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Autore: EternityLoveDESK    01/12/2014    0 recensioni
E se la storia fosse andata in maniera del tutto diversa dopo il sacrificio di Stefan per salvare il fratello?
Se ci fosse di più fra Klaus e Stefan che nemmeno ricorda? Ma soprattutto, se Elena capisse che quello che prova per Stefan non è forte come quello che sente per Damon e decidesse di concedersi l'occasione di essere felice davvero?
Che sta davvero succedendo a MF?
Lo scoprirete solo leggendo!!!
[Tratto dal nostro Gioco di Ruolo]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Katherine/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato alla donna meravigliosa, in tutti i sensi, che ruola questo difficile e complicato personaggio in un modo splendido, padroneggiandone ogni sfumatura, e soprattutto essendo sempre capace di sorprendermi ogni volta in modo diverso, come ha cominciato a fare proprio in questa scena.
Buon mesiversario Principessa
D.

Il compleanno di Elena

-ELENA-
*Ero persa a quella festa così grande e piena di invitati, esattamente l'opposto di ciò che avevo espressamente chiesto a Caroline; ma d'altronde sapevo che a volte parlare con lei era totalmente inutile.
Mi guardavo attorno ed una presenza mancava: Damon non era ancora sceso al piano di sotto e dopo tutto il tempo passato insieme dalla scomparsa di Stefan, non potevo non notarlo.
Approfittai del fatto che Caroline era lontana da me in quel momento e mi avviai verso il piano di sopra; sarei andata io stessa da lui a chiedergli di scendere con me in mezzo a quel caos.
Attraversai il corridoio, luogo ancora privo di persona fortunatamente e mi incamminai verso la sua stanza.
Conoscevo bene quella casa ma non avevo pensato al fatto che la porta antecedente la sua era quella della camera di Stefan.
Mi fermai davanti all'uscio, aperto in quel momento, e lasciai ricadere l'occhio al suo interno.
Sospirai e vi entrai sentendomi di colpo come se il fiato mi mancasse; avevo passato moltissimo tempo tra quelle mura e tutto sembrava ricordarmi quel periodo felice.
Nulla era stato spostato da quando se ne era andato e quella stanza parlava ancora di me, di noi.
Mi ritrovai davanti al comò della parete di fronte a me e l'occhio cadde su una foto, ancora perfettamente conservata e quasi coccolata all'interno di quella cornice bellissima.
Eravamo ritratti io e Stefan in una delle giornate più felici; la ricordavo come fosse stata ieri: io e lui per una volta lontani da tutti i problemi che erano racchiusi a mystic falls, stretti l'uno all'altro e felici come una qualsiasi coppia normale.
Sentivo che stavo per cedere, crollare, nonostante avessi promesso a Caroline che sarei rimasta in piedi, nonostante tutto, soprattutto in quella giornata. *

-DAMON-
*non potevo ancora credere a quel che Stefan aveva fatto... ma non avevo neppur volendo il tempo di pensarci...
Casa mia era ormai piena di gente, nonostante avessi chiaramente detto a Caroline di fare una cosa per pochi intimi, e musica e grida mi avevano raggiunto fin dentro la mia camera al secondo piano.
Sospirai finendo di abbottonarmi la camicia pulita che avevo indossato... mi ci voleva un drink, al più presto....
Nell'esatto momento in cui uscii dalla mia stanza tuttavia, fu un sottilissimo rumore, proveniente dal piano di sopra, a catturare la mia attenzione...
Proveniva dalla soffitta, la camera di Stefan.
Raggiunsi la sua stanza con calma, a passo umano, certo che non so trattasse di un intruso, tutt'altro...
Elena era li, come avevo immaginato... una vecchia foto fra le mani...e un'espressione triste in viso...
Rimasi un attimo fermo sulla porta ad osservarla prima di entrare.*
Ehi ... La festeggiata non dovrebbe avere quell'espressione sai? *le dissi avvicinandomi...
Era la sua serata... il suo compleanno, il diciottesimo e avrebbe dovuto essere indimenticabile per lei... Il resto poteva aspettare.*

