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Autore: Twins99    03/12/2014    2 recensioni
[Creepypasta]
// Salve! Questo è il seguito di Creepypasta and Legends ^^
Nel caso vi venga voglia di leggerlo, vi consiglio di leggere anche il primo capitolo in modo che la situazione vi sia più chiara. Detto ciò, vi auguro una buona lettura! //
" Clockwork, giusto? Com'è quella frase che dici sempre? AH! Ecco! Your time...is up..."
Il sussurro si perse nell'aria, mentre la killer avvertì un tuffo al cuore.
Clocwork sgranò gli occhi impotente in preda all'odio, alla collera e alla consapevolezza che quella sarebbe stata la sua fine.
Jane e gli altri ebbero appena il tempo di fare un solo passo, che flutti di plasma si riversarono copiosi sul terreno grigiastro.
(...)
" Non ti avevo detto di non metterti nei guai, nanerottola? "
Katrin cacciò fuori tutta l'aria che aveva trattenuto in quell'ultimo istante prima della fine, quando aveva lanciato tutte le sue grida di aiuto e di terrore nei neandri della sua mente, sperando che LUI la sentisse e venisse a salvarla, di nuovo.
" Damon..."
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" CAZZO SEI TU? COSA  VUOI DA NOI ?! "
Sbottò Jane frustrata.
" Tra i predatori ci sono delle regole : non rubare mai le prede altrui, a meno che tu non si sia abbastanza forte da uccidere questi " altrui".
Voi avete preso qualcosa di mio.
E ora...ne affronterete le conseguenze. "


La freddezza glaciale e l'insana malizia con cui quelle parole erano state pronunciate, bastò a far sì che dolenti brividi corressero sulla pelle dei presenti.
Jane era furente, così come il resto dei killer : in loro ardeva l'ira della tigre possente che dal vertice della catena alimentare si ritrova ad essere braccata , passando  dall'essere un possente cacciatore, al divenire una preda miserabile.
Katrin, dal canto suo, risplendeva di quella bellezza pericolosa e superba con quei rivoli amaranto che colavano lentamente dalle sue labbra, per poi essere cancellati da una rapida linguetta rosa.
Come a sottolineare la piega inaspettata assunta dalla situazione, il fuoco della pira parve ravvivarsi di nuovo interesse.
" NON SO CHI TU SIA, MA ADESSO STA CERTA CHE ANDRAI A DORMIRE!"
Jeff non si era ancora ripreso del tutto che si avventò contro la ragazza in preda a una rabbia cieca.
Un'ennesimo sorriso inclinò le labbra della vampira : schivò la carica dell'assassino senza il minimo problema.
I suoi movimenti erano impercepili all'occhio umano; la sua velocità sovrannaturale le permetteva quasi di scomparire e ricomparire.
Il coltello affondò diverse volte a vuoto, fendendo inutilmente l'aria e ogni tentativo vano non faceva che accrescere la sete di vendetta del folle dal sorriso scolpito, che si abbandonava a imprecazioni e bestemmie.
Clockwork, Jane e Toby fissarono per qualche breve secondo la scena, poi l'ultimo dei tre si precipitò per dare man forte all'amico.
Le asce si levarono in aria sotto il suo sguardo venato di sanguigno, ma quando stavano per sfiorare il candido collo della loro ambita vittima, Katrin si spostò ancora una volta.
" Credo sia l'ora di concludere i giochi. "
Tutti sussultarono, voltandosi verso Clocwork.
La ragazza era sospesa in aria, con il collo serrato dalla presa di Katrin, che progressivamente andava sempre più stringendosi, facendo una pressione sempre maggiore sulle vertebre cervicali che erano sul punto di spezzarsi.
" Ma quanto mi dispiace....."
La vampira sorrise sorniona dinanzi i vani tentativi della killer che, dopo aver cercato inutilmente di liberarsi, dovette rassegnarsi a quella stretta micidiale.
" Clockwork, giusto? Com'è quella frase che dici sempre?  AH! Ecco!  Your time...is up..."
Il sussurro si perse nell'aria, mentre la killer avvertì un tuffo al cuore.
Clocwork sgranò gli occhi impotente in preda all'odio, alla collera e alla consapevolezza che quella sarebbe stata la sua fine.
Jane e gli altri  ebbero appena il tempo di fare un solo passo, che flutti di plasma si riversarono copiosi sul terreno grigiastro.
Nathalie ricadde pesantemente al suolo con il respiro affannato mentre Katrin emise un singulto soffocato.
Un viticcio nero le aveva trapassato l'addome e un altro la scapola destra.
Alle sue spalle un imponente figura, alta e smilza, aveva bloccato il suo operato.
" Mr. Slanderman..."
Toby battè le palpebre più volte, quasi incredulo.
Katrin girò appena la testa, quel poco che gli era permesso , e il suo sguardo magenta si soffermò su un volto totalmente bianco , privo di naso, bocca e occhi, e con solo i tratti somatici ben distinguibili.
La figura dell'uomo era alta almeno due metri, ed era rivestita di un completo elegante nero come la pece ,  assomigliava ad una specie di smoking, e su cui spiccava una cravatta rosso fuoco.
Quell'essere aveva delle lunghe braccia dalle pallide dita allungate e scheletriche e alle sue spalle si agitavano filamenti di oscurità simili a tentacoli, gli stessi - osservò Katrin - che le avevano trapassato il corpo.
La ragazza si sentì sollevare da terra di qualche centimentro, mentre i viticci la giravano in modo da rivolgerla verso il "volto" del loro possessore.
La vampira, seppur camuffando una leggera smorfia di dolore, non perse la sua grinta.
" Ti conviene mettermi giù se non vuoi avere a pentirtene. "
Il suo tono autoritario ottenne solo che un altro viticcio si conficcasse nella sua coscia e che altro sangue si spargesse.
I presenti , che osservavano la scena, rimasero impietriti dalla solennità di quello che in fin dei conti era il capo famiglia di tutte le creepypasta.
Katrin si lasciò sfuggire un gemito sofferente, seguito poi da un ringhio di frustrazione.
Un viticcio si era avvolto attorno alle sue braccia impedendole qualsiasi altro movimento, ma ciò che accese in lei la paura, fu la visione di quell'essere che comparve all'improvviso a pochi passi da lei, stringendo in un viticcio un paletto di legno ben affilato.

