† I¢ε † Ғιяε † Шιиđ †
'Mi avevi avvertito, mi avevi detto che non sarebbe stato amore…'
'Non potrai mai dirmi addio, mio ingenuo lupo della steppa'
"Conosco
le tue strade, dolce città,
conosco
i demoni e gli angeli che si affollano
e
si posano sui tuoi rami come uccelli."
Elka
Cloke "Questa amara lingua"
Mosca era la sua casa.
Nonostante tutto, nonostante il passato.
La
neve così bianca e pura non sotterrava il marcio, la corruzione, il decadimento
di quella città, avvinta dal gelido inverno.
Incantava i turisti e
fotteva i residenti. Mosca era come il Diavolo.
Mosca gli aveva stretto la
gola come una pianta d'edera, come le spire di un serpente che incatenavano la
sua anima. O l'avrebbero fatto, se ne avesse avuta ancora
una.
Ma
era la sua casa. quel sole freddo e beffardo l'aveva visto nascere, crescere,
cambiare, sbagliare. Un sole diabolico, che rideva di lui e dei suoi errori, di
lui e delle sue sofferenze.
Di
lui e del suo amore disperato.
-Anche il sole mi odia-
pensò, affondando le mani nelle tasche della giacca e continuando a camminare.
–Ma non avrà la soddisfazione di vedermi piangere. Ridi pure, ridi anche tu…come
tutti…come lui…
La
strada scorreva sotto i suoi piedi, portandolo chissà dove: non gli interessava
molto. In quel momento voleva solo cercare di distruggere quel dolore nel petto,
cresciuto improvvisamente nel rendersi conto di che giorno
fosse.
Un
anno…
Un
anno da quando il fuoco l'aveva bruciato.
Mi avevi avvertito, mi avevi
detto che non sarebbe stato amore, che nel tuo cuore c'era un altro…ma sapevi
che non accettavo un 'no' come risposta, non l'ho mai
fatto.
Un altro
errore.
L'ennesimo.
L'ultimo.
Ho voluto
comunque essere sfiorato dalle tue ali cremisi, ho voluto bruciare nel tuo
fuoco, cieca falena alla ricerca di una dose di luce. Credevo di conoscerti, mio
bel demone dall'aspetto d'angelo…credevo che tu potessi capirmi, tu che hai il
mio stesso passato…
Credevo che il
ghiaccio potesse incatenarti a me. Ma si è sciolto nelle
fiamme.
Oppure, in
fondo al cuore, sapevo che sarebbe stata la cosa di una notte per te, una cosa a
cui non avresti dato importanza…ch'io sarei rimasto scottato nel tuo fuoco e tu
saresti andato dal proprietario del tuo cuore.
Il Lupo ha
ceduto al fascino diabolico della Fenice, le ha permesso di chiuderlo
nell'abbraccio delle sue ali e di abbattere il suo
gelo.
Ti ho
implorato, ti ho chiesto di farmi ardere…
"Il tuo cuore
si spezzerà, Yuri… Ne vale la pena?"
Sì, ne valeva
la pena. Ne è valsa la pena. Anche se il mio cuore di cristallo è andato in
frantumi quando il sole è sorto su di un letto vuoto.
Per cosa? Per
un attimo in cui sei stato solo mio, in cui mi sono illuso che potesse essere
per sempre.
Sì, mio
splendido angelo di fuoco, anche il lupo della steppa vive di
illusioni.
La sola cosa
che mi sia rimasta…
Appoggiò le braccia alla
ringhiera, osservando lo scorrere della Moscova.
Il
fiume rifletté il suo viso, distorcendolo con l'andamento delle onde, dandogli
l'aspetto ora di un angelo dall'algida bellezza, perfetta e suadente, ora di un
demone, facendo apparire un ché di eccitante e malizioso nei sui occhi
chiari.
Era
l'uno?
Era
l'altro?
Era
entrambi e, allo stesso tempo, non era nessuno dei due.
