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Autore: _R5er    03/12/2014    1 recensioni
-No, NO!- Urlo, mentre cado nel fango, soffrendo e piangendo per l'orrore presentatosi avanti ad i miei occhi. Poi qualcosa mi salta addosso, e solo in quel momento mi rendo conto che un'ibrido mi sta per fare a brandelli. Queste bestiacce sono letali. Nessuno può salvarmi, e la paura mi travolge nella sua stretta diabolica. Poi il buio mi inghiottisce. Nero.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo con dolore gli anni prima della rivolta, devo dire che sono cambiate parecchie cose.. e questo è un bene.
E' una giornata come le altre, sono tutti felici, si aiutano tutti a vicenda, non c'è la fame ne la povertà, ed il sorriso che la gente mi rivolge mentre cammino per tornare a casa fa in modo difarmi ritornare il buon umore distraendomi dalla negatività che i giochi facevano crescere in me.
Apro la porta della mia dimora, e poggio le buste con gli alimenti comprati sul tavolo, per poi guardarmi intorno ed accorgermi del più assordante dei silenzi. Avendo ormai l'abitudine di uscire dal retro e dirigermi verso la prateria dietro casa, mi ritrovo distesa quasi come per magia, su un morbido prato fiorito, mentre il vento mi accarezza dolcemente.
Questo è sempre stato il posto più importante per me, qui ho passato i momenti migliori con persone a me care.
Mi ricordo di Gale, lui c'era sempre quando avevo il morale a pezzi.. è come un fratello. Tutte le volte che andavamo a caccia e riuscivamo a racimolare un bel bottino, tornavamo a casa trionfanti e contenti che almeno quella sera avremmo digerito un pasto come si deve.. ma questi sono i tempi degli Hunger Games. Qualsiasi cosa mi riporta sempre a quei giochi.
Chiudo gli occhi, cercando di pensare altro, poi una voce terribilmente dolce e preoccupata allo stesso tempo formula gridando il mio nome.
-Katniss!-
-Sono qui, Peeta.-
Ed ecco che la mia anima gemella, la persona che di me capiva ciò che gli altri non riuscivano, il mio compagno di ''giochi'', mi raggiunge sedendosi di fianco a me.
-Mi hai fatto preoccupare.-
-Sto bene.-
Mi regala uno dei suoi sorrisi migliori, e mi accarezza col dorso della mano la guancia fredda.
-Ancora lo porti, eh?- Il suo sguardo amorevole era rivolto ai miei vestiti. Ancora porto quella giacca di pelle marrone che sono riuscita a salvare dalle macerie del distretto 12. E' piena di ricordi.
-Si, lo sai che per me è importante- Il sorriso che feci, venne ricambiato.
Questo era uno dei tanti motivi per cui io e Peeta ci amavamo, nessuno dei due aveva rancori o altro, solo brutti e bei ricordi. Il nostro amore era puro e semplice, qualcosa che in natura è più unico che raro.. era un modo tutto nostro di amarci, ma sapevamo per certo che il sentimento era reciproco. Nei miei incubi ho paura di perdere te.  Nei miei incubi ho paura e basta, ma so che tu sei e sarai sempre al mio fianco, a tranquillizzarmi da qualsiasi paura paralizzante mi assalga nel sonno, perchè ormai il pericolo è passato e la pace regna sovrana. Nei miei incubi avevo paura di perdere te, perchè tu eri la mia ultima speranza, dato che tutte le altre erano andate in fumo. Tu mi davi la forza per andare avanti, ed ora siamo arrivati a questo punto, perchè ce lo meritiamo dopo tutto ciò che abbiamo passato.
-Mamma, papa!- Il suono della voce di due piccolini in preda alla corsa, che si facevano strada per arrivare da noi, mi fa sobbalzare e rilassare allo stesso tempo.
-Rye, Willow!- Dice Peeta, alzandosi per poi prenderli in braccio e tornare alla posizione originaria accanto a me.
Rye è nostro figlio maschio, ha i miei occhi ed i tratti somatici ed il sorriso sono del padre.
Willow, invece, è la piccolina di casa. Ha gli occhi ed i capelli biondi del padre, ma il sorriso è il mio.
Dopo il bacio giornaliero prendono a giocare nel prato, il padre si unisce a loro, io rimango a fissarli. Vederli così, vedere Peeta così felice mi riempe il cuore di gioia. Sembrava così impossibile che dopo i traumi che ancora oggi viviamo, potessimo tornare a sorridere. A distrarci quanto basta, almeno.
Sono la mia certezza più assoluta di felicità.
Ricevo ogno tanto un sorriso di Peeta, che ricambio ovviamente, esprime sicurezza e pace che riesce in qualche modo a trasmettermi. Questo è un'altro dei lati del nostro amore.

***

Mi trovo nel fitto bosco nebbioso dei primi Hunger Games, qualcosa mi insegue, corro spedita senza sosta verso una meta sconociuta. Peeta. Dov'è? Corro. Poi la faccia dell'ex presidente Snow, ormai deceduto, mi si presenta avanti con un ghigno soddisfatto. Mi blocco di colpo. -Sono le cose che amiamo di più a distruggerci.- Dice.Io torno a scappare, mentre alla mia destra ci sono le immagini di Peeta ed i miei figli mentre vengono divorati dagli ibridi. Ciò mi riporta a Finnick.
-No, NO!- Urlo, mentre cado nel fango, soffrendo e piangendo per l'orrore presentatosi avanti ad i miei occhi. Poi qualcosa mi salta addosso, e solo in quel momento mi rendo conto che un'ibrido mi sta per fare a brandelli. Queste bestiacce sono letali. Nessuno può salvarmi, e la paura mi travolge nella sua stretta diabolica. Poi il buio mi inghiottisce. Nero.


Mi sveglio di soprassalto, gridando, con le lacrime agli occhi e il sudore che scende a gocce pesanti sul mio viso.
Era solo un incubo. Solo un incubo. Sto bene.. o forse no.
Peeta è li, accanto a me, sudato con l'affanno, che mi stringe tra le sue braccia forzute cercando di tranquillizzarmi. Avrà fatto anche lui un incubo.
Ci guardiamo negli occhi, e la nostra capacità di capirci trionfa quando entrambi scendiamo dal letto per andare a controllare i due bambini, ma loro stanno bene, dormono beati come noi non riusciamo mai a fare.
Torniamo nella rispettiva camera, mentre stretti tra di noi, cerchiamo in qualche modo di calmarci e tornare a dormire. Ma è assai difficile.
Alla fine, trasportati dal suono che la mia voce emetteva sottoforma di ninna nanna, dal silenzio inquietante delle notti e dall'insonnia che ci portavano questi spaventi notturni, sprofondiamo nel sonno.

Mentre preparo da mangiare, guardo la mia famiglia dalla finestra giocare nella radura. Peeta insegna loro a catturare farfalle per poi liberarle, dopo averle studiate nella loro perfezione. Io mi godo la scena, i loro giochi, fortunatamente, sono diversi da quelli che hanno segnato a vita mia e del ragazzo del pane, da sempre innamorato di me.
Ma ci sono giochi peggiori a cui giocare.

SPAZIO AUTRICE:
*Alza tre dita mentre fischia* ...i'm Katniss and know it. No, ok.
Maccccciao fandom di Hunger Games!
Era da tanto che volevo scrivere questa OS, Hunger Games è il mio mondo, capitemi lol.
Anyway, cosa ne pensate? Fatemi sapere tuuutto nelle recensioni! Magari se piace potrei scrivere qualcos'altro su Hunger Games.
Detto questo, alla prossima ragazze, bacii xx
   
 
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