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Autore: jungkookitty    08/12/2014    2 recensioni
Solo un piccolo omaggio (in ritardo) per il terzo anniversario dei ragazzi. Spero vi piaccia.
||Tratto dalla storia||
In quel momento Luke si rese conto di una cosa; se avessero continuato a fare come le altre persone, a suo tempo, probabilmente nulla sarebbe andato in quel modo e, anche se non lo ammetteva spesso, era contento di aver chiesto prima a quel ragazzo depresso piuttosto che a qualcun altro, perchè il carattere di Ashton era unico, e si combinava perfettamente con il carattere di tutti loro.
In men che non si dica si ritrovò con grande peso addosso, e iniziò a ridere quando vide che Michael, Calum ed Ashton si erano buttati addosso a lui, come un tempo.
"Auguri, ragazzi" bisbigliò, sorridendo.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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How It All Started.
Ashton non era mai stato una persona molto socievole, anzi. Preferiva stare in casa da solo, ad ascoltare la sua musica, piuttosto che stare in mezzo a gente che odiava o di cui non gli importava.
Ashton era quello strano, quello dagli stupidi skinny jeans e dai maglioni larghi e sformati. 
Quello che tutti però non vedevano, erano i suoi polsi e i suoi avambracci, sempre coperti da quelle maniche che si portava sempre più in basso, fino a non lasciare nessun lembo di pelle in vista. 
Le persone lo giudicavano sempre, senza essere a conoscenza dell'effetto che le loro parole avevano su quel diciassettenne troppo magro per la sua altezza e per la sua età.

                                                                                                                                            ***

"Togliti di mezzo, sfigato" rise Ethan, spingendolo contro gli armadietti. I libri che Ashton teneva tra le braccia caddero sul pavimento con un tonfo, che però non attirò l'attenzione di nessuno; in fondo, chi prestava attenzione ad Ashton? Nessuno, appunto.
Connor, il migliore amico di Ethan, scoppiò a ridere, e tirò un calcio ai libri per terra, sporcandoli. 
"Vi prego, basta" sussurrò Ashton, ancora tenuto contro gli armadietti. Sentiva il freddo del metallo sulla guancia, ma non gli importava molto; era abituato. 
"Zitto" ribadì Ethan a denti stretti, sbattendolo contro l'armadietto ancora una volta. Ashton emise un piccolo sibilo di dolore, ma chiuse subito la bocca.
"Che c'è, frocio, ti faccio male? Eh?" Ashton scosse la testa, deglutendo a fatica. "E' quello che dicevo anche io" Ethan lo fece cadere in ginocchio, per terra, e lo lasciò lì, da solo; nessuno si avvicinò a lui, anche se molte persone avevano visto l'intera scena.
Ashton si limitò ad alzarsi lentamente e a raccogliere i suoi libri, poi, come se nulla fosse successo -in fondo per gli altri era così- si avviò verso la sua classe di storia dell'arte, a testa bassa.

                                                                                                                                           ***

 
Ashton era ancora il solito ragazzo solitario quando incontrò Michael per la prima volta. 
Non andavano molto d'accordo, ma almeno lui si degnava di rivolgergli la parola, una volta tanto. 
Sapeva che suonava la chitarra, ma nulla di più e, sinceramente, nemmeno gli importava di quello che faceva. In fondo erano solo semplici conoscenti, forse nemmeno quello.
    Certo, a volte era tentato di dirgli che lui suonava la batteria, ma a quale scopo? A nessuno importava di quello che lui sapeva fare, e Michael non era di certo l'eccezione. 
                                                Le uniche persone che aveva accanto erano sua madre ed Harry e Lauren, i suoi fratellini più piccoli. 