Le
sue mani erano troppo lorde di peccato per essere un angelo, ma non lo erano al
punto d'essere un demone. Indefinito.
Una
delle cose che odiava di più. Odiava l'indefinito: contro una cosa certa potevi
combattere, potevi opporti, potevi fare qualcosa. L'indefinito no, l'indefinito
faceva sorgere la maledettissima speranza…straziava il cuore con l'illusione di
una forma concreta.
Che
raramente si compiva, ma che inseguivi per tutta la vita.
E
su di lui ancora quel sole demoniaco, alleato di Lucifero che in quella Mosca
sconosciuta ai turisti aveva trovato residenza. Dal suo trono lanciava il
sottile incantesimo che tutti ammaliava.
Chi
era nato a Mosca, era intrappolato tra le sue spire.
Mosca era la sua
casa.
E
la sua trappola.
So dove sei, ma non ti verrò a
cercare. Non potrei sopportare la felicità dei tuoi occhi ora che stai con chi
ami.
Quando
tornerai, se tornerai, sarà tutto diverso tra noi…non sarò tuo compagno e non
saprò essere nemmeno tuo amico.
Ti amo
follemente, mio pazzo cherubino…
Però tu hai
preferito la certezza all'indefinito, non hai provato alcuna
speranza.
Mi avevi
avvertito…non ti ho dato retta... Ho perso tutto
Ed ogni cosa
ride della mia debolezza, ride dell'ex-cyborg privo d'umanità che soffre come un
comune disgraziato.
La mia unica
colpa è stata quella d'averti amato, d'amarti ancora. Tu hai spiegato le ali e
sei svanito, splendida Fenice che si innalza in volo, ma io sono rimasto a
terra, Lupo innamorato inchiodato al suolo.
Io non posso
volare, il cielo non appartiene al Lupo che, disperato, non può che lanciare il
suo ululato di dolore, sperando che la Fenice torni da
lui.
Una piuma rossa
è ciò che mi è rimasto di te. Una piuma che, ad un anno di distanza, imploro
ancora perché ti riporti da me…
Un
improvviso colpo di vento gli fece perdere la presa sulla piuma, che volò via,
spinta lontano da lui.
-Yuri?
Il
ragazzo continuò a fissare il puntino rosso che scompariva velocemente, proprio
come aveva fatto Kei. come se il vento volesse cancellare il ricordo del
fuoco.
-Cosa vuoi,
Boris?
-Sei fuori da stamattina,
eravamo preoccupati…
Il
vento…gli aveva strappato il ricordo della Fenice. Il
vento…
Terribile, devastante,
forte…lieve, delicato, leggero…
Innamorato.
Il
vento che si portava via la sua ossessione, la sua condanna…il suo
amore.
No, non posso incolparti,
vento.
Tu porti
qualunque carico ti sia stato affidato, bello o
brutto.
Porti
chiacchiere, porti risate, porti preghiere e canzoni
d'amore.
Porti parole di
pazzi e di bambini, senza distinguerli.
No, non posso
incolparti, vento.
Anche se so che
mi ami. Anche se sai che io non ti amerò mai.
Saresti
disposto a trascinare qui il fuoco pur di rendermi felice, perché a te
basterebbe sapere che il mio animo è in pace perché anche il tuo trovi pace.
Riusciresti a sopportare che il ghiaccio, il tuo amore, bruci nel fuoco della
Fenice invece di correre nel vento del Falco.
In fondo è buffo: appartenete entrambi al cielo. Mentre il Lupo, purtroppo o per fortuna, è incatenato a questa terra, a questa neve così candida che sta ricominciando a scendere.
Non avrà mai il
fuoco che desidera.
Non sarai mai
del vento che lo corteggia.
Il ghiaccio è
arso nel fuoco, il vento vorrebbe provare a spegnerlo.
Ma, mio dolce e
fedele compagno, non fai altro che alimentarlo.
