"Posso tornare a giocare! Il dottore mi ha dato il permesso!"
Gregory era rimasto sorpreso dalla voce euforica di suo figlio. A coglierlo di sorpresa non era stato quello scoppio di felicità di un ragazzo che aveva faticato e sopportato tanto in quei tre anni quanto quel timbro di voce.
Cavernoso, profonda...Da uomo.
Gregory si era accorto allora del torace scolpito e delle spalle tornite celate dietro la camicia di jeans, frutto non solo dei faticosi allenamenti di quegli anni.
Julian stava crescendo! Realizzò con comprensibile sconvolgimento paterno.
E benché sapesse che, da un paio di settimane a questa parte, il suo rasoio elettrico veniva spostato abitualmente dall'armadietto del bagno ne aveva attribuito la colpa alla sua sbadataggine.
"Non sei contento papà?"
Julian era raggiante.
"Si, bambino mio!"
Gregory gli aveva fatto una carezza sulla gota ancora liscia e vellutata, fissandolo nei suoi occhi ridenti.
Occhi che, nonostante tutto, tradivano la gioia incondizionata di chi è ancora bambino.