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Autore: _eco    30/11/2014    4 recensioni
[Allison's death] [3x23] [Stydia/Scallison]
La sente ancora, Stiles; e pensa che chiunque abbia progettato questo corridoio tenebroso, lo abbia fatto esclusivamente perché, un giorno, lui potesse sentire l’eco dei suoi singhiozzi; e poi pensa anche che è vero che, quando piange, Lydia resta sempre bellissima, gli occhi grandi e scintillanti e le labbra un po’ più rosse del solito: è vero, gliel’ha persino detto; e pensa, infine, che forse dovrebbe dirglielo – non si sa mai – che è bellissima anche quando non piange.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hanno spento il mondo.
[Stydia/Scallison]
A questa scena, che resta, per quanto triste, un capolavoro. ♥
Perché piangi?
Non piangere, Lydia.
Stiles non è nemmeno sicuro se stia parlando o semplicemente pensando, ma queste parole continuano a echeggiare nella sua mente. Sembrano una strana nenia.
Non piangere, Lydia.
Perché piangi?
E si ripetono ancora, anche mentre Isaac lo tira su distrattamente, quasi fosse un sacco di patate, guida il suo braccio intorno alle proprie spalle e inizia a trascinarlo per il corridoio stretto, buio e fetido del sotterraneo.
Stiles avverte un forte senso di nausea, le narici che pizzicano e improvvisi fulgori che fendono il suo campo visivo. Gli sembra di essere uno spettro, nulla di più. Uno di quelli che Lydia sente sempre sussurrare dentro di sé; e finge, Lydia, che vada tutto bene. Sopporta in silenzio il caos, perché non ha il coraggio di riversarlo sempre sugli altri, soprattutto quando non ce n’è bisogno.
Lydia.
È forte, Lydia.
E allora perché piange? Perché si stringeva tanto alla sua camicia, nascondendovi il viso? Perché, mentre Isaac lo tirava su, si aggrappava insistentemente a lui, come una nave con la sua ancora?
Perché piangi, Lydia?
La sente ancora, Stiles; e pensa che chiunque abbia progettato questo corridoio tenebroso, lo abbia fatto esclusivamente perché, un giorno, lui potesse sentire l’eco dei suoi singhiozzi; e poi pensa anche che è vero che, quando piange, Lydia resta sempre bellissima, gli occhi grandi e scintillanti e le labbra un po’ più rosse del solito: è vero, gliel’ha persino detto; e pensa, infine, che forse dovrebbe dirglielo – non si sa mai – che è bellissima anche quando non piange.
Vorrebbe avere la forza di chiedere ad Isaac cosa sia successo, ma ha le sensazione di avere dell’ovatta in bocca, di non riuscire nemmeno ad articolare una parola.
Forse sta sognando. Non ci sarebbe nulla di straordinario, visto che ultimamente la sua vita  è più un incubo dai contorni indefiniti che altro.
Isaac lo guida con aria assente sino in superficie; ha lo sguardo di vetro, le ciglia umide e ogni tanto ansima e grugnisce per colpa di una ferita che Stiles non ha ancora localizzato. Non è che abbia mai parlato molto, a dire il vero; e a Stiles, sinceramente, in questo momento non servono le parole di un licantropo pessimista cronico. Tuttavia, gli basterebbe anche sapere cosa sia successo.
Perché c’è tutto questo silenzio?
 
