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Autore: chiara_beri    07/12/2014    1 recensioni
DALLA STORIA:''«non prendetela così male. - dice mia madre guardando mio padre con un sorriso. - anche io e Giorgio ci siamo conosciuti così.»
La rabbia sale sempre di più... sento il sangue che ribolle nelle mie vene, la rabbia che sta colmando il mio petto... vorrei scaraventare qualcosa per terra, ma mi trattengo.
«non prenderla così male?» dico alzando sempre di più la voce.
«non ho assolutamente intenzione di sposarmi a 18 anni con una persona che non ho mai visto in vita mia per giunta!»''
Yumi e Yuri sono due gemelle che decidono di scappare per non sposarsi con due perfetti sconosciuti. Ma cosa accadrebbe se arrivate a Seul, superassero un provino ed entrassero a far parte dell'SM?
La storia è narrata da Yumi, la sorella maggiore.
P.S. storia collegata con ''Twin's Story: Yuri'' di Selene_Myiuki.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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«COSA?» strabuzzo gli occhi balbettando quella semplice parola... non perché ho paura della reazione di mia madre alla mia brutta risposta, ma per la rabbia che scorre alla massima potenza nelle mie vene.

«non prendetela così male. - dice mia madre guardando mio padre con un sorriso. - anche io e Giorgio ci siamo conosciuti così.»

La rabbia sale sempre di più... sento il sangue che ribolle nelle mie vene, la rabbia che sta colmando il mio petto... vorrei scaraventare qualcosa per terra, ma mi trattengo.

«non prenderla così male?» dico alzando sempre di più la voce.

«non ho assolutamente intenzione di sposarmi a 18 anni con una persona che non ho mai visto in vita mia per giunta!»

Con la coda dell'occhio vedo mia sorella, Yuri, che si riveglia da quel momento di coma che l'ha presa appena dopo aver sentito la notizia che ci ha dato nostra madre.

«bada a come parli a tua madre Yumi!» mi dice mio padre.

Dopo un'imposizione del genere come poteva aspettarsi che io stessi seduta buona buona senza dire nulla?

«non potete obbligarci a sposarci così! Nemmeno se lo avete fatto anche voi! Per quale motivo dovremmo accettare?»

«perché siamo i vostri genitori e perché siete in questa casa. Fintanto che abiterete sotto il nostro tetto, e vostre vite sono nelle nostre mani.» risponde mio padre alzando anche lui la voce per sovrastare la mia.

Non ce la faccio più. Mi alzo dal tavolo lasciando cadere la sedia a terra e salgo velocemente le scale per poi entrare nella mia stanza e sbattere la porta con tutta la violenza e la forza che la rabbia mi ha messo in corpo.

Cado per terra, in lacrime... lacrime ricolme di furia... odio i miei genitori... odio la loro mentalità così antiquata.


 

Mi chiamo Yumi, e ho diciotto anni. Sono una ragazza molto solitaria, ho pochi amici e l'unica persona con cui mi confido, in cui pongo tutta la mia fiducia è Yuri.

Non mi dispiace essere una persona solitaria, sono molto selettiva nelle mie amicizie. Non voglio essere ferita, usata e non voglio ferire nessuno a mia volta.

La solitudine fa parte di me e anche il non fidarmi delle persone... a soli 18 anni sono stata ferita così tante volte che ho finito per diventare così.

Sono alta un metro e sessanta e sono magra come un chiodo.

I miei capelli sono castano chiaro ed sono lunghi fino al sedere, mentre gli occhi sono blu come lapislazzuli.

Il mio colore preferito è il bianco... mi da una sensazione di calma e di pace quando dentro di me tutto è nero e anche il blu... il colore del mare che amo tanto e del cielo in cui alcune volte vorrei volare per scappare da casa mia, una casa perfetta ma che a volte mi sembra come una prigione.

I miei genitori sono due figli unici di importanti famiglie a livello economico e politico.

La loro unione è nata come un matrimonio d'interesse, ma a loro è andata bene... alla fine si sono innamorati grazie alla loro passione in comune: l'Oriente.

La nostra casa è adornata da stampe antiche, dipinti a inchiostro, vasi di porcellana e statuette.

Praticamente tutte le stanze della casa sono decorate in modo tradizionale.

Il giardino è in pieno stile giapponese e ci sono cabine armadio piene esclusivamente di kimono... uno per ogni occasione e per ogni fascia d'età.

La mia camera è completamente bianca, tranne per qualche particolare che invece è nero. Le mie pareti bianche erano tappezzate di poster e di immagini degli EXO.

