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Autore: Spensieratezza    30/11/2014    4 recensioni
SPOILER SULLA DECIMA STAGIONE
Dean si rende conto di non poter più essere salvato. Non può più esser salvato perchè ha preso coscienza dell'amore che prova per Sam, quello stesso amore che aveva portato Dean a odiarlo per questo, e ora, semplicemente, quell'amore lo distrugge.
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Decima stagione/ Wincest '
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Dean aveva detto a Cole quella frase struggente, sull’essere ben oltre dal poter esser salvato.
Una frase che terrorizzò Sam oltre ogni limite.

Dean gli aveva detto che aveva detto a Cole solo quello che aveva bisogno di sentirsi dire, ma non era cosi.

Sam sapeva che stava dicendo a lui, adesso, quello che aveva bisogno di sentirsi dire.

Ma non era la verità…
 


Sam sapeva e capiva che Dean stava male. Quella frase sul non poter esser salvato l’aveva scosso profondamente e aveva cercato invano nei giorni successivi, di avere un approccio con Dean, ma il maggiore non ne voleva sapere di riparlarne.



“Vuoi lasciarmi in pace?? Ti ho detto che sto bene, ho superato tutto, smettila di farti film mentali, Sam!!” sbottò un giorno, ma Sam notò che aveva gli occhi lucidi.

“Solo…lasciami in pace!” disse, tornando nella sua camera nel bunker.
 
 
 
 
*

Tornare al bunker aveva fatto star meglio Dean solo per poco. Sam lo notò.

Notò anche che Dean trovava sempre più difficile guardarlo o addirittura stare nella stessa stanza con lui.

Un giorno, gli portò una birra, cercando ancora di avere un contatto con lui, senza irritarlo.

Gli mise una mano sulla spalla, mentre gli posava la birra, e Dean scattò, mentre era seduto al tavolo.



“Dean! Ma che hai?”

“S-scusa. Sono sovrappensiero.”

“Ti succede un po’ spesso, ultimamente.”

Dean non commentò e bevve la birra in silenzio.

Anche quello lo faceva un po’ troppo spesso.
 
 
 
 
*

Un altro giorno, Sam decise che era ora di affrontarlo e costringerlo a reagire. Erano ancora al bunker. Lo prese per una spalla per costringerlo ad ascoltarlo.

“Dean, ascoltami.”

Non toccarmi!” scattò lui.



Sam sollevò le sopracciglia. “Quindi hai…un problema con me?” chiese.

“No! Voglio solo che…voglio solo essere lasciato in pace. Non mi sembra di pretendere troppo!”

“Dean, se il marchio ha ripreso a crearti problemi, devi dirmelo.”

“Maledizione! Perché pensi sempre che sia il marchio il problema di tutto???”

“Che cos’altro potrebbe essere?’”

“Tu…tu…sei troppo…cieco..” gli disse Dean, puntandogli un indice contro, e Sam non ci vide più.
 




Lo spinse contro il muro con rabbia.

“Dimmi che cos’hai! Ora!”

“Sam, no. lasciami andare!”

“Dimmelo!”

Sam notò che Dean era un po’ spaventato dalla vicinanza e rifuggiva il suo sguardo. Non voleva guardarlo.



Possibile che fosse…imbarazzato?


Vide Dean fare una leggera pressione sul suo petto per allontanarlo da sé.

Ma che gli prendeva?

“Sam, per favore lasciami andare…” gli disse, guardandolo in faccia, intimorito.

Sam era ancora più perplesso, ma lo lasciò andare.

Dean a quel punto scappò via nella sua stanza.

Sam era scioccato. Era una sua impressione o Dean non voleva più che lo toccasse, e neanche che fossero vicini?

Perché??

Percepiva il tormento nel fratello e la cosa lo turbava, anche perché credeva di capire che fosse per colpa sua….
 
 
 
 
 
 
 
 
*

Passarono i giorni. Dean era un po’ più cordiale con Sam, meno isterico, ma ancora sfuggente, e cosa che turbava Sam ancora di più, sembrava sempre sul punto di scoppiare a piangere, e Sam temeva che, quando sapeva di non essere visto, perché era da solo, piangeva davvero.

Allora lo affrontò di nuovo, ma questa volta non avrebbe fallito.
 

Sam lo rincorse, bloccandogli un braccio e vide le lacrime sul suo volto rigargli la faccia.



“Dean, c’è qualcosa che ti tormenta. Lo so. Permettimi di aiutarti. Sono tuo fratello!” lo pregò, tenendogli il viso nelle mani.

“No!”

“No, non sono tuo fratello?” gli chiese, triste e ferito.

