07/12/2014
4 recensioniInto darkness.
Dolore.
Rabbia.
Buio, tanta oscurità.
Non ricordo chi sono, non riesco a voltarmi;
posso solo rimanere immobile, trafitto dal dolore che mi lacera il petto.
Ho perduto la mia vita, vedo scivolare via le mie memorie, come deboli foglie in un autunno troppo freddo.
Ma, inaspettatamente, rimangono aggrappate a qualcosa di familiare, di gelido.
Una voce mi chiama: “Lord Fener, puoi sentirmi?”
La mia mente si spalanca al passato rimosso, ai crimini che ho commesso, la sofferenza che ho provocato.
“Sì, maestro. Dov'è Padmé? È al sicuro? Sta bene?”
Mi chiamo Anakin Skywalker, sono nato a Tatooine, sognavo di diventare pilota.
Qualcuno mi liberò dalla schiavitù, diventai un Jedi.
“Sembra che nella tua ira tu l'abbia uccisa.”
Il mio cuore smette di battere.
“Io non posso averla uccisa! Lei era viva. Lo sentivo! NO!”
Padmé, cosa ti ho fatto? Cosa mi è successo?
Avevi ragione, Padmé, avrei dovuto ascoltarti… potrò mai rivederti?
No.
Tu, mi hai tradito.
Non ti sei fidata di me, hai preferito Obi-Wan all’uomo che ti ha amata come nessuno.
Mi chiamavo Anakin Skywalker, ma ora sono solo Dart Fener;
ero un Jedi, poi il Lato Oscuro mi ha portato via con sé.
Angolo dell'autrice.
Non ho la minima idea del come/quando/perchè sia uscita questa cosa.
Anakin/Darth Vader (la versione inglese non si batte!) è il mio personaggio preferito, e sicuramente uno di quelli resi meglio nella storia del cinema.
Ringrazio tre persone in particolare: la prima è certamente George Lucas, senza il quale metà della mia infanzia/adolescenza/vita sarebbe stata
molto meno interessante;
la seconda è Arianna, che mi ha fatto riflettere tempo fa su questa scena meravigliosa, invogliandomi a scriverci qualcosa su;
e la terza è Sharon, lei sa perchè.
Baci a tutti,
Durhilwen