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Autore: Unusualize    01/11/2008    2 recensioni
Non tutto nel mondo dello spettacolo è come si vede davanti alle telecamere. Hanno il compito di svelare la nuda verìtà i paparazzi, la razza più odiata dalle star hollywoodiane; ma a volte la verità fa male o non sempre è quella che sembra: Tim Burton, il suo matrimonio con Helena Bonham Carter, e la sua amicizia con Johnny Depp stanno per scoprire il vero significato della parola !SCANDALO!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Attori film
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap5:
Quel tesoro di Depp
In meno di due settimane i contratti furono firmati, i set finiti, il guardaroba ultimato, le musiche pronte… e “Sweeney Todd- the demon berber of Fleet Street” potè ritenersi un film in corso.
Tim Burton e consorte si stavano avviando sul set, distante meno di un’ora da casa, mentre il sole era già alto nel cielo. Hanno una regola loro: chi guida sceglie la stazione radio da ascolatare, e visto che Helena era troppo presa ad essere irrequieta quella mattina, Tim si offrì di guidare da bravo marito (che vuole tenersi la pella attaccata alle ossa)! Avrebbe ascolato volentieri il suo cd, l’uomo, ma invece dovette sorbirsi per tutto il tragitto le domande assillanti di una, ovviamente, nervosissima moglie. Domande del tipo:
-Andrò bene così?-
-Sarò adatta a questo ruolo?-
-Siamo sicuri che Sondheim non si sia fumato uno spinello prima di scegliermi?-
-Come stanno i capelli?-
Alla fine il povero Burton optò per dire una sola, unica frase rassicurante:
-Senti, vuoi che faccio una sterzata improvvisa prendendo in pieno questo qui di fianco ammazzando entrambi? Dai, dopo non sei più in ansia!-
Helena tacque per il resto del viaggio, a metà tra il spaventata e lo sbigottita.

E mentre i due coniugi si dirigevano “tranquillamente” verso il set, indoviniamo chi ancora dormiva nel caldo abbraccio delle lenzuola? Esatto: il protagonista maschile, Johnny Depp, quella mattina, di alzarsi, non aveva proprio voglia.
-Teeeesoro- lo chiamò pianissimo Vanessa, la prima di innumerevoli volte in cui ha tentato di svegliarlo- Caro, alzati è il primo giorno di lavoro-
In risposta un grugnito.
Provò di nuovo, e di nuovo, e di nuovo più forte… gli tirò una cuscinata… niente! Nulla poteva tirare giù Johnny Depp dal letto quella mattina!
-Oh, basta!- sbottò irritata la Paradis- A mali estremi, estremi rimedi!- e, detto questo, se ne andò.
Jo, che aveva avuto a mala pena la forza e la voglia di aprire un occhio e constatare che fosse realmente mattina, non mosse un altro muscolo se non per stropicciare il cuscino.
Una cascata di acqua gelata lo investì in pieno.
Si tirò a sedere di scatto, stupito come non mai nel vedere la moglie sorridente davanti a lui con un secchio vuoto in mano!
-Buongiorno, raggio di sole!-
L’uomo non seppe veramente cosa dire, e i due rimasero a squadrarsi ridendo per alcuni secondi.
-Vanessa…- iniziò Jo, guardandola sghignazzare.
-Si, tesoro?- rispose lei lasciandosi scappare una risata alla vista del marito inzuppato dalla testa ai piedi.
Depp tornò improvvisamente serio:- Scappa…!-
La donna si lasciò cadere il secchio dalle mani ed iniziò una corsa ad ostacoli tra i due per il salotto.
Primo ostacolo: il divano! Nessuno dei due ha dimostrato problemi nel scavalcarlo, soprattutto Vanessa che, al sentire il marito urlare “Se ti becco sei finita!”, mise le ali ai piedi!
Secondo ostacolo: il tavolino! La donna gli passò intorno, Johnny lo saltò atleticamente (atleticamente?bhè… per essere uno che, appena sveglio, si mette a saltare tavolini!)
Terzo ostacolo: il tavolo della cucina! Vanes fece un gravissimo errore rimandendo in trappola tra tavolo e fornelli, permettendo a Johnny di avvicinarsi fino al bordo opposto della tavola.
Infatti Jo la acchiappò non appena provò a fuggire verso il corridoio.
-T’ho presa!- esclamò trionfante prendendola per la vita.
Vanessa, ancora ridendo, provò a divincolarsi inutilmente dalla sua presa, mentre veniva trascinata, con non poca difficoltà, verso il bagno.
Non appena furono dentro, l’uomo aprì l’acqua calda della doccia e ci gettò dentro la moglie tenendola sotto per alcuni secondi. Decise che poteva così andare e la lasciò uscire, piegato in due dalle risate, mentre lei scuoteva la testa come un cagnolino.
Rimasero entrambi abbracciati stretti per alcuni minuti, finchè all’uomo non cadde un occhio sull’orologio da polso che la sera prima aveva scordato sul lavello.
-Oddio, sono in ritardo!- esclamò volando verso la camera.
-Adesso hai capito perché ho dovuto svegliarti così?- domandò l’altra, sicura di non essere sentita, mentre recuperava un asciugamano dall’armadietto al suo fianco.