“No, non puoi sempre aiutarmi, Sam, non questa volta.” Rispose Dean triste.

“Ascolta, dopo la tua esperienza da demone, è comprensibile avere dei rimorsi.”

Dean degluti e Sam seppe che aveva centrato il punto.

“Ma non devi sentirti in colpa per quello che hai fatto.”

“Non è per quello che…ho fatto…ma per quello che…penso..

“Lo immaginavo. Ascolta, Dean, non ha importanza se hai avuto qualche pensiero cattivo su di me…o su…qualcun altro..davvero, non ti porto rancore per questo…io…”

E invece dovresti!” gridò Dean, braccato da Sam.

“No, io…”

“Non capisci niente, NIENTE!”

Era troppo. Sam lo spinse con rabbia contro il muro.



Spiegamelo. “


“Parlami…” gli disse più dolcemente, non ricevendo risposta.

"Non posso"

“Perché??”

“Perché io…è qualcosa che…riguarda noi due….”

“Lo sai che puoi dirmi tutto, supereremo qualsiasi cosa..ma non farmi stare in ansia..”

Dean fece una smorfia sofferente. “Ti..prego…puoi allontanarti?” disse Dean cercando di spingerlo via.

Sam vide come Dean cercava di spingerlo via, e come voltava la testa per non doverlo guardare.

Ad un tratto senti uno strano gelo, e la salivazione azzerata.
 
Non poteva essere…



“Perché?” gli chiese con uno strano tono gelido, intendendo perché doveva allontanarsi.

Dean lo guardò e realizzò che Sam aveva capito.

Si,aveva capito o forse intuiva che suo fratello maggiore, quello che l’aveva protetto da tutta una vita, lo desiderava in modi non fraterni.

Doveva andarsene, e al più presto.
 
“Dean!!” lo chiamò Sam scioccato, quando vide che Dean si era divincolato e stava fuggendo via.

“Cosa? Ormai hai capito, no?”

“No! Io non ho…non ho capito…Dean, aspetta…non può essere…”

Riusci a fermare Dean. A bloccarlo per un polso e a spingerlo di nuovo contro il muro.
 


“Non può essere questo.” Disse Sam.

I capelli gli erano tutti in mezzo agli occhi e non riusciva neanche lui a guardarlo.

“Io non…io sapevo che..che c’era qualcosa di sbagliato nel modo in cui io…noi....”


No…non questo… pensava Sam.

“Non volevo…non credevo che…credevo che fosse nella norma…tutto sommato..poi sono diventato demone e tu…io…noi…è diventato cosi chiaro…ecco perché ti odiavo…io non…”

“Stop. Stop. Ti prego…io…ti…ti rendi conto che…sei mio fratello.” Gli disse, e tremava.
 


Dean…com’era possibile? Conosceva Dean o almeno credeva di conoscerlo. Non era possibile che proprio lui, fra tutti…insomma, Dean, dalla morale cosi ferrea.

“Non è vero…tu…sei stato colpito da una maledizione..”

Dean senti le lacrime affiorare agli occhi. “Sono andato all’inferno per te…Sam…”
 



Ora Sam si sentiva davvero male. Sapeva del grande amore che Dean provava per lui, da sempre, e anche lui lo amava. Tutto sommato aveva sempre creduto di non poter ricambiare a sufficienza quell’amore e ora lui gli diceva… no, non ora che stava quasi cominciando ad accettare quell’amore assoluto che c’era tra di loro, e a metabolizzarlo, e tutto…non poteva succedere una cosa come quella. Non stava succedendo.
 
“Dovrei..farti schifo…per quello che ti ho detto..Sam, per favore…lasciami..” ora era una preghiera, e continuava a non guardarlo in faccia.


“Maledizione. Guardami. “ gli disse Sam innervosito dalla sua mancanza di coraggio, girandogli la faccia.


Dean lo fece, ma cominciò immediatamente a piangere e questo sconvolse ancora di più Sam che triste  poggiò la fronte contro quella di Dean, sospirando. Entrambi sospirarono.


“Mi ami?” riusci a chiedergli.

“Sei sempre stato TUTTO per me…” disse Dean, struggente.

Ora Sam capiva. Si, capiva davvero. Capiva quel tutto che cosa significava, e stranamente, gli veniva più facile da accettare, cosi.


Senza pensare, altrimenti non avrebbe trovato il coraggio, prese le mani di Dean, che lo guardò incuriosito, e se le portò sotto la maglietta, a contatto con il suo torace nudo.


Dean sgranò subito gli occhi, mentre Sam gemeva leggermente, con gli occhi dischiusi.