-ELENA-
*Voltai il viso non appena sentii la sua voce; sorrisi a quelle parole e posai quella foto sul mobile, dove l'avevo trovata.
Allargai le braccia e ricacciai indietro quelle lacrime che erano rimaste sulla soglia, pronte ad uscire e rigarmi il viso.*
Sull'espressione posso lavoraci ma ti prometto che non piangerò, perlomeno non prima di arrivare a spegnere le candeline..
*abbassai lo sguardo prima di tornare a posarlo su di lui.
Sapevo che era contrario tanto quanto me a quella festa piena di sconosciuti che si stava svolgendo al piano di sotto ma nonostante tutto si era vestito, pronto a farvi parte. * Sei molto elegante devo dire; alla fine Caroline l'ha avuta vinta su entrambi.
*sorrisi un pò forzatamente e mi voltai nuovamente verso uno specchio alle mie spalle a cercare di sistemare un pò quel vestito che dopo lunghe indecisioni avevo reputato il migliore per me. Tornai a guardarlo nuovamente e mi avvicinai a lui.*
Che ne dici di scendere con me?

-DAMON-
Dico che forse non e' il caso...
*Avevo chiaramente notato la forzatura nel suo sorriso e non mi piaceva affatto ...
Volevo un sorriso vero, e non quella maschera con cui accontentava gli altri ... e sapevo anche come ottenerlo....
Mi avvicinai con calma mentre la vedevo osservarmi senza capire... * almeno finche' non ti avro' dato il mio regalo... E, *la interruppi prima ancora che potesse parlare* prima che tu lo chieda, o protesti, non ho speso un soldo, sia chiaro...
*Le sorrisi aspettandomi sicuramente delle proteste da parte sua, che ovviamente non ero disposto ad accettare..*
Avanti ora, via quel broncio e chiudi gli occhi...
*Mentre parlavamo avevo ripescato dalla mia tasca il regalo che avevo scelto per lei, con la certezza che almeno a lei, non sapendo come ne ero entrato in possesso, avrebbe fatto tornare il sorriso... Quello vero.*

-ELENA-
*Rimasi stupita dalle sue parole, convinta che lui sarebbe stato al mio fianco quella sera.
Quando, però, capii dove voleva arrivare provai a parlare a ribellarmi, ma non riuscii a dire nulla.
Gli avevo espressamente chiesto di non regalarmi nulla, che non mi serviva nulla di materiale in quel momento ma ovviamente aveva fatto di testa sua.
Sospirai e lo guardai stranita; non aveva speso nulla e ciò mi faceva pensare solamente ad una cosa.*
Se l'hai rubato non lo voglio, sia chiaro Damon..
*vidi subito il suo sguardo severo a quella mia affermazione e decisi di ascoltarlo e vedere cosa mai avesse in serbo per me.*
Ok, farò come dici. *alzai le braccia in segno di resa prima di lasciarle ricadere lungo i fianchi e chiudere gli occhi, ferma di fronte a lui, incuriosita da quel suo strano atteggiamento.*
 

-DAMON-
*Come sempre aveva travisato le mie parole.
Sbuffai sonoramente mentre mi avvicinavo a lei controllando che avesse davvero gli occhi chiusi...*
Beh si in effetti potrebbe essere considerato furto... Ma penso comunque ti piacerà...
*delicatamente la presi per mano facendola voltare verso lo specchio controllando dal riflesso che non sbirciasse...
Dalla tasca tirai fuori il ciondolo che Stefan aveva regalato ad Elena un anno fa... Lo stesso che oggi mi aveva ridato proprio lui... Simbolo di quel rapporto ormai finito, di quella parte di lui che credeva morta per sempre...
Quel simbolo che ad Elena avrebbe ridato speranza, ridato il sorriso...
Scacciai dalla mente le immagini di Come avevo recuperato il ciondolo, concentrandomi solo su Elena.
Delicatamente le scostai i capelli di lato allacciandole poi il ciondolo con cura, per poi osservarne il riflesso...*
Ora, sei bellissima... *sussurrai al suo orecchio, in risposta a quel complimento che poco prima avevo volutamente ignorato.*
 
