Dopo una giornata davvero stancante, passata all'FBI, Jane e Lisbon riuscirono ad arrivare a casa loro e finalmente potersi fiondare sul divano, uno dei pochi immobili all'interno della casa.
"Dopo una giornata da carcerata, questo divano pare il paradiso." affermò la donna sedendosi comodamente sul divano. 
"L'arancione ti stava bene, però." 
"Ah, certo, anche le manette..ma sta zitto!" contobattè lei con un sorriso. Lui rispose allo stesso modo e si sedette vicino a lei. 
"Scommetto che lo soffri il solletico." esordì beffardo 
"Ancora con questa storia? Ti ho detto di no!" 
"Ne sei sicura?" non le diede il tempo di rispondere, che aveva già le sue dita sulla sua pancia. Comincio a muoverle delicatamente, poi si spostò su di un fianco. 
"Tanto lo so che non resisterai a lungo." affermò con convinzione e continuò imperterritò finché anche lei, cominciò a solleticarlo. Avevano le braccia tese e spostavano corpo, cercando di non farsi prendere. Però Patrick ebbe la meglio e afferrando una mano di Teresa, la fece girare per poi prenderla da dietro i fianchi e portarla davanti a lui.
"Non hai scampo!" esclamò vittorioso e immerse nuovamente le dita nella sua maglia.
La donna ormai non riusciva a smetterla di ridacchiare, così in un momento di lucidità, si girò e lo atterrì, costringendo le sue braccia a stargli lungo i fianchi. 
"Ah! Non mi avrai mai!" disse gongolante, guardandolo negli occhi.
Lui la fissò negli occhi e dolcemente disse "Veramente, ti ho già." e con una mano avvicinò il volto di lei al suo. Subito accolse il suo invito e comincio ad assaporare le sue labbra con estrema delicatezza e risucchiandole un pochino, facendo sentire anche un paio di schiocchi.
"Questa volta hai vinto tu, Jane."