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Autore: Stay away_00    06/12/2014    1 recensioni
-- SPOILER THE DEATH CURE. --
FANFICTION NEWMAS.
Questa fanfiction è un piccolo "e se?"
Quindi, e se Thomas, una volta tornato alla C.A.T.T.I.V.O, dopo essere stato avvertito di cosa volessero fargli fosse stato costretto a recuperare i propri ricordi?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Newt, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si sentiva come se una valanga di spilli gli fosse appena caduta addosso, come se il tempo avesse appena smesso di scorrere e lui si trovasse in bilico tra quello che era stato e quello che era.
Tutto aveva cominciato a scorrergli nella mente fin troppo velocemente, tutti i volti, tutte le sensazioni.
Avvertiva una serie di pensieri contrastanti e nella sua testa c’era un gran casino. Il Thomas precedente al Labirinto era avvolto in un turbinio di emozioni, preso in una spirale di consapevolezza e sensi di colpa.
Ogni volto, sorriso, battuta, era come rivedere Ben colpito da quella freccia… Ben. Lo ricordava.
Lui e quel ragazzo non erano mai stati amici, aveva sempre pensato che fosse un tipo un po’ strano. Era la classica persona che preferiva starsene per contro proprio, molto timido ma anche molto coinvolto. Ricordava che nella preparazione al Labirinto era colui che si impegnava di più, forse, determinato a sopravvivere.
Thomas fece qualche passo indietro ritrovandosi contro la parete di uno dei corridoi della C.A.T.T.I.V.O. – Catastrofe attiva totalmente, in quel momento non era solo il mondo ad essere caduto a pezzi. –
Si accasciò sul pavimento e si portò le ginocchia al petto per poi circondarle con le proprie braccia.
Le lacrime gli pizzicavano gli occhi, ma non avrebbe pianto, non dove tutti potevano vederlo, non gli avrebbe dato quella soddisfazione.
Era tutta colpa sua. Convinto di idee sbagliate, non aveva messo un freno a tutto quello e per colpa sua la maggior parte di loro era morta.
Newt.
Ricordava anche lui.
Newt, la persona che amava.
In quel momento gli sembrava una cosa impossibile ricordare quei sentimenti e aveva quasi paura di tutti i ricordi che gli stavano tornando alla mente.
Sono solo due anni. Sopravvivrò. Ci sarà la consapevolezza che sto aspettando qualcuno, ne sono sicuro.
Furono quelle le parole pronunciate dal suo amico prima che gli mettessero il Filtro, prima che tutto fosse perso.
A quel punto sentì una piccola fitta al cuore e strinse ancora più forte le ginocchia mentre chiudeva gli occhi e di fronte a lui cominciavano a vagare migliaia di immagini.
Gli sembrava di poter allungare la mano e poter raccogliere quelle che preferiva, come nella Mutazione.
L’immagine che scelse, sempre inerente al suo amico, fu quella dove tentò il suicidio.
Si trovava in uno degli studi della C.A.T.T.I.V.O. a guardare inespressivo i vari monitor sino a quando l’immagine di Newt che si arrampicava su uno dei muri non gli balzò davanti, quasi come se fosse un crudele scherzo.
Ricordava di aver sentito un’onda di panico avvolgerlo, il respiro mancargli e la paura attanagliarlo con le sue mani nere e affilati, quasi come quando suo padre – ormai uno Spaccato – gli urlava contro o rideva in quel modo così strano.
Ricordava di aver urlato, ma non le precise parole.
Forse quello fu uno dei tanti momenti in cui ebbe dei dubbi su quello che stavano facendo, ma perché non li aveva fermati?
Ricordare tutto quello gli sembrava uno strano scherzo del destino, uno scherzo crudele o forse un’altra prova della C.A.T.T.I.V.O.
Non poteva ricordare tanto amore ora che lui era morto. Non poteva.
Non poteva dopo che era stato lui ad ucciderlo.
Thomas si mise in piedi e si scrollò via la polvere dai pantaloni, poi si guardò intorno nel corridoio e alla fine posò lo sguardo su una scacertola. La guardò per alcuni istanti, nessuna emozione dipinta sul suo viso anche se era internamente distrutto.
Infine un angolo delle sue labbra andò all’insù, andando a formare un ghigno e salutò colui che lo stava osservando con un leggero cenno della mano, infine l’oggetto corse via.
Aspettò li che qualcuno venisse a prenderlo per scortarlo nella sua camera. I suoi pensieri erano chiari:
Avrebbe distrutto chi aveva fatto tutto quello, avrebbe distrutto chiunque aveva ferito Newt ed ogni suo amico morto in quella letale battaglia contro l’Eruzione. Avrebbe distrutto persino se stesso, se era necessario.
Non sperava più che qualcuno venisse ad aiutarlo.
Che prendessero il suo cervello, che lo torturassero, che facessero di lui quello che volevano, non aveva più importanza.
Sperava soltanto, che dopo quel misero giorno, grazie al Braccio Destro, la C.A.T.T.I.V.O.  si sarebbe estinta. 

   
 
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