                                                                                                                                           ***

"Ciao Ashton" disse Michael, sedendosi al suo stesso tavolo, nella pausa pranzo. Ashton alzò lo sguardo sorpreso, nessuno si fermava mai a parlare con lui a pranzo, nemmeno Michael. Di solito stava sempre con i suoi due amici.
"Mh?" chiese con un filo di voce, spostando leggermente il cibo nel piatto senza mangiarlo. 
"Sai suonare qualche strumento?" il biondo arrivò dritto al punto, lasciando Ashton anche più spiazzato di quanto era prima; da quando a qualcuno importava cosa faceva nel suo tempo libero? Da quando a qualcuno importava cosa faceva lui in generale?
"La batteria, perchè?" iniziò a grattarsi i polsi come faceva di solito quando era nervoso. Spesso i segni tornavano a sanguinare, così si trovava tutte le maniche delle felpe piene di sangue. Tanto il bucato lo faceva comunque lui, in casa.
Il viso di Michael si illuminò subito a sentire quelle parole, e quest'ultimo iniziò a battere le mani, contento. Corse al suo tavolo e chiamò i suoi due amici, poi tutti e tre tornarono da Ashton, che era molto, molto confuso.
"Che sta succedendo?" si fece piccolo piccolo nella sua sedia, cercando di evitare lo sguardo dei tre ragazzi, tutti più giovani di lui. 
"Beh, io sono Calum" si presentò il moro dal naso leggermente schiacciato e gli occhi a mandorla. 
"E io Luke" disse quello dai capelli biondi pettinati in modo strano. 
"E io sono confuso" disse Ashton, insolitamente sarcastico per la sua indole timida e solitaria. Michael roteò gli occhi e si sedette di nuovo davanti ad Ashton, impaziente di parlare. 
"Noi mettiamo covers su Youtube, siamo una band. E... Ecco, suoniamo tutti la chitarra-"
"Io il basso!" si intromise Calum, facendo sbuffare Michael.
"Sì, Calum suona il basso. E... Avremmo bisogno di un batterista. Sei disponibile?" Luke giunse le mani come per implorarlo, e Calum e Michael fecero lo stesso.
Ashton avvampò: una band? Lui? Ma l'avevano guardato bene?
"Non lo so..." sussurrò, iniziando a sfregare più forte i polsi. Annuirono tutti e tre, ma Michael gli lasciò un foglietto con su scritto un indirizzo. "Se ti va di venire noi siamo pronti la prossima settimana, a casa di Calum" indicò il foglio "Alle 4 e mezza, più o meno".
Ashton annuì e prese in mao il foglio, guardandolo; quella via non era poi così lontana dalla sua, la conosceva.

                                                                                                                                              ***

 
La loro prima prova fu un disastro totale, ed Ashton non si fece molto apprezzare dalla band, sia per il suo abbigliamento, sia per i suoi gusti in fatto di videogiochi.
Quello con cui andò più d'accordo fu proprio Luke, il biondo dai capelli strani, perchè lo aveva accettato sin da subito.
       Michael e Calum si rivelarono più ostili, ma nessuno di loro quattro poteva immaginarsi cosa sarebbe accaduto in seguito.
Nessuno di loro, in fondo, poteva prevedere il futuro. 
Ma se la prima prova era andata male, la prima notte in cui si misero d'accordo per dormire tutti insieme andò ancora peggio, ed è lì che la rivalità tra Ashton e Calum ebbe inizio.

                                                                                                                                          ***

Ashton si era deciso finalmente a prendere la sua bicicletta mal ridotta e di andare verso l'indirizzo che gli era stato indicato, voleva almeno provarci. Nonostante tutte le sue insicurezze, voleva davvero provare a fare l'audizione per quella band, che sicuramente, non sarebbe andata lontano comunque.