-Jo! Alla buon’ora!-
La riunione di “inaugurazione”, ovvero la prima vera riunione tra tutti i membri del cast di un film, era già in corso quando Depp annunciò la sua presenza spalancando la porta e guardandosi intorno leggermente disorientato alla vista di tutti quegli occhi che lo fissavano curiosi.
Era stato Tim a parlare, invitandolo, poi, con un gesto della penna che teneva in mano ad occupare l’unico posto, attorno all’enorme tavolo, rimasto libero.
-Proseguiamo, o meglio, concludiamo… dunque i camerini sono già pronti per ognuno di voi, i relativi nomi sono sulle porte, come al solito. Fatevi trovare in sala trucco tra… diciamo venti minuti? Venti minuti siano!-
Burton chiuse il fascicolo che teneva davanti a sé con un gesto meccanico della mano e, solo quando lui e il produttore si furono alzati, stringendosi la mano per buona fortuna (come per dire “Preghiamo che il set non prenda fuoco!”), gli altri del cast si alzarono, sciamando piano verso i camerini.
Tim ed Helena stavano per uscire dalla stanza quando furono raggiunti dall’altro.
-Johnny!- esclamò per la seconda volta il regista quella mattina -Ci stavamo preoccupando, sai?-
Depp lo interuppe iniziando a scusarsi in più e più modi, e dava l’aria di non volersi fermare per tutta la giornata, finchè la Carter, a sua volta lo interruppe dandogli una pacca sulla schiena.
-Sta tranquillo, non ti sei perso nulla! Era la solita riunione d’inaugurazione! L’abbiamo organizzata più che altro per gli attori nuovi-
-Lo so… lo so… - disse riprendendo fiato- E’ solo che… AHI!- uno scappellotto gli arrivò in pieno sulla nuca da uno degli scenografi che passava di lì, e che se ne andò sghignazzando. Helena si portò una mano davanti alla bocca soffocando una risata.
-Ma che diavolo… AHI! ANCORA!? MA COS’HO UN CARTELLO CON SCRITTO PICCHIATEMI!-
Tim gli fece fare metà giro su sé stesso e, dopo una breve pausa, gli mollò il terzo scappellotto della giornata.
-AHI! Perché lo hai fatto?- domandò l’altro che ricevette risposta quando Burton gli staccò dalla schiena un pezzo di carta con scritto, in grafia femminile: “Amo gli scappellotti!”.
-Chi cavolo lo ha scritto?- si chiese Johnny e una risata da parte dell’unica donna lì presente rivelò il vero responsabile dello scherzo.
Depp pessò lo sguardo dal foglio alla donna un paio di volte, per poi rabbuiarsi e dire con una falsa aria assassina:- Oh… sarà una vera goduria gettarti nella fornace!-
-Ragazzi- inizò Tim, intromettendosi in quello che sarebbe risultato un sadico battibecco tra Todd e Lovett- Questo film sarà… una sfida, lo sapete! Ma, vi prometto, che non cambierà nulla, tra di noi. Saremo sempre il solito trio formato da un sex simbol, l’attrice inglese per eccellenza e…-
-Il regista spiritato, creatore di sogni!- finiro all’unisono i tre protagonisti.
Dopo una breve risata si separarono: i due attori nei camerini, il regista sul set.
-E, in più, alla fine delle riprese andiamo a mangiarci una pizza, offro io!- esclamò Burton mentre si allontanava dai suoi due angeli sorridenti.

