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Autore: Mikirise    01/12/2014    7 recensioni
Che poi, la litigata tra Jason e Percy sarebbe risultata inutile, se Nico non avesse capito qualcosa
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason/Piper, Leo Valdez, Nico di Angelo, Percy/Annabeth
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tutta colpa di Afrodite'
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Note pre-testo: Sto prendendo un respiro profondissimo per poter spiegare codesta cosa.

Scrivendo Come utilizzare la biblioteca nella maniera più sbagliata un questo mondo ed essere felici *luuungo respiro*, ho scartato tante parti e le ho rilegate in una cartella che ho chiamato, senza troppi giri di parole “Scarti” e questa parte della storia sarebbe rimasta lì, se una certa Thetommotomate non avesse accesso a tutto quello che scrivo.

Nonostante la storia non sia finita, so perfettamente che questa parte non troverà mai spazio in quei fantomatici 10 capitoli (+epilogo), ma questa bimba ha insistito tanto, che ho voluto farle un regalo di Dicembre.

Penso che questa One-shot, entrata nella serie Tutta colpa di Afrodite, possa essere letta senza problemi da chiunque (non è neanche troppo lunga), ma lascio a voi il giudizio.

Buona lettura :)



 

Questione di competizioni, popolarità, Glee Club e voti

 

Che poi, la litigata di Jason e Percy sarebbe risultata inutile, se Nico non avesse capito qualcosa


A Thetommotomate , che non vede Valdangelo in questa OS (perché se c'è non è proprio voluta) ❤️






“Mettiamola così" iniziò Percy, con aria da sbruffone, alzando il dito indice al cielo e sbattendo l'altra mano sul tavolo quella biblioteca. Leo sentì una fitta di dolore al petto, quasi fosse stato lui il tavolo ad essere stato colpito dal ragazzo, ma nessuno sembrò farci caso "se chiediamo..."

"Chiedessimo" lo corresse Annabeth, guancia poggiata sul palmo della mano ed occhi attaccati ad un libro di architettura.

"Sì, certo, potrai farlo anche tu, Annabeth. Come potrei pensare di vincere senza la mia ragazza?" rispose sicuro Percy, ignorante del fatto di aver completamente malinterpretato le parole della bionda, che alzò gli occhi al cielo, disperata. A volte, tutti quanti si chiedevano come potesse essere così ingenuo Percy "Dicevo: chiediamo a tutte le ragazze presenti in biblioteca chi preferisce te e chi preferisce me. Chi riceve la maggioranza vince! Preparati ad un'amara sconfitta, Grace!"

Jason fece una smorfia "Oh, per favore! Sappiamo entrambi che sceglierebbero me! Non per niente, sono presidente del Consiglio Studentesco, giocatore di football, il migliore in tutti i corsi che frequento..."

"È cavalleresco, intelligente e gentile. Le ragazze non vogliono altro!" s'intromise Piper, annuendo convinta, mantenendo lo sguardo di Percy per pochi secondi, prima di retrocedere, vittima un'ennesima volta dell'impetuosa forza del ragazzo. Potevano anche essere passati anni dalla prima volta che l'aveva visto, e adesso poteva conoscerlo meglio di molte altre persone, ma lo sguardo di Percy continuava ad essere quello di una persona che potrebbe spezzarti in due, se gli dessi un buon motivo per farlo.

"Piper, non t'intromettere" l'apostografò la bionda, guardandola negli occhi "è una cosa tra loro"

Leo sospirò, chiedendosi come, una semplice voce a scuola potesse accendere la scintilla di rivalità tral moro ed il biondo. Ed a volte era anche divertente vederli azzuffarsi per ragioni futili e stupidi, ma, mentre sistemava uno scalino scricchiolante, il ragazzo era preso da tutt'altri pensieri, che erano costantemente disturbati dai due ragazzi.

"Io sono divertente!" si difese Percy, incrociando le braccia.

"Sei insolente, che è diverso" ribattè Jason, con un sorriso trionfante.

"Che fa molto bad-boy, e le ragazze amano i bad-boy, vero Leo?"

Il messicano sospirò, poggiando i suoi attrezzi sulla scala e girandosi verso i quattro ragazzi nella sala. Era sicuro che Percy volesse fare quella domanda ad Annabeth -la sua ragazza, quella che lo doveva sopportare tutti i giorni-, ma, guardando la ragazza, che ignorava bellamente gli altri, provò un'immensa pena per il moro, lasciato a combattere le sue stupide battaglie da solo "Vero" ammise, osservando l'espressione di Piper, che gridava in tutti i modi Traditore! "Guarda Pips che anche Percy al suo fascino" continuò divertito "È un degno avversario e, se faceste votare anche i maschi, avrebbe buone probabilità di vittoria" terminò, rigirandosi verso il gradino rotto ed alzando impercettibilmente le spalle.