"Allora sei venuto" gli sorrise Calum, prima di assumere un'espressione schifata. "Ma che è questo schifo?" chiese, indicando la maglietta viola a maniche corte che indossava.
"Che ha di male la mia maglietta?" chiese il più grande, a disagio; doveva proprio mettere in evidenza ogni singola cosa, quel cinese?
"E' brutta e-" iniziò a spiegare l'altro, prima di essere interrotto da Luke. "Nulla, Ashton, quel viola è davvero carino".
"Ma stai scherzando? Sembra la merda di un unicorno stitico!" osservò Michael, senza delizatezza. Ashton abbassò la testa arrossendo, perchè a lui in fondo quella maglietta piaceva.
"Michael. Gli stitici non cagano a prescindere. E gli unicorni non esistono" disse Luke pacato, anche se in realtà voleva spaccare la faccia ad entrambi i suoi amici. Possibile che nessuno dei due si fosse accorto dei tanti braccialetti che portava ai polsi? Andiamo, era evidente quello che stava succedendo ad Ashton.
"E quei braccialetti?" ecco, appunto. 
Ashton arrossì ancora di più e nascose la braccia dietro alla schiena. "Mi piacciono e basta".
Calum e Michael annuirono, ingenui, mentre Luke scosse la testa contrariato. 
"Noi vorremmo che la nostra prossima cover sia... Teenage Dirtbag, la conosci?" chiese Michael, prendendo la sua chitarra dalla custodia. Se Ashton conosceva quella canzone? L'ascoltava almeno una volta al giorno!
Comunque si limitò ad annuire, mascherando il suo entusiasmo, e rimase a sentire come suonavano e cantavano i tre ragazzi da soli. Non erano male. Quando ebbero finito Ashton si decise a parlare.
"Come avete detto che si chiama, la band?" 
"5 Seconds Of Summer" rispose Luke, schiarendosi la voce, che non era ancora maturata del tutto. In fondo, aveva solo 15 anni. 
"Vuoi provare? Abbiamo il cajon, tranquillo" disse Calum, facendoglielonotare, lì in un angolo. Dopo essersi sistemati per bene, tutti si misero a suonare o a cantare, e l'effetto non fu affatto male. 
"Sei davvero bravo" osservò Michael, battendogli il pugno. Ashton ridacchiò, ma si fermò a pensare; da quanto tempo non parlava così con qualcuno? Da quanto tempo non scherzava così con degli 'amici'? Da tanto, fin troppo tempo. 
"Vorresti essere nella band, allora?" chiese Luke, mettendogli una mano sulla spalla. Ashton ci pensò su un attimo, valutando tutti i pro ei contro; poteva avere nuovi amici, ma poteva anche essere più insultato di quello che era già. La sua mente si fermò sull'immagine di Ethan, ma quella volta non voleva perdere un'occasione solo per colpa sua. Ormai aveva già preso la sua decisione.
"Certo!" sorrise. 
Luke, Michael e Calum gli saltarono addosso, urlando di gioia, mentre Ashton cercava in tutti i modi di liberarsi. 
"Ragazzi! Ragazzi! Non mi piacciono queste cose! Luke non riesco a respirare!" ma alla fine lo urlava ridendo, non gli dava tanto fastidio. Perchè anche se il primissimo incontro non andò bene, sembrava andassero tutti d'accordo, più o meno.

"Vuoi giocare a Fifa?" chiese Michael, con il joystick in mano, seduto sul divano.
Avevano deciso di fare una pausa -come se avessero lavorato molto in generale. Ashton scrollò le spalle. "Non mi piace Fifa".
Calum fece cadere sul pavimento il Capri Sun che aveva tra le dita, sporcando tutti il tappeto di succo d'arancia. Beh, in fondo era il turno di sua sorella, con le pulizie. 
"Che intendi dire con 'non mi piace Fifa'? Tutti amano Fifa" Calum ormai aveva iniziato ad urlare per il salotto, perchè andiamo, Fifa piace a tutti, nessuno escluso. 
"Beh, a me no" ribadì il povero Ashton, che non si aspettava di aver creato una baraonda del genere. Anche Michael iniziò ad urlare cose tipo "Tu sei completamente pazzo!" oppure "Esci subito dalla band!", mentre Luke se ne stava buono buono in un angolo ad aspettare che tutto fose finito. 
"Ora, Ash, siediti sul divano" gli sorrise, facendo calmare i due patiti di Fifa. Il più grande ubbidì, anche se evitò di sedersi vicino a Calum, che aveva tutta l'aria di volergli tirare il joystick in testa. 

E se stessimo tutti da me a dormire?" propose il moro, prendendo l'ultimo sorso dell'ennesimo Capri Sun.
"Solo se la smetti con i tuoi succhini" rispose Michael, sbuffando. Andiamo, Calum aveva 16 anni, cosa ci faceva ancora con i succhini per bambini?
"Senti Michael chiudi quella bocca" ribattè Luke, stanco di sentirli litigare. "Obbligami, sfigato".
Ashton li lasciò parlare e andò in cucina a chiamare sua madre, per dirle il cambiamento di programma. Quando ebbe fatto tornò in salotto, per trovare i tre ragazzi più giovani tutti addossati uno addosso allì'altro, ridendo come pazzi. E anche se era presto per dirlo, anche Ashton, finalmente, si sentì parte di qualcosa. Prese la rincorsa e cadde addosso a Michael, ridendo. 

