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Autore: AddyOswald    30/11/2014    2 recensioni
Clara Oswald stava morendo, ma per il Dottore era un fantasma già da molto tempo.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 11
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le mani di Clara accarezzarono dolcemente la chiave del Tardis, così piccola che da anni se l’era legata al collo,

senza mai toglierla come se fosse un prezioso ciondolo da non doversene mai staccare.
Era pressappoco tutto ciò che le era rimasto della sua vita con il Dottore.
Beh, tutto ciò di materiale, ovviamente, perché nella sua mente erano ben impressi tutti i ricordi dei momenti che aveva

trascorso con quello strambo uomo che l’aveva portata con sé, l’aveva scelta tra mille per accompagnarlo attraverso il tempo e lo spazio.

 

 

 

 


You, no one else, Clara..

 

 



Il suono soave di quella voce le riecheggiava nella memoria come se lui fosse ancora lì,

a guardarla con quei grandi occhi tristi, implorandola silenziosamente di portare sollievo in quei suoi due cuori così soli.
All’inizio aveva paura di non riuscire a tornare alla sua normale vita, quella prima del Dottore,

e per un po’ era stato difficile. Vi erano giorni in cui si perdeva nei ricordi e rivedeva se stessa in quel Tardis,

pronta a partire per qualche nuovo pianeta.
Clara ricordava tutto, ogni singola cosa che aveva visto insieme a lui,

ricordava ogni parola di qualsiasi persona che avesse conosciuto nei suoi fantastici viaggi,

ogni vita che aveva toccato il suo cuore era ancora impressa dentro di lei.
Aveva continuato ad insegnare fino all’età di sessant’anni,

poi era stata costretta a ritirarsi ed andare in pensione perché l’età cominciava a farsi sentire,

e il lavoro era diventato troppo stressante.
Le dava fastidio, invecchiare. Nella sua mente non aveva mai smesso di essere la Clara giovane,

piena di vita, che era in grado di controllare ogni cosa, persino le cose che non volevano essere controllate.

 

 

 

 

 


The control freak and the man who never has to be controlled.






Si era sposata qualche anno dopo, con un uomo che le dava stabilità e le infondeva sicurezza.

All’inizio aveva deciso di farla finita con gli uomini, dopo il dolore provato per la perdita di Danny le era stato molto difficile aprire nuovamente il suo cuore a qualcuno.

Ma un giorno c’era stato qualcuno che, così preso dal lavoro e dalle mille cose da fare,

non si era accorto di lei e ci andò a sbattere addosso facendole finire un bicchiere di caffè bollente sulla camicetta.
In quell’istante a Clara sembrò di rivivere il primo incontro dei suoi genitori, che grazie ad una foglia erano riusciti a

dare il via ad un susseguirsi di eventi che avevano portato alla più grande storia d’amore che lei avesse mai sentito.
Probabilmente, il cellulare del tizio sarebbe stata la versione moderna di quella foglia.

 

 

 

 

 

 


The most important leaf in human history.   








Quella volta aveva salvato il mondo, Clara Oswald, non il suo mondo,

ma uno molto lontano, in cui forse il suo nome riecheggiava ancora tra le voci dei suoi abitanti.
Si immaginava immortalata in qualche libro di storia, ma come il Dottore,

non necessitava di ringraziamenti.
Tutto ciò che aveva fatto, le persone che aveva salvato, le cose che erano cambiate grazie a lei..

Aveva fatto tutto ciò in nome della pace e della felicità altrui.

C’era un motivo per cui quel giorno si sentisse così nostalgica,

aveva appena spento il televisore dopo l’annuncio del nuovo presidente degli Stati Uniti.
Aveva seguito le elezioni ogni volta, aspettando che arrivasse il momento che colui le aveva predetto anni prima.
E quello, quello era l’anno in cui Courtney era finalmente riuscita a diventare presidente.
Sorrise nostalgicamente ricordandosela piccola,

con quei grandi occhi sorpresi mentre si trovava a fluttuare sulla luna.
Il Dottore aveva toccato anche la sua vita, anche se in modo veloce e sporadico,

anche lei era stata parte di quella grande avventura che l’aveva cambiata totalmente.

