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Autore: redeagle86    03/11/2008    5 recensioni
'Mi avevi avvertito, mi avevi detto che non sarebbe stato amore' 'Non potrai mai dirmi addio, mio ingenuo lupo della steppa'
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Hiwatari, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I¢εҒιяεШιиđ

 

'Mi avevi avvertito, mi avevi detto che non sarebbe stato amore…'

'Non potrai mai dirmi addio, mio ingenuo lupo della steppa'

 

 

 

 

"Conosco le tue strade, dolce città,

conosco i demoni e gli angeli che si affollano

e si posano sui tuoi rami come uccelli."

Elka Cloke "Questa amara lingua"

 

 

 

Mosca era la sua casa. Nonostante tutto, nonostante il passato.

La neve così bianca e pura non sotterrava il marcio, la corruzione, il decadimento di quella città, avvinta dal gelido inverno.

Incantava i turisti e fotteva i residenti. Mosca era come il Diavolo.

Mosca gli aveva stretto la gola come una pianta d'edera, come le spire di un serpente che incatenavano la sua anima. O l'avrebbero fatto, se ne avesse avuta ancora una.

Ma era la sua casa. quel sole freddo e beffardo l'aveva visto nascere, crescere, cambiare, sbagliare. Un sole diabolico, che rideva di lui e dei suoi errori, di lui e delle sue sofferenze.

Di lui e del suo amore disperato.

-Anche il sole mi odia- pensò, affondando le mani nelle tasche della giacca e continuando a camminare. –Ma non avrà la soddisfazione di vedermi piangere. Ridi pure, ridi anche tu…come tutti…come lui…

La strada scorreva sotto i suoi piedi, portandolo chissà dove: non gli interessava molto. In quel momento voleva solo cercare di distruggere quel dolore nel petto, cresciuto improvvisamente nel rendersi conto di che giorno fosse.

Un anno…

Un anno da quando il fuoco l'aveva bruciato.

 

Mi avevi avvertito, mi avevi detto che non sarebbe stato amore, che nel tuo cuore c'era un altro…ma sapevi che non accettavo un 'no' come risposta, non l'ho mai fatto.

Un altro errore.

L'ennesimo.

L'ultimo.

Ho voluto comunque essere sfiorato dalle tue ali cremisi, ho voluto bruciare nel tuo fuoco, cieca falena alla ricerca di una dose di luce. Credevo di conoscerti, mio bel demone dall'aspetto d'angelo…credevo che tu potessi capirmi, tu che hai il mio stesso passato…

Credevo che il ghiaccio potesse incatenarti a me. Ma si è sciolto nelle fiamme.

Oppure, in fondo al cuore, sapevo che sarebbe stata la cosa di una notte per te, una cosa a cui non avresti dato importanza…ch'io sarei rimasto scottato nel tuo fuoco e tu saresti andato dal proprietario del tuo cuore.

Il Lupo ha ceduto al fascino diabolico della Fenice, le ha permesso di chiuderlo nell'abbraccio delle sue ali e di abbattere il suo gelo.

Ti ho implorato, ti ho chiesto di farmi ardere…

"Il tuo cuore si spezzerà, Yuri… Ne vale la pena?"

Sì, ne valeva la pena. Ne è valsa la pena. Anche se il mio cuore di cristallo è andato in frantumi quando il sole è sorto su di un letto vuoto.

Per cosa? Per un attimo in cui sei stato solo mio, in cui mi sono illuso che potesse essere per sempre.

Sì, mio splendido angelo di fuoco, anche il lupo della steppa vive di illusioni.

La sola cosa che mi sia rimasta…

 

Appoggiò le braccia alla ringhiera, osservando lo scorrere della Moscova.

Il fiume rifletté il suo viso, distorcendolo con l'andamento delle onde, dandogli l'aspetto ora di un angelo dall'algida bellezza, perfetta e suadente, ora di un demone, facendo apparire un ché di eccitante e malizioso nei sui occhi chiari.

