L’amore e la Verità
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In
sala riunioni si stavano discutendo i piani di quello che sarebbe stato il
colpo più importante.
Il
Sig.Marloss:
“Qui
ci sono tutte le planimetrie dell’obiettivo e le informazioni sui sistemi
d’allarme”.
Kelly:
“Il
piano va studiato nei minimi dettagli,questo colpo può
portarci a scoprire dove si nasconde nostro padre”.
Ed
ecco arrivare la piccola di casa,rivolta alla sorella
disse:
“Posso
iniziare la mia parte sono molto impaziente”.
Kelly:
“Qui
ci sono tutti i dati sul nostro obiettivo,puoi passarli al computer per analizzarli”.
Tati
zelante e volenterosa si mise immediatamente al lavoro.
Kelly
si rivolse ancora a Tati per sapere dov’era Sheila e
la piccola rispose:
“Quei
due si stanno dando da fare, ieri sera e tornata tardi”.
La
porta automatica si aprì ed entrò Sheila che avendo ascoltato alterata rispose:
“Per
caso mi stai spiando, ricordati che sei la più piccola”.
Kelly:
“Calma
voi due dobbiamo pensare al nostro obiettivo, quello
che ci può portare a nostro padre”posò la foto di un quadro sul tavolo davanti
a loro.
Ancora
Kelly:
“Grazie
a questo quadro troveremo nostro padre,ora studiate
attentamente il piano”.
Passarono
alcune ore ripetendo e ripassando tutti i dettagli del piano, il quadro si
trovava in un museo privato.
Il
giorno seguente tutto proseguì come sempre, venne
lasciato il biglietto al museo e lanciato il solito alla stazione di polizia.
Nel
frattempo in una villa fuori città un anziano su una sedia a rotelle era
intento a consultare dei file sul computer.
Bussarono
alla porta dello studio e l’uomo concesse il permesso di entrare al nuovo
arrivato, poi rivolto al nuovo entrato disse:
“Come
sta il nostro ospite”.
L’energumeno
rispose:
“E
tutto a posto, sta dormendo”.
L’uomo
sulla sedia a rotelle allora dopo aver terminato il lavoro al computer disse:
“Sai
cosa fare quel quadro deve sparire, nasconde prove
sulla nostra organizzazione quindi prendilo prima di quelle ladre”.
Il grosso energumeno annui,
lasciò la stanza per portare a termine il suo incarico.
Il
giorno seguente dopo l’ultimo briefing Sheila tornò nella sua stanza si sentiva
strana.
Aveva
il presentimento che fosse successo qualcosa d’inatteso, perciò il giorno prima
aveva acquistato il necessario quindi eseguì il test.
Dieci
minuti dopo la conferma del suo presentimento, sarebbe diventata mamma.
Era
felice per la scoperta ma preoccupata per le conseguenze, non poteva dire nulla
alle sue sorelle specie prima del colpo che forse le avrebbe aiutate a trovare
il loro padre.
Era
in fatti il giorno del colpo, la sera stessa sarebbero
entrate in azione.
Nello
stesso istante alla stazione di polizia seduto alla sua scrivania Matthew rimuginava su una lettera che aveva li, estrasse poi
da una tasca della giacca una piccola scatola posandola accanto alla lettera.
Una
grande decisione doveva essere presa, forse quella sarebbe stata la sua ultima
sfida con la banda Occhi di Gatto.
Alice
lo guardava assai perplessa, ma aveva capito cosa lo turbava.
Si
avvicinava l’ora annunciata per il furto, la polizia era schierata.
Il
Capo notò l’insolita serietà nell’agire di Matthew, si avvicinò ad Alice e
chiese:
“Per
caso sai che cos’à, lo vedo serio e deciso più del solito”.
Lei
rispose:
“Penso
stia per prendere una grande decisione ma non so a che riguardo”.
Il
Capo pensò e poi passò oltre, l’ora era vicina.
Il
piano funzionò e Sheila arrivò al quadro, ma uno strano pensiero la turbava
quindi appena prese il quadro vi inserì un
segnalatore.
Contattò
Kelly:
“Tutto
come previsto ma per precauzione ho inserito un
segnalatore nel quadro”.
Kelly
rispose:
“Ok,
ti preoccupa qualcosa”.
Sheila
non fece in tempo a rispondere perché un allarme non previsto scattò.
Iniziò
subito a scappare lungo i corridoi del museo con pattuglie di poliziotti alle
costole.
Kelly sentito
l’allarme allertò Tati per un rapido cambio di
programma.
Durante
la fuga Sheila s’infilò in una sala al buio nascondendosi in un angolo per
riprendere fiato.
Si
aprì una porta dal lato opposto della sala, l’ombra di una persona armata
comparve gridando:
“Lo
so che sei qui, dammi quel quadro ho ti uccido”.
Sparò
alcuni colpi in diverse direzioni per spaventarla.
All’udire
gli spari arrivò Matthew che vedendo il grosso energumeno armato disse:
“Polizia
getta la pistola”.
Lo
sconosciuto iniziò a sparare verso Matthew che però riuscì a nascondersi
rispondendo al fuoco.
L’energumeno
riuscì ad avanzare per prenderlo alle spalle.
Fu
tardi quando si accorse che lo aveva aggirato e stava per sparare.
Accadde
tutto in un istante, Sheila uscì dal suo nascondiglio spostando Matthew dalla
traiettoria e tirando il quadro contro il losco figuro.
Questo
deviò il colpo ma lei rimase comunque ferita, con la stessa rapidità Matthew sparò
ferendolo a una spalla.
L’energumeno se pure ferito prese il quadro e
scappò.
Kelly
che aveva sentito tutto tramite il trasmettitore auricolare che Sheila aveva
lasciato aperto la chiamò:
“Sheila,
Sheila rispondi……..”
