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Autore: Dream on    01/11/2008    4 recensioni
Spesso le cose non sono come sembrano.
In realtà, il più delle volte sono esattamente l'opposto di ciò che ci aspettiamo.
Una lotta contro le avversità, contro tutti, contro il tempo che sembra non passare mai o scoccare troppo velocemente solo per arrivare a Lei, e per raggiungere gli obbiettivi prefissati.
Perchè una promessa è una promessa, Bill.
E tu l'hai fatto.
Hai promesso il tuo aiuto, la tua presenza, il tuo Amore incondizionato.
E pensare che tutto è nato per colpa di quella dannata tormenta...
E' vietato inserire il tag br alla fine o all inizio di una trama. Ladynotorius
Genere: Romantico, Triste, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di questa storia non mi appartengono e pubblico questa storia senza alcuno scopo di lucro.


Tum – Tum – Tum ….
Rumore.
Rumore di un cuore che batte. Di un cuore??
No...ne saranno almeno migliaia…di cuori.
E quel rumore, sprigiona carica.
Tanta carica, ed adrenalina.
Il “T U M” aumenta, si perde il controllo…si vorrebbe scappare…si ci sente impotenti…ma contemporaneamente il padreterno.
Il respiro, inconsciamente, accelera, diventa affannoso.
Ed ecco un altro rumore…un rumore di passi, passi che accelerano sempre di più.
Poi…
Un rumore di chitarre…poi una batteria.
Tutto acquista un ritmo…il suo.
E tu inizi a ristabilirti. A capire che ciò che stai per fare…lo farai sul serio…e non stai solo sognando, fin quando qualcuno ti dice: - Vai Bill, Sali!! Ora tocca a te.
Ti fai coraggio…respiri forte e poi BAM sali…
E senti la folla che va in delirio!

*…Quando stai per salire sul palco, non pensi a niente. E’ come stare senza gravità…quel che succede lì, succede e basta e per i primi secondi non ti rendi conto di cosa succede e delle persone che hai intorno…E’ come un film…* |By Zimmer483 Tour Europeo|

Una volta aperta bocca, tutto appare più facile, e superi senza difficoltà, anche gli ostacoli che fino a poco fa parevano insormontabili…fin quando anche il corpo inizia a muoversi e a prendere la propria strada.


Sento il rumore dei miei passi.
Strano a dirsi, vero?
Sentire il rumore dei propri piedi, che sbattono contro il pavimento… Eppure per me in questo momento è così.
Sento me, e le mie gambe scendere pesantemente sulle scale metallizzate del dietro le quinte.
Il concerto è appena finito…sono tutto sudato, ho ancora l’asciugamano addosso, e soprattutto sento ancora le fans urlanti sotto tutto il palco.
Appena siamo abbastanza giu, in modo che le fans non possano sentirci, io emetto un sospiro di sollievo.
- Merda ragazzi, è andata!!! Il primo concerto è finito, cel’abbiamo fatta!!- esulta mio fratello, abbracciando calorosamente il nostro caro bassista.
Gustav, invece, sfinito come al solito, si stende sul divanetto del backstage e respira profondamente.
Un sorriso si accende sul mio volto, vendendo che un altro della band è nelle mie stesse condizioni.
Così, mi ci avvicino, e facendomi fare un po’ di spazio, mi siedo vicino a lui, e chiudo gli occhi…come per assaporare meglio quegli attimi di riposo.
- Hey voiiii!! Che sono quelle faccette lì!? Il primo show è andato…avete delle facce da funerale!!- ci rimprovera in modo scherzoso Georg.
- Beh, vorrei veder te, ballare incessantemente per due ore, su un palco chilometrico…sai che faccia avresti!? - controbatto io con tono sapiente e serio…ma la faccia solare mi tradisce come al solito.
- Già! Col bacino che ti ritrovi, vero fratellino huhu!!- mi prende in giro mio fratello.
- Hey, hey!! Potrò anche avere un bel bacino, ma non sono una delle tante “puttanelle” che ti porti a letto la notte!!
Risate generali.
Il nostro battibecco è interrotto da Saki.
- Ragazzi è ora…dovete andare in albergo…vi scorterà fuori fino all’uscita Toby, poi auto ed infine…nanna!!- dice stiracchiandosi e poi scomparendo dietro la porta.

