Di scuole e di studenti… Speciali.

(Un meeting concludente)

Perché diavolo devo lavorare con degli imbecilli?
Questo si chiede Lione, osservando le nazioni parlare per conto loro. Dovevano risolvere dei problemi internazionali, malédiction! È possibile avere un meeting concludente, una volta tanto?
Volge il suo sguardo verso Napoli in piedi vicino a lei che osservava gli altri spazientita, sospirando appena. -Marie, sai benissimo che non cambieranno mai, vero? –
-Je le sais¹, Chiara, je le sais. Ma dobbiamo comunque fare qualcosa. Secondo voi accetteranno di fare quello che abbiamo pensato? –
-Claro que sì², Marie! Altrimenti possiamo comunque minacciarli con l’alabarda, te l’ho detto! – c’è uno strano luccichio negli occhi di Valencia, oggi. Luccichio che fa rabbrividire sia la francese che la napoletana.
-Marie, secondo me è meglio che li facimm sta’ zitt³, non credi? - dice Chiara con un sospiro, osservando Nazioni e Città che discutevano animatamente su qualcosa a suo parere inutile -Altrimenti Germania e Berlino ci faranno la solita sgridata, penso. –
E la francese sbuffa al pensiero del berlinese che le dice che è un’incompetente. Poi prende coraggio con un grosso respiro.
-Siete un branco di idioti, vous le savez⁴? - urla, sbattendo le mani sul tavolo e fissandoli uno ad uno. Tutti i presenti si voltarono di scatto verso le tre. Ma lo sguardo di Lione era rivolto a Berlino e Parigi, che la fissavano con un sorriso soddisfatto sulle labbra
-Écoutez-moi, garçons⁵. Ho notato che se parliamo di tutti i problemi arrivano le polemiche, quindi discuteremo di un problema alla volta- spiega la francese, scambiando uno sguardo d’intesa con Napoli.
-Inizieremo dal bullismo. - continua la napoletana -Abbiamo pensato che magari, tramite decisione nostra, potremmo dividerci in gruppi e mescolarci tra gli umani. -
Un brusio generale segue la dichiarazione di Chiara. Brusio che fu subito sedato dalla padrona di casa, Parigi, che fa subito dopo segno alla napoletana di continuare -Vi spiego meglio: le nazioni e le città più anziane saranno gli insegnanti. Mentre le nazioni e le città più giovani gli studenti. Ci divideremo in gruppi da due, massimo tre persone. Domande? -
–In base a cosa sceglierete i gruppi? Perché io non voglio capitare con questo. – È Inghilterra a parlare, che indica con fare scocciato Francia. Questo sembrava voler attaccare briga, ma basta uno sguardo delle due francesi che lo fa calmare.
-Saranno scelti a sorte. Abbiamo fatto dei bigliettini disposti in due sacchetti. In ogni bigliettino c’è il nome di uno di voi. Il primo lo estraiamo noi, il secondo lo estrarrà la nazione del primo bigliettino. Altro? –
-E se rifiutiamo questa proposta cosa succede? – Chiara sospira alla domanda di Romano, roteando gli occhi al cielo. Possibile che dovesse sempre ribattere.
-Succede che Valencia vi minaccia con l’alabarda. Non vogliamo sembrare dittatrici o quant’altro, ma, visto che in ogni singolo meeting non si arriva a nulla, abbiamo deciso di agire in questo modo. C’è altro? –
Il dissenso generale fa sì che si passi al sorteggio.
Dopodiché, il meeting finisce, tra felicità e delusione per i risultati.