Lei
ferita rispose:
“Seguite
il segnale hanno preso il quadro, svelte e la nostra
sola opportunità”.
Kelly
conosceva bene sua sorella quindi annui e avvisò Tati.
Matthew
si avvicinò e non pensò al fatto che aveva preso la gatta a
cui aveva sempre dato la caccia, ma che la donna che amava era ferita.
Sheila
piangendo disse:
“Mi
dispiace ma era l’unico modo per trovare nostro padre, ti prego aiuta le mie
sorelle questa volta la situazione è troppo rischiosa
poi potrai compiere il tuo dovere”.
Lui
sorreggendola disse:
“Non
pensare a quello io avevo deciso di dare le dimissioni”.
Porse
la lettera a Sheila, lei la prese con la mano sporca di sangue e disse:
“Perché
……….”.
Lui
rispose:
“Volevo
anzi voglio una vita con te, ti amo”.
Arrivò
in quell’istante un poliziotto in divisa che disse:
“Vada
Detective stanno arrivando i soccorsi”.
Lui
strinse la mano di Sheila che gli riconsegnò la lettera insieme a un piccolo
rilevatore per seguire il segnale.
Appena
Matthew andò via il poliziotto in divisa si avvicinò a
Sheila rivelandosi essere il Sig.Marloss mascherato
che disse:
“Tranquilla
Sheila ti porto via”.
Kelly
e Tati arrivarono alla villa, subito dopo arrivò
Matthew che appena le vide disse:
“Non
preoccupatevi” mostrò loro il rivelatore di Sheila e
loro capirono.
Entrarono
tutti e tre nella villa poi si divisero, le sorelle alla ricerca del padre
mentre lui avrebbe cercato il brutto ceffo e il suo capo.
Le
due sorelle con un po’ di difficoltà raggiunsero i sotterranei trovando in una
stanza chiusa il loro padre mentre Matthew raggiunse lo studio della villa.
Vi
trovò il brutto ceffo che consegnava il quadro a un uomo in una sedia a
rotelle.
L’energumeno
stava estraendo la pistola ma Matthew spinto da una forte rabbia gli urlò:
“Non
avresti mai dovuto farlo”e gli sparò in mezzo agli occhi.
L’uomo
sulla sedia a rotelle disse:
“La
prego non spari” lui lo ammanettò bloccandogli la sedia poi venne
raggiunto da Kelly Tati e il loro padre il pittore Michael
Heintz.
Questo
si avvicinò al tavolo su cui era poggiato il quadro e grattandolo portò alla
luce le informazioni che vi erano nascoste.
Quelle
prove dimostravano l’esistenza di un’organizzazione di criminali ex nazisti che
aveva basi in molte parti del mondo.
Matthew
prese il telefono per chiamare rinforzi poi rivolto
alle sorelle disse:
“Mi
dispiace tanto, ora andatevene”.
L’indomani,
i telegiornali parlarono di come la polizia giapponese avesse sventato la più
grande organizzazione criminale di ex nazisti ricercati da tutte le polizie del
mondo.
Matthew
arrivò in ufficio applaudito da tutti i suoi colleghi, lui ringraziando si
diresse verso l’ufficio del capo.
Li
poggiò sulla scrivania la lettera di dimissioni dicendo:
“Mi
dispiace ma questo lavoro mi ha tolto la cosa più importante della mia vita, me
ne vado”.
Lasciò
distintivo e pistola e se ne andò.
Una
settimana dopo passò dal locale trovandolo chiuso, sapeva che le cose sarebbero
cambiate ma questa sparizione improvvisa lo lasciò col cuore infranto.
Tentò
con ogni mezzo di cercare notizie delle ragazze ma senza risultato.
Senza
la donna che amava, era inutile restare a Tokio quindi lasciò l’appartamento
recandosi nell’unico posto ancora legato al passato; il paese dove sperò in
quell’occasione di provare il legame tra la banda e il pittore Heintz ma falli miseramente.
Cinque
anni dopo nel medesimo paese in riva al mare un uomo passeggiava mestamente
lungo la spiaggia, vide un bambino che inseguiva una palla venire verso di lui.
Lo
guardò vedendo in quel piccolo bambino qualcosa che gli sembrava famigliare.
Il
bambino inciampò, lui gli si avvicinò per aiutarlo.
Il
bambino si alzò sorridendogli, lui corrispose e lo prese in braccio.
Poi
rivolto al bambino disse:
“Piccolo
dov’è tua madre”.
Lui
molto candidamente rispose:
“Era
qui poco fa”.
Improvvisamente
una voce alle loro spalle:
“Tutto
bene piccolo” ed il bambino:
“Si
mamma questo gentile signore stava giocando con me”.
Lui
ebbe un sussulto avendo riconosciuto quella voce che sognava di risentire da
anni.
Si
voltò e la vide era ancora bellissima come la ricordava, lei poi rivolta al
bambino:
“Lo
sai piccolo hai trovato il tuo papà”.
Il
bambino gli mise le braccia al collo felice gridando:
“Papà…”
Lui
mise giù il piccolo poi gli consegnò quella piccola scatoletta dicendogli:
“Porta
questo alla mamma”.
Il
bambino prese la scatoletta e corse dalla mamma e le consegnò la scatoletta.
Lei
la aprì trovandovi un anello, iniziò a piangere mentre lui si avvicinò e le
disse:
“Sheila
vuoi sposarmi”.
Lei
sprizzante di gioia urlò:
“Si si
si”si abbracciarono poi preso il piccolo Matthew jr. per mano si incamminarono
lungo la spiaggia.
Questo
racconto e stato scritto senza alcun fine di lucro, i diritti dei personaggi
appartengono all’autore.