viso. Perché voglio renderti felice.»
E Keli, lo sa, sa che Ashton non la guarderà mai nel modo in cui lei vorrebbe, sa che non diventeranno mai quello che lei sogna. Però, cazzo, quelle parole sono state la cosa più bella che qualcuno le abbia mai detto in tutta la vita, e lei sa di non esserne indifferente, lo sente dentro, in ogni singola cellula, che vibra, che pulsa, come se quelle parole fossero state il via che le ha scatenato il caos più completo dentro al cuore. E finalmente capisce, finalmente riesce a dare concretezza a tutte quelle sensazioni, a tutte quelle emozioni che prova quando sono insieme.
È innamorata, Keli. È follemente, incondizionatamente ed irrimediabilmente innamorata di Ashton.
È innamorata, e solo adesso inizia a rendersene conto, a rendersi conto del fatto che Ashton l’ha conquistata con poco, senza nessuna pretesa. L’ha conquistata con i suoi occhi e con quella luce che emana ogni volta che sorride. L’ha conquistata con le sue battute senza senso e con la sua risata meravigliosa. L’ha conquistata con il suo modo di essere così vivace e solare. L’ha conquistata perché – involontariamente – Ashton Fletcher Irwin le ha mostrato il vero Ashton, quello che ha una passione smodata per la musica, quello che si accontenta anche di una birra tra amici, quello che si preoccupa subito se qualcuno sta male.
Si è innamorata lentamente, Keli, senza accorgersene.
E adesso vorrebbe gridarlo a tutto il mondo, farlo sapere anche a chi abita negli angoli più remoti della terra, vorrebbe farlo sapere a tutti. Ma lascia che questo rimanga semplicemente un piccolo desiderio.
Si limita a sorridere, cercando di non piangere perché sa che Ashton per lei è irraggiungibile, e lo abbraccia forte, ancora una volta. E ancora una volta lo coglie di sorpresa, mozzandogli il respiro in gola. Perché per Ashton, Keli sta diventando veramente troppo importante, anche se lui ancora non sa se possa essere una cosa positiva oppure no.
Si abbracciano, con i respiri che diventano uno solo, con i cuori che battono allo stesso folle ritmo. E non potrebbero chiedere niente di meglio, se non restare l’una nelle braccia dell’altro ancora per un po’, quel tanto che basta per sentirsi così, completi e felici come mai lo sono stati prima di allora.
 
Ed intanto le settimane passano, e Keli ed Ashton proprio non riescono a fare a meno l’uno dell’altra. Si cercano in continuazione, con sguardi languidi, sorrisi timidi, con abbracci sempre più frequenti e baci sempre più paurosamente vicini alle labbra. Si cercano, si vogliono, sanno che sono importanti l’uno per l’altra.
Solo che il destino ha voglia di giocare, ha voglia di metterli in difficoltà, di metterli alla prova. E spesso tira scherzi così brutti che ci segnano così tanto da farci veramente troppa paura.
 
Perché quella notte Keli è sdraiata su quel letto, in quella stanza, e le lacrime non riescono a fermarsi, mentre la sua anima pian piano sta cadendo a pezzi. Ed Ashton non sa davvero che cosa fare per poterla aiutare.
Non aveva ben capito che cosa fosse successo. Aveva solo sentito un urlo proveniente dalla camera di Letizia e subito lui, Calum e Michael si erano precipitati a vedere che cosa fosse successo di preciso. Solo che avrebbero preferito non vedere quelle scena: Letizia ad occhi chiusi, che gridava forte, mentre Luke e Keli erano lì, impietriti, spaventanti, senza sapere che cosa fare.
Subito si era precipitato dalla bionda, e l’aveva portata fuori dalla stanza, tenendola stretta a sé, cercando di calmarla, cullandola un po’, provando a tranquillizzarla con qualche «Tranquilla, ci sono io adesso.», «Non preoccuparti, andrà tutto bene.».