“che stai facendo?” gli chiese terrorizzato. “Sam, no! Stai solo peggiorando la situazione, non..”

“Schhh” gli disse, contro il suo collo.

“Sam..” gemette Dean.
 
Sam non capiva. Aveva la testa completamente annebbiata da quel calore, da quel contatto, e si sentiva un po’ perso.


 Sapeva solo che voleva provare come si sarebbe sentito, e quello che sentiva era che le mani di Dean sul suo torace le trovava calde, e morbide e accoglienti. E si sentiva bene. Si sentiva bene in quelle carezze.

Era per questo che continuava a guidare la mano di Dean sotto la maglietta.

E respirava forte contro il suo collo.

Non gli era mai stato cosi vicino, forse perché pensava di dover mantenere le distanze, ma ora che sapeva…si sentiva più tranquillo in un certo senso a non tenere le distanze.

Non aveva idea di potersi avvicinare tanto.

E neanche che la cosa potesse…piacergli…
 
A malapena si accorse che stava strusciando la testa sul collo di Dean e che Dean gemeva, e anche lui.


“Sam…fermati, dobbiamo fermarci..siamo fratelli non..stop, fermati!”



Sam arginò il fiume di parole voltandogli la testa per baciarlo.

Non trovò ostacoli. la sua bocca agguantò subito le sue labbra e fu un tripudio di lingue, saliva, frenesia, agitazione, passione, palpitazione.

La bocca di suo fratello era spettacolare e Sam voleva entrarci totalmente. Voleva esplorarla, voleva che si fondesse con la sua, voleva che diventassero una cosa sola.

Voleva unire ciò che sembrava impossibile.

Baciare Dean era strano, ma anche cosi eccitante.

E si ritrovò a pensare a come sarebbe stato allora fare l’amore con lui.

Chissà se anche lui l’aveva pensato, e quante volte era successo.

E dopo questi pensieri, temette di essere già duro nei pantaloni.
 



Le loro teste si muovevano a più riprese, in preda a qualcosa che non potevano più controllare.

E i gemiti nel bacio erano qualcosa di spettacolare.
 
Dean si staccò, lo guardò, lo fissò negli occhi, mentre gli teneva la faccia nelle mani.

“In fondo se è…se è amore, almeno abbiamo una giustificazione per essere cosi ossessionati l’uno dall’altro..non credi?” gli chiese Sam con il respiro corto.

Dean lo guardò, e poi semplicemente lo abbracciò.

Fu un abbraccio di quelli da “Sei mio” e “Ti amo, ti proteggo, sei tutto per me”
 



Si strinsero forte. Come fratelli, come amici, come amanti.

Dean cominciò ad accarezzargli la schiena, e Sam seppe che era come se lo stesse ringraziando. E non voleva che lo facesse. Dean non doveva ringraziarlo. Non per una cosa come quella.


“Mi dispiace, mi dispiace.”

“Basta. Smettila di chiedere scusa.” Gli disse Sam.

E poi riprese a baciarlo.
 
Aveva sempre creduto che Dean lo odiasse perché non era il fratello che meritava di avere, che lo odiasse perché lo aveva deluso, che non era all’altezza delle aspettative, che non era mai abbastanza.
E invece lo amava e questo lo riempiva di gioia!

Lo amava di un amore cosi forte e potente che lo stava distruggendo.

E chissà quanto aveva sofferto per questo.

E Sam…oh Sam non credeva di poter essere cosi felice nel capire che Dean era suo.
Completamente, totalmente, suo.

E che lo amava.

E che anche lui lo amava.

Al marchio avrebbero pensato poi. Lo avrebbe salvato. Si sarebbero salvati insieme. Come avevano sempre fatto. Ora niente aveva più importanza, tranne loro due, le loro bocche, le loro mani, i loro occhi che si specchiavano nell’altro.

 
 















Note dell'autrice: 

Fermatemiiii ahhahh continuo a fare OS sulla decima stagione ahhah meno male che ho cominciato tardi a guardare Supernatural, altrimenti immagiantevi quante OS che avrei fatto sulle altre stagioni ahhah

Scusatemi anche per le ff che sto tralasciando. Prometto che cercherò di recuperare al più presto <3 <3 

Comunque non c'è niente da fare...per quanto cerco di non renderli OOC, un pò di OOC ci scappa sempre xd

E poi Dean...davvero non capisco perchè va a finire sempre che lo faccio piangere/puiagnucolare...povero xd

vabbè scappo...spero vi sia piaciuta xd <3

e ps quanto avete temuto che Sam non ricambiasse? hahah  
   
 
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