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Autore: ShannaInLuv    07/12/2014    6 recensioni
|AU!|School!|
|Pecabeth|Jasper|Taluke|Franzel!
"Già, sei Jackson,giusto?" disse Annabeth spostando di lato il libro.
"Percy..." farfugliò lui. "Ecco.... mi chiedevo se..."
Annabeth rimase a fissarlo, con il libro di Greco in mano. Percy stette a guardare a terra.
"Hai problemi con Greco?" domandò infine lei.
"Sono dislessico" affermò mordendosi il labbro inferiore.
Annabeth spalancò gli occhi grigi, sorrise dolcemente. Percy aveva un'aria così...
Si spostò di lato sulla liscia panca della biblioteca della Demigods, e vi battò un palmo ripetutamente. "Vieni, ti aiuto"
Percy sorrise e le si sedette accanto. "Grazie".
" Annie aspetta-" Percy si protese verso la ragazza. Le afferrò il polso freddo.
Annabeth s'irrigidì. Lasciò che il vento le soffiasse via i capelli morbidi.
" Non chiamarmi più a quel modo " mormorò triste. " E ti prego Percy, lasciami andare. "
Annabeth si divincolò dalla presa, afferrò la borsa che le era caduta a terra e salì sul treno in partenza. Le porte si chiusero.
Percy restò immobile. Il cuore a pezzi.
" Annabeth!" urlò. " Davvero? Vuoi rovinare tutto? "
La bionda si voltò e, affacciandosi di poco al finestrino disse : "Al contrario. Voglio salvare ciò che non è marcito".
Il treno sbuffò e partì.
E Annabeth era lì.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bianca di Angelo, Frank/Hazel, Jason/Piper, Nico di Angelo, Talia/Luke
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden Love Saga'
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Titolo: Forbidden Love
Autore: Shanna_GirlOnFire
Fandom: Percy Jackson.

Genere: Malinconico e comico in alcuni punti, romantico.

Rating: Giallo.

Avvertimenti: AU.
Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Nico & Bianca Di Angelo, Jason Grace, Piper McLean. Ade, Maria di Angelo....
Coppie: Percabeth. Jasper. Frazel. Accennissimi Pernico.

Note: Ciao, questa è la mia prima long su Percy Jackson. Non pretendo nulla, semplicemente vorrei sperimentare una cosa nuova.
Inizialmente sarà un po' slince of life ma pian piano le cose si complicheranno. Qui, ovviamente, i genitori sono presenti (beh, sì, più o meno) e la prima moglie di Ade, Maria Di Angelo, è morta.
Non sono una gran fan della Pernico ma, per necessità della storia ci sarà un minimissimo accenno.
Vabbè, buona lettura. Shanna.

Trama:

|AU!|School!|
|Pecabeth|Jasper|Taluke|Franzel!

"Già, sei Jackson,giusto?" disse Annabeth spostando di lato il libro.
"Percy..." farfugliò lui. "Ecco.... mi chiedevo se..."
Annabeth rimase a fissarlo, con il libro di Greco in mano. Percy stette a guardare a terra.
"Hai problemi con Greco?" domandò infine lei.
"Sono dislessico" affermò mordendosi il labbro inferiore.
Annabeth spalancò gli occhi grigi, sorrise dolcemente. Percy aveva un'aria così...
Si spostò di lato sulla liscia panca della biblioteca della Demigods, e vi battò un palmo ripetutamente. "Vieni, ti aiuto"
Percy sorrise e le si sedette accanto. "Grazie".