Ed un poco, la ragazza si era calmata, ma non aveva smesso di piangere. Ma Ashton non sapeva cosa cavolo fare. Si sentiva così fottutamente impotente davanti a quelle grosse lacrime che rigavano il viso della bionda. Si era sentito così piccolo rispetto a tutto quello che stava accadendo…
Avevano aspettato che anche Luke uscisse da quella stanza, per poi parlargli, per sapere se Letizia stava bene.
Ed ora eccoli lì, in camera del riccio, al caldo sotto le coperte. Ashton la tiene stretta, Keli, perché ha una fottutissima paura che possa tornare a piangere. E lui non vuole, non vuole vederla stare male, non vuole vederla a pezzi. E ci ha provato, ha fatto in modo e maniera di mantenere ogni giorno la sua promessa, quella di renderla felice, sempre. E ci era riuscito nel migliore dei modi, almeno fino a quel giorno.
Adesso non sa proprio cosa fare, si sente perso. Perché quegli occhi castani pieni di lacrime lo hanno completamente annientato.
Un movimento della ragazza lo fa tornare con i piedi per terra. E quando i loro occhi si ritrovano a specchiarsi in quelli dell’altro, Ashton le sorride, spostandole delicatamente una ciocca di capelli dal viso.
«Stai bene?» chiede, senza mascherare tutta la sua preoccupazione. E questo Keli lo nota, nonostante gli occhi non vedano bene a causa delle lacrime, nonostante la sua attenzione sia puntata su altre cose.
E vorrebbe rispondergli che è solo un momento, che tutto andrà meglio, che le servono solo due minuti e poi smette – ‘ché odia farsi vedere in lacrime dalle altre persone, specialmente dal riccio – che è tutto ok, che non è veramente niente e che non c’è da preoccuparsi. Potrebbe.
«No, per niente.» risponde sincera, cercando intanto di spiegarsi perché la sua migliore amica debba stare così male a causa di quel coglione che non l’ha mai meritata, neppure per una volta. Si chiede perché la vita a volte sia così ingiusta, così piena di difficoltà, mai una volta che possa dare una mano.
Keli si sente veramente uno schifo. Perché non è riuscita ad aiutare Letizia nel momento del bisogno. Non è con lei per asciugarle le lacrime. Non è con lei per rassicurarla, per abbracciarla forte e per dirle che lotteranno insieme, che supereranno insieme anche questo problema. E i sensi di colpa prendono sempre più posto nel suo povero cuore, e presto altre lacrime si aggiungono a rigarle le guance.
Sospira Keli, mentre un singhiozzo più forte degli altri la fa tremare. E fa tremare anche Ashton.
Vorrebbe accarezzarle le guance, per togliere di torno quelle lacrime che tanto odia su quel viso. E vorrebbe spostarglieli, quei ciuffi biondi, perchè non gli lasciano vedere quegli occhi in cui adora perdersi. Vorrebbe prenderle la mano ed accarezzargliela, giusto per farle sapere che lui le è vicino, con tutto se stesso. Vorrebbe sfiorarla tutta, pur di alleviarle quel peso che le grava sul cuore, pur di farla stare meglio.
Ma demorde, non fa niente, perchè non vuole essere troppo invadente. Non agisce, e continua a sentirsi impotente quando altre lacrime passano sul quel viso che lui sogna ogni notte.
«Keli… Io vorrei aiutarti, ma non so proprio cosa fare…» sussurra più a se stesso che alla bionda.
Solo che la ragazza lo ha sentito benissimo, forte e chiaro. Così bene che le è venuta la pelle d’oca a sapere che Ashton è così preoccupato per lei. E questa consapevolezza le riempie il cuore e la fa stare maledettamente bene, le fa dimenticare almeno un po’ quel dolore che pian piano sta andando via.
E allora «Zitto scemo, e abbracciami forte.» gli sussura prima di gettarsi su di lui e stringerlo.
Ashton non si fa pregare e, felicissimo per quella vicinanza inattesa, abbraccia la ragazza, con il cuore gonfio di una felicità senza eguali.
