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Autore: fireslight    01/12/2014    3 recensioni
«Io, Nymeria, principessa della Rhoyne, proclamo Mors Martell principe di Dorne e signore di Lancia del Sole.»
Quando si rialza, il capo cinto di ceneri portatrici di pace, le vesti salate del Mare di Dorne, Mors Martell è più che uno dei lord riunitisi sulla spiaggia ad osservare la disfatta di quel popolo giunto da lontano alla ricerca di asilo.
Quando si rialza, Mors Martell intreccia le loro dita, alzandole verso il cielo rosso sangue.
Il bagliore dei fuochi illumina la costa per diverse leghe, le navi continuano a bruciare in lontananza.

[Nymeria/Mors Martell♥][Arrival at Dorne][Pre-GameOfThrones]
Genere: Guerra, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nymeria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Red comet would have shone of blood'
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Waves of a sea, so different 
from the hot deserts of that wild land. 
 
   
                                                                                                                          
 
Le scogliere di quella terra in apparenza inospitale sono alte, frastagliate come i rami nodosi degli alberi di Naath − abbandonata prima che le malattie sterminassero il suo popolo − ed il mare è impetuoso, mentre le sue onde si infrangono sulle rocce, ricordandole il fragore delle tempeste affrontate. Nymeria osserva il mare, quel mare che negli ultimi anni è stata rovina e salvezza, ed osserva l’orizzonte color dell’oro a mezzodì, quando l’astro solca il cielo nel suo punto più alto, impedendole di vedere − e di osservare − come vorrebbe.
Vi sono diecimila navi a ridosso dello strapiombo sul quale è seduta e dal quale osserva quell’Occidente così vasto, del quale comprende d’aver visto solo una minima parte. Alcune imbarcazioni non sono che semplici zattere di fortuna, altre sono navi da guerra, galee mercantili, tutto ciò che era riuscita a metter insieme a Ny Sar è perduto, e quelle medesime navi non sono che un quarto di quelle partite dalla sua città, oramai distrutta e data alle fiamme.
«Ho ricevuto il vostro messaggero ieri sera, al calar del sole.»
Nymeria sorride, il vento secco di una terra cui non è abituata le sfiora i lunghi capelli scuri, intrecciati alla maniera dei rhoynar.
L’uomo siede su una roccia accanto a lei, osservando anch’egli il mare in lontananza, − le sue diecimila navi −.
«Il mio popolo è in ginocchio.» dice la principessa, voltandosi ed osservando il profilo dell’uomo al suo fianco, «Eppure è ancora libero, e non cesserà mai di esserlo.»
Mors Martell, lord di Lancia del Sole, la osserva serio, tradendo quell’impazienza propria di chi attende importanti novità.
«Posso solo tentare d’immaginare quali sofferenze il vostro popolo abbia dovuto patire.»
«No, non potete davvero.»

Eppure il lord sorride, un sorriso di consapevolezza di fronte al coraggio e alla determinazione − e l’orgoglio, di chi si piega ma non si spezza −.
«I lord di Dorne non sono contenti del vostro arrivo, principessa. Parlano di rispedirvi in mare, in quelle stesse acque che hanno sterminato la vostra gente.»
Nymeria sospira, il disprezzo a solcarle i lineamenti. «Le donne e gli uomini che sono partiti lune addietro da Ny Sar sono guerrieri, vorranno combattere, ma..»
«Non permetterò che questo accada.» il tono dell’uomo è serio, tipico di chi è abituato a comandare, e la principessa lo osserva con malcelato interesse, mentre quest’ultimo continua ad osservare le onde impetuose sugli alti scogli. Tuttavia, sa che il prezzo per rimanere in quelle terre, − seppur aride, calde come mai ne ha viste − sarà alto, e non irrilevante da pagare.
Eppure, la sua gente − il suo popolo, sorelle, figlie, madri, la Rhoyne stessa − è stanca di combattere.
L’avrebbero abbandonata molto tempo prima se non avesse promesso loro che avrebbe trovato una dimora sicura, che non sarebbero stati costretti ad approdare a Lys o Tyrosh, venendo così ridotti in schiavitù. Per lei, sarebbe stato infinitamente meglio morire nel tentativo di cercare la propria strada − e la propria libertà − invece che arrendersi, senza motivo.
In quegli anni, la speranza era diventata sua amica, sorella e confidente, qualcosa senza la quale non sarebbe riuscita ad andare avanti.
«Davvero?» inarca un sopracciglio, l’aria scettica che nessuno mostrerebbe di fronte al lord più potente di un regno quale è Dorne, eppure, al contempo, Mors ne rimane piacevolmente affascinato.
«Non toccheranno né voi né la vostra gente, principessa.» lui sorride, e Nymeria lo osserva davvero in volto, pensando fra sé che quei dorniani abbiano una bellezza diversa rispetto quella di Essos. La sua pelle è abbronzata, sembra liscia al tatto, gli occhi grandi ed espressivi, scuri come carboni ardenti, ed il suo fisico è alto e slanciato.
Nel profondo, Nymeria si convince del fatto che se solo volesse, egli potrebbe avere ogni donna ai suoi piedi.
«Ma?» sa bene che devono pur esserci condizioni per le quali casa Martell, dal loro approdo, ricavi condizioni necessarie ad elevarla rispetto alle altre case regnanti di Dorne; forse, come ha sospettato, Mors Martell vede in lei e nel suo popolo solamente un’opportunità.
«Non c’è un ma. Ad ogni modo..»
«Non è possibile.»
Con uno scatto repentino, si alza dalla roccia sulla quale era seduta, osservando ancora l’orizzonte bollente della luce del sole, e più in basso, oltre lo strapiombo, i rhoynar accampati nei pressi delle enormi e calde sabbie di una terra che non sente come propria.
«Nessuno fa niente per niente.» sussurra, mentre anche il principe si alza, sorridendole si sbieco.
«Mi farebbe piacere invitarvi a Lancia del Sole.» dice, e nel suo sorriso lievemente insolente, Nymeria scorge qualcosa che non ha mai avuto con nessuno: complicità. Suo malgrado, la fiducia negli altri non era ma stato uno dei suoi pregi, né una delle sue doti più grandi. Nymeria aveva sempre creduto che la fiducia fosse una questione di circostanze e cosa fondamentale, che andasse guadagnata.
Non conosce Mors Martell, eppure sente che per lei possa ancora esservi una possibilità di salvezza. Per lei e il suo popolo.
«Penserò alla vostra proposta.» afferma, puntando gli occhi scuri in quelli del lord, infine sorride come se quelle parole fossero un’ancora di salvezza, − l’opportunità che molti rhoynar non hanno avuto nell’attraversare il Mare Stretto −.
In cuor suo, Mors Martell pensa di non aver mai conosciuto una donna più tenace ed orgogliosa, un sorriso tale da offuscare anche il sole di Dorne.
                                                                                                           