Lydia è imperscrutabile. Ora come ora, non risponderebbe nemmeno del più piccolo movimento del suo corpo, del più improvviso battito di ciglia.
Se ne sta ferma, le ginocchia nude contro il terreno ruvido e freddo, pregno di umidità.
Sta respirando? Non lo sa.
Evidentemente sì, se è ancora viva.
È ancora viva?
Spera di no.
Kira è in ginocchio davanti a lei; si morde il labbro inferiore e sembra non abbassare le palpebre da almeno un minuto intero. Cerca in tutti i modi di catturare l’attenzione di Lydia, lo sguardo incollato sul suo viso pallido e stravolto.
Non sa come comportarsi, perché alla fin fine Lydia le ha sempre incusso una certa soggezione. Quasi intangibile nel suo alone di ostentata perfezione.
Forse avrebbe dovuto lasciare che Scott scendesse a prenderla; tuttavia, qualcosa le dice che Scott non sarebbe riuscito a farlo, non con Allison priva di vita fra le sue braccia. Qualcosa le dice che non l’avrebbe facilmente abbandonata.
Patetico, si potrebbe pensare. Patetico, il fatto che Scott McCall, che non è certo scemo, pensasse quasi che la propria presenza fosse essenziale, fondamentale affinché Allison non scivolasse nell’oblio, quando in realtà la morte l’aveva già presa con sé.
Gli occhi di Lydia sembrano ancora più grandi, ancora più pieni, quasi fossero colmi di tutti i frangenti che hanno composto la morte di Allison.
Il suono netto della katana, l’ultimo respiro mozzato, gli occhi di chi è stato colpito a tradimento, le labbra macchiate di sangue, il pallore sul viso, le parole pronunciate a fatica, i sospiri che si rincorrevano freneticamente.
Lydia era quaggiù, eppure è come se avesse visto tutto, ogni cosa, da ogni angolazione possibile; è come se avesse registrato la scena nella testa e adesso non facesse altro che riprodurla ancora, ancora e ancora.
Kira la guarda impotente.
Non sa se sfiorarla, non sa cosa dirle, non sa nemmeno se parlare possa essere d’aiuto, in questo momento.
Nel momento in cui allunga una mano per scuotere lievemente il braccio di Lydia, lei si ritrae come una mimosa, alza lo sguardo e annuisce in silenzio.
Non si lascia neppure aiutare ad alzarsi, e non per cattiveria, non per diffidenza nei confronti di Kira, ma perché è tutto un sogno.
È tutto un sogno, non è così? 

Forse – forse – se riuscirà a non farsi sfiorare da nessuno, non si sveglierà, non scoprirà mai se sia finzione o realtà. Forse è meglio così.
Cammina lentamente, strisciando le suole degli stivaletti contro il pavimento smussato e irregolare.
Kira la segue a testa bassa.
 
È come se avessero spento il mondo.
Niente più luce. Niente più suoni. Le dita tremano, mentre Lydia sfiora il giacchetto di Allison; mantiene lo sguardo fisso sul suo volto niveo, le labbra ancora chiazzate di rosso vermiglio, le palpebre abbassate, senza nessuna increspatura, le ciglia che proiettano ombre sottili sulle guance scavate.
Il pianto di Scott è un saluto silenzioso. Non ci sono urla disperate, non ci sono grida straziate. Non più.
È tutto intrappolato in una campana di vetro.
Lydia non ha guardato Scott negli occhi, così come lui non ha distolto lo sguardo da Allison; entrambi sono ipnotizzati dal suo volto sereno, dalle mani abbandonate, una per terra e l’altra sul ventre, quasi stesse dormendo.
Sembra la maledizione di un qualche contrappasso infernale.
Entrambi captano qualche sussurro dietro di loro, ma nessuno dei due si volta.
Non importa. Non importa più niente.
Passi affaticati e strascicati dietro di loro. Isaac ha tentato di trattenerlo, gli ha ricordato che è svenuto poco più di dieci minuti fa, ma Stiles non se n’è curato.
Una mano sfiora la spalla di Lydia, una mano che trema e che esercita una pressione che quasi la destabilizza, perché Stiles non ha ancora del tutto riacquistato un proprio equilibrio; ma va bene così: Lydia ha bisogno di quella pressione, di quella sorta di aura protettiva che la avvolge mutamente.
Inclina il capo e sfiora la mano di Stiles con la guancia, come se fosse diventata il suo unico punto di appoggio.
Chiude gli occhi, Lydia. Lacrime calde e pungenti le solleticano il viso.
Piano piano, Stiles si inginocchia accanto a lei.
Tutto il resto scompare.
Hanno costruito un tempio, un luogo sacro ed esclusivo; solo loro quattro.
C’è Scott, che finalmente alza lo sguardo e fallisce nel tentativo di sorridere al suo amico.
C’è Lydia, che non sa ancora se stia respirando o meno.
C’è Allison, che vorrebbe dire tante cose, ma ha le labbra cucite dalla morte.
E c’è Stiles, che non riesce ancora a mettere a fuoco ciò che lo circonda, che avverte sulle spalle un peso insostenibile. C’è Stiles, che trema e piange come un bambino, e si sente stupido, perché con quale coraggio dovrebbe dirglielo?
Eppure, continua a ripeterselo in testa.
Non piangere, Lydia.
Non piangere.

Se ve lo state chiedendo, sì, sono masochista.
Sì, ho sempre immaginato una scena del genere.
Sì, ti odio Jeff per non averci mostrato qualcosa di simile.
Sì, sono ancora traumatizzata dalla morte di Allison.
Spero vi sia piaciuta. Torno a studiare v.v
eco ♥

 
  
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