E restano così, per minuti che sembrano eterni, che sembrano non voler passare mai. Ma a loro va bene così. Si accontentano di restare in quella posizione, troppo comoda e troppo bella per farli allontanare l’uno dall’altro. Perché entrambi si sentono bene, si sentono fottutamente bene, solo se sono vicini.
«Va meglio?» chiede il riccio ad un tratto, spezzando quel silenzio e dando voce ancora una volta alla sua preoccupazione.
«Un po’.» sospira, e si stringe tra le braccia di Ashton, beandosi di quel contatto, di quel calore che solo quel ragazzo così meraviglioso riesce a darle. Ed il riccio non potrebbe essere più felice di così, con lei accanto al suo cuore, così vicina da poterla osservare tutta, ogni sua parte, ogni sua perfetta imperfezione.
«Ash?» lo chiama lei, spezzando quel silenzio.
Lui punta di nuovo i suoi occhi in quelli castani della ragazza e subito si sente morire. Perché è sicurissimo di non aver mai visto occhi così belli, così luminosi, così vivi, così intensi, prima d’ora.  Con un cenno della testa, le fa segno di andare avanti.
Allora lei prende un respiro, cercando di mettere da parte tutta l’ansia, la paura, per poi lasciarsi andare. Perché vuole far sapere a quel ragazzo davanti a lei, quanto lui sia diventato importante, quanto lui conti per lei. Perché non ce la fa più a tenerlo dentro, sa di essere al limite ormai.
Parla Keli, ed Ashton non si sogna neanche lontanamente di interromperla. Potesse, ascolterebbe quella voce per ore, senza stancarsi mai.
«Ashton, io… Volevo dirti grazie. Grazie per tutto quello che mi stai donando, che è tanto, troppo, e tu non te ne rendi minimamente conto. Grazie per tutto il tempo che mi concedi. Grazie per farmi sorridere con poco. Grazie per essere entrato nella mia vita e per averla sconvolta completamente. Grazie per avermi aiutata a tornare a fidarmi degli altri. Grazie perché non ti sei dimostrato quel ragazzo stupido, ipocrita e superficiale che pensavo tu fossi. Grazie, perché mi hai mostrato il vero Ashton, ed io non potrei esserne più felice. Grazie per tutto, Ashton. Grazie di…»
Solo che non fa in tempo a finire la frase, perché si ritrova le labbra del ragazzo sulle sue.
E Keli non capisce se sta sognando oppure no, non riesce più a distinguere cioè che ha solo immaginato per notti intere dalla realtà, mentre il suo cuore che pompa forte nel petto le dimostra che è tutto fottutamente vero.
Solo che il contatto tra di loro dura così poco, che a nessuno dei due sembra essere successo davvero.
Ashton ha il cuore che batte così forte da fargli avere l’impressione che possa esplodere da un momento all’altro. Trema, e non sa perché. Respira forte, e non sa perché. Vorrebbe tornare a baciare ancora quelle labbra, e non sa perché. Sa di voler Keli tutta per sé, solo che non sa il perché. E non sa neppure perché ha fatto quel che ha fatto. Gli manca solo un piccolo tassello per poter trovare la risposta completa.
E lo trova, quel qualcosa. Lo trova inaspettatamente in quegli occhi castani che tanto gli piacciono. Lo trova in quelle mani piccole ed affusolate che adora accarezzare. Lo trova in quel viso dolcissimo, quel viso che vorrebbe baciare sempre, in qualsiasi situazione, senza freni, pur di sentire quella pelle così bella.
Quel qualcosa, Ashton lo trova nella ragazza che è esattamente davanti a lui. Lo trova nel carattere di quella ragazza bionda, così allegro e vivace che lo attira come una calamita potentissima. Lo trova nella sua malcelata timidezza. Lo trova nel modo in cui gli parla, nel modo in cui lo tocca.
Lo trova nel modo in cui si stanno guardando proprio adesso. Lo trova nelle loro mani che si stanno stringendo forte. Lo trova nei loro occhi, specchi di una felicità immensa, una felicità senza eguali.