"Quindi, se ci fosse una votazione per stabilire chi tra Percy e Jason sarebbe il migliore ad entrare nel Glee Club, per partecipare alle gare di coro coreografato," Leo a questo punto non poté far a meno di cercare di trattenere una risatina, davanti alla possibilità che uno dei due potesse entrare nel Glee Club e cantare e ballare. Se ve lo steste chiedendo, sì, questo è il motivo del loro litigio. Secondo le voci del liceo, un componente del club si era gravemente ammalato, lasciando il suo posto alle porte delle Regionali, e cercavano un sostituto che potesse guidare il coro alla vittoria immediata, nonostante la poca preparazione. Per puro caso, erano stati fatti i nomi di Jason e Percy ed entrambi avevano avuto un discreto appoggio dalle masse scolastiche. O almeno così dicevano loro due. La verità era che a nessuno di loro interessava niente del canto coreografato, o della musica. L'unica cosa che importava era non essere meno all'altro, ossia non essere battuto. A volte il messicano si chiedeva se a Percy, o a Jason, interessasse veramente vincere: il loro obiettivo era non-perdere, creando così un rapporto di equilibrio, non basato sulla subordinazione dell'uno o dell'altro, ma sulla loro dignitosa parità "tu voteresti Percy?" terminò Annabeth, mordicchiando il tappo di una penna, con aria scettica e leggermente derisoria.

"Come sei riuscita a dirlo rimanendo seria?" ridacchiò, mentre Percy alzava i pollici, dando il suo cenno di approvazione a Leo, che tratteneva con un sorriso una risata.

"Detta così sembra piuttosto ridicolo" ammise Piper, annuendo e lasciandosi cadere su una sedia "Ma se fosse una votazione su chi è il ragazzo più fantastico in tutta la scuola, io voterei Jason"

"Sono geloso" annunciò il messicano, poggiando una sua mano sul petto ed aprendo teatralmente la bocca.

"Percy" dovette dire la bionda, portando gli occhi al cielo. Ma come si poteva non appoggiare quel dolce Percy che univa le mani davanti al viso, in segno di preghiera?

"Leo"

Tutti i ragazzi si girarono verso il ragazzino, seduto scompostamente sulla poltrona rossa, con un libro in mano, annoiato ed impassibile.

Si erano dimenticati di Nico, come succedeva molto spesso, soprattutto quando erano presi da scene esilaranti, come le litigate di Jason e Percy, o Frank che si feriva le dita con i ventilatori, o Leo che faceva esplodere qualcosa. Eppure, Nico era sempre stato lì, zitto zitto, coi suoi libri, o ricontrollando il suo deck di Mitomagia.

A Leo vennero in mente le parole di Thalia. Forse era vero che non prestavano abbastanza attenzione al ragazzino.

"Leo?" chiese sorpresa Piper, alzando un sopracciglio.

"Ora sono offeso" annunciò il messicano, rivolto alla ragazza, che gli sorrise a mo' di scusa.

"Non era in gara? Mi sembra anche lui un ragazzo" spiegò Nico, voltando pagina, svogliatamente.

"Ma quanto sei carino!" si gettò su di lui il riccio, aprendo le braccia e cercando di andare ad abbracciarlo. E ce l'avrebbe anche fatta, se solo Nico non l'avesse fermato con un piede in avanti, che andò a sbattere contro il petto del ragazzo "Anche se fai così, so che mi ami"

Il ragazzino diventò dello stesso colore delle fragole, e diede un calcio deciso a Leo, facendolo barcollare indietro, nonostante il ragazzo non avesse smesso di sorridere per nemmeno un secondo "Sto ritirando il mio voto" lo avvertì, incrociando le braccia e lasciando cadere il libro sulle ginocchia.

"Allora io voto Nico" sorrise Leo, alzando il braccio verso l'alto "Alla faccia tua, Jason" fece una linguaccia verso il biondo, che, falsamente indignato scuoteva la testa.

"Voto Frank! Preferisco Frank!" protestava Nico, irritato ed ancora rosso in viso, tirando pugni verso Leo, che, stoicamente, incassava i colpi senza il minimo lamento, mentre circondava il ragazzino con un braccio intorno al collo.

"L'ho portato dalla mia parte a forza di partite di Mitomagia e patatine!"

"Lasciami in pace!"

"Oddèi, sei adorabile!" squittì Leo, abbracciandolo, mentre il minore cercava di scappare via dalla sua stretta, come avrebbe fatto un gatto in trappola, troppo accarezzato dal proprio padrone.

Gli altri scoppiarono a ridere, alla vista dei due.

Nico non rise immediatamente.

Tacque, guardò il braccio di Leo, che non si era spostato dalla sua spalla, vide che tutti gli altri sembravano molto più vicini a lui, in quel momento e, per la prima volta in vita sua, si rese conto di star parlando con un gruppo di persone. Di essere parte di un gruppo di persone.

Guardò Leo, che si lamentava del fatto che, da quando Piper e Jason erano diventati una coppia, la ragazza lo stava trascurando non poco e così anche il suo fidanzato. Eppure rideva, dicendolo, e Percy, annuendo, aveva confermato il fatto che i due erano diventati un'unica entità e rivoleva le sane litigate uno contro uno.

Jason era scoppiato a ridere.

Lui avrebbe votato Percy come il miglior ragazzo della scuola, e Percy avrebbe votato sicuramente Jason.

Nessuno dei due lo disse, ma il loro voto era abbastanza chiaro.

Nico era fermo nella sua posizione, però. Il suo voto andava a Leo, per una ragione semplice e visibile a tutti: il suo immancabile sorriso, nonostante tutto.

Questa storia dell'amicizia ha i suoi effetti collaterali, esempio ne è la frase smielata scritta sopra.
 
  
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