Disclaimer: questa storia è un what if che riprende l'opera originale di Kyoko Mizuki, i cui  diritti d'autore sono detenuti da autrice e casa editrice. Non ho diritti sui personaggi nè tanto meno sulla storia originale che vado a modificare. Non c'è scopo di lucro in questa mia storia, per tanto non lede ai diritti d'autore.
 
prima del confine
 
Sam imprecò rabbiosamente.
Proprio nel momento in cui la bambina era a portata di mano, quella maledetta ruota si era bucata, e il semiasse si era spezzato. Aveva con sé tutto l’occorrente per procedere alla riparazione, ma ci sarebbe voluto del tempo, e intanto quel grassone messicano avrebbe facilmente raggiunto la frontiera ormai vicina.
D’altronde prelevare la bambina senza l’automobile, era impensabile.
Doveva rassegnarsi: aveva fallito nel suo compito. Sicuramente il signor George e il suo misterioso mandante ne sarebbero stati molto contrariati.
 
Candy portò la cena al signor Garcia. Lui ringraziò con un sorriso, e si prestò di buon grado a recitare la preghiera come voleva la piccola.
Erano passati alcuni giorni da quando erano sfuggiti ai banditi*, e ormai erano vicini al confine con il Messico.
Mentre cenavano, seduti davanti al fuoco, Candy si rivolse al suo accompagnatore.
- La ringrazio signor Garcia per avermi salvata. –
L’uomo non ce la faceva proprio a continuare a mentire. Doveva liberarsi di quel peso che lo opprimeva.
Per la prima volta in vita sua sentiva di voler bene a qualcuno. Quella piccola bambina nordamericana gli aveva strappato il cuore, e forse grazie a lei poteva diventare un altro uomo, un uomo migliore.
- Ascoltami Candy. Tu sei una bambina buona e generosa. Ti fidi troppo delle persone, anche di persone come me. –
-Ma lei mi ha salvato la vita signor Garcia. Ha rischiato di essere ucciso per me. –
Una lacrima scivolò dall’occhio del corpulento ranchero messicano.
- Candy. Poco prima che incontrassimo quei banditi, io ho pensato seriamente di venderti…-
Candy lo guardò con un’espressione sorpresa e addolorata.
- Quando quello sceriffo ci ha raccontato di quei banditi che rapiscono i bambini… ho pensato che potevo guadagnare molto di più vendendoti, che non portandoti in Messico…-
- E… lo pensa ancora ?-
- No ! certo che no. Come potrei Candy ? sono stato un miserabile con te…-
Ormai piangeva come un bambino. Per la prima volta in vita sua quell’uomo burbero si confessava apertamente. Candy gli si fece vicino e lo abbracciò.
- le voglio bene signor Garcia… - disse Candy mentre lui biascicava a stento, un “perdonami Candy”.
dopo che ebbero finito la cena, fu Garcia a riaprire il discorso.
- Ascolta Candy. Adesso tocca a te dire la verità. – voleva saperne di più sulla bambina.
- riguardo a cosa signor Garcia ? –
- perché la signora Legan ti ha mandata in Messico ?-
Candy taceva. La domanda del ranchero gli richiamava troppi brutti ricordi.
- Candy. Io voglio aiutarti. Se mi dici la verità, forse potrò convincere la signora Legan a farti tornare a Lakewood.
Candy cominciò a piangere, mentre l’inseparabile Clean si strofinava addosso a lei, come a volerla consolare.
- Io non ho fatto niente !- si strofinava gli occhi con le mani. Era la prima volta che Garcia la vedeva comportarsi in modo infantile, e in un certo senso ne fu rassicurato, anche la piccola Candy era una bambina come le altre.
- Coraggio Candy. Dimmi la verità. –
la bambina smise di piangere
- Va bene signor Garcia, le racconterò tutto. –
 
* vedi ep. 18 dell’anime, anche per i fatti di cui Candy e Garcia parlano in seguito