***
" Annie aspetta-" Percy si protese verso la ragazza. Le afferrò il polso freddo.
Annabeth s'irrigidì. Lasciò che il vento le soffiasse via i capelli morbidi.
" Non chiamarmi più a quel modo " mormorò triste. " E ti prego Percy, lasciami andare. "
Annabeth si divincolò dalla presa, afferrò la borsa che le era caduta a terra e salì sul treno in partenza. Le porte si chiusero.
Percy restò immobile. Il cuore a pezzi.
" Annabeth!" urlò. " Davvero? Vuoi rovinare tutto? "
La bionda si voltò e, affacciandosi di poco al finestrino disse : "Al contrario. Voglio salvare ciò che non è marcito".
Il treno sbuffò e partì.
E Annabeth era lì.
Non sarebbe più tornata.

Forbidden Love
1. Prologo



Annabeth.
Era il primo giorno di scuola al nuovo liceo, il Demigods di Manhattan. Era contentissima, finalmente, suo padre aveva raggiunto una stabilità. Aveva accettato il lavoro a Manhattan e dando a lei e sua madre, stabilità. Annabeth era felicissima: non aveva rimurginato un secondo sul fare i bagagli e andarsene da San Fransisco, troppo piena di caos.... il quale non si addiceva proprio alla sua famiglia. Atena, sua madre, era molto saggia e razionale, suo padre, era un inventore e lei... beh, aveva i voti altissimi di tutta la classe. Tutti e tre avevano un punto in comune: odiavano il caos.
Così, eccoli lì, a Manhattan, nel loro primo giorno di tutto: lavoro e scuola.
Annabeth si era riprogrammata tutto, naturalmente, sul come iniziare la giornata: svegliarsi alle sette, lavarsi, vestirsi, fare colazione e correre a scuola. Tutto in un ora. E invece no, si era dovuta svegliare alle sette meno venti, perchè il suo amico a distanza, Grover, doveva inviarle un sms.

Grover [06.40 AM]: Heilà, Annie! Buon giorno, come ti sembra la prospettiva per il tuo primo giorno del terzo anno alla GRANDISSIMA Demigods?

Era incredibile come quel misero biip, potesse rovinarle la mattinata -E il dolce risveglio,anche.
Grugnì, dissotterrando la testa dalle lenzuola e pigiando velocemente una risposta, mandandolo al diavolo lentamente, nel suo infinito cervello da secchiona.

[06.42 AM]: Si,grazie tante del buon risveglio,Grover. Comunque ho una prospettiva abbastanza buona, ora, se mi vuoi scusare vado a prepararmi- anche se avrei dovuto farlo venti minuti dopo.

