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Autore: living_in_my_dream    29/11/2014    0 recensioni
Poi quando passai dalla sua destra sentii -Ciao Emy-, mi girai come se non sapessi chi mi avesse salutato, ma fu più una reazione istintiva. -Oh ciao- feci io e continuai a camminare. Era così bello il mio nome, quando era pronunciato da lui, suonava così bene!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Quel giorno fui l'ultima ad uscire e davanti a me c'era poca gente: non a tutti piace stare a scuola. Bhe insomma non che a me piacesse così tanto ma avevo dimenticato i libri in classe e  a metà strada ero stata costretta a tornare indientro per riprenderli. Appena fui arrivata sulla cima delle scale pronta per scendere i nostri sguardi si incrociarono, aveva come al solito un sorriso smagliante, di quelli che ti rallegrano la giornata. Decisi di non salutarlo, stava con altre persone che io non conoscevo, troppo diverse da me, non ci sarei mai andata d'accordo. Sarebbe stato come mettere il miele sulla pasta, cioè il miele è buono ma nessuno lo sceglierebbe come condimento per la pasta. 
Ero sicura che mi avesse visto perchè anche se parlava con una ragazza guardava fisso nella mia direzione, ma non disse nulla. Poi quando passai dalla sua destra sentii -Ciao Emy-, mi girai come se non sapessi chi mi avesse salutato, ma fu più una reazione istintiva. -Oh ciao- feci io e continuai a camminare. Era così bello il mio nome, quando era pronunciato da lui, suonava così bene!
Mi sarebbe tanto piaciuto fermarmi li a parlare con lui, magari andare poi a fare un giro o fare i compiti assieme, mi andava bene qualsiasi cosa, la cosa  essenziale era che lui.
Molti si domanderebbero 'Perchè non ti fermi? Ti ha anche salutato cavolo, e non era uno dei saluti fatti per caso perchè sorrideva pure!', dare la colpa alla timidezza sarebbe stata una cosa assurda, non era per quello. Il vero motivo era che ogni volta che provavo a spiccicare due parole il mio immenso vocabolraio si riduceva a suoni da uomo di Neahndertal 'oh' 'cioè' 'bho' 'ah' 'eh', mi mancava la clava e avrei potuto dire 'me Emyli tu Ryan', assurdo.
Questo mi faceva pensare. L'amore è una cosa complicata, ti fa perdere la connessione logica che hai col mondo, è un pò come quando leggi: ti senti in un altro  luogo, uno speciale, nei quali ci passeresti tutta la giornata magari solo per godere  del sole che ti riscalda la pelle o per ascoltare il dolce cinguettio di piccoli pappagallini.
Rientrai in casa. come al solito la mamma non c'era, era al lavoro. Mi aveva lasciato un bigliettino sul frigo che diceva 'Tesoro, farò tardi oggi. Il pranzo è nel frigo devi solo riscaldarlo'. Lasciai la cartella nel corridoio, accesi il PC e misi un po di musica, riscaldai il pranzo e sulle note della mia canzone preferita consumai il pasto. In seguito feci i compiti per quasi tutto il pomeriggio.
Mi era capitata la sfortuna di essere figlia unica. Cioè non aveva proprio tutti questi svantaggi, però con un fratello o una sorella in determinati momenti mi sarei sentita meno sola.
Mio padre, bhe meglio non toccare questo tasto, lui non era una brava persona: si era divertito un po, la mamma è rimasta incinta e sono nata io. Molti sarebbero tristi e si sentirebbero rifiutati, ma a me piaceva vedere la vita dal lato positivo e allegro e così non avendo quell'uomo nella mia vita l'avevo eliminato dai miei pensieri.
Verso le sette e trenta squillò il mio telefono: era la mia migliore amica, Luce. Lei era la sorella che io non avevo mai avuto, mi comprendeva perfettamente e sapeva sempre come io mi sentissi o cosa pensassi senza che io glielo dicessi; non veniva a scuola con me perchè alle medie avevamo preso due strade diverse: io avevo scelto il liceo classico, lei un linguistico, le piaceva viaggiare e da grande avrebbe voluto fare la hostess e visitare il mondo.
Io invece non avevo ancora un'idea precisa d cioò che mi sarebbe piaciuto fare, l'unica cosa che sapevo era che mi sarebbe piaciuto trasmettere qualcosa alla gente e fare qualcosa che cambiasse il mondo. Bhè magari il mondo no perchè bisogna essere dei folli per pensare che una persona farà il cambiamento, ma meglio essere folli e dalle larghe vedute che non concludere nulla.
Risposi.
-Hey bella addormetata, stamattina ti ho chiamata ma non hai risposto, si è rotta la sveglia?-
-Ciao Luce grazie io sto bene tu come stai? Hai dimenticato la formula di saluto che ci ha insegnato la prof.Bianchi? Vabbe per stavolta ti perdono comunque non mi si è rotto nulla, ero in ritardo perchè non l'avevo messa proprio, la sveglia.-
-Capisco. Scometto che sei ancora a studiare'-
-Indovinato!-
-Devi staccarti un pò da quei libri, tesoro-
-Si lo so ma il punto è che i prof rompono se non faccio i compiti e se mi bocciano come ci arrivo all'università?-
-Tu vai troppo di fretta, mancabo ancora due anni e mezzo!-
-Se lo dici tu.....-
-Allora, stasera usciamo!-
-......-
-Ci sei?-
-Si-
-Allora che ne dici?-
-Non lo so....-
-Ormai ho deciso alle 8.30 vengo a prenderti, ormai sono decisa a farti uscire e se non sei pronta ti faccio uscire col pigiama!-
Click e aveva chiuso la chiamata. Decisi di accontentarla, Luce era molto cara, si preoccupava sempre per me e poi io avevo bisogno di distrarmi un pochino.

   
 
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