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Autore: Legriel_2002    29/11/2014    1 recensioni
ciao ragazzi. questa è la mia terza storia. Sinceramente spero di finirla prima del 17 dicembre. parla della storia di Tauriel e verso la fine ho messo un pò del terzo film. spero che vi piaccia e recensiate.
Da quarto capitolo:
A Tauriel faceva pena quel nano. Il re li aveva messi in gabbia per cento anni e lui non sarebbe più potuto tornare da sua madre...lui che ancora l'aveva.
< si preoccupa...mi ritiene spericolato >
< e lo sei? >
< no >
*********************************************
Ma lei era diversa. Non era fredda, dura. Lei provava sentimenti buoni, dolci e sereni. Certo, per il suo incarico doveva comportarsi in modo del tutto diverso, ma quando si apriva agli altri nessuno poteva non innamorarsi di lei.
Decise di raccontarle qualcosa che centrasse con il cielo.
< ho visto una luna di fuoco una volta >
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kili, Legolas, Tauriel, Thranduil, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 1
 
Gli orchi non erano mai entrati a Bosco Atro perché venivano fermati dalle guardie esposte ai loro confini e lungo il fiume. Il loro Re, Thranduil, era molto serio, ma anche un bravo sovrano. Tuttavia cercava sempre un modo per riconquistare la cosa a cui più teneva. La collana di sua moglie. Non riusciva a pensare ad altro. Sarebbe disposto a tutto per recuperare quella collana, rubatagli dai nani.
Per lui crescere suo figlio da solo e governare un regno non era affatto facile. Aveva l’appoggio del popolo, ma provava ancora un dolore nel suo cuore.
Un giorno, dopo una lunga riunione con Re Elrond, Re Celebron e Dama Galndriel, uscì dal regno con il suo cavallo per prendere un po’ d’aria. I raggi del sole, che penetravano tra le foglie verdi degli alberi, illuminavano il suo volto.
Il suo colore gli infondeva tranquillità e pace, che tuttavia venne interrotto da delle grida d’aiuto e da versi di orco. Cercò di raggiungerle per capire di chi fossero quelle grida e, magari, se avrebbe potuto aiutarli, ma quando arrivò era troppo tardi.
Vide i corpi di una coppia di elfi a terra.
Erano morti.
Ma quando si avvicinò per vedere i loro volti, il suo cuore si bloccò. In mezzo a loro c’era un elfa neonata che piangeva. La raccolse da terra per cullarla, infatti, si tranquillizzò e si addormento fra le sue braccia.
Non ci pensò due volte, il re, che si sarebbe preso cura di lei.
Certo, sarebbe stato un peso in più, ma quella neonata aveva perso i genitori e lui non sarebbe mai riuscito ad abbandonarla lì.
Si incamminò verso casa e in quel momento il pensiero della collana se l’era portato via il vento.
Appena entrò, ordinò ad un’ancella di portare una culla nella sua stanza. Nella sala entrò suo figlio, Legolas. Aveva ancora milleseicento anni, quasi un preadolescente, ma appena vide suo padre con in braccio un fagottino, non sapeva cosa dire, anche se la sua curiosità aumentava ogni minuto che passava. Seguì il genitore fino alle sue stanze, che fino a quel momento, non gli aveva ancora rivolto nessuna parola, così decise di parlare lui per primo.
< Ada…chi è il neonato che hai portato? > a quella domanda cercò disperatamente una risposta.
< E’ un elfo femmina e vivrà qui con noi perché ha perso i suoi genitori >
“Vivrà con noi” quel pezzo di frase rimbombava nella testa del principe e quando si voltò verso la neonata, ne rimase incantato. In qualche modo sentiva dentro di sé che quell’ elfa gli avrebbe la vita.
< Per te sarà come una sorella, niente di più >
Non fece caso a quello che gli aveva detto il padre, in quel momento stava avvicinando la sua mano a quella della piccola orfana.
< Come si chiama? >
Re Thranduil era talmente impegnato a procurarsi il necessario della neonata che non ci aveva neanche pensato al nome, ma rispose comunque alla sua domanda.
< Tauriel >
Visto che era orfana e l’aveva trovata nel cuore della foresta la chiamò “figlia della foresta”.
Col passare degli anni Tauriel, secondo Thranduil, era divenuta l’ elfa più bella del regno. I suoi capelli erano color fuoco, gli verdi come le foglie d’estate illuminate dal sole.
Il re si era affezionato a lei, nonostante non fosse sua figlia. L’allenava personalmente e si rese conto che l’ elfa aveva un grande talento nelle lotte con i pugnali, anche se, se la cavava anche con l’arco.
   
 
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