Si alzò e si preparò in tutta lentezza, di tempo ne aveva. Si decise a preparare lo zaino... cosa avrebbero chiesto il primo giorno di scuola? Diario,astuccio, un quaderno a righe e uno a quadretti e una penna. E oh, non dimentichiamoci la sua adorata squadra. La portava sempre con sè- per quanto ne sia utile.
Annabeth voleva diventare architetto, e lo avrebbe fatto, infatti aveva già scelto le lezioni a cui avrebbe partecipato: Matematica,Tecnico Informatica, Chimica, Artistica e Letteratura Inglese - l'ultima tanto perchè le piaceva.
Quanto scese in cucina, trovò sua madre intenta a bere thè deteinato e mangiare croissant semplici. Afferrò una ciambella al cioccolato.
<< Dov'è papà? >> farfugliò.
<< In macchina,tesoro >> rispose Atena << Mi raccomando, fai la brava e dimostra quello che sai. Hai già preso i fogli dei corsi? >>
Annabeth si tastò le tasche piene di cartaceo, annuì. Atena sorrise. << Ciao,Annabeth >>
<< Ciao mamma... >> salutò velocemente, poi uscì e s'infilò nella Fiesta del padre.
Annabeth era eccitatissima: non vedeva l'ora di conoscere i compagni, i professori, conoscere qualche corso e... sì, anche quel testone di Grover le mancava. Si erano conosciuti online e si erano incontrati - per caso, al ponte di Brooklyn, da quel giorno si erano rivisti altre volte. Erano usciti, andati alle rovine, al monte Sant'Elena e cose così. Grover non le piaceva,però, in quel senso. Era simpatico,altruista e dolce... ed era il suo migliore amico,punto.
<< Arrivati... >> cantilenò il signor Chase. Annabeth sorrise raggiamente e scoccò un bacio al padre, salutandolo fugacemente e augandogli del buon lavoro.
Si premette il berretto degli Yankees più sulla testa, e sorrise, chissà cosa le aspettava il primo giorno di scuola.
Vedeva un sacco di volti- poteva anche ricordarseli tutti, con la sua memoria.
<< ANNIE! >> trillò un ragazzo scuro con un cappelletto molto simile al suo e jeans e trainers all'ultima moda. Lo riconobbe immediatamente e lo salutò con la mano, notando altre due figure dietro di lui. Erano un ragazzo e una ragazza. Il ragazzo aveva i capelli neri liscissimi e occhi verdi, vestiva con una felpa azzurra e dei jeans scoloriti; mentre la ragazza aveva i capelli castano scurissimo lunghi fino al seno, gli occhi scruri nascosti sotto un cappellino verde in lana- che non c'entrava niente con la t-shirt viola e i jeans neri, e pelle olivastra.
<< Grover! >> esclamò quando finalmente furono vicini. "Grazie per avermi svegliato..."
<< Non sapevo che fossi nel mondo dei sogni,fiorellino.>>
<< Grover, cosa fa una persona alle sei e quaranta, secondo te? >>
<< Gioca a Mitomagia? >> chiese Gover, Annabeth scoppiò in una risata, così come i due. Il ragazzo li indicò. << Annabeth, ti presento due miei amici. Percy Jackson e Bianca Di Angelo. >>
Annabeth sorrise ai due e strinse la mano alla ragazza,Bianca, e quando strinse quella del moro, lui farfugliò imbarazzato nome e cognome.
<< Lo so... >> rispose lei, interrogativa. Percy arrossì e Grover scoppiò in una fragorosa risata. Diede una pacca a Percy  << Il mio amico qui ha problemi con le ragazze e-... >>
Grover si bloccò quando il gomito di Percy si inchiodò nel suo stomaco, Annabeth sorrise imbarazzata mentre Percy aveva assunto un'aria più... furente.
Li salvò il suono della campanella.
<< Okay! Annabeth Chase, andiamo insieme a dichiarare le lezioni ? >>chiese Bianca che, forse conoscendo i due e sapendo che sarebbero scoppiati a litigare, voleva evitare meno figuraccie a uno dei due. Annabeth annuì.
<< Percy non è un'imbranato- okay magari un pochino. Ma ha un problema di distrubo all'attenzione e.. uhm, si anche  a parlare con le ragazze >> disse Bianca quando oltrepassarono le scalette della Demigods. Annabeth annuì,pensosa.
<< Si,beh, sembra un tipo apposto >> disse, tanto per non fare la figura della snob. Bianca le sorrise raggiante prima di fermarsi davanti alla segreteria, dove un uomo dall'aria buona sorrideva a tutti.
<< Chirone, il solito degli altri due anni. Letteratura Inglese, Spagnolo,Italiano, Greco e Sociologia >> scoccò un'occhiata ad Annabeth << In realtà l'ultima mi costringono.... >>
Annabeth ridacchiò, contenta che quella ragazza fosse al terzo anno come lei e che avevano in comune Letteratura.
<< E tu? >> chiese Chirone, il segretario.
<< Matematica,Tecnico Informatica, Chimica, Artistica e Letteratura Inglese >> rispose tutto d'un fiato. Chirone accennò un sorriso e stampò entrambi i fogli delle ragazze.
<< Accipicchia,che genio >> scherzò Bianca in un accento molto strano.... Italiano, ma certo. Era Italiana,Bianca. << Annabeth, io sono all'aula 16A e tu? >>
Annabeth consultò il foglio. << Sedici B >> decretò, progendole un sorriso. << Vicine >>.