Al tramonto, il cielo occidentale si tinge di sfumature viranti all’oro e al rosso sangue, − quello di tanta della sua gente uccisa, tradita dai valyriani −, mentre alti roghi cingono l’aria in una cappa di distruzione, nelle lacrime amare di un popolo che vede bruciare ogni sua speranza.
Le diecimila navi con le quali aveva messo in salvo e restituito la libertà a coloro che erano rimasti con lei sino alla fine, bruciano sulle sponde del Mare dell’Estate, fra le acque calde e le sabbie bollenti di un regno che ormai, è la sua casa. Nymeria osserva impotente gli alberi delle galee sciolte dalla morsa del fuoco, le vele strapparsi, le chiglie affondare nell’acqua scura; la torcia maledetta, quella con cui ha decretato la fine delle peregrinazioni della Rhoyne è ancora fra le sue mani, le fiamme bruciano quasi a volerle ricordare il dolore, lo strazio della sua gente.
Sulla spiaggia, il suo popolo osserva il legno delle imbarcazioni cedere in mare, il loro retaggio distrutto, sui volti di alcuni, la principessa scorge lacrime di sale e sangue, − infimi materiali costituenti un’alleanza d’altra parte duratura −.
Mors Martell è al suo fianco, vestito dei colori della propria casata, e lei osserva il profilo del suo volto, mentre il lord fissa i roghi delle sue navi con occhi malinconici, partecipi del suo dolore − è il medesimo dolore dipinto sui volti dei rhoynar, e Nymeria darebbe qualsiasi cosa per far capire loro che non sarà più necessario prendere il mare, e morire fra i suoi flutti −.
Avanzando sino alla riva, la principessa raccoglie parte delle ceneri degli scafi delle sue imbarcazioni sospinte dal forte vento fra le mani, e mentre Mors Martell si inginocchia fra le onde del proprio regno, lei sparge quelle ceneri che sono la sua fortuna, − l’eredità della Rhoyne ai suoi figli − sul suo capo, in un rito che di parole, ne bisogna ben poche.
«Io, Nymeria, principessa della Rhoyne, proclamo Mors Martell principe di Dorne e signore di Lancia del Sole.»

Le ceneri volano nel vento dei roghi, ed il bagliore dei fuochi illumina la costa per diverse leghe, mentre i pregiati legni delle navi continuano a bruciare in lontananza, come monito silenzioso delle sue azioni.
«Che il suo dominio si estenda sulle sabbie rosse e su quelle bianche, e su tutte le terre e i fiumi e le montagne fino al grande mare salato.»
Quando si rialza, il capo cinto di ceneri portatrici di pace, le vesti salate del Mare di Dorne, Mors Martell è più che uno dei lord riunitisi sulla spiaggia ad osservare la disfatta di quel popolo giunto da lontano alla ricerca di asilo.
Quando si rialza, Mors Martell intreccia le dita alle sue, alzandole verso il cielo rosso sangue.
Non servono parole, questo Nymeria l’ha sempre saputo.
 
 
Eppure, un tempo le onde dei suoi mari, − ed i flutti cristallini della Rhoyne − erano stati così diversi dai caldi deserti di quella terra selvaggia.
 
 
 








 
Note dell'autrice.
Buon pomeriggio, gente. Dunque, qualcuno noterà che sono reduce dalla lettura di The World of Fire and Ice, e leggendo dello sbarco di Nymeria a Dorne, cosa sulla quale adesso abbiamo taaaanto materiale, ho voluto scrivere qualcosa sulla principessa della Rhoyne e Mors Martell, l'allora lord di Lancia del Sole.
Che dire, sono personaggi così lontani e di cui nessuno parla quasi mai da potersi letteralmente divertire e scatenare scrivendoci su; enniente, spero che questo esperimento possa piacervi, e vi lascio con la promessa che questa sarà solo la prima di alcuni excursus sulla Guerra di Conquista, insomma, qualche resoconto buttato qui e lì su gente morta e sepolta ma che credo ci abbia incuriosito almeno un po'.
Alla prossima, fatemi sapere cosa ne pensate e lasciantemi qualche recensione - valgono sempre le offerte di dolciumi e robe varie -,
fireslight.
  
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