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Autore: tris_chase    30/11/2014    5 recensioni
Tutti, pensano che Percy sia il più grande eroe di tutti i tempi. E hanno ragione, naturalmente.
Ma ci si deve anche soffermare sul fatto che prima di essere un eroe, o un semidio, è un ragazzo.
E c'è bisogno di qualcosa che ce lo ricordi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Poseidone, Sally Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Heroes don't cry - Gli eroi non piangono


Percy ha due anni, e al mondo non esiste un bambino più fortunato di lui. Sua madre cucina i biscotti blu, che a lui piacciono tanto, e alla sera gli racconta leggende e miti dell'antica Grecia. A volte ha degli incubi, ma non si preoccupa, perchè sua madre è lì, è con lui, e Percy sa che finchè sua madre è con lui, non gli potrà succedere niente. Così, quando in casa arriva un uomo, puzzolente, grasso e costantemente ubriaco, Percy è geloso. Adesso lui è qui con noi perchè io non le basto? E lo odia, lo odia con tutto il cuore, perchè sua madre non può più leggergli le favole la sera, e non può più dormire con lui. Lo odia, perchè quando ha un incubo e va da sua madre, lui lo sgrida e gli urla contro. Sei un uomo maledizione! Basta frignare, va da un'altra parte! E gli tira uno schiaffo, mentre sua madre cerca disperata di fermarlo. E' solo un bambino!
 E Percy cresce, diventa grande. E capisce che la vita per lui non è poi tutto questo granchè. Quando fa qualcosa che non va bene, l'uomo puzzolente lo picchia, a volte anche con la cintura. Non piangere mocciosetto! gli urla Vai a frignare da un'altra parte gli comanda. Ma non c'è bisogno di dirlo. Percy non sta piangendo, e non piangerà. Perchè ha già promesso a se stesso da tempo, che lui non verserà più una lacrima, che non si mostrerà più debole. Perchè Percy ha sette anni adesso, è un uomo. E gli uomini non piangono.

Percy ha dodici anni, e sua madre è appena stata portata negli Inferi. Si risveglia in un posto nuovo, con gente che non conosce. Gli dicono che le storie che le raccontava sua madre la sera, erano vere. E Percy ci crede, perchè ha bisogno di continuare a sperare nel grande eroe dalla spada argentata che lo salva dal patrigno, come faceva da piccolo. Percy si ripete di non piangere, anche se sua madre non c'è più, non c'è più, e lui è solo. Non deve piangere perchè è grande, e perchè ha capito che nessuno verrà a salvarlo, che l' eroe con la spada argentata, non è altro che lui stesso. Così, trattiene le lacrime, e guarda dritto davanti a sè. Non mi mostrerò debole, pensa mentre una ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi grigi, come il suo umore, gli dà una cosa da bere. E quando il sapore dei biscotti di sua madre, gli riempie il palato, Percy crede veramente di non riuscire più a trattenersi. Ma ce la deve fare, perchè a lui non è permesso, piangere.

Percy ha quindici anni, e nonostante le possibilità che ne compia sedici sono molto basse, crede di essere felice. Ha degli amici, un posto da chiamare casa, ha persino incontrato suo padre, Poseidone, un paio di volte. Ha combattuto, ha gridato, ha sofferto, ha ferito ed è stato ferito. Ha protetto i suoi amici, gli ha sostenuti ed aiutati. Ha riso con loro, ha perso e vinto, con loro. Molte persone che conosceva sono morte, eppure lui non ha mai pianto. Quando aveva paura la teneva dentro di sè, perchè gli altri avevano fiducia in lui, e si appoggiavano a lui. Perchè se lui fosse crollato sarebbero crollati tutti. E questo non può permetterlo, Percy perchè l'eroe dalla spada argentata non crollava e non piangeva mai. Ed è anche innamorato, Percy. Forse nemmeno lui l'ha capito, ancora, ma la ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi grigi, Annabeth, è la sua unica certezza, ed è l'unico motivo per cui combatte ancora. E lui lo sa. Anche se continua a non ammetterlo a se stesso. E Percy non piange nemmeno quando lei lo bacia, perchè pensa che stia per morire. Non piange perchè lui è un eroe. E gli eroi non piangono.

Percy ha sedici anni, quasi diciassette, ma ne ha passate coì tante che potrebbe averne cinquanta. Ha salvato il Mondo due volte. Ha perso la memoria, l'ha recuperata. Si è allenato con Lupa, ha affrontato Titani e Giganti. Ha rischiato di perdere Annabeth molte volte. Troppe volte, se ci pensa bene. Non cerca di mascherare l'orgoglio, quando dice E' la mia ragazza.
 Ma la sua sofferenza, quella sì che cerca di mascherare. Qualche sorriso lì, qualche battuta qui. Non dice a nessuno dei suoi incubi, delle sue paure. Perchè anche lui ha paura, è ovvio. Anche a lui mancano i suoi amici del Campo, e sua madre, soprattutto. Così, quando la battaglia finisce, lui non ci crede subito. E' una cosa troppo bella, e Percy ha già capito che a lui le cose belle succedono raramente, o non succedono affatto. Poi vede Annabeth correre verso di lui, felice, e allora capisce. Sono insieme, va tutto bene. Lei lo bacia,poi viene chiamata da sua madre, e va via con una promessa torno subito. E Percy può dire che va tutto bene, adesso. Non deve più preoccuparsi di nulla. Così, quando Poseidone lo abbraccia e gli sussurra all'orecchio Sono fiero di te, Percy decide che è venuto il momento in cui può essere semplicemente un ragazzo, e non un eroe. Il momento che sta aspettando da quindici anni. Appoggia la testa sul petto del padre. 

E scoppia a piangere.







 Angolo autrice: Prima di tutto grazie per essere arrivati fino a qua. Come forse avrete notato, è la mia prima storia su Efp, e sono piuttosto soddisfatta del risultato! Grazie a tutti quelli che l'hanno letta, davvero. Spero vi sia piaciuta. Me la lasciate una recensioncina? Vi do tanti biscotti bluuu.
   
 
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