Ed ora, Ashton finalmente capisce. Capisce perché Keli sia così importante per lui. Capisce perché non riesce a starle troppo lontano. Capisce perché vorrebbe sempre averla con sé. Capisce perché non può fare a meno di lei. Capisce il perché del suo nervosismo quando sono insieme, solo loro due. Capisce il perché della sua gelosia, quella gelosia che non è mai riuscito a trattenere, neppure volendo.
«Keli, quello che deve ringraziare tra noi due, sono io, non tu. Perchè non ti sei fermata alle apparenze. Perché mi hai voluto conoscere davvero. Perché hai tirato fuori il vero me, quello che avevo sepolto tempo fa per via del lavoro. Perché sei così semplice che spesso mi lasci senza parole. Perché sei sincera e dici sempre quello che ti passa per la testa. Perché sopporti uno come me. Perché sei come il sole, Keli, e certe volte mi scaldi così tanto che mi fai paura… No hai idea di quanto tu sia importante per me.»
E la bionda a quelle parole, che troppo spesso ha sognato di sentire, non ci crede. Non riesce a crederci.
Solo un altro bacio ha il potere di rendere reale tutto questo. Solo le loro labbra che si accarezzano li fanno sentire finalmente completi. Solo le loro mani che si intrecciano li fanno sentire a casa. Solo i loro respiri sulle loro pelli li fanno sentire liberi. Solo i loro cuori che battono allo stesso ritmo li fanno sentire amati. Solo le loro lingue che riescono finalmente a trovarsi li fanno sentire una cosa sola.
Lasciano che siano i loro cuori a condurre il gioco, a guidarli in quel miscuglio di emozioni che solo adesso stanno finalmente iniziando a capire del tutto.
E solo quel «Ti amo.» sussurrato da entrambi in quella stanza silenziosa, rende reale tutto quanto.
 
Ma loro lo sanno, che anche le cose belle prima o poi finiscono. Lo sanno che a volte bisogna dire addio. Lo sanno che dovranno separarsi. Lo sanno che non si vedranno spesso. Lo sanno che non sarà facile, ma vogliono provarci lo stesso, affrontando tutto insieme, uniti contro quegli stessi giochi del destino che li hanno fatti scontrare.
E hanno anche fatto esperienza che lasciar andare la persona più importante della propria vita è qualcosa di molto più doloroso di quanto si possa immaginare. È come se qualcuno si divertisse a giocare con il tuo cuore, a graffiarlo, a pugnalarlo lentamente, come se quel qualcuno non avesse già fatto abbastanza con le lacrime sulle guance, con le parole sussurrate sulle labbra, con baci piccoli e dolci, rubati a quel tempo che minaccia sempre.
Non avevano mai sperimentato cosa significasse dire addio a qualcuno, fino a che non era successo a loro due, in quell’aeroporto che aveva visto i loro ultimi minuti insieme, prima di dividersi.
 
In quell’aeroporto che entrambi stanno maledicendo da un mese a questa parte ormai. Perché è già passato un mese da quando Keli è tornata a New York, e tutto è tornato alla normalità, con una piccola e semplice novità: Ashton.
Perché durante quel mese passato senza vedersi, non hanno fatto altro che sentirsi grazie a Skype, oppure con qualche messaggio su WhatsApp, con Facebook, o addirittura con le mail. Non hanno lasciato passare un solo giorno senza sentirsi almeno per una volta. Perché non vogliono fare come Luke e Letizia.
I loro amici, infatti, non stanno per niente bene. Si manca tanto, si mancano troppo. Così troppo da star male, nel vero senso della parola. Ashton e Keli ci hanno rinunciato, perché sanno che la situazione devono risolverla solo Letizia e Luke, senza che qualcun altro si immischi.
Ed intanto Ashton e Keli hanno coltivato la loro storia, l’hanno fatta crescere, passo dopo passo. E tutt’ora lo stanno facendo. Solo che le chiamate, le video chiamate, i messaggi a notte fonda, le mail, stanno iniziando a non bastare più. Perché entrambi vogliono l’altro, lo vogliono con tutti se stessi. E anche loro stanno male, perché non possono abbracciarsi, non possono baciarsi, non possono toccarsi come fanno tutti gli altri.