 
-ELENA-
*Alzai un sopracciglio senza aprire gli occhi alla sua risposta alla mia velata accusa.
La mia curiosità cresceva sempre di più, soprattutto quando strinse la mia mano e mi fece voltare, dandogli le spalle.
Mi stavo lasciando guidare senza nessuna preoccupazione, accompagnata dalla fiducia che avevo verso di lui; lo avrei lasciato fare, avrei lasciato che compisse ciò che stava pensando.
Sentii le sue mani scostare i miei capelli e sfiorare il mio collo; sentii un oggetto freddo e metallico accostarsi alla mia pelle appena sopra il mio seno.
Non appena lo sentii parlare capii che avrei potuto aprire gli occhi e lo feci.
Mi ritrovai a guardarmi davanti a quell'enorme specchio che rifletteva la mia intera figura e subito vidi quel ciondolo o meglio il mio ciondolo.
Posai una mano su di esso e rimasi immobile a fissarlo.*
Credevo di averlo perduto per sempre..
*mi voltai lentamente, ritrovandomi a poca distanza da Damon.*
Come hai fatto a riaverlo Damon?
*lo guardavo mentre continuavo a stringere quell'oggetto con la mia mano, felice di quel gesto inaspettato ma che mi aveva fatto veramente molto piacere.*
 
 
-DAMON-
*Non avrei, neppur volendo, potuto rispondere a quella domanda...*
Ho riaccompagnato a casa Rick giorni fa, e l'abbiamo trovato per caso... Klaus non se ne era sbarazzato bene come pensava evidentemente.
*le mentii consapevole che quella fosse l'unica realtà che Elena avrebbe potuto e dovuto conoscere... Ero certo che Stefan sarebbe stato lontano ancora per parecchio tempo, per quale motivo allora peggiorare la situazione dandole un altro dolore...
Per un attimo restai immobile gli occhi fissi nei suoi attraverso il riflesso dello specchio...
Era davvero bellissima...
Mi riscossi dai pensieri che si erano concentrati sulle sue labbra, dischiuse dalla sorpresa, e feci un passo indietro schiarendomi la voce.*
Allora... Che ne dici ora di scendere? Penso che alla festa manchi qualcosa, come ad esempio, la festeggiata...
*Allungai il braccio verso di lei invitandola a seguirmi al piano di sotto.*
 
 
-ELENA-
*Lo ascoltavo e pensavo che in fondo il come quel ciondolo era tornato al mio collo poco importava; ero felice di riaverlo e Damon aveva fatto un gesto bellissimo a riportarmelo.
Eravamo immobili a guardarci e nel mio volto era stampato un sorriso, consapevole del fatto che la persona davanti a me mi era sempre e comunque vicina.
Lo vidi allontanarsi e alle sue parole mi resi conto che sarei veramente dovuta tornare in mezzo al caos di quella festa che nonostante fosse inziata da poco tempo già mi aveva stancato.
Sorrisi però, all'idea che lui sarebbe stato al mio fianco; era strano quanto mi sentissi più sicura avendolo vicino.
Dovevo ammettere che oramai la sua presenza era importante, anche e soprattutto in una serata come quella.
Piegai il capo e mi avvicinai a lui prendendolo a braccetto ed accogliendo il suo invito.*
Hai ragione, anche se stare un pò lontano da tutta quella gente non mi sarebbe dispiaciuto.
*sospirai stretta al suo braccio e diretta alla porta.*
Andiamo o Caroline verrà a cercarci.
*una risatina sfuggì dalle mie labbra e mi incamminai con lui, pronta a raggiungere il piano di sotto.*
 
 
-DAMON-
*Le sorrisi, mentre, a braccetto ci incamminavamo verso il piano di sotto ... sapevo che non avrebbe voluto tutto quel trambusto, ma ... una piccola parte di me era grata a Caroline di essersi data tanto da fare per la festa, se questo fosse riuscito, almeno in parte, a distrarre Elena per un pò .... ne aveva passate anche troppe nell'ultimo periodo, e un pò di svago non le avrebbe fatto male.*
Elena ..
*Mi fermai sulla porta voltandomi verso di lei e facendola fermare, per voltarsi verso di me.*
So che ... vorresti che Lui fosse quì ora ... *il mio sguardo cadde per un attimo sul suo ciondolo, ma cercai nonostante quello che riportava alla mia mente quell'oggetto, di non cambiare espressione...
Era inutile negarlo, sia nei momenti belli, come questo avrebbe dovuto essere, che in quelli brutti, nelle numerose notti insonni che avevamo passato, lei sveglia a piangere, io a guardarla silenzioso e impotente dal ramo dell'albero fuori dalla sua finestra, la presenza di Stefan era stata comunque palpabile, quasi come fosse quì con noi, con lei ... persino adesso.
Era lui che avrebbe voluto avere al suo fianco in questo momento, non me ... e riportarglielo, era l'unica cosa che avrei potuto fare per rivedere quel sorriso ...
La vidi cambiare espressione, non appena capì che stavo per parlare di lui ... sapevo che sicuramente le lacrime dispettose minacciavano nuovamente di cadere dai suoi occhi, così le alzai il viso delicatamente, facendola tornare ad incrociare il mio sguardo ...*
Hei ... Se mio fratello fosse quì, ti direbbe di divertirti, e di goderti questa festa, e renderla indimenticabile ... perchè 18 anni si compiono una volta sola nella vita.
Anche se quel Cullen ne compie diciassette "da un pò" *aggiunsi per stemperare la lieve tensione che si era creata quando avevo parlato di Stefan ... e riuscii finalmente a farla sorridere veramente.*
Coraggio ... è ora di andare ...
 