Si, i nostri genitori ci hanno tramandato la passione anche per la musica orientale, soprattutto per quella Coreana, per il kpop.

Siamo diventate fan sfegatate di Super Junior, TVXQ!, SHINee, B2ST, B.A.P, Boyfriend ma soprattutto... soprattutto degli EXO.

La loro passione si vede anche nei nomi che hanno dato a me e a mia sorella... Yumi e Yuri.

Yuri è diversa da me per quanto riguarda il carattere... lei fa fatica a trattenere le emozioni, ma non si arrabbia mai, non discute mai con i nostri genitori... riguardo questo lei è quasi passiva. Sono sempre io ad arrabbiarmi per entrambe.

È la mia piccola sorellina dolce e fragile che devo proteggere con tutte le forze.

Inoltre lei è sempre circondata da amici, ne ha un bisogno estremo.

Siamo identiche, tranne per una cosa, gli occhi... lei ha gli occhi di papà... marroni, scuri come castagne... per questo se ne lamenta sempre... non capisce quanto siano belli.


 

Mi sfogo per un po', stringendo i pugni fino a che le unghie non cominciano a farmi male contro la pelle della mano.

Ad un tratto decido... non devo più piangere, devo agire.

Prendo il computer e comincio a pianificare il mio piano.

Controllo voli, costi dei biglietti e cerco anche degli appartamenti. Quando mia sorella bussa alla porta, tutto è pronto... ora devo solamente convincerla, cosa che non sarà per nulla facile.

Yuri entra con un vassoio di cibo che probabilmente mia madre le ha detto di portarmi in un moto di pietà.

Me lo porge e io lo metto sulla scrivania.

« devo dirti una cosa!» dico subito prendendole le mani e sedendomi sul letto.

Yuri si siede a sua volta e mi chiede che cosa dovevo dirle.

«abbiamo 18 anni ormai... siamo maggiorenni. Possiamo fare quello che ci pare...»

«non finché siamo sotto questo tetto...»

«appunto... basta andarcene...» dico io tranquilla, ma Yuri sembra non capire.

«Scappiamo!»


 

A mezzanotte precisa smetto di leggere il libro che stavo usando per non addormentarmi e vado a svegliare Yuri.

«ehi, Yuri, svegliati. E' mezzanotte.» le dico nell'orecchio cominciando a scuoterla... non si vuole svegliare.

«Yuri, Yuri è l'ora. Dai Yuri muoviti!»

«ma stai zitta!» mi dice tirandomi uno schiaffo.

«stai cercando di morire? Muoviti o perdo la pazienza!»

Finalmente mia sorella si sveglia e nel giro di mezz'ora siamo vestite, lavate e fuori dalle nostre camere con due valigie in mano.

Nel silenzio più assoluto cominciamo a muoverci.

«l'ho sempre detto che dovrebbero prendermi nella CIA!» dico scherzando a mia sorella fermandomi all'angolo per vedere se qualcuno era in vista.

Sembro tranquilla ma in realtà non lo sono affatto... stiamo scappando di casa! Se ci beccano siamo morte!!!

Siamo nel bel mezzo delle scale, senza nessun nascondiglio attorno quando quella piagnona di mia sorella dice a voce troppo alta:

«Yumi! Però io sono stanca!!! Mi prendi in braccio?»

«Per prima cosa stai zitta! Hai alzato troppo la voce e poi, ti pare che ti possa prendere in braccio? Muoviti!»

Finalmente, dopo qualche lamentela, riusciamo ad uscire di casa... ma l'avventura non è ancora finita...

Infatti, nel bel mezzo del cortile sentìo un tonfo.

Subito mi giro e vedo mia sorella che si è accasciata sulla valigia. È davvero senza speranze.

La sveglio e la aiuto ad alzarsi. Il taxi ci sta aspettando... la corsa verso il cancello è quasi finita... finalmente stiamo per liberarci dall'oppressione dei nostri genitori.

Appena ci chiudiamo il cancello alle spalle, entrambe tiriamo un respiro di sollievo... fino a domattina nessuno saprà che noi non ci siamo più e soprattutto, quando se ne accorgeranno, noi saremo troppo lontane.

Nel momento stesso in cui Yuri appoggia la schiena al sedile, si addormenta appoggiandosi alla mia spalla.

Arriviamo così all'aeroporto e alla velocità di un fulmine ci ritroviamo sull'aereo.

« va bene, mi hai detto che scappavamo ma... dov'è che andiamo? » mi chiede Yuri ad un tratto.

« mi sembra ovvio! Andiamo a Seul! » le rispondo subito.