Ed è proprio quando Ashton arriva al limite, che succede l’impensabile.
 
Quella sera, Keli sta tornando a casa passando da Central Park. L’aria calda dell’estate la investe in pieno, nonostante l’ora tarda, ma non se ne preoccupa più di tanto. Dopo aver passato tutto luglio al freddo a Sydney, ha proprio bisogno della calda estate newyorkese. Ed i piedi la guidano, facendo scricchiolare la ghiaia del sentiero.
È felicissima, Keli. E come poter darle torto? Ha appena passato il compleanno migliore della sua vita a casa della sua migliore amica, ad ingozzarsi di dolci e film strappalacrime per tutto il giorno. Quello sì che è stato un compleanno in piena regola, per quelle due ragazze un po’ pazze, che si vogliono un bene immenso e che ci sono sempre l’una per l’altra, qualunque cosa accada.
Non le manca molto dall’uscita del parco, quando lo vede, poggiato alla recinzione del parco.
Alto, magro, con la solita bandana nera a tenergli fermi i capelli, gli occhi dorati e vivaci che non fanno altro che analizzare i volti di ogni passante, le mani grandi infilate nelle tasche di quegli skinny jeans che l’hanno sempre fatta impazzire.
E Keli non ci crede, non vuole crederci. Neppure quando i loro occhi finalmente si incontrano, dopo tanto tempo. Neppure quando lui le corre incontro, con il sorriso più bello del mondo sul viso. Neppure quando la stringe forte a sé, facendole sentire quanto forte batta il suo cuore impazzito.
Solo quando le loro labbra si ritrovano, quando le loro lingue cominciano a cercarsi, a danzare insieme, quando i loro respiri accarezzano le loro pelli, quando le loro mani iniziano a giocare tra i loro capelli, Keli capisce che non sta sognando, che Ashton è veramente davanti a lei, il giorno del suo diciassettesimo compleanno, che è il suo ragazzo ad abbracciarla forte in quel preciso istante, che sono di nuovo insieme.
Sorridono quando si dividono. Sorridono e non riescono a fare niente, non riescono a dire altro.
Si limitano ad intrecciare le loro dita, ad accarezzarle piano, lentamente, quasi avessero paura di toccarsi dopo così tanto tempo.
Ashton ancora non riesce a credere di aver fatto una follia simile, di aver mollato i ragazzi a casa senza una spiegazione plausibile, di aver preso il primo aereo disponibile per New York, di aver riempito Letizia con messaggi a non finire pur di incontrare Keli in quel giorno così speciale.
E lei è lì, proprio davanti a lui, con quegli occhi mozzafiato, con quel sorriso dolcissimo, con le sue dita sottili tra le sue grandi e forti, con il suo cuore che batte veramente troppo forte. E solo adesso Ashton comincia ad abituarsi all’idea di essere di nuovo con lei.
«Buon compleanno, amore mio.» le dice, in un sussurro, stampandole un altro bacio a fior di labbra, facendole inevitabilmente aumentare i battiti del suo cuore e facendola rabbrividire visibilmente. Perché ancora non è riuscita ad abituarsi ad essere chiamata in quel modo dal riccio.
Si sorridono e finalmente si incamminano verso casa di Keli, con le mani che proprio non vogliono sapere di allontanarsi, neppure per un istante. Salgono le scale di fretta, cercando di non inciampare sui gradini alti di quel palazzo moderno e luminoso. Entrano in casa che hanno il fiatone, con ancora un bellissimo sorriso stampato sulle labbra. Senza dirsi niente, Keli lo guida subito in camera sua, ed Ashton non si fa pregare. E quando vede quella stanza, rimane completamente spiazzato.
Rimane spiazzato da quanti poster abbia attaccato quella ragazza alle pareti, di quante foto siano incorniciate ed appese in ogni punto vuoto del muro, di quella finestra grande che dà sulla strada e sul parco, di quell’aria accogliente che emana quel posto, la stessa che emana la ragazza di cui si è perdutamente innamorato e che adesso è esattamente davanti a lui.
