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Autore: francy_everdeen    08/12/2014    2 recensioni
Non mi ero resa subito conto di amarlo. L’avevo capito solo dopo molto tempo. Quando era troppo tardi. Non avevo mai avuto il coraggio di parlargli, così l’avevo lasciato andare. E ora rimpiango di non averlo mai avvicinato, sapendo che non avrò mai il coraggio di parlargli, neanche oggi.
questi sono i pensieri di una sedicenne che non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi al ragazzo che le piace così gli ha scritto una lettera....
Genere: Drammatico, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimpianti
Non mi ero resa subito conto di amarlo. L’avevo capito solo dopo molto tempo. Quando era troppo tardi. Non avevo mai avuto il coraggio di parlargli, così l’avevo lasciato andare. E ora rimpiango di non averlo mai avvicinato, sapendo che non avrò mai il coraggio di parlargli, neanche oggi.
Mi chiamo Francesca. Capelli castani, occhi dello stesso colore, occhiali. Ho 16 anni, e sembro felice. Ma mentre i miei occhi e il mio sorriso sono pieni di sole nel mio cuore nevica. Sorrido e vado avanti, solo per non coinvolgere gli altri nel mio dolore. So com’è soffrire e non voglio che gli altri stiano male a causa mia. Sarebbe la cosa peggiore di tutta questa situazione.
Esistono tanti tipi di sofferenza.  C’è chi soffre per amicizia, chi per dolore fisico, chi per amore... ed è proprio per amore che io sto soffrendo.
Lui si chiama Luca. Capelli castani, occhi di un azzurro così limpido come quello del mare. Ha 16 anni anche lui. Ma lui non soffre. Lui sta bene. Del resto non ha motivo di stare male. Non sa che qui, a pochi metri di distanza c’è una ragazza che sta soffrendo per lui. Fra poco tornerà a casa, rivedrà i suoi amici, ricomincerà la scuola, riprenderà la sua vita di sempre. Lui non ha rimpianti.
Così, mentre lui prepara i bagagli, pronto a tornare a casa, io scrivo in silenzio tutto ciò che avrei sempre voluto dirgli. Tre mesi di rimpianti, potrei scrivere di tutto, chiedergli tutto ciò che non ho avuto il coraggio di domandargli, parlargli di me. E invece scrivo solo del mio amore, della mia rabbia, lo invito a riflettere sul fatto che infondo non mi ha mai nemmeno notata.
****
È sera. Nell’aria c’è molta umidità. Le stelle splendono in cielo, mentre alcune nuvole coprono la luna.   Sgattaiolo silenziosamente fuori dal mio camper e mi dirigo in silenzio verso il suo. Camminando mi fermo ad osservare le stelle, e sento una lacrima scorrere lungo il mio viso. Ho sempre sognato di guardare le stelle con lui. Ma ora so che non succederà mai.
Continuo a camminare, stringendomi nel mio giubbino. Il vento mi accarezza i capelli, ed ho freddo. Ma continuo a camminare, fermandomi di tanto in tanto per assicurarmi che nessuno mi stia seguendo. Non sarebbe raccomandabile farsi scoprire mentre irrompi in casa di un altro. Finalmente arrivo. Tiro un sospiro di sollievo, ormai il grosso è fatto.   Come immaginavo hanno lasciato aperto il cancelletto. Non è rimasto più nessuno in campeggio. Entro, facendo attenzione a fare silenzio, tenendo stretto in mano quel foglio. Mi fermo un attimo a guardarmi intorno. Quante volte ho sognato di trovarmi qui, ma non certo per consegnare di nascosto una lettera d’addio. Lo spazio non è molto ampio, ci sono solo il camper, una cucina, un bagno ed il tavolo. Ci sono anche dei fiori. Li riconosco, sono primule e dentidileone. I miei fiori preferiti. Appoggio sul tavolo la mia lettera. Dubito che la leggerà, ma vale la pena tentare. Poi me ne vado, silenziosamente, lasciando solo il buio della notte, un tavolo e tutte le speranze di una comune sedicenne.
****
E così è tutto finito. Sta andando via. E io non gli ho detto addio. E vorrei avere il coraggio di salutarlo, di dichiararmi. Ma so che non ce la farò mai.
L’ho osservato tutto il tempo, sono rimasta ad osservarlo da dietro questo muro. So che ha letto la lettera, e ha sorriso. E per un attimo ho pensato che gli importasse. Ma se gli fosse importato sarebbe venuto a salutarmi, avrebbe cercato di chiarire la situazione. Così lo guardo uscire, lo osservo per l’ultima volta. E scoppio a piangere. Non importa più. Se mi sta guardando, se gli altri mi vedono debole. Ormai è tutto finito. E io ho rovinato tutto. Magari se gli avessi parlato ora non sarebbe così. Non lo sentirei così lontano. Tutta la mia sicurezza è svanita, la sento scivolare via come acqua fra le mie dita. Perché sono stata così codarda? Perché? Perché ho nascosto il mio cuore? Perché ho cercato di convincermi di non amarlo? Perché cerco sempre di programmare tutto? Per colpa del mio essere fredda e calcolatrice, per la mia voglia di controllare sempre tutto ora non mi è rimasto niente di lui, se non un ricordo, ma almeno lui ha qualcosa di me. Due piccole poesie.
Caro Luca,
Ti sei mai accorto di me? Comunque è inutile nascondersi, stai andando via, quindi posso dirti tutto. Sono Francesca, ma non la bionda stupenda del lido, ma quella Francesca del campeggio, quella che legge Napoleone in spiaggia. Ma non sono qui per parlare di me, o di te. Ma per parlare di noi, di quel noi che non c’è mai stato. Non riesco ad esprimerlo in un discorso, così ti scrivo due piccole poesie.
 Come un’ombra
 Spero che sia un incubo ma non lo è,
Un finto sorriso,
Poi una lacrima.
E vorrei rifugiarmi nei sogni,
Affogare nella fantasia il dolore,
Dimenticare il tuo sorriso, perché ricordo,
Quando lo vidi per la prima volta tutto il mondo si fermò.
E vorrei ringraziarti per avermelo donato,
Anche solo per un attimo.
Perché tu non mi vedi,
Per te sono solo un ombra,
 E non mi aiuterai quando cadrò,
Non mi consolerai quando piangerò,
Ma andrai avanti, ignorandomi,
E io resterò qui, a guardarti da un angolo,
Come un ombra.
Se fossi
Se fossi un ombra ti seguirei ovunque, nel buio della notte,
E anche se tu non potresti vedermi, potrei starti vicino,
E andrebbe bene così
 
