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Autore: Impetuosa    03/11/2008    3 recensioni
Una guerra che dura da anni ormai,due giovani innamorati che ,grazie al loro sentimento,riescono a farla terminare...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero distesa sull'erba ed ammiravo le stelle.

Ad un tratto sentii uno strano movimento tra i cespugli, alle mie spalle.

Mi voltai di scatto, non ebbi il tempo di dire e fare niente che Amrod mi schioccò un sonoro bacio sulle labbra.

Stavo svenendo dalla paura ed ero tutta rossa per l'imbarazzo.

Amrod si sedette di fianco a me, avevo freddo e mi offrì il suo mantello per coprirmi.

Egli mi abbracciò e mi accarezzò il viso; i suoi occhi azzurri e penetranti mi scrutavano.

Iniziammo a baciarci. Passammo una serata indimenticabile e dormimmo insieme, sotto le stelle.

Il mattino dopo fummo svegliati da una forte esplosione. Amrod corse a perdifiato per la pianura verso il luogo del botto. Mi rivestii e montai a cavallo.

Spronai l'animale verso il villaggio,non avevo bisogno di andare a vedere che cos'era successo, sapevo già che era l'ennesimo attacco.

Arrivai alla mia capanna, indossai l'armatura, lucidai le armi.

Ecco, finalmente ero pronta per combattere.

Il suono del corno rimbombò per il villaggio, non era più il suono vigoroso e squillante di parecchi anni prima, quando ancora i guerrieri erano pronti a dare la vita per salvare gli altri, ma era un suono morto, come tutto il coraggio degli uomini.

Finalmente ebbi il permesso del saggio di partire...

... Galoppavo da giorni, ero sfinita e decisi di fermarmi a riposare.

Prima di partire, il vecchio saggio, aveva ordinato ad un mercante di portare le mie armi nel suo carro e di starmi sempre dietro.

Il commerciante aveva gli occhi scavati dalla vecchiaia e dalla stanchezza e una lunga barba bianca che gli arrivava alle ginocchia.

Stavo osservando i suoi indumenti quando sentii uno strano rumore provenire dal carro

Corsi subito a scostare il telo che copriva le mie armi e Amrod mi schioccò uno dei suoi sonori baci sulle labbra. Mi misi ad urlare.
" che diavolo ci fai qui?
Tu dovevi rimanere a casa, non puoi fare sempre di testa tua!"

Lui rispose:
" Per una volta, non intendo lasciarti partire da sola,Merenwen,so benissimo che non ti posso impedire di combattere, allora verrò con te!”

Stavo per ribattere quando sentii una fitta alla spalle, un dolore atroce mi attraversò il corpo, una freccia mi aveva trapassato da parte a parte il corpo.

Persi i sensi.

Quando mi svegliai vidi Amrod chino su di me.
Era bianco come un lenzuolo e tremava tutto.

Appena vide che avevo riaperto gli occhi riprese un po’ di colore.

Mi preparò degli infusi alle erbe che bevvi avidamente e mi baciò ripetutamente sulle labbra.

Iniziò a sbottonarmi la camicetta, ma io lo scostai bruscamente.

Ci rimase un po’ male, ma subito rincominciò a preparare gli impacchi per curare la mia ferita che si stava infettando.

Gli chiesi chi fosse stato a scagliare la freccia, e lui indicò un albero non molto lontano.

Legato,con spesse corde al tronco, c’era un uomo sulla quarantina con capelli e barba biondissimi.

Doveva essere svenuto, probabilmente, a seguito di una forte botta in testa.

Amrod ruppe il silenzio imbarazzante solo verso sera:
” Merenwen, tu riposati, penso io ad ammassare la legna per il fuoco ed a preparare cena.”

Detto questo si allontanò, sparendo nella penombra.
Io rimasi lì a guardarlo svanire tra le forme ormai indistinte degli alberi.

Ero sconcertata per quello che era successo quel pomeriggio.

Non sapevo perché lo avevo scostato bruscamente, ma avevo paura.

Ero imbarazzata all’ idea di dover affrontare quel discorso,ma non potevo rimandarlo ormai.

Quando Amrod tornò dovevano essere state le nove e mezza di sera.

Accese il fuoco e preparò la cena.

Mangiammo in assoluto silenzio.

Fu poi lui a parlare:
“Merenwen, dobbiamo parlare…
Riguardo a quello che è successo oggi, dimenticalo, non accadrà mai più, lo giuro, mi dispiace!”

In quel momento non ragionai più, lo baciai sulle labbra e gli sbottonai la camicia.

Lui mi slacciò i pantaloni…
Fu una notte indimenticabile, la migliore di tutta la mia vita!

Il mattino dopo mi svegliai accanto a lui, quel giorno capii che lo amavo.
Era prestissimo, faceva freddo ed ero nuda, allora mi strinsi a lui che ricambiò la stretta e mi baciò sulla bocca ripetutamente.

Ci alzammo verso le sette e decidemmo di tornare al villaggio, perché dopo quella notte avevamo capito qual era la chiave per terminare quella guerra che durava da ormai quattro anni; L’ AMORE!

Tornammo al villaggio, portandoci dietro anche il soldato svenuto. Lo rifocillammo e lo curammo, con tutto l’amore che avevamo.

Riuscimmo a far incontrare il vecchio saggio con il capo dei soldati nemici. Parlarono e si chiarirono.

Circa due mesi dopo le trattative di pace erano concluse ed il nostro villaggio era finalmente in pace…

…Amrod correva per la prateria urlando come un forsennato: “ è una femminuccia! È una femminuccia!”… Tutto il villaggio accorse a vedere mia figlia.

“Davvero nonna, è andata veramente così??”

“ sì piccoli miei, vostra madre è nata in tempo di pace, ma io ,e vostro nonno Amrod siamo nati in tempi oscuri e abbiamo dovuto lottare per il nostro amore.

Ora andate che se no fate tardi a scuola!”

  
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