Tu hai deciso
di amare l'indefinito, di nutrire la speranza che, un giorno, le cose possano
cambiare. Di restare accanto al ghiaccio, a me. Di
illuderti.
Perché fa meno
male della verità.
E allora così
sia: sii la mia ombra, vento, perché io abbia qualcuno a cui appoggiarmi quando
questo sporco mondo mi presenterà il conto delle mie azioni, togliendomi ogni
illusione. Come tu, oggi, mi hai separato da lui.
-Yuri, stai bene?- domandò
Boris, senza muoversi.
Il
capitano della Neoborg si voltò, i suoi occhi di cristallo fermi in quelli
smeraldini dell'amico.
Che
il sole continuasse pure a ridere.
Che
continuasse a prendersi gioco dei suoi errori.
Che
continuasse a divertirsi con la sua sofferenza.
Non
era solo. Yuri aveva questa certezza: era un Lupo che cantava per la Fenice,
accarezzato dal Falco.
Il
vento sarebbe sempre rimasto con lui.
-Sì. Torniamo a casa,
Boris.
Non tornerai mai da me, Kei. Hai
trovato chi ti ama per ciò che sei, non un gemello che ha vissuto le tue stesse
sofferenze del passato.
Forse hai
chiesto tu al vento di togliermi l'ultimo ricordo di te…forse hai pensato che,
dopo un anno di inutili fantasie, meritassi anch'io d'essere felice. E il primo
passo era dimenticarmi di te.
Il vento ha
fatto il suo dovere, ma tu sei ancora nel mio cuore.
Non si può
scordare il fuoco.
Si può solo
vivere tenendosi stretto quell'istante in cui è stato una sola cosa con il
ghiaccio.
E affido
anch'io qualcosa al vento.
Una
bugia…
Perché in me è
ancora viva l'illusione che non si possa scordare nemmeno il
ghiaccio.
Una bugia, che
ti dono perché tu possa essere felice…
-Addio,
Kei…
†‡†‡†‡†
L'inverno aveva investito anche Tokyo, solleticando la memoria di un ragazzo che, seduto sotto il portico, leggeva un libro senza prestarvi particolare attenzione.
Il
vento di quel giorno era gelato, pareva non avere pietà, sferzava le persone
come una lama.
-O
come gli artigli di un Falco- pensò Kei, alzando gli occhi dalla pagina. Già, un
Falco che voleva vederlo soffrire, come lui aveva fatto soffrire il
Lupo.
Qualcosa si posò lieve sulla
sua mano e il giovane si ritrovò davanti una piuma rossa. La stessa piuma che un
anno prima aveva lasciato a Yuri prima di andarsene, abbandonandolo da solo in
quel letto in cui si erano appartenuti.
Un
anno…
Ed
ora il vento la riportava a lui, quasi volesse dire alla Fenice di stare lontana
dal Lupo. Sarebbe stato da Boris un atteggiamento del genere: il Falco odiava la
Fenice e la sua complicità con il Lupo.
Perché non sapeva che sotto
il suo fuoco era rimasto il ghiaccio.
E
quella piuma sapeva di Mosca, di lacrime, di sangue…di casa…di
Yuri.
Ti
avevo avvertito, lupetto. Il tuo cuore si è spezzato. Il fuoco non ti
abbandona.
Ma
non immaginavo che il ghiaccio potesse fare lo stesso. Che nemmeno io sarei
riuscito a liberarmene.
Una
notte…nient'altro. La Fenice ha accolto il Lupo tra le sue ali, tu hai bruciato
nel fuoco della mia passione, hai sciolto il tuo ghiaccio, ne hai fatto una
trappola per l'incauta creatura leggendaria.
Mi
hai ingabbiato.
"Ne
vale la pena?"
Non
ho mai voluto conoscere la risposta a questa domanda. Non ho atteso il tuo
risveglio per riceverla direttamente dalle tue labbra, angelo di ghiaccio. Forse
temevo che, se tu mi avessi guardato, non sarei più riuscito a
partire.