Yuri inizialmente rimane un po' come stordita, ma poi sente l'aereo che parte e allora si dimentica immediatamente ciò che mi aveva appena chiesto e la mia risposta.

Si avvinghia al mio braccio senza pietà stringendolo con tutta la sua forza.

«Yuri... comincia a fare male...» le dico io quando comincio a sentire il sangue che non arriva più alla mano.

«scusami, scusami...» risponde lei allontanandosi un po'.

Io metto le cuffie e comincio ad ascoltare la musica aspettando il decollo. Non mi accorgo della partenza fino a quando Yuri non infilza le sue belle unghie da strega affilate nella carne del mio braccio strappandomi la pelle in modo molto gentile mentre nel frattempo prega per tutti i santi cristiani, per tutti gli dei greci, romani, buddisti, scintoisti e quant'altro.

«Yuri... calmati... mi stai spellando viva....!»

«Scusami...» dice lei senza però togliere quelle unghiacce da me.

A mali estremi, estremi rimedi.

Sfodero il mio cellulare e vado nelle immagini. Trovato ciò che stavo cercando, metto il cellulare davanti agli occhi della mia cara sorellina assassina che appena vede lo schermo lo prende al volo e comincia a emanare cuoricini da tutti i pori dimenticandosi totalmente del fatto che fossimo su un aereo.

«oh! Il mio Lulu... ma quanto è figo???»

«figo???»

«si! E' così carinoooo!!»

«Ok, parliamone... da figo a carino... c'è un abisso!»

«ma stai zitta tu! A te piace quell'essere scontroso che non ha espressione facciale!»

«non parlare male del mio Sehunnie! E poi zitta che quando ti ho mostrato, dopo un lungo periodo di meditazione e dopo aver fatto la scelta più difficile della mia vita, una foto in cui Sehun non aveva la maglietta, ti sei messa a fare gridolini idioti!»

Yuri, facendo finta di niente, continua a sfruttare il mio cellulare per guardare il ''suo'' Lulu... beh, almeno il mio braccio è salvo!

Passo circa 20 ore ad ascoltare la mia cara sorella dagli occhi color castagna che schiamazza come un’oca: «oh! Lulù! Oh Lulù! Oh Lulù!», e a sentire le persone dietro di noi che si lamentano per la confusione... penso che avrebbero potuto fermarmi alla dogana trattenendomi per aver portato con me una gallina non segnalata sulla lista dei bagagli.

Purtroppo anche le cuffie sono superflue... dopo un po’ però, fortunatamente per me, a Yuri viene il mal di gola e smette di starnazzare.

Siccome non è tranquilla per niente, la faccio mettere sulle mie gambe e comincio ad accarezzarle i capelli facendola addormentare.

Finalmente ho un momento di pace.

Arriviamo in Corea che sono le cinque del giorno dopo in cui eravamo partite da Malpensa.

Decidiamo di andare in hotel per dormire un po' e poi saremmo andate a cercare un appartamento tra quelli possibili che ho trovato su internet.

Appena ci sdraiamo sul letto ci addormentiamo svegliandoci circa tre ore dopo.

Dopo una bella doccia rinfrescante, prendo i miei fogli che avevo stampato e usciamo dalla stanza alla ricerca di un appartamento.

«ok sorella... va bene che sei di una velocità spaventosa nelle ricerche su internet ecc ecc e sei sorpresa che non ti abbiano ancora presa in qualche agenzia... ma come hai fatto a trovare biglietti, voli, hotel e appartamenti in una sera?»

«stai sottovalutando il mio potere per caso???»

«no... ma vah è solo...»

«preparati per sentire una cosa che toglie il fiato! In pratica appena salita in camera mia ho preso il mio pc e ho cominciato a cercare biglietti e aerei e tutto ciò che ci sarebbe servito, ma poi c'era troppo casino, così per aprire altre ricerche ho preso anche il tuo computer... uno a sinistra e uno a destra, ho finito e stampato tutto prima che tu entrassi in camera. Sono un fottuto genio!» dico annuendo soddisfatta.

«si... sei di certo un mostro. Ma... chi ti ha detto che potevi prendere il mio computer?»

A quella domanda faccio finta di niente e comincio a guardare la cartina per capire dove caspita fossimo e dove dovessimo andare.

«dunque... dovremmo andare avanti un po' e poi girare a destra, poi a sinistra e...»

«non sai leggere le cartine, ricordi?»

«ehm...»

Yuri, senza successo, cerca di prendere in mano la situazione e convinta delle sue azioni comincia a girare per le vie seguita da me.

Nessuna delle due in realtà aveva la minima idea di dove cavolo fossimo.