***
Jason
 
La giornata non era iniziata molto bene, aveva puntato la sveglia alle sei e mezzo- era presto ma tutti in casa sapevano che era un bradipo. E invece si era alzato alle sette e mezza, così aveva dovuto chiedere a Talia, sua sorella, un passaggio sullo scooter. Ovviamente lei avrebbe voluto qualcosa in cambio - e lo aveva prosciugato di ben venti dollari.
Erano montati in sella e alle otto in punto erano arrivati,in tempo per l'inizio. Jason era sceso di fretta dallo scooter e aveva imboccato le scalinate, quasi sbattendo- senza quasi, con un ragazzo, più basso di lui, riccioluto dall'aria spagnola. Si era scusato ed era arrivato dal segretario Chirone -sua sorella che faceva il quarto, aveva parlato bene di lui, e aveva detto i suoi indirizzi: Biologia,Letteratura Inglese,Greco,Latino,Sociologia.
Chirone gli aveva stampato il foglio e, ora , come un ebete alle otto e venti, stava ancora girando la scuola in cerca dell'aula di 24B, quella di Greco.
 Sbuffò, passando davanti alla 22A.... poco più in là forse c'era la sua....
<< Ehy... >> esclamò una voce alle sue spalle, si voltò e vide il ragazzo che aveva quasi fatto cadere a terra. "Tu sei quello che mi ha quasi ammazzato,stamattina" borbottò. Appunto.
<< Eh...->>
Il ragazzo gli assestò una pacca sulla spalla. << Non c'è problema. Secondo anno anche tu? >>
Jason annuì.
Il ragazzo gli porse la mano. << Leo Valdez >>
Jason si sentì un po' imbranato, perchè non rispose subito. << Jason Grace >>
Leo sorrise e si mise le mani in tasca. << Beh, ho marinato abbastanza il primo giorno di scuola >>  il suo sguardo era divertito. << Vado a lezione di Greco- >> si voltò.
La parola fulminò Jason. Che bloccò Leo. << Sai dov'è? >>
<< Ti sei perso? >> Leo inarcò un sopracciglio. Jason arrossì, sentendosi inferiore, mentre il suo nuovo amico scoppiò a ridere. << Seguimi, Fulmine >>
Jason accettò e seguì Leo, finchè non arrivarono fino alla famosa aula 24B (che non stava per niente, vicino alla 22).
Leo spalancò la porta come se niente fosse e si sedette all'ultimo banco in fondo vicino alla finestra, il professore, un tipo basso e grassottello con la camicia hawaiana e i bermuda, s'accigliò e seguì con lo sguardo Leo. Poi si voltò verso Jason che era rimasto sulla porta, imbarazzato.
<< Allora,ragazzo? >> sbuffò il professore. Lesse una targhetta con su scritto Mr. D. Da quando in qua i professori avevano delle targhette? E sopratutto, faceva parte del regolamento indossare le camice hawaiane?
<< Scusi il ritardo,professore- >>
<< Mr. D >> lo interruppe e alzò gli occhi al cielo come a dire: matricole .
<< Mr D.... mi scusi, non trovavo l'aula- >>
Il professore lo interruppe di nuovo con un sbuffo. << Certo >> masticò. << Certo. Nome? >>
Jason sobbalzò. Voleva dargli un'ammonimento il primo giorno di scuola? Tuttavia decise di non opporsi. << Grace >> rispose.
Mr D arricciò le labbra,pensoso. << Tua sorella Talia la conosco molto bene.... >>
E chi non la conosce con tutti i casini che combina? pensò Jason.
Mr D sollevò lo sguardo sul biondino. Fece un gesto con due dita. << Ti osservo,Grace, ricordalo. E ora fila, a posto! >>
Jason scattò a sedersi nell'unico banco libero: quello della fila in centro, l'ultimo. Sentì  mr. D che iniziava a parlare.