Non credo che avrò niente per cui pentirmi.
D'altronde, hai tentato di prendere qualcosa di mio, e ora ne affronterai le conseguenze.


Un eco , una voce indefinita invase la mente di Katrin, fondendosi al tumulto tacito del suo palpitio che accelerava istante dopo istante.
Rabbia e frustrazione si agitavano spasmodicamente nel suo animo, mentre le sue stesse parole si conficcarono violentemente nel suo orgoglio, trapassandolo da parte a parte.
Quel dolore, quell'umiliazione ricevuta, le provocò un dolore ancora maggiore delle ferite reali che avevano lacerato il suo corpo.
La ragazza chiuse di scatto gli occhi nel vedere la punta lignea scattare  verso il suo petto.
Il suo unico pensiero fu rivolto all'ironia continua di quella serata dove prede e predatori non facevano altro che scambiarsi i ruoli...ancora...e ancora.




" Non ti avevo detto di non metterti nei guai, nanerottola? "
Katrin cacciò fuori tutta l'aria che aveva trattenuto in quell'ultimo istante prima della fine, quando aveva lanciato tutte le sue grida di aiuto e di terrore nei neandri della sua mente, sperando che LUI  la sentisse e venisse a salvarla, di nuovo.
" Damon..."
Quando aprì gli occhi si ritrovò ben stretta tra le braccia del corvino, i cui occhi gelidi erano ora infiammati di scarlatto.
Subito la ragazza si voltò per avere un resoconto visivo della situazione.
I due erano a una decina di metri da uno Slenderman  piuttosto adirato , con qualche paia di viticci mozzati e in fase di rigenerazione, e una boccaccia piena zeppa di denti affilati come rasoi spalancata in un impeto d'iracondia.
Toby , Jane e Jeff erano indietreggiati aiutando Clockwork a riprendersi e allontanandosi dall'essere in giacca e cravatta , che ora come ora minacciava di prendersela con qualsiasi essere gli fosse capitato a tiro.
Katrin deglutì appena, venendo investita in pieno dal dolore che quei "fori" impressi nelle sue carni le procuravano.
Damon le lanciò un rapido sguardo, rivolgendosi brevemente ai corpi martoriati di Meredith, Sasha, Jacob e Jason che ancora giacevano  accanto al focolare.
" Direi che siamo pari.
Tu hai salvato i tuoi, io la mia... "
 Slenderman richiuse le fauci riassumendo una posizione dominante e composta.

E cosa ti fa pensare che io ti lasci andare?

Damon inclinò leggermente il capo, fissando quella figura con uno sguardo intenso, profondo e intriso di un barlume sinistro che per un attimo impresse alle sue iridi una colorazione lievemente dorata, tendente all'arancione, quasi ci fosse davvero del fuoco oltre a quegli specchi d'anima.
Dopo ciò, il giovane si voltò e prese a camminare , deciso a tornare a casa.
Katrin , che prima, in una sorta di timore reverenziale aveva distolto lo sguardo, riportò timidamente l'attenzione sul volto imprescrutabile del suo salvatore.
Per un lieve attimo, ebbe quasi la paura che quella creatura non si sarebbe arresa, ma poi, quando sbirciò oltre la spalla del ragazzo, costatando che erano tutti spariti, eccetto che i cadaveri di quelli che un tempo erano suoi "amici", si rassicurò, lasciandosi travolgere dal piacere del sollievo.
Sistemò il capo contro la spalla del maggiore, socchiudendo gli occhi.
" Il re delle creepypasta e il re delle legende..."


Padre e figlio hanno scelto percorsi diversi. 
 


 

// Disclaimer : i personaggi di Ticci Toby, Clockwork, Slenderman, Jeff The Killer e Jane The Killer non sono di mia invenzione, ma appartengono a chi detiene i diritti della loro opera. //


Note dell'autrice :
Salve ^^
Questa è la conclusione di Creepypasta and Legends!
Anche se...ammetto che ho in progetto di pubblicare un altro "capitolo" sempre collegato a questa storia, dove si osserverà meglio la storia di due personaggi in particolare e ovviamente il tutto girerà intorno alla frase finale u.u
Detto ciò, spero che la storia sia stata di vostro gradimento!
 A presto!
   
 
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