Era l'uno?

Era l'altro?

Era entrambi e, allo stesso tempo, non era nessuno dei due.

Le sue mani erano troppo lorde di peccato per essere un angelo, ma non lo erano al punto d'essere un demone. Indefinito.

Una delle cose che odiava di più. Odiava l'indefinito: contro una cosa certa potevi combattere, potevi opporti, potevi fare qualcosa. L'indefinito no, l'indefinito faceva sorgere la maledettissima speranza…straziava il cuore con l'illusione di una forma concreta.

Che raramente si compiva, ma che inseguivi per tutta la vita.

E su di lui ancora quel sole demoniaco, alleato di Lucifero che in quella Mosca sconosciuta ai turisti aveva trovato residenza. Dal suo trono lanciava il sottile incantesimo che tutti ammaliava.

Chi era nato a Mosca, era intrappolato tra le sue spire.

Mosca era la sua casa.

E la sua trappola.

 

So dove sei, ma non ti verrò a cercare. Non potrei sopportare la felicità dei tuoi occhi ora che stai con chi ami.

Quando tornerai, se tornerai, sarà tutto diverso tra noi…non sarò tuo compagno e non saprò essere nemmeno tuo amico.

Ti amo follemente, mio pazzo cherubino…

Però tu hai preferito la certezza all'indefinito, non hai provato alcuna speranza.

Mi avevi avvertito…non ti ho dato retta... Ho perso tutto

Ed ogni cosa ride della mia debolezza, ride dell'ex-cyborg privo d'umanità che soffre come un comune disgraziato.

La mia unica colpa è stata quella d'averti amato, d'amarti ancora. Tu hai spiegato le ali e sei svanito, splendida Fenice che si innalza in volo, ma io sono rimasto a terra, Lupo innamorato inchiodato al suolo.

Io non posso volare, il cielo non appartiene al Lupo che, disperato, non può che lanciare il suo ululato di dolore, sperando che la Fenice torni da lui.

Una piuma rossa è ciò che mi è rimasto di te. Una piuma che, ad un anno di distanza, imploro ancora perché ti riporti da me…

 

Un improvviso colpo di vento gli fece perdere la presa sulla piuma, che volò via, spinta lontano da lui.

-Yuri?

Il ragazzo continuò a fissare il puntino rosso che scompariva velocemente, proprio come aveva fatto Kei. come se il vento volesse cancellare il ricordo del fuoco.

-Cosa vuoi, Boris?

-Sei fuori da stamattina, eravamo preoccupati…

Il vento…gli aveva strappato il ricordo della Fenice. Il vento…

Terribile, devastante, forte…lieve, delicato, leggero…

Innamorato.

Il vento che si portava via la sua ossessione, la sua condanna…il suo amore.

 

No, non posso incolparti, vento.

Tu porti qualunque carico ti sia stato affidato, bello o brutto.

Porti chiacchiere, porti risate, porti preghiere e canzoni d'amore.

Porti parole di pazzi e di bambini, senza distinguerli.

No, non posso incolparti, vento.

Anche se so che mi ami. Anche se sai che io non ti amerò mai.

Saresti disposto a trascinare qui il fuoco pur di rendermi felice, perché a te basterebbe sapere che il mio animo è in pace perché anche il tuo trovi pace. Riusciresti a sopportare che il ghiaccio, il tuo amore, bruci nel fuoco della Fenice invece di correre nel vento del Falco.

In fondo è buffo: appartenete entrambi al cielo. Mentre il Lupo, purtroppo o per fortuna, è incatenato a questa terra, a questa neve così candida che sta ricominciando a scendere.

Non avrà mai il fuoco che desidera.

Non sarai mai del vento che lo corteggia.

Il ghiaccio è arso nel fuoco, il vento vorrebbe provare a spegnerlo.

Ma, mio dolce e fedele compagno, non fai altro che alimentarlo.

