03/12/2014
1 recensioniWarm Gun
─ Un pompino che non riesci a beccarla─ lo sfidò il Milkovich appoggiando la bottiglia di birra ormai vuota sul muretto accanto a se.
─ Mickey, se vuoi farmi un pompino, dillo e basta. ─ ribattè il rosso scrocchiandosi le dita con un sorriso.
Il moro sogghignò, estrasse una daisy 45, e balzò giù dal muretto. ─ Okay testa rossa, vediamo cosa sai fare.
Ian lo osservò misurare la distanza con i passi, fissare concentrato la bottiglia e prendere la mira salvo poi puntare la pistola su di lui.
─ Allora Gallagher, ti stai scaldando la bocca? ─
Ian nascose il suo turbamento dietro un sorriso sghembo mentre si avvicinava alla pistola puntata contro la sua faccia. La situazione era complicata: non poteva perdere una sfida con Mickey Milkovich eppure, questa assoluta certezza veniva messa alla prova dalle labbra rosse di Mickey leggermente aperte, dalla sue sopracciglia nere aggrottate per la concentrazione. Le sue mani strette attorno a quella pistola, poi. Semplicemente e inconsapevolmente quella presa salda sull’arma gli faceva ribollire il sangue nelle vene.
Dannazione, mi trema il braccio! Imprecò contro l’erotismo innocente di quell’impugnatura ancora latente del calore delle mani del moro che lo eccitava e lo distoglieva dal suo vero scopo: la bottiglia.
─ Ti vedo nervosetto, sarà meglio che mi vada a preparare. ─
Oh adesso si, che l’avrebbe centrata di sicuro quella fottuta bottiglia del cazzo. Per quanto cercasse di ignorarlo, Mickey era sempre lì nella visuale, con i jeans abbassati e la sua pelle nivea che risplendeva al chiarore della luna mentre si segava fissandolo divertito. Quella scena gli ispirava sesso sfrenato e selvaggio e il pensiero non aiutava a concentrarsi. La bottiglia. La bottiglia, che era solo una ventina di centimetri più a destra di Mickey. LA BOTTIGLIA, cazzo, si ripeteva, prendendo la mira più volte e spostando il braccio in continuazione.
─ Ahhh, senti, qui va a finire che vengo da solo. Vieni qui e scopami, dai. ─
Per Ian Gallagher la voce mugolante di Mickey fu davvero troppo. Sparò d’istinto senza smettere di fissare il ragazzo che dopo il colpo urlò spaventato ─ Pazzo d’un irlandese omicida! Ma che cazz.. cazzo l’hai beccata, amico!
Mickey quella notte su quel muretto si concesse varie volte, ma non per questo Ian si dimenticò di riscuotere la posta in palio.
Okay , lo ammetto: è un po’ scarsa. La verità è che l’ho scritta di getto in quindici minuti, di cui cinque li ho passati a pensare al titolo. E’ solo che avevo questa immagine fissa in testa: lo sguardo di Ian puntato sulla pistola che Mickey impugna nella 439x567. E’ stata una scena così intensa, (inutile che cerchi di descrivere le sensazioni provate, Le Gallavich Shipper le conoscono bene) che dovevo scriverci qualcosa sopra. E cosa se non una one shot micro mignon fluffeggiante?!! Spero che vi sia piaciuta
Un grosso superbacio.