-La sorte ci vuole bene, eh? – sospira, la napoletana, accompagnato dall’assenso del fratello. Sa che entrambi volevano stare con ben altre persone. Persone che, guarda caso, lavoreranno insieme.
-Comunque possiamo andare in uno dei licei. Basta che parli con il boss, no? – la voce della sorella lo fa distogliere dai suoi pensieri. Effettivamente ha ragione, lì è più facile trovare questo tipo di episodi. -E se devi fare l’insegnante puoi farti passare per un ventiseienne. Tanto entrambi abbiamo ben più anni, no? Io posso farmi passare per una diciasettenne molto alta, invece. -
-Mh… Per me va benissimo. Tanto possiamo fare tutto ciò che vogliamo, basta che arriviamo allo scopo finale. - la ragazza annuisce, per dargli ragione, e compone un numero al cellulare.
Intanto, Lovino la osserva.
È davvero maturata da quando lui e Feliciano sono diventati un’unica nazione. Ma anche prima era abbastanza matura di carattere.
Forse per le vicende che hanno passato nel corso degli anni. Masaniello è ancora una ferita aperta, per lei.
Fatto sta che ha perdonato sia Antonio che Andrès. Ma non capisce come.
Intanto, la ragazza ha staccato la chiamata.
-Mi hanno consigliato di andare al linguistico, visto che effettivamente io so abbastanza le lingue. –
Lovino, solamente, annuisce per concordare.

Silenzio. Questo c’era tra le strade americane. Assoluto silenzio.
-Secondo te, dovremmo ascoltare quel che dicono? - una ragazza dai caratteri tipicamente orientali camminava in queste stesse strade accompagnata da un ragazzo-americano, sicuramente- dai capelli e occhi scarlatti. Il ragazzo annuisce, sospirando infastidito.
-Credo di sì, perché effettivamente le situazioni che viviamo come le guerre sono derivate dall’istruzione che hanno avuto gli umani a scuola. Comunque, don’t worry dollface⁶! Ti difenderò, nel caso del bisogno. –
La ragazza, stranamente, ride. -Davvero credi che ho bisogno di essere difesa, Allen? Ti ho battuto molte volte in fatto di armi, ti ricordo. –
-Va bene, va bene. Però mi sembra strano che abbiano chiesto il nostro aiuto, non credi? Cioè, noi siamo il loro lato oscuro, ci odiano. Perché hanno bisogno anche di noi? –
-Perché c’è bisogno di tutti, in questa missione. Più siamo, meglio è. Anche perché non voglio rischiare di perderti nella prossima guerra, se ci sarà. – la ragazza arrossisce, mordicchiandosi appena le labbra rosse, mentre l’americano sorride. È felice di sapere che ci tiene a lui, nonostante quello che le ha fatto passare in tanti anni di litigi.
- I'm glad to hear you say that, Miyako⁷, dico sul serio. Ma non ti devi preoccupare per me, me la so cavare! –
-Lo so, ma-
-But? – è davvero strana, la giapponese. Non si fida di lui? Comunque la vede restare in silenzio, e questo lo preoccupa.
-. . . Watashi wa sekai o shinrai shite imasen⁸, Allen. – sussurra, abbassando lo sguardo. Allen sospira, quasi intenerito, e la stringe a sé con fare protettivo.
-Non ti abbandonerò mai, my love, ricordatelo. –
Miyako, solamente, sorride.

¹Lo so
²Chiaro che sì!
³Li facciamo star zitti
⁴Lo sapete?
⁵Ascoltatemi, ragazzi
⁶Non ti preoccupare, bambolina
⁷Sono contento di sentirtelo dire
⁸Non mi fido del mondo

E boh, sotto suggerimento di persone che mi hanno fatto notare che lo stile non andava per via delle descrizioni, l’ho riscritta uwu
Fe_, inoltre, mi ha fatto capire che lo stile in prima persona adottato nel primo capitolo è abbastanza difficile da gestire. Infatti, riscriverò anche quello, molto presto.
Gli OC sono sempre quelli che mi avete mandato, so don’t worry!
E non ho abbandonato il progetto, è solo il tempo che mi manca hahahaha-
Ci si rivede presto, tessori!
B i a n c a_

P.S.
Ripubblico la scheda per i ritardatari che si aggiungeranno uwu
Nome:
Cognome:
Età:(apparente)
Carattere: (Niente Mary Sue/Gary Stu)
Aspetto: (possibilmente foto)
Storia:
Segni Particolari:
Situazione Sentimentale:(indicare anche con quale nazione. Sono ammessi Shounen , Shojo, 2P! e Nyo!)
Cose che ama:
Cose che odia:
Hobby:
Città/Capitale: (Chiedete per chi è disponibile)
Con chi fa il piano: (Ci sono tre possibilità: studente-insegnante, studente-studente, insegnante-insegnante. Sta a voi decidere x”)