Tu hai deciso di amare l'indefinito, di nutrire la speranza che, un giorno, le cose possano cambiare. Di restare accanto al ghiaccio, a me. Di illuderti.

Perché fa meno male della verità.

E allora così sia: sii la mia ombra, vento, perché io abbia qualcuno a cui appoggiarmi quando questo sporco mondo mi presenterà il conto delle mie azioni, togliendomi ogni illusione. Come tu, oggi, mi hai separato da lui.

 

-Yuri, stai bene?- domandò Boris, senza muoversi.

Il capitano della Neoborg si voltò, i suoi occhi di cristallo fermi in quelli smeraldini dell'amico.

Che il sole continuasse pure a ridere.

Che continuasse a prendersi gioco dei suoi errori.

Che continuasse a divertirsi con la sua sofferenza.

Non era solo. Yuri aveva questa certezza: era un Lupo che cantava per la Fenice, accarezzato dal Falco.

Il vento sarebbe sempre rimasto con lui.

-Sì. Torniamo a casa, Boris.

 

Non tornerai mai da me, Kei. Hai trovato chi ti ama per ciò che sei, non un gemello che ha vissuto le tue stesse sofferenze del passato.

Forse hai chiesto tu al vento di togliermi l'ultimo ricordo di te…forse hai pensato che, dopo un anno di inutili fantasie, meritassi anch'io d'essere felice. E il primo passo era dimenticarmi di te.

Il vento ha fatto il suo dovere, ma tu sei ancora nel mio cuore.

Non si può scordare il fuoco.

Si può solo vivere tenendosi stretto quell'istante in cui è stato una sola cosa con il ghiaccio.

E affido anch'io qualcosa al vento.

Una bugia…

Perché in me è ancora viva l'illusione che non si possa scordare nemmeno il ghiaccio.

Una bugia, che ti dono perché tu possa essere felice…

 

-Addio, Kei…

 

†‡†‡†‡†

 

L'inverno aveva investito anche Tokyo, solleticando la memoria di un ragazzo che, seduto sotto il portico, leggeva un libro senza prestarvi particolare attenzione.

Il vento di quel giorno era gelato, pareva non avere pietà, sferzava le persone come una lama.

-O come gli artigli di un Falco- pensò Kei, alzando gli occhi dalla pagina. Già, un Falco che voleva vederlo soffrire, come lui aveva fatto soffrire il Lupo.

Qualcosa si posò lieve sulla sua mano e il giovane si ritrovò davanti una piuma rossa. La stessa piuma che un anno prima aveva lasciato a Yuri prima di andarsene, abbandonandolo da solo in quel letto in cui si erano appartenuti.

Un anno…

Ed ora il vento la riportava a lui, quasi volesse dire alla Fenice di stare lontana dal Lupo. Sarebbe stato da Boris un atteggiamento del genere: il Falco odiava la Fenice e la sua complicità con il Lupo.

Perché non sapeva che sotto il suo fuoco era rimasto il ghiaccio.

E quella piuma sapeva di Mosca, di lacrime, di sangue…di casa…di Yuri.

 

Ti avevo avvertito, lupetto. Il tuo cuore si è spezzato. Il fuoco non ti abbandona.

Ma non immaginavo che il ghiaccio potesse fare lo stesso. Che nemmeno io sarei riuscito a liberarmene.

Una notte…nient'altro. La Fenice ha accolto il Lupo tra le sue ali, tu hai bruciato nel fuoco della mia passione, hai sciolto il tuo ghiaccio, ne hai fatto una trappola per l'incauta creatura leggendaria.

Mi hai ingabbiato.

"Ne vale la pena?"

Non ho mai voluto conoscere la risposta a questa domanda. Non ho atteso il tuo risveglio per riceverla direttamente dalle tue labbra, angelo di ghiaccio. Forse temevo che, se tu mi avessi guardato, non sarei più riuscito a partire.