I
tuoi occhi cristallini mi avrebbero scavato dentro, quegli zaffiri che niente
potevano nascondere.
Ma
due anime perse, lacere, distrutte come le nostre, non possono accarezzare il
sogno di stare insieme: ci faremmo solo del male a
vicenda.
Anche
se mi ami…
-Va tutto bene, Kei?- domandò Rei, affacciandosi alla porta.
-Sì…sì, sto bene- rispose il
russo senza guardarlo.
Fissava ancora ciò che il
vento gli aveva restituito, risentendo nelle orecchie il grido del Lupo ferito e
l'eco di una voce…
-Addio,
Kei…
Un sorriso indecifrabile incurvò le sue labbra, che pronunciarono in silenzio una sola parola…
-Bugiardo…
Non
potrai mai dirmi addio, mio ingenuo lupo della steppa.
Come
non potrò mai farlo io.
Il
fuoco e il ghiaccio si apparterranno sempre.
Perché
tu mi ami…
…perché
io ti amo.
FINE
-La
vendetta di Yuri Ivanov-
Ehm…cosa dire se non che questo periodo strano della mia vita ha dato origine a una ff strana…una yaoi… Incredibile…se io mi metto a scrivere yaoi, vuol dire che il mondo sta per giungere alla sua fine.
Yuri: Chi devo ringraziare per questo…"capolavoro"? -.-
Mha…non
saprei…
Yuri: Io invece lo so benissimo…ho due o tre nomi in mente… E pagheranno!!
(L'Autrice arretra spaventata e
chiede consiglio ai Demolition Boys, che ormai abitano a casa
sua)
Voi lo conoscete meglio di me… È
normale che si comporti così?
Boris: O.O
Sergej: O.O
Ivan: O.O
Grazie -.- Mi siete davvero di
grande aiuto!! Ehi, gli stanno spuntando le zanne!! E non c'è la luna
piena!!
Boris: Io consiglio vivamente di mettersi al riparo. Quando legge una yaoi su di sé, diventa una specie di lupo mannaro ed è davvero pericoloso!
Non potevate dirlo prima?!
O.O
Ivan: Non hai mai scritto yaoi prima d'oggi…pensavamo d'essere al sicuro!
Nello stanzino, presto!! Ser,
sbarra la porta! Ecco, scampato pericolo… Con voi tre più tardi facciamo i
conti.
Allora, questa ff è nata così, dal niente…e, a meno che non mi venga un altro attacco come questo (Uno yaoi-attack! NdA), "Ice Fire Wind" resterà l'unica e sola yaoi della mia carriera.
E, visto il pericolo corso, penso sia un'idea geniale.
Aspetto i vostri commenti
Baci baci
La vostra (in serio pericolo di
vita) Redeagle86 e i Demolition Boys vi salutano.
Yuyu, tesoro, ti senti meglio?
Non si sente più niente…
Ivan: Forse gli è passata…
Boris,
controlla.
Boris: Perché io, scusa?! O.o
Semplice: ho deciso così e la
mia parola è legge. Ormai dovresti saperlo.
Boris: (Despota -.-) Non c'è più nessuno, potete uscire.
Come non c'è più nessuno?!
O.o
Boris: Non c'è più nessuno…però c'è una simpatica finestra rotta. Credo che Yu sia uscito.
YU È USCITO?! O.O Vuoi dire che
c'è un pazzo mezzo licantropo, con propositi di vendetta nei confronti delle
autrici di yaoi, a piede libero?! O.O
Boris: Ehm…sì.
E LO DICI COSÌ?! Dobbiamo
riprenderlo!!
Demolition: COSA?! MA SEI IMPAZZITA?!
Pensavo che foste una squadra
unita, che voleste bene al vostro capitano…
Boris: Se la metti così…
E poi dobbiamo salvare le
autrici e gli autori di yaoi! Andiamo miei prodi!
E voi, autori/autrici,
state molto attenti alla vendetta di Yuri Ivanov!!