I'M SORRY

{Con questo scritto, non voglio dare rappresentazione veritiera a queste persone, ne offendere in alcun modo il ricordo}

Zeppo stava fischiettando qualche motivetto, quando sentì bussare alla porta del suo camerino.
- Avanti!-
Disse, sapendo già chi ci fosse dall’altra parte della porta.
Infatti entrò niente meno che Groucho, già tutto truccato per la scena che avrebbe dovuto fare insieme a Margaret Dumont e al suo fratellino.
- Allora Zeppo? Ti senti pronto? La telecamera ci aspetta!-
Esclamava euforico Julius, guardando Herbert.
- Sì, lo immagino… però, Groucho…-
Iniziò lui, incerto, cercando le parole con cui dare la notizia al fratello maggiore. Groucho intanto si era raddrizzato gli occhiali, osservando con curiosità Zeppo.
- … Io non so se andrò avanti ancora così.-
- In che senso?-
- Ecco… sto pensando di abbandonare il cinema.-
Il silenzio piombò nella stanza. Groucho guardava Zeppo, con lo sguardo pieno di incomprensione e domande.
- Ma… perché?-
- Perché non fa per me. Ogni volta faccio solo ruoli marginali, non l’hai notato? Non serve un quarto fratello. Bastate te, Chico e Harpo. Non c’è bisogno di me.-
- Questo non è vero Herbert!-
Disse prontamente Groucho. Poi però abbassò lo sguardo, cercando un modo per far rimanere il fratello con loro.
Zeppo gli mise una mano sulla spalla.
- Julie… ammettilo. Io non servo veramente. Sono solo una tua spalla, ma per quello c’è anche Margaret. Io penso… che Duck Soup sarà il mio ultimo film.-
- E dopo cosa farai?-
- Non lo so, troverò un modo… forse andrò a lavorare con Gummo o farò l’agente teatrale…-
Groucho aveva lo sguardo triste, però. Uno sguardo che il minore dei Marx non vedeva tanto spesso.
- Lo vuoi fare… davvero?-
Chiese, con la voce rotta dall’emozione. Zeppo annuì, anche se con fatica.
- Sono stanco Julius. Stanco di dover essere il “quarto in comodo”.-
- Non lo sei. Si accorgerebbero della tua assenza.-
- Io non penso. Io sono sostituibile.-
Guardò Groucho e notò che aveva le lenti appannate.
- Non devi piangere, non me ne vado via per sempre! Ci vedremo frequentemente, come se non avessi mai lasciato il cinema…-
- Sì, ma… cosa diranno Chico e Harpo?-
- Ho già parlato con loro. Hanno appoggiato la mia scelta.-
Il comico stesse in silenzio. Herbert gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla.
- Io… io volevo dirtelo, ma ti conoscevo. Sapevo che non avresti lasciato che io me ne andassi.-
- E’ per colpa mia?-
Chiese, guardandolo. Zeppo scosse la testa.
- No, non è per colpa tua. Sono io che mi sento di troppo.-
Lo guardò, cercando di non piangere neppure lui.
- Mi dispiace.-
Disse, per poi andare verso la porta.
Groucho lo guardava, sorpreso.
Ma voleva fermarlo.
Anche se sapeva che non sarebbe servito a nulla cercare di convincerlo.
Prima che Zeppo potesse uscire, però, Groucho lo fermò.
- Aspetta Herber!-
Il fratello minore si girò e Groucho in quel momento l’abbracciò.
- Sappi che ti lascerò fare le tue scelte… io ti voglio bene e non voglio obbligarti… io ti voglio proteggere però. Sei mio fratello.-
- Grazie… fratellone.-
Disse Zeppo e andò sul set, per le prove. Groucho rimase indietro e lo guardò.
Ormai non era più un bambino. Non lo era più e lui doveva abituarsi.
Ma il solo pensiero di non vederlo più nei film lo faceva soffrire.
Perché gli voleva bene.
E gli faceva soffrire pensare che non avrebbe più recitato con lui, Chico e Harpo.
Zeppo si girò e lo guardò.
- Mi dispiace fratellone… scusa.-

ANGOLO AUTRICE
Infatti Duck Soup – La guerra lampo dei fratelli Marx è stato l’ultimo film di Herbert “Zeppo” Marx.
Ho voluto scrivere una fiction su Zeppo e Groucho, con il primo che vuole andarsene da cinema.
Come sempre, la situazione è inventata e sono sfociata nell’OOC.
Spero che però vi piaccia.
Recensite, per favore!
Sayonara,
Yulin Dyana Fantasy