I tuoi occhi cristallini mi avrebbero scavato dentro, quegli zaffiri che niente potevano nascondere.

Ma due anime perse, lacere, distrutte come le nostre, non possono accarezzare il sogno di stare insieme: ci faremmo solo del male a vicenda.

Anche se mi ami…

 

-Va tutto bene, Kei?- domandò Rei, affacciandosi alla porta.

-Sì…sì, sto bene- rispose il russo senza guardarlo.

Fissava ancora ciò che il vento gli aveva restituito, risentendo nelle orecchie il grido del Lupo ferito e l'eco di una voce…

-Addio, Kei…

Un sorriso indecifrabile incurvò le sue labbra, che pronunciarono in silenzio una sola parola…

-Bugiardo…

 

Non potrai mai dirmi addio, mio ingenuo lupo della steppa.

Come non potrò mai farlo io.

Il fuoco e il ghiaccio si apparterranno sempre.

Perché tu mi ami…

 

…perché io ti amo.

 

FINE

 

 

-La vendetta di Yuri Ivanov-

 

Ehm…cosa dire se non che questo periodo strano della mia vita ha dato origine a una ff strana…una yaoi… Incredibile…se io mi metto a scrivere yaoi, vuol dire che il mondo sta per giungere alla sua fine.

 

Yuri: Chi devo ringraziare per questo…"capolavoro"? -.-

Mha…non saprei…

Yuri: Io invece lo so benissimo…ho due o tre nomi in mente… E pagheranno!!

(L'Autrice arretra spaventata e chiede consiglio ai Demolition Boys, che ormai abitano a casa sua)

Voi lo conoscete meglio di me… È normale che si comporti così?

Boris: O.O

Sergej: O.O

Ivan: O.O

Grazie -.- Mi siete davvero di grande aiuto!! Ehi, gli stanno spuntando le zanne!! E non c'è la luna piena!!

Boris: Io consiglio vivamente di mettersi al riparo. Quando legge una yaoi su di sé, diventa una specie di lupo mannaro ed è davvero pericoloso!

Non potevate dirlo prima?! O.O

Ivan: Non hai mai scritto yaoi prima d'oggi…pensavamo d'essere al sicuro!

Nello stanzino, presto!! Ser, sbarra la porta! Ecco, scampato pericolo… Con voi tre più tardi facciamo i conti.

 

Allora, questa ff è nata così, dal niente…e, a meno che non mi venga un altro attacco come questo (Uno yaoi-attack! NdA), "Ice Fire Wind" resterà l'unica e sola yaoi della mia carriera.

E, visto il pericolo corso, penso sia un'idea geniale.

 

Aspetto i vostri commenti

Baci baci

La vostra (in serio pericolo di vita) Redeagle86 e i Demolition Boys vi salutano.

 

Yuyu, tesoro, ti senti meglio? Non si sente più niente…

Ivan: Forse gli è passata…

Boris, controlla.

Boris: Perché io, scusa?! O.o

Semplice: ho deciso così e la mia parola è legge. Ormai dovresti saperlo.

Boris: (Despota -.-) Non c'è più nessuno, potete uscire.

Come non c'è più nessuno?! O.o

Boris: Non c'è più nessuno…però c'è una simpatica finestra rotta. Credo che Yu sia uscito.

YU È USCITO?! O.O Vuoi dire che c'è un pazzo mezzo licantropo, con propositi di vendetta nei confronti delle autrici di yaoi, a piede libero?! O.O

Boris: Ehm…sì.

E LO DICI COSÌ?! Dobbiamo riprenderlo!!

Demolition: COSA?! MA SEI IMPAZZITA?!

Pensavo che foste una squadra unita, che voleste bene al vostro capitano…

Boris: Se la metti così…

E poi dobbiamo salvare le autrici e gli autori di yaoi! Andiamo miei prodi!
E voi, autori/autrici, state molto attenti alla vendetta di Yuri Ivanov!!

  
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