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Autore: MZakhar    08/12/2014    0 recensioni
"Improvvisamente, l’allarme tace. Il bagliore rosso di cui s’illuminava la stanza è scomparso insieme al rumore. Non sono sicura di esserne felice, a essere onesta il silenzio mi fa più paura di qualsiasi altro suono, poiché nel silenzio puoi sentire anche quello che non vorresti. E poi, con il loro udito fine, gli infetti potrebbero trovarci molto più facilmente... "
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Isolati


Nascosta dietro un grosso pezzo di metallo che una volta era un pannello del soffitto, chiudo gli occhi per riprendere il fiato. Nonostante l’assordante grido dell’allarme, sento il mio cuore battermi nelle orecchie a un ritmo impazzito. Il mio stomaco si contorce, si apre e si richiude, maledicendomi per tutta quell’adrenalina che mi scorre nelle vene come lava. Le mie mani tremano, stringendo il cacciavite tra le dita sudaticce, nella mia testa continuo a ripetermi che questa storia è assurda.
Apro le palpebre malvolentieri, gettando un’occhiata furtiva all’uomo accanto a me. Non so nemmeno il suo nome – non che me ne importi molto, ma se dobbiamo morire, qui, in mezzo a una navicella straniera, credo che presentarci sia il minimo.
Lui comunque non mi guarda, sta controllando il caricatore della sua pistola. Potrei contare ogni singola goccia di sudore sulla sua nuca rasata e posso solo immaginare il tremendo dolore che prova ogni volta che muove la spalla destra. È successo appena una mezzora prima, mentre combattevamo contro due tizi dell’equipaggio. Il loro sguardo vitreo ci aveva suggerito che erano infetti e per questo abbiamo dovuto fare ciò che è giusto. Ma con il mio nuovo amico ammaccato e la mia scarsa artiglieria, adesso siamo dei bersagli facili.
Improvvisamente, l’allarme tace. Il bagliore rosso di cui s’illuminava la stanza è scomparso insieme al rumore. Non sono sicura di esserne felice, a essere onesta il silenzio mi fa più paura di qualsiasi altro suono, poiché nel silenzio puoi sentire anche quello che non vorresti. E poi, con il loro udito fine, gli infetti potrebbero trovarci molto più facilmente. Perciò trattengo il respiro, sicura che una sola boccata d’aria potrebbe tradirmi. E in quell’istante li avverto; cinque paia di stivali che camminano sui detriti, capovolgendoli come se fossero fatti di cartone.
«Al mio tre usciamo fuori e attacchiamo», mi sussurra appena l’uomo, chinandosi verso di me. Puzza di sudore e sigarette stantie, l’odore mi colpisce al naso come un pugno.
«Uno...», comincia a contare, lui.
«Due...».
Stringo forte il cacciavite fino a sbiancarmi le nocche, domandandomi se anche la paura abbia un odore.
«Tre!».
A quel grido scatto fuori e mi lancio contro il primo infetto che mi capita a tiro. Non so dove trovo il coraggio né di come faccio a sapere dove e quando colpire. Semplicemente lo faccio, seguendo un istinto che mi è sconosciuto. Vedo le mie braccia mulinare a destra e a sinistra, le gambe alzarsi in aria e piegarsi in basso e finalmente sorrido, convinta che in fondo potrei cavarmela con pochi graffi. E forse è proprio questo attimo di distrazione a costarmi tanto.
Lo noto quando ormai è troppo tardi. Lo stomaco dell’infetto alle mie spalle scoppia come un palloncino e quella cosa disgustosa, ricoperta di bava e provvista di denti aguzzi come uno squalo, emette un gridolino stridulo prima di fiondarsi su di me. Dopodiché c’è solo il buio.

“GAME OVER”

«Non è possibile!» esclama il ragazzo, spegnendo la console. «Stupido gioco, perdo in continuazione!».



---------------------------------- Angolino Autrice ----------------------------------


Salve a tutti, rieccomi qui! Questa è un’altra storia scritta per il corso a cui partecipo ogni martedì. Lo scopo era quello di trovare un punto di vista che stupisse il lettore, et voilà! Ho fatto del mio meglio (?)… spero di ricevere qualche commento :)
Un bacio!
   
 
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