<< Io odio il Greco, ma lo insegno >> proruppe, molto annoiato. << Sono metà greco. E odio i ragazzini fino ai venticinque anni.... >> scoccò un'occhiata truce all'intera classe. << Ma faccio il professore >> fece spallucce. << Personalmente vorrei che moriste tutti, così non dovrò più lavorare e potrei starmente nella mia casa di campagna con il mio bel vigneto...>>  sospirò teatralmente. <<  Ma la vita è infame,giusto? >>
L'intera classe ammutolì.
<< Dato che non è in mio potere uccidervi- in nessun modo. Mi limiterò a rendervi la vita un'inferno. Compiti in classe, interrogazioni... roba noiosa. O magari mi limito a non insegarvi nulla e potrei starmene a giocare con la mia PSP... >> sollevò un piccolo contenitore in pelle nera. << Deciderò, ma- >>
Qualcuno bussò alla porta. Mr. D grugnì e alzò gli occhi al cielo. << Cosa c'è,ora? >> sbuffò.
La porta si aprì e una ragazza apparva sulla soglia. Era bella,eccome. Aveva la pelle indiana, i capelli castani -esattamente color nutella,notò Jason- tagliuzzati un po' male e legati in due trecce sfatte con delle piume. Gli occhi erano blu intenso,cosa innaturale. E  l'abbigliamento casual- camicetta in cotone, jeans chiari arrotolati sin lo stinco e converse nere, la rendevano ancora più bella.E Jason pensò che assomigliava tanto a qualcuno, anche se non ricordava esattamente chi. La ragazza arrossì leggermente.
 << Buongiorno professore, sono Piper McLean... mi scusi per il ritardo... >>
McLean
Mr D strabuzzò gli occhi, se aveva del caffè, lo avrebbe sputato. << McLean.... Piper! Sei la figlia di Tristan McLean? >>
Tristan McLean! Certo, il grande attore dell'ultimo secolo. Jason strabuzzò gli occhi esattamente come aveva fatto il professore, come non ci era potuto arrivare prima?
Piper arrossì.  << Si... >>
Mr D sorrise e invitò la ragazza ad entrare. << Siediti,ragazzina...>> aveva acquistato di nuovo il suo tono distaccato. Anche se Jason aveva l'impressione che Piper era gradita come una lucertola a un rettilofobo, anzichè un boa- come loro.
La ragazza chiamata Piper si sedette vicino a Jason. << Scusa è l'unico....>> farfugliò imbarazzata.
Jason rimase a bocca aperta,poi, scrollò le spalle. << Figurati. Allora,uhm famosa? >>
La ragazza emise un verso straziato, come se odiasse il fatto di essere famosa. << Non dirlo >> sibilò. << Per favore. Sono Piper, Piper e basta >>
Jason pensò che sarebbe stato più facile chiamarla Piper... anzichè considerarla una celebrità. Annuì e sorrise.
<< Piacere,Jason Grace >>.
<< STATE ZITTI O VI SOTTOPONGO ALLE TORTURE DELL'INFERNO.... >> sbraitò il professore. Indicò Jason, inviperito. << Tu. Leggi. Libro. Pagina 4 >>
 << Ma professore, non ci ha neanche spiegato cos'è- >>
<< Zitto Valdez, tengo d'occhio anche te. Grace,leggi >>
Jason non potè fare altro che ubbidire.

Angolino Autrice (?)
Okay, non prendetemi per pazza. La storia cambierà, per ora la vedete tranquilla ma già dals econdo capitolo le cose cambiano un po'.
Vorrei ringraziare tutte le persone che mi segono e seguiranno anche questa, soprattutto il mio ragazzo che odia Percy Jackson m ala legge lo stesso (lol) e un sacco di altre persone che conosco.
Recensite, fatemi sapere qualcosa!
Un bacione, Shanna.
   
 
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