"Io con Calum non ci dormo, russa!" protestò Luke, sbattendo un piede per terra. 
"Ah beh, tu scalci, quindi non sei da meno!" rise Michael, incrociando le braccia al petto. Mentre i tre continuavano a litigare, Ashton si intromise. "E se io dormissi con Calum e voi due insieme?" tutti annuirono, abbastanza soddisfatti. 
"Okay, allora andiamo a prepararci" Luke salì le scale che portavano al piano di sopra ed entrò nella stanza degli ospiti.
"Noi dormiamo in camera mia" Calum diede una bacca sulla spalla ad Ashton e andò in camera sua, chiamandolo subito dopo.
"Io per terra non ci dormo, Ash" chiarì Calum, infilandosi i pantaloni del pigiama.
"Ma io soffro d'insonnia" confessò Ashton, giocherellando con un lembo della sua maglietta viola. Calum sbuffò e buttò sul pavimento una coperta e uno dei suoi cuscini, e, sempre sbuffando, passò ad Ashton un paio di pantaloni. Quando anche Ashton fu pronto, si mise sul pavimento, senza rivolgergli la parola. 
"Buonanotte, Calum" sussurrò il castano, ricevendo un grugnito da parte dell'altro. 
Ed Ashton lo sapeva, lui e Calum non sarebbero mai andati d'accordo.
   
                                                                                                                                            ***

 
Il loro primo gig fu anche peggio della prima prova, probabilmente perchè nessuno si presentò a vedere i 5 Seconds Of Summer dal vivo per la prima volta. 
Tutti credevano che sarebbe finita lì, che nonostante il loro desiderio di sfondare nel mondo della musica e nonostante tutte le visualizzazioni che ricevevano su Youtube, i 5 Seconds Of Summer sarebbero stati solo il solito gruppo di ragazzini adolescenti con un sogno che non avrebbero mai realizzato. 

                                                                                                                                             ***

"Mike, sei sicuro che proprio 200 persone hanno detto di venire?" chiese Ashton perplesso, guardando quelle 15 persone sedute una lontana dall'altra, a guardare il loro cellulare con fare annoiato e disinteressato. "A me non sembrano più di 15".
"Ma cosa dici?" Michael scostò la tenda del dietro le quinte e "Ma che cazzo sta succedendo?" urlò.
Calum e Luke, che erano entrati da poco meno di un minuto, li guardarono perplessi e divertiti allo stesso momento; conoscevano la mania di Ashton di esagerare sempre le cose, avevano avuto modo di averci a che fare nei 6 mesi che avevano passato come band, quindi non ci fecero molto caso ed andarono a guardare con i loro occhi.
"Sono 12!" esclamò Luke, spalancando gli occhi. Tutti e due chiusero la tenda, guardando i due compagni di band. "A quanto pare dovremo suonare così" Calum alzò le spalle, andando a prendere il suo basso.

                                                                                                                                         ***

 
     Tutte le persone che credevano che non ce l'avrebbero mai fatta si sbagliavano di grosso. 
Non si sarebbero mai potute immaginare che una persona del calibro di Louis Tomlinson li avrebbe chiamati per accompagnarli in tour. 
Sinceramente, non se lo sarebbero mai aspettati nemmeno i ragazzi dei 5 Seconds Of Summer, ma questo lo possiamo anche tralasciare. L'unica cosa da sapere è che quello fu il vero inizio della carriera della band.

