Baltimore, 2^nd December 2014

1.35 a.m.
Alla fine è sempre così.
Litighiamo, tiriamo fuori la nostra parte peggiore, ma riusciamo sempre a fare pace, accoccolandoci sotto le coperte con solo il nostro intimo addosso. Non abbiamo bisogno di altri indumenti, i nostri corpi bastano e avanzano per far calore l’uno all’altro. Facciamo così da sempre.
 
Diamine, dovreste vedere la sua faccia quando è arrabbiato. Quei bellissimi occhi castani diventano leggermente più scuri, le sopracciglia folte contribuiscono a dargli quell’aria cattiva, anche se lui non lo è per niente. Lui non è mai stato cattivo.
Quando dilata le narici, quel naso sembra ancora più grande ed io rischio di ridergli in faccia. Le sue labbra invece, oh dio. Parlerei per ore di quelle stupende, fantastiche, morbide e calde labbra circondate da una barbetta nera, tipica di un ragazzo che ha compiuto ventisei anni solo da qualche mese.
Il suo corpo ha un linguaggio tutto suo. Quando è alterato inizia a gesticolare, non riesce a stare seduto, oppure si passa le mani fra i capelli più e più volte.
 
Ma sono proprio i suoi atteggiamenti, anche quando è arrabbiato, che mi hanno fatto innamorare di lui sin da quando ci siamo conosciuti. Lui era sempre con me, non mi lasciava mai.
Studiavamo e pranzavamo insieme, ogni giorno. Non eravamo un granché a scuola (talvolta ci capitava di ritrovarci anche nell’aula delle punizioni), per questo trascorrevamo il pomeriggio ad ascoltare artisti come Blink-182 e Green Day; conoscevamo ogni testo a memoria e lo cantavamo a squarciagola, almeno fino a quando mamma ci diceva di abbassare sia il volume dello stereo, che la voce.
Eravamo giovani, spensierati, eppure sapevamo che la scuola non faceva per noi.
La nostra strada era la musica. Avremmo fatto musica insieme, me l’aveva promesso.
“Jack Bassam Barakat mantiene sempre le promesse, Lex. Ricordatelo”.
 
E ce l’hai fatta, Jack.
 
Gli accarezzo i capelli un paio di volte, intrecciando le dita della mia mano tatuata con quelle ciocche in parte nere, in parte decolorate. Gli rubo un bacio sulla fronte, osservando un piccolo sorriso che spunta sul suo volto. Sorride anche quando dorme.
Volto appena il viso ed osservo il display della mia sveglia digitale, situata su un semplice comodino in legno. Segna le due meno dieci minuti e dannazione, sono ancora sveglio, e domani dovrei andare in studio.
 
-Alex.. Alex sei sveglio?- Sussulto appena e sposto lo sguardo sul ragazzo accoccolato contro il mio petto nudo. Jack schiude quegli occhioni castani un po’ difficili da osservare data la scarsa luminosità della stanza.
-Non ti preoccupare, Jack. Tu dormi, ora mi addormento. Stavo solo.. pensando.- Gli sussurro con voce dolce, quasi da bambino. Il ragazzo annuisce e si sporge verso il mio viso, lasciandomi con il sapore delle sue labbra sulle mie. Gli sorrido anche se non può vedermi, accarezzandogli la nuca nello stesso momento.
Il più piccolo posa la testa contro il mio petto, ancora all’altezza del cuore. Allontano la mia mano dai suoi capelli e gli mordicchio una spalla, sentendolo ridacchiare.
Chiudo gli occhi e sorrido tremendamente felice stringendogli la mano come ogni sera, in un gesto quasi geloso, possessivo. Tutti devono capire che quel ragazzo è mio, anche i demoni della notte.
 
Ma ho paura di essere abbandonato anche da lui. Per questo vivo ogni fottuto attimo della mia vita con il ragazzo che mi ha rubato il cuore come se ne fosse da sempre il proprietario.
 
|| Buonasera! Sono nuova e questa è la mia prima OS. Non è il massimo ma hey, è tardi e questo è ciò che la mia mente malata partorisce quando è mezzanotte. Accetto qualsiasi tipo di critica, voglio sapere cosa ne pensate!