«Yuri, secondo me è meglio mettere da parte il nostro orgoglio e chiedere informazioni sperando che ci dicano la strada e non facciano come noi che a Milano fingevamo di essere turiste perché non sapevamo dare indicazioni.....!»

Andiamo un avanti cercando qualcuno che ci potesse dare delle indicazioni.

Dopo un quarto d’ora troviamo un tipo fuori ad un edificio a specchi e subito ci avviciniamo.

«scusi... vorremmo sapere se...»

«siete qui per il lavoro?»

Io e Yuri ci guardiamo negli occhi.

«beh, si.» rispondiamo all'unisono.

«ok, perfetto! L'entrata è da quella parte, appena entrate prendete un numero... dovrete solo aspettare.»

«g-grazie mille!» rispondiamo all’uomo che si inchina e noi, conoscendo la cultura coreana, facciamo lo stesso.

Facciamo qualche passo e ci ritroviamo davanti all'edificio. Mentre Yuri guarda quanto sia imponente, io guardo la scritta che c'è sul vetro della porta a vetro e mi salgono i brividi e nello stesso tempo un'onda di emozione mi travolge.

Picchietto sulla spalla di mia sorella per riportarla in basso, dove ci sono io e trattenendo il respiro le indico la scritta che dice: S.M. Entertainment.

«oh cazzo!» dico io mentre a mia sorella arriva la mandibola a terra.

Stiamo così per ben cinque minuti dopo la quale finalmente io mi riprendo e scuoto la mia cara sorellina che stava per collassare.

«ok... entriamo!» diciamo determinate.

Entriamo nell'edificio e veniamo portate davanti ad una porta con la scritta in lettere maiuscole: SALA PROVINI PER CANTANTI.

«posso dire di nuovo ''oh cazzo!'' o devo cambiare esclamazione perché sta diventando banale?»

«no, credo che ''oh cazzo!'' in questo momento sia l'esclamazione più appropriata!»

La segretaria ci da un adesivo con due numeri, io ho il 68 e Yuri il 69, e ci fa entrare nella stanza piena di ragazze che stanno facendo vocalizzi ed esercizi per scaldare le corde vocali.

Andiamo a sederci in un angolo disabitato e dopo esserci sedute cominciamo a confabulare.

«ok, a quanto pare sono dei provini e molto probabilmente sono dei provini per un nuovo lancio... quindi presumibilmente dovremmo trovare un pezzo da cantare.» cerco di dire tranquilla mentre di me è un caos totale tra confusione, ansia, paura ed euforia.

«non saprei...»

«tesoro mio dolce! DOBBIAMO trovare qualcosa da cantare.-...abbiamo sempre qualcosa da cantare, perché ho il vuoto totale, perché?» dico io delirando come una pazza.

«Yumi! Calmati... pensiamo un attimo e vedrai che la canzone ci verrà in mente...»

Finalmente, sentendo vocalizzi e facendoli a nostra volta, ci viene l'ispirazione e troviamo due pezzi adatti a noi.

Siamo al numero 67... la tensione sale. Io comincio ad avere mancamenti e comincio a parlare a Yuri ad una velocità spropositata cosa che faccio sempre quando sono nervosa.

«porca paletta, se sbaglio una nota? Io non ho mai fatto provini, cosa dovrei fare? Appena entro devo presentarmi e.. cantare?»

In queste situazioni era Yuri quella più tranquilla, o meglio, quella che sembrava più tranquilla.

«calmati, di sicuro ti diranno loro che cosa devi fare. Tu devi solo concentrarti e respirare, ok?»

Annuisco a mia sorella minore e cerco di tranquillizzarmi.

Il numero 67 esce dalla stanza. È il mio momento.

Il cuore batte sempre più forte, la testa comincia a girare come un pallone..

«Fighting!» mi dice Yuri sorridendo.

Le faccio un sorriso tirato cercando di sembrare calma.

Dire che sono agitata, è dire poco, molto poco. Il panino di manzo mangiato in aereo era tornato al suo stato naturale... sentivo i manzi, anzi no, gli elefanti nello stomaco.

Le gambe non si muovono... dai! Devo solo oltrepassare quella porta.

Sento che qualcuno mi spinge dalla schiena e vengo chiusa nella sala.

Faccio un grande respiro e vado in mezzo alla stanza alzando lo sguardo che fino a quel momento avevo tenuto basso.

Il mio cuore perde uno, due battiti. Davanti a me ci sono 4 giudici dei quali 2 sono nientemeno che Chanyeol e Luhan.

Yuri avrà sicuramente un attacco di cuore.