“Non cambierà nulla!” si ripetè Johnny chiudendosi la porta del camerino alle spalle.
Prima di cambiarsi si fissò allo specchio per alcuni minuti, sprofondando nella sedia imbottita posta di fronte. I capelli li aveva ancora umidi per via della secchiata d’acqua ricevuta meno di due ore avanti, ma non erano un problema: li avrebbe sistemati in sala trucco.
Puntò lo sguardo sull’immagine riflessa dal vetro: i costumi. Si alzò in piedi iniziando a frugarci intorno, indagando, cercando di capire la psicologia di questo nuovo personaggio solo dall’abbigliamento. Sfilò dall’appendiabiti una gruccia sulla quale era appesi degli abiti gotici, accuratamente coperti da una plastica trasparente per proteggerli.
Li indossò di tutta fretta e si riposizionò davanti alla specchiera: complessivamente erano semplici nel taglio e quei colori sul grigio… bhè, sembravano proprio venire dalla Londra vittoriana!
Johnny indugiò un attimo prima di uscire, restando a contemplare un altro personaggio uscito dalla testa del suo regista preferito prendere vita per l’ennesima volta attraverso lui.
Era il loro sesto film insieme. Diciassette, forse diciotto, anni erano passati dal primo.
Diciotto anni… erano volati! Gli sembrava ieri la prima volta che lo incontrò, con quei suoi occhiali da pazzo e le leggere occhiaie che non lo avrebbero mai abbandonato!
E poi Helena si aggiunse al gruppo; un leggero sorriso gli increspò le labbra. Ricordava quella volta che Tim gli aveva confessato che tradiva Lisa da più di quattro mesi. Forse quella era stata l’unica volta in cui lo ha insultato! Immaginate la scena: al telefono, il vostro migliore amico, vi dice che è infedele alla propria compagna e che si è perdutamente innamorato dell’attrice co-protagonista del suo nuovo film. Cosa fate voi se non chiedergli se ha preso un mattone in testa mentre passeggiava? Johnny lo ha fatto… in un modo meno educato!
Non riuscì a parlargli per tempo, finchè non fu costretto a farlo sul set di Ed Wood, dove finalmente si chiarirono, e dove la vide per la prima volta: si stava facendo un caffè, Depp, in un angolo, a farsi gli affari suoi mentre la trouppe andava avanti e indietro dinanzi ai suoi occhi portando ora riflettori, ora copioni, ora Dio solo sa cosa… quando, improvvisamente, spunta fuori dal nulla una donna, una rossa, che non evita di attirare sguardi su di sé dai presenti.
Levandosi gli enormi occhiali da sole si guarda intorno, cercando forse qualcuno, sempre camminando sicura. Da quello capì che era un’attrice, lei: anche su un set sconosciuto, sembrava come a casa sua.
Poi lo raggiunse e, con un adorabile accento puramente inglese, gli chiese se sapesse dove fosse il regista. Gentilmente le rispose che non ne aveva la più pallida idea, cosa vera. Lei annuì senza aggiungere altro, squadrandolo dall’alto in basso, come se l’avesse già visto ma non ricordasse dove. Jo aveva la stessa sensazione: dove aveva già incontrato questa donna?
-Helena?- chiamò la voce di Tim da dietro le sue spalle, a metà tra il sorpreso ed il confuso.
La rossa si voltò e sul viso le comparve un gran sorriso alla vista dell’amato.
-Sorpresa- disse semplicemente, andandolo ad abbracciare. Burton ricambiò la sua leggera stretta e il piccolo bacio che gli diede, per poi tornare dall’altro, che lo guardava sconcertato.
-Vi siete già incontrati?- domandò abbastanza imbarazzato.
-Si fa per dire- rispose Depp stringendo la mano alla futura Mrs. Burton- Johnny Depp-
-Helena Bonham Carter- si presentò abbastanza distaccata.
Non le pieceva, quella donna! Sembrava così fredda e formale, troppo prefessionale per i suoi gusti. Esserlo è indispensabile per un attore famoso, ma tra amici si può evitare. Ci mancava solo che le squillasse il cellulare lì.
Infatti: una musichetta allegra iniziò a suonare dalla borsetta della donna che, chiedendo scusa rispose. Jo notò, per un secondo, che aveva alzato esasperata gli occhi al cielo.
-Cosa?- rispose con voce irritata. Tim alzò un sopracciglio ricordando cosa l’aveva attirata a lui, oltre la sue immensa bellezza: la sua immancabile “delicatezza”.
-No! Senti non mi interessa io in Inghilterra non ci torno, qui sto bene!- continuò lei lanciando uno sguardo d’intesa al regista- Si… va bene… si ti faccio sapere, ma non mi chiamare ogni quarto d’ora, so cavarmela! E’ più di un anno che sono qua, che cosa ti sta spingendo ad interessarti così tanto a me, cosa che non hai mai fatto negli ultimi diciamo… trent’anni?- Tim stava nascondendo una risata, mentre l’altro si chiedeva curioso a chi stesse rivolgendo quella parole, diciamocelo, dure!
La Carter attaccò il telefono in faccia alla persona dall’altro capo del telefono, che ricominciò a squillare dopo due minuti. Si guardò intorno, lei, per poi addocchiare il secchio dell’inserviente pieno d’acqua proprio lì accanto. Senza pensarci due volte lanciò in aria l’apparecchio telefonico che atterrò con un lieve pluf nel liquido trasparente.
-Ah, le madri!- sospirò la rossa per poi scoppiare a ridere insieme agli altri due.
Tra i due si ruppe il freddo ghiaccio creatro inizialmente con qualche aneddoto divertente sulle loro vite, e Tim non potè essere più felice. Ma anche Johnny lo era, e avrebbe giurato che anche l’altra lo fosse.
“Non cambierà NULLA!” pensò l’ennesima volta Depp, dopo aver vagato nei ricordi “Ma le belle cose non sono mai eterne, Tim!” concluse amaramente tornando al lavoro.
E pultroppo, Johnny Depp ebbe pienamente ragione.