 
-ELENA-
*La mia mente era già tornata alla festa, consapevole che non sarei potuta semplicemente sparire e soprattutto lo dovevo a Caroline che tanto si era prodigata per me, per farmi comunque avere una degna festa di compleanno.
Sentii il mio nome, proprio quando stavo attraversando la soglia di quella stanza; mi sentii bloccare e mi voltai nuovamente verso di lui incuriosita da cosa ancora avesse in serbo per me.
Non mi aspettavo quelle parole, non mi aspettavo l'accellerazione repentina del battito del mio cuore quando capii a chi si stava riferendo.
Sapeva benissimo quanto io desiderassi avere Stefan come regalo di compleanno per quella festa ma in fin dei conti non ci avevo mai creduto così tanto: troppo bello per essere vero.
Ricacciai indietro le lacrime che premevano per tornare a rigarmi il volto ed una risata uscì dalle mie labbra a quel suo tentativo ben riuscito di sdrammatizzare la situazione.
Feci un passo avanti, seguendo il suo consiglio ma poi mi bloccai, ponendomi davanti a lui.*
Hai ragione, merito questa serata e soprattutto Caroline merita che io la apprezzi come si deve ma ancora un secondo..
*abbassai il capo lasciando che il mio braccio aggrappato al suo, scivolasse verso il basso e la mia mano s'intrecciasse alla sua.
Portai l'altra mano libera dietro la sua nuca e mi avvicinai a lui per posare le mie labbra sulla sua guancia, in un gesto colmo di dolcezza.
Mi scostai dopo qualche secondo, colta da un leggero imbarazzo, e mentre una mano rimaneva legata alla sua, l'altra si spostò a portare una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.*
Grazie di tutto Damon, davvero. Ho apprezzato molto il tuo regalo..
*gli sorrisi per poi piegare il capo in direzione del corridorio che ci avrebbe condotti al piano di sotto.*
Andiamo..
 
 
-DAMON-
*Elena era incredibile ....
In 145 anni passati a girovagare per mezzo mondo, non avevo mai incontrato una donna come lei ...
Era incredibile come in ogni momento, fosse in grado di trovare non solo la forza per andare avanti, per se, ma di darla anche agli altri ...
Scossi lentamente la testa sorridendole, mentre ci incamminavamo verso il piano di sotto ...
Non mi aspettavo quel suo gesto ... non mi aspettavo di trovarmi in questa situazione, ad esserle amico, a prendermi cura di lei ... ad amarla da lontano, nonostante quello che avrei voluto fare sarebbe stato ben altro ... in realtà in questi tre mesi erano state tante le cose che non mi sarei mai aspettato, e che invece erano successe ...
Credevo sarebbe stato ... strano, fra noi, dopo che ero quasi morto fra le sue braccia ... e invece ...
Non credevo che esistesse un nome per definire quello che eravamo ... semplicemente noi due...
Scendemmo insieme le scale, e la vidi sorridere, rispondere a chi le faceva gli auguri ... ridere, scherzare ....
Per lunghi minuti mi parve quasi divertirsi in mezzo a quella gente, mentre da lontano i miei occhi non la perdevano di vista ...
Appoggiato alla parete del corridoio dell'entrata, per un attimo mi chiesi cosa sarebbe successo se ...
Immaginai il sorriso che sarebbe comparso sul suo viso .. e la parte egoistica di me, si chiese se mai un sorriso del genere mi sarebbe stato rivolto ...
"Non ora..." mi dissi, scacciando quei pensieri dalla mente ... pochi secondi prima che, la prima delle tante sorprese che quella festa ci avrebbe riservato, mi comparisse davanti agli occhi.*
  
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