Keli si siede sul letto e gli fa cenno di mettersi accanto a lei. Appena si siede, il materasso cigola paurosamente, facendoli ridere. Ed è quando sentono le loro risa, che capiscono sul serio quanto si sono mancati, quanto sia stato difficile dover ingoiare quel boccone amaro ogni volta, quanto abbiano resistito, solo per l’altro.
«Mi sei mancata, Keli.» dice Ashton, con la voce rotta ed i suoi occhi fissi in quelli della bionda, che lui mai e poi mai si stancherebbe di osservare. E lei sorride, perché anche quella volta il riccio ha anticipato i suoi pensieri senza saperlo.
«Anche tu, Ashton. Mi sei mancato tanto anche tu.»
Senza dirsi altro, si avvicinano, piano, gustandosi un po’ quell’istante prima di un bacio. Lasciano che le loro labbra si trovino, con calma, con dolcezza. Subito le loro lingue si cercano, si accarezzano lente. E mentre le loro dita vanno ad intrecciarsi perfettamente, come due pezzi di un puzzle, loro due si avvicinano, arrivando a far aderire i loro petti, che si alzano e si abbassano allo stesso ritmo.
Continuano a baciarsi per minuti che sembrano ore, lasciandosi trasportare dal momento, lasciando che quel mese passato senza vedersi non sia mai esistito, non pensando a niente. Ci sono solo loro, e niente ha più importanza adesso.
Si dividono, piano. E si sorrido, timidi, felici. Si sorridono, e tutto torna ad avere finalmente un senso. Quel sole di cui sentivano la mancanza, è finalmente tornato, e non potrebbero chiedere niente di meglio.
«Fammi vedere la tua stanza.» le chiede ad un tratto Ashton, curioso di sapere tutto di lei, di quella ragazza di soli diciassette anni gli ha stravolto la vita, a lui, ad un neoventenne che si sente ancora un bambino.
Keli si mette a ridere, per quella richiesta così buffa. Gli lascia un bacio veloce sulle labbra e si alza. E quando l’occhio le cade sulla scrivania completamente in disordine, capisce da dover può iniziare.
«Queste siamo io e mia madre, Rose.» spiega al riccio, mostrandogli la foto che Letizia le ha fatto il giorno in cui era tornata da Sydney. Ed il riccio si sorprende parecchio nel vedere quanto le due si somiglino, nei lineamenti dolci, nella luce degli occhi, nella vivacità dello sguardo.
«Hai ereditato proprio tutto da lei.» commenta sincero, facendo arrossire la bionda che passa ad un’altra foto.
«Qui invece eravamo io e Letizia, a New Orleans, quattro anni fa in gita con la scuola.» gli dice e gli passa una foto un po’ rovinata agli angoli, ma veramente bellissima. Le due sono una davanti all’altra, con le loro fronti a contatto, con i volti così belli e così felici da far invidia a chiunque.
Sorride di nuovo, Ashton, perché gli fa piacere poter conoscere Keli anche in questo modo, venendo a conoscenza di quelle piccole cose che caratterizzano la vita di qualsiasi persona. Posa la foto sul comodino, senza perdere di vista la bionda, che intanto cerca altri scatti, altri ricordi da condividere.
Solo che il riccio sente un qualcosa dentro di sé, una specie di bisogno, un bisogno che fa quasi male, nel cuore, nello stomaco, perché punge, dà fastidio e sembra non volersene andare. Allora si alza, per cercare di non pensare a niente, e si avvicina alla sua ragazza, abbracciandola dolcemente da dietro e posando la sua testa sulla spalla della bionda, che sorride ancora una volta, felicissima per quella vicinanza.
«Keli?» la chiama Ashton, facendola voltare lentamente verso di sé. E la ragazza lo guarda curiosa, scontrandosi con quegli occhi così brillanti e così intensi quel giorno, che la destabilizzano. Perché lui non l’aveva mai guardata così. Ed improvvisamente, anche lei sente quella strana sensazione al cuore e allo stomaco, la sente forte e chiara, quasi fosse un segnale d’allarme.