«Lei è... il numero 68...» dice il primo giudice poco convinto guardandomi in faccia.

Notando che sono occidentale, il giudice ripetere la frase in un inglese a dir poco incomprensibile dagli esseri viventi.

«You al the nambel 68.»

«In realtà avrei un nome...!» rispondo un po' irritata in Coreano suscitando sorpresa in tutti quanti.

«Sono Yumi Rinaldi e ho 18 anni.» dico inchinandomi.

«Non sei Coreana eppure hai un accento davvero buono.» mi dice Chanyeol... la sua voce dal vivo è ancora più profonda e bella.

«Grazie mille... è da quando sono piccola che lo studio.» dico cordialmente all'idol.

«Bene, che brano hai scelto?» chiede il secondo giudice.

«Avrei portato ''moonlight'' degli EXO... ma... - dico guardando i due membri degli EXO - forse è meglio se canto altro.»

«A me piacerebbe sentirla!» dice Luhan compiaciuto della mia scelta sorridendo.

Cazzo! Se canto una loro mi butteranno subito fuori! Non rendo di certo giustizia a Baekhyun e D.O o a Chen e Luhan!

«Prego, può cominciare.» dicono i due giudici sconosciuti.

Ok... devo solo concentrarmi... come se fosse facile! No, ok... 3 minuti e sono fuori da qui... i realtà anche meno se non piace come canto.

La musica parte. Faccio una grande respiro e comincio a cantare fingendo di essere nella mia stanza con Yuri come pubblico.

Dopo un attimo d'incertezza, parto sicura e canto mettendo tutta l'anima in ogni nota e in ogni parola, esprimo esattamente ciò che la canzone dice, canto con il cuore.

Termino l'ultima nota e tiro un grande respiro... è finita.

La tensione piano piano si allevia e torno a respirare ad un ritmo normale.

Guardo i giudici in faccia e vedo Luhan che ha gli occhi lucidi mentre Chanyeol ha la bocca spalancata in un espressione decisamente dolce!

«Grazie.» dico con un grande inchino ed esco dalla stanza mentre i quattro giudici bisbigliano giudizi.

Appena spunto nella sala d'attesa sento Yuri che urla il mio nome e mi salta in braccio.

«No! Tocca a me! Non ce la posso fare! Vai al posto mio!» mi chiede quasi piangendo.

«Neanche per idea! Su! Muoviti ad entrare!»

«Sorella ingrata!»

Vedendo che ha il labbro inferiore tremolante l'abbraccio e le dico:«Stai tranquilla... ah, dentro c'è una sorpresa per te. Fighting!»

La lascio andare e Yuri entra nella sala.

Che strano... non ho ancora sentito urli idioti...

Aspetto seduta nel nostro angolino pensando a cosa avrei potuto sbagliare un momento prima.

Dopo due minuti la porta si spalanca e un giudice dice a voce decisamente alta e concitata:«Yumi! Entri subito!»

Sbianco e appena entrata mi rivolgo a Yuri.

«Che cazzo hai fatto!?! Non sei svenuta vero? Oddio! Non dirmi che ti sei addormentata...! Yumi...non sei mica saltata addosso a Lu... a Cerbiatto del Mattino, vero?!?!?»

Con la mia ultima uscita, Yuri rimane perplessa e chiude la bocca che aveva aperto per rispondermi.

«Ok... ma ora che c'entrano i cerbiatti?» dice con sguardo confuso.

«Stupida, è la traduzione del nome di Luhan!»

Cavolo... e io che non volevo dire il suo nome.

«Non potevi dire Luhan e basta?»

«Shhh... magari sentendo il suo nome pensa che ne stiamo parlando male!»

In effetti Luhan, appena aveva sentito il suo nome, aveva alzato lo sguardo di scatto e si era messo a guardarci con sguardo interrogativo...

«Ragazze...» cerca di richiamare la nostra attenzione il giudice, ma io e Yuri stiamo ancora parlando del perché di quella chiamata.

«Ragazze, vi lanciamo!»

«Cosa?» chiediamo nello stesso istante.

«Vi lanciamo...!»


 


 

Ciao a tutte! Ed eccomi qui, con un'altra ff sugli EXO! Spero che l'idea mia e della mia amica pazza vi piaccia e se siete interessate leggete la storia dal punto di vista di quella testa d'unicorno di Yuri, la storia scritta da Selene_Myiuki! Sono contenta di avere iniziato una nuova ff! Non vedevo l'ora di ricominciare a pubblicare.

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto... ci vediamo nel prossimo!

Recensiteeee!!!!

Ciao ciao!

Claire (^.^)


 


 


 

 

   
 
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