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Autore: Angel_Books    04/12/2014    0 recensioni
- Chi sei?- chiedo, spaventata. lei sposta lievemente il coltello dalla mia schiena e io mi giro. chi mi trovo davanti è la ragazza più bella che abbia mai visto. il suo viso è chiaro e ricoperto da efelidi, il naso all'insù è somontato da due spesse lenti scure e le labbra rosse e carnose completano quello spettacolo. ma la cosa peggiore è che io quella specie di Afrodite la conosco...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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freddo. tanto freddo. da sempre il paese è avvolto da questa morsa di gelo costante. ma mai come adesso. adesso che anche la regina è morta. e ormai di lei non rimane che il ricordo. che presto ci verrà strappato da quegli uomini, quegli esseri che l'hanno uccisa. uccideranno anche noi. o forse no. preferiranno renderci schiavi, fino a quando non ci toglieremo la vita l'un l'altro, pazzi.
il mio respiro appanna il vetro della mia stanza. non importa. tanto fuori non si vede niente, la tempesta imperversa e rende impossibile vedere anche se stessi. mi alzo e mi dirigo verso quel pagliericcio che la locandiera chiama letto. indosso il mio lungo vestito porpora e mi lego al collo il mio mantello blu. poi sposto lievemente la paglia e da lì sotto vedo brillare qualcosa. affondo la mano e tiro fuori un coltello. la lama è avvolta in uno straccio e il manico di legno e graffiato e scheggiato. ma mi piace. "chissà chi l'ha lascito qui?". lo infilo nella cintura e calzo i miei stivali di pelle. esco dalla camera, chiudo la porta e mi metto la chiave in tasca. sento un coltello puntato alla schiena e una voce femminile che mi intima:
- Ferma lì!-  io non mi muovo.
- cosa vuoi?- chiedo -non ho soldi con me.- mento.
- non sono i soldi che voglio.-
- e allora cosa?-
- informazioni.- tiro un sospiro di sollievo. non ho niente da nascondere.
- non so niente su nessuno.-
- il governo direbbe qualcos'altro a riguardo, Oska.- "come fa a conoscere il mio nome?"
- Chi sei?- chiedo, spaventata. lei sposta lievemente il coltello dalla mia schiena e io mi giro. chi mi trovo davanti è la ragazza più bella che abbia mai visto. il suo viso e chiaro e ricoperto da efelidi, il naso all'insù è somontato da due spesse lenti scure e le labbra rosse e carnose completano quello spettacolo. ma la cosa peggiore è che io quella specie di Afrodite la conosco:
- Karia...- mormoro stupita.
- quello ormai non è più il mio nome.- mormora,  glaciale.
- ma, perchè?- riesco solo a mormorare.
- dimentica com'ero quando eravamo piccole, sono cambiata. il Governo mi ha cambiata. ora sono l'Agente 359, e governerò io su questo distretto, d'ora in avanti.-
- ma allora perchè sei venuta da me?-
- dammi del voi, sono il tuo capo.- si ferma un attimo, aspettando che assimili tutto quello che mi ha detto. - e sono quì perchè posso prendere quello che voglio nel mio distretto.-
- e cosa vuoi da me? io non ho niente che possa interessarti.-
- ti ho detto di darmi del voi. e so io cosa voglio prenderti.-
- cosa?- chiedo, spaventata dal sorriso che sta nascendo sulle sue labbra.
- questo.- mormora e si fionda sulle mie labbra. mi schiaccia contro la porta e preme il suo corpo contro il mio. mi afferra le mani e le posiziona sui suoi fianchi. poi mi mette le mani tra i capelli e comincia a tirarli debolmente. e io non posso che stare lì e lasciarla fare. perchè questo momento l'ho sempre sognato da quando eravamo piccole, ma non così. non così cruento. quando si tacca dalle mie labbra mi sbatte la testa contro la porta. il dolore mi acceca e scivolo verso terra fino a quando non mi trovo seduta. lei intanto davanti a me si sistema il lungo mantello nero, poi si piega verso di me e avvicina di nuovo il suo viso al mio:
- te lo avevo detto che sapevo cosa prendere.- sussurra con un ghigno. poi si alza e la guardo allontanarni e scendere le scale. non mi muovo fino a quando il rumore dei suoi tacchi non svanisce. allora mi alzo e rientro in camera. la testa perde lievemente sangue, ma dopo averla bagnata e fasciata smette di sanguinare. ma il mio cuore no, sembra proprio che  non voglia smettere di vomitare sangue per quella stronza.