«Io…» continua il riccio, titubante, con la voce ed il cuore che tremano.
E prima che possa anche solo ragionare, prima che possa anche solo tornare padrona delle proprie azioni, parla, interrompendolo.
«Amami, Ashton. Amami questa notte.»
E stavolta è il riccio a sorprendersi, perché la bionda gli ha appena letto nel pensiero. Solo che è stata più coraggiosa di lui, ha lasciato che i sentimenti la guidassero.
Keli non si pente di quello che ha detto, perché è la verità. Perché Ashton le è mancato così tanto. Ed il non sapere quanto tempo possa rimanere la manda in ansia. Ecco perché vuole dimostrargli quanto amore provi per lui, nel modo più profondo ed intenso possibile. Perché, se non glielo dimostra adesso, quanto tempo passerà prima che possano vedersi ancora un volta?
Ashton è della stessa opinione. Ha aspettato, Keli, e se lei non glielo avesse chiesto, avrebbe fatto un piccolo sforzo, ma avrebbe aspettato ancora, solo per lei.
Si guardano negli occhi, per una frazione di secondo.
 
Perché ben presto le loro labbra si ritrovano a contatto, si plasmano perfettamente su quelle dell’altro, si assaporano piano, quasi avessero paura di rompersi.
Con calma, le mani di Ashton vanno a giocare un po’ con quei capelli biondi che tanto adora. Ci passano attraverso, beandosi di quella morbidezza.
Keli invece porta le mani al collo del ragazzo, e si diverte a giocare con i ricci alla base della nuca, quei ricci troppo lunghi che non le sono mai piaciuti, ma che alla fine gli stanno comunque fottutamente bene.
Il riccio indietreggia fino ad arrivare alla sponda del letto. Si lascia cadere, tirando con sé anche Keli, che ride felice prima che le labbra del riccio si avventino nuovamente sulle sue.
Con un colpo di reni, Ashton inverte le posizioni, facendo finire la bionda sotto di lui. Ed il resto viene da sé.
Keli gli passa le labbra sulla mandibola e sul collo, facendolo rabbrividire visibilmente, mentre le mani grandi di Ashton vagano sul corpo minuto della ragazza, facendola tremare, a causa di quella sensazione che stanno provando entrambi.
Lei gli passa la mano sotto la maglia, arrivando ad accarezzargli la pelle calda della schiena. E non ci pensa un secondo di più ad aiutarlo a toglierla. E dopo che la t-shirt del ragazzo è andata a finire sul pavimento, anche la camicia della ragazza fa la stessa fine.
A vedere Keli così, sotto di lui, Ashton si sente venir meno. Perché, cavolo, non avrebbe mai creduto che Keli fosse così bella. Si permette di accarezzarle piano i fianchi, la pancia, le spalle, il collo, glieli bacia con una dolcezza di cui non si sarebbe mai creduto capace.
E Keli, a quel tocco così delicato, gentile, così pieno d’amore, si sente scoppiare. Perché solo adesso si sta realmente rendendo conto che Ashton è diventato tutto per lei, cambiandole la vita. E lei ancora non ci crede che un ragazzo così perfetto come lui abbia scelto lei.
La ragazza si lascia andare, si mette completamente nelle mani di Ashton. Si fida di lui, sa che non le farà del male. Cioè, non è la prima volta per nessuno dei due, entrambi lo sanno bene. Ma è come se lo fosse, perché non avevano mai provato una cosa simile prima d’ora, un qualcosa che li riempie del tutto, facendoli sentire sul serio una cosa sola, unica, indivisibile, bellissima in tutte le sue imperfezioni.
Gli bacia il collo, il viso, gli occhi, strofinando le sue guance a quelle lievemente barbute del ragazzo, che ride a quel contatto ed affonda ancora di più il viso tra il collo e la spalla della bionda, beandosi di quel profumo così buono, quel profumo che sa solo e soltanto di lei, quel profumo che ha imparato a riconoscere, pian piano.