 
Se fossi una stella invidierei ogni sera i tuoi occhi,
E vorrei averli tutti per me,
Ma ogni volta che alzeresti lo sguardo la prima cosa che vedresti sarei io,
E sarebbe perfetto.
 
Se fossi una perla non sarei candida come il tuo sorriso,
Ma trovandomi sorrideresti, e varrei qualcosa per te,
E mi accontenterei.
 
Se fossi la luna catturerei il tuo sguardo per ore,
E forse mi ameresti,
E non desidererei nient’altro.
 
Ma sono solo me,
Me che scrivo queste parole,
Parole che non sentirai mai.
 
Spero di essere stata chiara, perché non so esprimermi meglio di così.
Probabilmente non hai letto niente, o forse ti sei fermato mai primi due righi. Non lo so.
Addio amore. Addio.
Francesca
Angolino autrice
Ciao a tutte! Questa è la mia prima storia in questa sezione. Questa è un po’ la storia della mia estate, ma io non ho mai avuto il coraggio di mandare una lettera al ragazzo che mi piaceva. Inoltre le età sono un po’ modificate... nella realtà io avrei 11 anni e Luca 14! Spero che la storia vi sia piaciuta e che il mio angolino autrice non vi abbia annoiate. Spero che siate in tanti a recensire!   
Baci <3
Francy_everdeen   
 
   
 
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