---------------------------------- 1 anno dopo -----------------------------------------------------------
ce l'ho fatta. ormai da sei mesi sono entrata nel gruppo della resistenza. questa sera attaccheremo la torre del Governo. e nessuno riuscirà a fermarci.
alle 19.59 la tensione aleggia nel mio gruppo, di cui sono il comandante. noi attaccheremo dal basso. strisceremo sul prato fino a raggiungere le stalle, da lì faremo partire un falso allarme di un attacco da est, mentre le nostre truppe giungeranno da ovest. dò una veloce scorsa all'orologio e finalmente...20.00. faccio un veloce segno al mio gruppo che si prepara con gli archi. a un mio segnale tutte le frecce partono e le sentinelle cadono nel prato. morte.  velocemente ci avviciniamo alle mura e apriamo il buco che avevamo già preparato nei giorni precedenti. mi calo per prima. il viaggio sottoterra è breve e sbuco in fretta nel giardino. dietro di me compaiono anche gli altri. rimaniamo schiacciati contro le mura. poi tiro fuori il mio arco e punto la freccia verso le stalle. una volta scoccata, la freccia colpisce il muro e si spezza. quando tocca terra una decina di tagliole scattano. lancio a terra un sasso. niente. allora indosso gli occhiali a raggi x. ed eccoli lì, migliaia di fili d'allarme. lentamente mi piego e comincio a strisciare. subito seguita dalla mia squadra. raggiungiamo in fretta le stalle. i cavalli non nitriscono, siamo riusciti a far mettere del sonnifero nel fieno da un nostro infiltrato nella torre. tramortisco velocemente lo stalliere e poi scaglio una freccia verso est. aspettiamo col fiato sospeso, alla fine sentiamo il suono dell'allarme e i passi delle truppe che ancora assonnate si dirigono verso il bosco a controllare. imito il verso di un animale e dall'esterno vedo una luce. i nostri ci dicono di entrare. ci dividiamo appena  raggiungiamo l'atrio. salgo furtiva le scale. mi trovo davanti una porta. so chi c'è dentro. dovrei passare avanti e dirigermi verso il corridoio centale, ma il desiderio è troppo forte. apro lievemente la porta ed entro. e lei è lì, coricata su un fianco, il rumore del suo respiro che riempie la stanza. mi avvicino e le punto il coltello alla gola.
- Svegliati.- le intimo. lei apre in fretta gli occhi.
- Sapevo che saresti tornata.- mormora con la voce impastata dal sonno, per niente intimorita dalla lama che le pizzica la pelle. - non ho paura di te. lo so che non mi farai del male.-
- questo lo pensi tu.- e faccio ancora più pressione sul suo collo. e finalmente dal suo volto si cancella quell'espressione di sicurezza. abbassa gli occhi.
- non volevo farti del male quella volta, te lo giuro.- non rispondo e mi costringo a non crederle. - ti ho sempre amato, ma sapevo che tu non avresti mai ricambiato e così... inizialmente ero davvero intenzionata a chiederti informazioni su una banda di ribelli, ma quando ti ho rivista... e non ho resistito, ho preso quello che sognavo da sempre con la forza.- alza gli occhi e capisco che è sincera, perchè tutto quel ghiaccio che li circondava è sparito, lasciandoli tornare verdi. solo verdi.
- perchè sei finita tra le truppe del Governo?- chiedo.
- I miei genitori mi hanno venduto al Governo per non venire sfrattati, non hanno voluto andarsene a differenza dei tuoi, di genitori. ed è stato un inferno.- chiude gli occhi, ma no riesce a fermare le lacrime. e allora lascio cadere il coltello e la abbraccio. lei si lascia avvolgere dalle mie braccia. il suo profumo mi riempie le narici e non resisto. le prendo il volto tra le mani, e questa volta sono io a buttarmi a capofitto sulle sue labbra. e questa volta ci baciamo sul serio. le mie mani le cingono i fianchi e le sue invece cominciano a giocare con i miei capelli.
- ti amo- sussurro sulle sue labbra.
- anch'io.-
in quel momento entra una guardia del Governo e uno dei ribelli. la guardia mi punta una pistola contro mentre l'altro la punta contro Karia.
- No!- gridiamo entrambe e tentiamo di proteggerci a vicenda.  la pallottola della guardia colpisce Karia, mentre quella del ribelle colpisce me. e non vedo nient'altro che buio. fino a quando nell'oscurità non compaiono due occhi verdi.
- ti amo Karia.-
- ti amo Oska.-

salve a tutti, spero che questa one-shot vi sia piaciuta :)
gradirei molto un vostro commento
a presto,
Angel_Books
  
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