E fa scendere le mani ai pantaloni della bionda, che sussulta quando sente i pollici del ragazzo allentare un po’ la stretta del tessuto, per poi farglielo scivolare via dalle gambe. E la cosa peggiora quando le mani di Ashton iniziano ad accarezzarle la pelle nuda, facendole battere fortissimo il cuore nel petto, quasi volesse esplodere in quel preciso istante.
Lui intanto non riesce a smettere di osservarla, di imprimere bene nella mente ogni singolo particolare di quella ragazza che ama con tutto se stesso. E subito cerca di nuovo le sue labbra, facendole sue in un bacio così intenso da destabilizzarli completamente.
Cercando di non pensarci troppo, la ragazza porta le mani ai jeans del ragazzo e riesce ad aprirne la zip, nonostante le mani che le tremano visibilmente.
Presto anche quell’indumento finisce a terra.
Ed ora, con solo l’intimo a dividerli, si marchiano, si baciano, si accarezzano piano, senza fretta, beandosi di quella sensazione di completezza che li fa impazzire. Lasciando che tutte le loro emozioni prendano il sopravvento, guidandoli in quell’esperienza nuova e meravigliosa.
Ad un tratto, i loro occhi si incontrano. Ed è come se rispondessero a quella domanda che aleggia già da un po’ tra di loro. Si sorridono, e le loro guance si tingono di rosso mentre Ashton cerca di aprire il preservativo con le mani che gli tremano un po’.
Una volta pronto, il riccio torna sopra la ragazza, sovrastandola con quel corpo muscoloso e forte, quel corpo che la sta facendo completamente impazzire. Si guardano, ancora una volta, e non possono fare a meno di sorridersi, felici per tutto quello che stanno vivendo e che vorrebbero che non finisse mai.
«Sei sicura?» le chiede Ashton, perché ha troppa paura di commettere un passo falso.
A quella domanda, il cuore della ragazza perde un battito, uno solo, prima di tornare a correre velocissimo.
«Mai stata più sicura di così. Ci sei tu, Ashton. Ci sei tu qui con me, e questo mi basta.»
E quella risposta basta anche al riccio, che torna ad impossessarsi delle labbra della bionda. Entra in lei delicatamente, cercando di non farle male. E si baciano, con la voglia di appartenersi, di sentirsi completi.
E si amano, Ashton e Keli.
Si amano, sotto quelle lenzuola leggere, in quella stanza silenziosa.
Si amano, come non avevano mai fatto prima di allora.
Si amano, con calma, senza fretta, prendendosi tutto il tempo a disposizione.
Si amano, e tutto finalmente inizia a farsi più chiaro, a farsi più bello, meraviglioso, migliore.
Si amano, si donano completamente all’altro, felici di poter ricevere un amore così intenso, così profondo, così bello ed indescrivibile dalla persona più importante della loro vita.
 
«Ti amo.» si sussurrano ancora una volta, piano, come se fosse un segreto. Quel segreto che li lega in maniera indissolubile, che li unisce completamente, che li rende completi. E per loro due non esiste una consapevolezza migliore.
 
 
 
Ashton non aveva mai capito la definizione “Quella persona è entrata nella mia vita come un uragano”. O almeno, credeva di saperla, di poterla capire. Ma questo solo prima che Keli Wilson entrasse improvvisamente nella sua vita come il sole in mezzo ad una tempesta.
Keli non era mai stata convinta della frase “Mi metto completamente nelle tue mani”. La trovava completamente insensata, ridicola. Ma questo prima che Ashton Fletcher Irwin le sconvolgesse completamente la vita.






Letizia
Ciao tesori! Come promesso, eccovi anche la storia di Ashton e di Keli :'3.
Mamma mia, ma quanto possono essere dolci questi due? Io li amo, il caso è chiuso u.u
10.760 parole di pura dolcezza solo per voi!
Ci tengo moltissimo a questa OS, come tengo moltissimo anche alla OS sui Malum :'3. Spero tantissimo che vi sia piaciuta :'3
Scusate se non mi trattengo più di tanto, ma devo scappare!
Vi voglio un bene infinito, grazie di tutto!
Un bacione, Letizia <3
   
 
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