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Autore: demois    02/12/2014    0 recensioni
"Che tipo era?" mi domandò
Una domanda semplice, ma alla quale avevo difficoltà a rispondere. Dopo 30 secondi dissi "Odioso"
Ma sarebbe stato tutto più semplice se fosse stato l'unico aggettivo in grado di descriverlo...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pensi sempre di aver dimenticato, di essere andata avanti, di non sentire più la sua mancanza e di avere una vita in cui tutto è a posto e non manca niente.  Hai un lavoro, una famiglia che ti sostiene, splendidi amici, due cani e tanti impegni, che differenza può fare una sola persona nella tua vita ? Pensi che la risposta più ovvia sia "Nessuna, non era il mio unico amico", ma in realtà non è vero. La differenza c'è e nonostante tu ti possa impegnare a rinchiudere i ricordi in un angolo della memoria, non ci riesci. basta una piccolezza, uno sguardo nell'angolo sbagliato della camera, nella lista delle conversazioni meno recenti, nei post di fb più vecchi e tutto ritorna senza che tu ci possa fare niente. Sarebbe, forse, arrivato il momento di guardare in faccia la realtà, di rendersi conto che in fondo aspetti il giorno del tuo compleanno per ricevere un messaggio di "tanti auguri" non scontato, banale e freddo come quelli di coloro che ti scrivono su facebook senza conoscerti ; un messaggio che lasci spazio a un margine di conversazione per riassaporare i vecchi sapori di un periodo ormai passato e a volte, sepolto. Ma allo stesso tempo ti ricordi che lui non ha più il tuo numero di telefono e che se tutto va bene, forse, potrà ricordarsi di farti dei freddi auguri in bacheca con altri 50 sconosciuti e tu risponderai con un gelido "grazie" e la conversazione che tanto hai aspettato, in realtà non accadrà mai e fra qualche mese, sarai seduta sul divano con una fumante tazza di thè verde a aspettare un augurio di buon natale che non arriverà.
Ed è buffo come il destino, il caso o chi per lui giochi bene le sue carte. mentre ti riaffiorano alla mente tutti questi ricordi, alla radio passa "Don't you remember" di Adele e tutto quello a cui stavi pensando non è più un ricordo lontano quasi distratto; sono ricordi che iniziano a martellarti in testa come se volessero farti male, e a tratti pensi proprio che ci stiano riuscendo. 
Quando è stata l'ultima volta che mi hai pensato?
O mi hai completamente cancellato dai tuoi ricordi?
Perchè penso spesso a dove ho sbagliato
 
 


E ogni tanto penso: si ricorderà ancora di me ? Di tutti i pomeriggi passati insieme a discutere sulla disposizione dei mobili nella nostra futura casa e di che colore sarebbe stato il nostro gatto ? Chissà.
Io  mi sono fatto una vita. Ho una bella casa, proprio come la progettavamo insieme. E’ una villetta su due piani di 180mq. Ha un grandissimo open space che parte dalla cucina fino ad arrivare al salotto.  Una veranda, un portico con una postazione barbecue, un grande giardino, una grande scala di legno massello che dal primo piano porta al secondo e un bel seminterrato. Sono ormai passati dieci anni, dall’ultima volta che l’ho vista e 9 anni e mezzo dall’ultima volta che l’ho sentita. Adoravo la luminosità dei suoi occhi scuri, i capelli perennemente arruffati, la facilità con cui parlavo di qualsiasi argomento e la sua simpatia. Sembrano qualità scontate, ma per me non lo erano. Sono persone che trovi una volta nella vita, di quelle che riescono subito a stregarti con la loro personalità e sapete una cosa? se ne doveste conoscere qualcuna…. Non lasciatevela scappare. Tenetevela stetta come se fosse il vostro oggetto preferito, come se fosse un organo senza il quale è impossibile vivere… come se fosse ossigeno.
Lei era Una persona strana, esuberante, faceva entrare tutti nella sua vita per poi scartarli in modo critico e chiudersi a riccio se non fossero stati all’altezza delle sue aspettative. Solare, simpatica, estrosa, estroversa, affascinante, astuta, testarda, scontrosa, acida, guardinga, schiva e estremamente dolce… lei racchiudeva tutte queste caratteristiche ed era bello scoprirne una diversa tutti i giorni.
Mi Ricordo ancora quando andai all’’inaugurazione di un negozio di abbigliamento di una sua amica e Con me portai un mio amico per non andare solo. Lei si presentò subito. Capii subito il suo disagio nel trovarsi immerso tra un branco di sconosciuti e lo mise subito a suo agio lasciandomi in disparte. Ricordo ancora che inizialmente ci rimasi un po’ male, ma poi compresi tutto. Inziò a chiedergli dei suoi studi e quando lui gli rispose : studio architettura, a lei si illuminarono gli occhi. Gli parlò dei suoi progetti per il giardino e di come voleva riverniciare una panchina facendola diventare da verde a gialla brillante per dare un bell’impatto visivo all’interno di quel mare  di verde. Lui si mise a ridere ascoltando tutte le sue idee bizzarre. Dalle ruote riverniciate a pois con dentro terriccio e ortensie ,all’arredamento da giardino con bancali coloratissimi. Riuscì a far trascorrere una bella serata anche a Fabio facendogli dimenticare l’iniziale imbarazzo. Io, come al solito, la guardavo con occhi pieni di ammirazione e amore fraterno.
Adesso non ho la mia idea di dove sia. Se sia fidanzata, sposata, con figli, con un gatto grigio e una bella casa. Non ho più il suo numero e per il suo compleanno non gli faccio neanche gli auguri. Vorrei farglieli con tutto il cuore. Vorrei parlare con lei come facevo anni fa, passare pomeriggi in spiaggia al tramonto e fare merenda insieme. Vorrei ritrovarla per non perderla mai più. Ma non posso farlo. Non posso ricontattarla. Non ho più il suo numero e ho paura a farmelo dare. Ho paura che non mi voglia più parlare, che mi abbia dimenticato, che sia stato catalogato come “il mio conoscente dei tempi dei liceo”, di non significare più niente per lei e di sentirmi dire che non ho mai significato niente. Non ci siamo lasciati bene e sinceramente non ricordo neanche perché abbiamo smesso di sentirci. Penso di aver passato i due anni in compagnia dell’amica più stupenda e eccezionale che potrò mai ritrovare e come al solito me la sono fatta sfuggire. Ero troppo giovane e stupido. Non mi rendevo conto di chi e cosa stavo perdendo. Di chi mi stessi lasciando scivolare tra le mani. Una persona che non avrei ritrovato. Unica nel suo genere. Ero troppo preso dall’essere un casanova e l’ho lasciata in secondo piano. La sua compagnia mi faceva davvero molto piacere. debora, la ragazza con cui convivo, Ha gli stessi capelli mossi e scuri e gli stessi occhi scuri. L’unica differenza è che: se tocchi i capelli a Debora ti stacca un braccio a morsi e i grandi occhi scuri guardano soltanto soap.
 
  
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