                                                                                                                                          ***

"Ashton! Oddio, Ashton!" ulrò Calum nella cornetta, sconvolgendo non poco il più grande. Ashton stava tornando a casa dopo aver passato quattro pesanti ore di lavoro. Non poteva sembrare, ma lavorare in un negozio di videogames poteva essere davvero stancante.
"Calum, che vuoi? Ho mal di testa, ti prego" si lamentò il castano, infilando la chiave nella toppa della porta d'entrata. Se la chiuse alle spalle e buttò sul divano il mazzo di chiavi, non curante.
"Louis. Tomlinson. Ci. Ha. Mandato. Una. Mail. Dove. Ci. Chiede. Di. Andare. In. Tour. Con. Gli. One. Direction" disse il più piccolo, scandendo bene le parole. Ashton si sentì mancare; Louis Tomlinson? Quel Louis Tomlinson?
"Tu stai scherzando, spero" 
"Nessuno scherzo, Ash. Ho letto la mail con Luke, che è qui che sta saltando sul mio letto come un malato. Sta parlando con Mike, ora" rise Calum, dall'altra parte della linea. 
"Proprio il Louis Tomlinson degli One Direction?" chiese si nuovo il più grande, incredulo, fermandosi nel bel mezzo del salotto.
"Tesoro, tutto bene al lavoro?" chiese sua madeìre dolcemente, prima di essere zittita malamente dal figlio. Se ne andò lentamente, indietreggiando, come se Ashton fosse impazzito all'improvviso, e se ne tornò tranquillamente in cucina, dove Harry stava facendo i compiti.
"Sì, Ash, Louis Tomlinson. E ci vuole in tour con loro" e dopo queste parole, fu più o meno in questo punto della storia, che Ashton Irwin svenne.

                                                                                                                                            ***
Erano passati ormai tre anni da quando quella band era stata formata, erano sopravvissuti a due tour mondiali con gli One Direction, un Vma, un Ema, e stavano per iniziare un nuovo tour, tutto loro. 
Michael spesso nei concerti lo diceva, che alle persone che non avevano creduto in loro aveva in serbo solo il dito medio, ma anche se nessuno lo diceva in quel modo volgare, anche gli altri tre lo intendevano.
Michael aveva 19 anni, Ashton 20, Luke e Calum 18.
Durante quel lasso di tempo Ashton era stato tirato fuori dalla depressione in cui era stato risucchiato, e aveva smesso di farsi del male, per i ragazzi e per le fans. 
Soprattutto per le fans, che li avevano aiutati in momenti difficili o tristi, e che non se n'erano mai andate. 
I quattro avevano anche conosciuto gli All Time Low, una band che ammiravano da sempre, e avevano anche trovato il modo di scrivere parecchie canzoni insieme a loro. 
Il fatto era, semplicemente, che si erano aiutati così tanto tra loro che erano diventati fratelli senza nemmeno saperlo, e questo non dispiaceva a nessuno di loro.

                                                                                                                                              ***

"Auguri, Lucas" lo abbracciò Ashton, facendo finta di fare le fusa. Il biondo rise, perchè Ashton era più grande di lui di un paio d'anni ma si comportava sempre come il più giovane, che invece era lui. 
"Auguri, Ashton" sorrise, poi sciolse l'abbraccio. Si girò verso Michael e Calum che erano sul divano e "Secondo voi continueremo questa storia? Della band, dei tour e della fam, intendo" si passò una mano tra i capelli.
"Luke" parlò Ashton. "Certo che continueremo, non provare nemmeno a pensare il contrario. Se la fam continuerà a volerci, noi conntinueremo a fare musica per loro e per noi stessi. E' il nostro 'terzo anniversario', ma in questa band non cambierà nulla" lo rassicurò, e in quel momento Luke si rese conto di una cosa; se avessero continuato a fare come le altre persone, a suo tempo, probabilmente nulla sarebbe andato in quel modo e, anche se non lo ammetteva spesso, era contento di aver chiesto prima a quel ragazzo depresso piuttosto che a qualcun altro, perchè il carattere di Ashton era unico, e si combinava perfettamente con il carattere di tutti loro.
In men che non si dica si ritrovò con grande peso addosso, e iniziò a ridere quando vide che Michael, Calum ed Ashton si erano buttati addosso a lui, come un tempo.
"Auguri, ragazzi" bisbigliò, sorridendo. 
 


Mi sentite piangere? Perchè io sto singhiozzando.
Okay, un omaggio per il terzo anniversario dei ragazzi era d'obbligo, e me ne son uscita con questa... Cosa qui, ecco. Spero solo che voi non mi vogliate uccidere lmao.
Boh non ho molto da dire per questa storia, spero solo che vi piaccia e se vi va ditemi che ne pensate in una piccola recensione, anche critica. In fondo, voglio solo migliorare.
Detto questo, alla prossima storia, scusate per eventuali errori.
Un abbraccio.
Mari



   
 
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