Chissà se anche lei si ritrovava a ripensare a lui, di tanto in tanto.
Alzandosi debolmente si preparò una tazza di thè,

appoggiandosi al bancone della cucina e guardando fuori dalla finestra,

forse speranzosa di vedere quella cabina blu volare nello spazio, per poi fermarsi nel suo giardino.
Ma in cuore suo Clara sapeva che non sarebbe mai successo,

il Dottore non tornava mai indietro, perché gli addii gli facevano troppo male.

Cosa avrebbe provato vedendo la sua Clara piena di rughe, in procinto di morte, senza nemmeno la forza di correre?

Quando viaggiava con lui le sembrava che tutto potesse durare per sempre, ma lui sapeva, aveva sempre saputo, che un giorno lei si sarebbe dovuta fermare.

 

 

 

 

 


We are all ghosts to you..  

 






Clara Oswald stava morendo, ma per il Dottore era un fantasma già da molto tempo.
Forse lo era sempre stata, amandola ma essendo cosciente che un giorno lei sarebbe morta,

mentre lui avrebbe continuato a vivere quelle avventure che le mancavano tanto.

 

 

 

 


- Un ultimo hurrà.. – bisbigliò, segretamente, quasi fosse una preghiera.
Dovete risedersi sulla sua poltrona perché le gambe cominciarono a cederle,

come le succedeva sempre quando stava troppo alzata.

Odiava non poter essere più forte come un tempo, ma in fondo era felice.
Sapeva di star lasciando quel mondo dopo aver vissuto appieno ogni sua minima sfaccettatura.
Il marito l’aveva già lasciata da qualche anno, e forse era lì ad attenderla,

per ricominciare insieme qualcosa di nuovo.
Avrebbe dovuto lasciare i figli, ma sapeva che sarebbero stati in ottime mani.

Erano entrambi sposati e con a loro volta dei figli, non sarebbero stati soli.
Aveva tenuto nascosti loro i suoi ricordi della vita col Dottore. Molte volte aveva pensato di raccontargli che cosa avesse vissuto,

così come al marito, ma poi si era detta che quella Clara era ormai morta, che era una persona nuova questa.
Era sempre stata egoista con quella parte di sé,

non era stata pronta a condividerla nemmeno con l’uomo che aveva amato per più di cinquant’anni.

 

 

 

 

 

 


Un suono tanto famigliare quanto pieno di speranza e gioia si impossessò del suo udito,

facendole aprire di colpo gli occhi.
Ed eccolo lì, il Tardis in tutto il suo splendore regnava nel suo giardino.
Le lacrime cominciarono a rigarle il volto,

e con le poche forze che le rimanevano si alzò per andare verso la finestra.
La porta del Tardis  si aprì poco dopo, e rimase stupita dall’immagine che trovò davanti a sé.
Non le ci volle molto a capire cosa stava succedendo,

e istintivamente sorrise a quel ragazzo con il farfallino che distava a pochi metri da lei.
Il suo Dottore, così come l’aveva conosciuto, così come l’aveva amato la prima volta.

Così come aveva rischiato la vita pur di salvarlo.
Mormorò un grazie, consapevole che lui non potesse sentirla,

ma speranzosa del fatto che capisse lo stesso.
Lui le rivolse un piccolo sorriso, e senza proferire parola tornò al suo Tardis,

sparendo poco dopo.

 

 

 

 

 


Clara tornò a sedersi, ancora con le lacrime agli occhi.
Si immaginò il suo Dottore pronto ad una nuova avventura, con la giovane Clara al suo fianco.

Chissà se aveva già scoperto perché era la ragazza impossibile.
Il suo Dottore..

Non amava gli addii, ma sapeva che, in futuro, lei ne avrebbe necessitato,

così si era preso un istante per andare in un futuro lontano, persino per lui, e salutarla. 

Per poi tornare indietro e rivederla nuovamente lì, giovane accanto a lui.
Socchiuse gli occhi, mormorando una frase così famigliare ad entrambi.

 

 

 

 

 


Run, run you clever boy, and remember me..





Si ogni tanto torno con qualche piccola OS, e niente. Mi è venuta questa idea çç 

Il Dottore non ama gli addii, ma per lui non sarà un addio perchè rivedrà Clara poco dopo, per lui deve ancora succedere tutto. 

I miei feels sono esplosi scrivendola, sappiatelo D:

  
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