Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |       
Autore: Nenottina    05/12/2014    2 recensioni
La narratrice di questa storia è Seripa (non la componente del Team di Bardak, è un'altra ragazza) che si ritroverà a combattere insieme ai nostri eroi per difendere la Terra.
Ci saranno ovviamente anche momenti di quotidianità in cui imparerà a relazionarsi con gli altri.
È ambientata poco prima di GT, in un arco di tempo in cui Goku ha interrotto l'allenamento con Uub, mentre quest'ultimo è impegnato a viaggiare per il mondo.
Spero davvero che vi piaccia e che continuerete a seguirla fino alla fine.
Se mi date il vostro parere ve ne sarei grata. Grazie mille.
Tratto dalla storia:
Ad un tratto sento una mano che afferra la mia per il polso e mi tira fuori dall’acqua.
E’ un ragazzo e…
Sbatto gli occhi.
Non sto sognando, sta veramente volando appena sopra il livello dell’acqua!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Nuovi Eroi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti. Mi chiamo Seripa. Ho i capelli lunghi e neri e gli occhi scuri.
Sono sempre vissuta con mia nonna, mia madre non l’ho mai conosciuta e lo stesso vale per mio padre.
In effetti non è una vera e propria nonna biologica, mi ha adottata quando ero molto piccola, mi diceva che mi aveva trovato mentre gattonavo tra gli alberi della foresta dove viveva tranquillamente. Ora ci abito da sola.
Mi ha insegnato molto, a leggere, a scrivere, a fare i calcoli, ma mi ha anche educato moralmente e soprattutto facevamo spesso meditazione insieme e ci allenavamo nelle arti marziali.
Da quando se n’è andata nell’Aldilà mi alleno e faccio meditazione ogni giorno, voglio che sia orgogliosa di me, perché devo tutto solamente a lei.
Non so di preciso quanto tempo è passato da allora, forse una decina d’anni. Ma non è bello vivere nel passato.
Scorgo un bel frutto succoso su un ramo di un albero. Pende pericolosamente sopra un baratro con un fiume che scorre al di sotto, ma io sono leggera, sono sicura che mi reggerà.
Scalo con facilità il tronco e salgo cavalcioni sul ramo. In effetti è un po’ più sottile di quanto sembrasse, ma tento lo stesso.
Mi sporgo quanto più è possibile ma non riesco ad arrivarci. Devo andare più avanti. Avanzo un po’ e ci riprovo, stando molto attenta.
Finalmente riesco a staccare il frutto dal ramo, ma sento un crack secco che mi riporta alla realtà e prima di rendermene conto sto precipitando verso il fiume.
Urlo con quanto fiato ho in gola e l’impatto con l’acqua mi stordisce un po’, ma riesco a rimanere cosciente.
La corrente è molto forte in questo punto.
Cerco appigli a cui aggrapparmi per cercare di uscire, ma per mia sfortuna non ne vedo. Non ci sono rami o radici che sporgono dalla riva.
Il fiume è pieno di rocce e io chissà come riesco a beccarle tutte e mi graffio ripetutamente.
Decisa a rimanere viva, tento di nuotare verso una delle due sponde, mentre vengo trascinata sott’acqua e riesco a tornare a galla giusto il tempo per prendere una boccata d’ossigeno.
Tutto per quello stramaledetto frutto, che nella caduta è oltretutto andato perso.
-Raggiungerò la nonna - penso con un misto tra paura e sollievo.
Sento qualcuno gridare. O è solo la mia immaginazione? Forse sono io che sto urlando in quel modo e neanche me ne rendo conto. Ma no, io non sono una che urla. Io non urlo mai.
Ad un tratto sento una mano che afferra la mia per il polso e mi tira fuori dall’acqua.
E’ un ragazzo e…
Sbatto gli occhi.
Non sto sognando, sta veramente volando appena sopra il livello dell’acqua!
Mi prende in braccio e mi porta sull’altura, lontano dal bordo.
Sputacchio un po’ d’acqua.
-Tutto bene? – mi chiede e si china verso di me.
Mi rialzo piano e mi strizzo i capelli e i vestiti fradici – Certo – esito – Tu…mi hai salvato la vita…
Il ragazzo arrossisce – Figurati…non è nulla…
Controllo il fermaglio e tiro un sospiro di sollievo.
-Per fortuna non è andato perso - penso.
Vedo che sono circondata da altri tre ragazzi, oltre a lui. Due ragazze e un altro ragazzo.
Il ragazzo che mi ha salvato la vita ed una delle due ragazze hanno i capelli e gli occhi scuri, mentre gli altri due hanno i capelli viola e blu.
Una delle ragazze interviene e mi dice che mi avrebbero portato a casa loro – Andiamo alla Capsule Corporation
-Capsu…cosa? – chiedo.
Si guardano tra loro smarriti.
Sono ancora molto scossa e barcollo un po’, così mi aiutano a camminare fino a…ehm…una grande scatola. O almeno credo sia così finché il ragazzo con i capelli viola non vi entra e quella fa uno strano rumore.
Il mio istinto prende il sopravvento. Mi stacco dalle due ragazze che mi hanno aiutato e prendo il mio fermaglio, malferma sulle gambe.
E’ l’unica cosa che mi è rimasta della nonna, me lo aveva donato poco prima di andarsene per sempre.
Premo il pulsante, sicura di me, e quello si trasforma diventando sempre più lungo finché non ho in mano un bastone di legno.
-Allontanatevi molto lentamente e non fate rumore – raccomando loro – Non vi attaccherà se non gli fate niente…credo…non ho mai incontrato una bestia del genere prima
-Hai preso una bella botta, eh? – commenta la ragazza con i capelli scuri – Avanti, sali, non ci accadrà nulla
Abbasso lentamente il bastone e lo faccio tornare un semplice fermaglio.
E’ tutto molto strano. Quando entro capisco che non è una semplice scatola e nemmeno un animale. Ci sono delle sedie morbide e mi fanno accomodare.
Con uno strano rumore la strana scatola comincia ad avanzare.
Stranita mi rimetto il fermaglio e presa dalle emozioni mi concedo un riposino, il tempo del viaggio.
   
 
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Nenottina