Come di programma, veniamo scortati fuori dal concerto e dopo innumerevoli autografi, pari ormai ai tanti “FICK MICH” saliamo nella tanto agognata macchina.
- Diooo, mi scoppia la testa!- dico massaggiandomi le tempie.
Ma per mia pronta sorpresa, vedo che qualcuno di fianco a me sonnecchia amabilmente.
E’ Georg.
- Uhm…e chi è che era quello stanco!?- dico minaccioso buttandogli in viso uno dei tanti pupazzetti-regalo avuti al concerto.
- Eh!?- dice il bassista svegliandosi – Ma io sono anziano, tu devi vivere ancora, giovincello!!- Ridiamo tutti
- Vai Ali, portaci all’albergo.
Così l’auto sgomma, e scivola sull’asfalto bagnato.
E’ una fredda nottata di gennaio…le vacanze sono finite da poco eppure io sono stanchissimo.
Vedo la neve che cade a gocce sul cemento della strada.
Odio la neve.
Non so precisamente perché…o forse lo so, ma cerco invano di dimenticare.
Ed eccoli che tornano i ricordi…quegli schifosi ed indelebili ricordi…

Casa Kaulitz.
Giornata molto nevosa, c’è un’atmosfera natalizia…anche se il Natale è passato gia da un po’ di tempo.
Bill, un ragazzino dai capelli color corvino, alto poco più di un metro e 60, è in bagno intento a mettersi l’ultimo strato di matita sugli occhi…
- Dai Bill andiamo!! O faremo tardi a quella dannatissima scuola!!!- mi urla Tom dal giardino, tutto innevato.
- Ok, oooooook!!! Arrivo!!- dico io.
Scendo giu, prendo la borsa e mi avvio con mio fratello.
Dio, se solo quel giorno non mi fossi truccato…
Eccola li la solita banda di bulli…tu non puoi farci nulla se sei stato preso di mira, loro solo sanno il perché.
Sei il loro bersaglio di divertimento, ormai, non ti puoi ribellare, loro sono in potere di farti tutto…ed è ciò che succedeva a me.
Iniziò tutto quel giorno…
Non riuscì a ribellarmi, mi picchiarono a sangue…anche mio fratello fu coinvolto…
Ricordo che tornai a casa con un occhio nero…forse anche l’altro, poiché sbattei più volte la testa, contro il terreno innevato.
Non pensavo che un po’ di trucco potesse fare la differenza


- Bill…Bill…BILL!!!
- Eh!?- mi giro di colpo
- Bill, che cavolo hai? Siamo arrivati…è la terza volta che ti chiamo- dice mio fratello.
- Ok…eccomi.
Scendo dalla macchina e sento il tacco dei miei stivali da cowboy scricchiolare sull’asfalto.
Mi ricordo che il primo pacco di stivali me lo regalò stesso mio fratello…quando notò che passavo più di due ora al giorno davanti quella vetrina…già.
A quel pensiero un sorrisetto sarcastico si accende sul mio volto…ma rabbrividito per il freddo ed entro di corsa nella home dell’Hotel.

- Bene!! – Dice il nostro manager – iniziamo con la spartizione delle stanze.
- Bill, per te la camera 122, tò!- e mi lancia la chiave della stanza.
- Gustav, per te la camera 124, ecco!- butta la chiave in mano a Gustav che con passo svelto si avvia verso la sua stanza.
- Georg, ecco la camera 123, e per il “Sex Gott” – dice in tono sarcastico – ecco la 126, più lontana così nelle tue nottate HOT non ci rompi i timpani -.
Risate generali, ma risate di gusto.
- Bene ed oraaaa – dice il manager con tono potente – tutti a nanna, che con questo freddo una bella dormita ci vuole proprio!!-

Mi avvio velocemente nella mia stanza, e una volta aperta la porta scaravento con tutta la mia forza la valigia per terra, e mi stendo sul letto.
Questa sera sono letteralmente apatico, stanco morto…colpa del primo concerto…prenderò il ritmo…o almeno lo spero…non voglio assolutamente ridurmi a straccio ad ogni fine concerto.
Tanti sono i pensieri che mi affollano nella testa, che mi addormento steso lì, vestito e con la luce accesa.

Gli impercettibili tuoni che scoppiano e si scontrano nel cielo mi svegliano.
Mi inizio a muovere in modo discontinuo nelle lenzuola…che mi devo essere rigirato addosso a furia di muovermi sul materasso.
- Mmmmmhhhhooow – mi stiracchio e sbadiglio come un ossesso.
Dio…che freddo…sto morendo!
Il piccolo lenzuolo che ricopre per metà il mio piccolo busto, di certo non mi avrà dato calore nel corso della nottata.
Sento però delle voci che provengono dal corridoio…così mi alzo e mi affaccio alla porta dove trovo la band a parlare con David Jost, e a tale visione rimango un po’ disorientato.
- Che…che ci fate qui fuori…eh…ragazzi dove sono le valige…non dovevamo partire?- dico con voce debole.
- Purtroppo no…- dice David
- COSA!?!?!?! - esplodo io
- Si…la neve durante la nottata si è intensificata e c’è stata una tormenta…quindi siamo bloccati qui a tempo indeterminato.
Ok, ora lo so…ne sono certo!
IO ODIO LA NEVE!
  
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