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Il campanello della porta a “Casa Burton” suonò.

Erano passati più di due mesi dall’inizio delle riprese e tutto precedeva nel migliore dei modi: erano in perfetto orario con la data di scadenza, gli attori avevano fatto amicizia e lavoravano più che bene insieme… insomma, si respirava un’aria di famiglia entrando sul set.
L’unico che sembrava avere la luna storta, nell’ultimo periodo, era l’attore protagonista, Depp, che, dentro e fuori dal set, teneva sempre quell’aria corrucciata di uno che ha dei problemi seri. Tim ed Helena si stavano rivelando molto aperti a lui, tentando di convincerlo a sfogarsi, liberandosi di un peso, qualunque esso fosse.
Ma Johnny aveva sempre detto che andava tutto bene: BUGIA! E Tim lo aveva capito, ma non voleva stressarlo continuando a fargli domande, ne tantomeno obbligarlo a dirgli cosa si celasse dietro il suo sguardo costantemente infuriato.
Ben presto l’attore cedette alla voglia di sfogarsi con qualcuno.

Helena abbandonò il libro aperto sul divano e si accinse ad aprire, chiedendosi chi mai potesse essere a quella particolare ora.
-Johnny…!- esclamò sgranando gli occhi, spaventata dallo spettacolo che si trovò davanti.
L’uomo era appoggiato con il braccio piegato allo stipite della porta, i capelli scompigliati e gli occhi rossi, gonfi, contornati di nero caratteristici di uno che ha bevuto e anche molto.
Qualcosa doveva essere successo.
-Oh, Johnny… - sussurrò lei nel vederlo in quello stato.
L’uomo abbassò lo sguardo:
-…Divorzio… -

E che cavolo ce l’ho fatta a scrivere questo cappy^^ ora so davvero come continuare, soprattutto il proximo cappy. Mi raccomando, non mancate!!!
P.S: in caso non se ne sia accorto nessuno, ho levato Boogieman dalla sezione Sweeney Todd. I’m sorry, ma la trasformerò in un’originale… quando troverò il tempo per respirare^^
Ciao!!!

  
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