“Quetto qui!... E quetto
qui!” la bimba guardò fiera i dadi che aveva disposto uno sopra all’altro con
tanta fatica, ricominciando ogni volta che cadevano a causa del precario
equilibrio “Mamma! Guadda che beillo!” Bulma distolse due secondi gli occhi dal
computer e si voltò verso la figlia “Ma che brava che sei! Sei proprio mia
figlia!” La bimba congiunse le manine sulla bocca e mandò un bacio alla sua
mamma felice del complimento; Bulma le rispedì il bacio e subito dopo ritornò
con gli occhi al computer portatile posato sulle sue gambe “Giochi con me?”
chiese Bra, avvicinandosi alla mamma seduta a terra, gattonando “Non posso
cara, devo finire di lavorare!” La bimba la guardò torva e incrociò le braccia
al petto offesa “Lo stesso sguardo di tuo padre.” Le disse Bulma mentre la
vedeva alzarsi ed andarsene arrabbiata da quella stanza “Ora mi terrà il muso
per qualche ora!”
“Fratellone!” strillò la piccola vedendo Trunks rientrare proprio in quel momento
dall’allenamento col padre “Giochi con me?” “Più tardi, piccola, devo farmi urgentemente
una doccia “Spostati peste!” le disse il padre che era entrato in casa subito
dopo il figlio “Io non sogno una peste!” Gli rispose la piccola
guardandolo torva; incrociò nuovamente le braccia al petto e cominciò a lanciare
occhiatacce al padre “Smettila di guardarmi così, peste!” “Io non sogno una
peste, butto occo!” “Io non sono un orco! Mocciosa!” “Sei un occo brontolone!”
“Zitta, calamità che non sei altro!” La bimba stava
per riprendere fiato per rispondere un’altra volta al padre, ma poi si bloccò
improvvisamente e si avvicinò al fratello “Cosa significa camità?”
“Calamità vuol dire flagello, danno.” Spiegò Trunks alla piccolina prendendola
in braccio “Ora sarà meglio smetterla di litigare con papà…” “No! Papà è cattivo!
Mettimi giù!” Bra cominciò a dare pizzicotti al fratello, che la mise giù per
disperazione “Papà, sei una camità!” Vegeta alzò un
sopracciglio ed abbozzò un celato sorriso ironico “Mocciosa!” Bra si mise la mani ai fianchi, arricciò le labbra e gonfiò le guance
vedendo il padre volgerle le spalle ed andarsene “… Cattivo!” strillò con tutta
la forza che aveva diventando rossa per la rabbia; ritornò al colorito normale
quando le balenò nella testolina un ideuzza niente
male “Ho trovato che gioco fare!”
Vegeta uscì dalla doccia con
un asciugamano legato in vita, mentre con un altro si strofinava rigorosamente
i capelli per asciugarli “Piccola impertinente!” sibilò il principe dei Sayan sedendosi sul letto “Ehi! Fatti più in là, butto
occo!” strillò un vocina dietro di lui e subito si
voltò sapendo già di chi si trattasse “Cosa ci fai qui!?” “Leggo una favola!”
rispose lei indicandogli il libro sulle sue gambe “Questo è la mia camera!”
“Mamma ha detto che ci poscio stare!” L’uomo gli
lanciò un’occhiataccia e si alzò di scatto dal letto “Ti avverto mocciosa, se
non te ne vai subito ti faccio passare un brutto quarto d’ora!” La bimba lo
fissò altezzosa negli occhi e poi volse tranquillamente lo sguardo verso il
libro, continuando a sfogliarne le pagine incuriosita; Vegeta strinse i pugni e
penso che quella davanti era la figlia, e non poteva farla passare all’altro
mondo così tranquillamente “Aaaaah!” Strillò lui
rientrando in bagno per rivestirsi; Bra sorrise soddisfatta e chiuse il libro
pensando alla sua prossima mossa.
Bulma vide Bra sedersi
faticosamente a capotavola e poggiare la sua bambola preferita sul tavolo,
accanto a lei; continuò a cucinare facendo finta di niente, ma volse lo sguardo
verso il tavolo appena vide il compagno entrare in cucina “Ehi, mocciosa!” la
bambina girò la testa ed incrociò lo sguardo furioso del padre “Ciao papino!” disse lei sorridendogli, per poi tornare a
guardare la bambola accanto a lei “Questo è il mio posto, togliti!” “Gno!” Vegeta guardò stralunato la figlia: cosa aveva osato
dirgli la sua peste? “Stasera io sto qui!” disse risoluta lei prendendo la
forchetta in mano “TE LO SCORDI!” “E mi mangerò la tua cena!” “Hai lo stomaco
troppo piccolo, mocciosetta!” “Non è vero!” La vena
sulla tempia del guerriero cominciò a pulsare pericolosamente, così intervenne
prontamente Bulma a frenare quei due terremoti “E dai, tesoro, falla stare qui
per una volta… Ripagherò io la sua impertinenza, te lo giuro!” Vegeta sbuffò e
si sedette accanto alla figlia, voltando la testa dall’altre
parte per non guardarla “Non mi piace qui.” Disse poi
la bimba scendendo dalla sedia ed andando a sedersi di fronte al padre; mentre
Bulma rideva sotto i baffi, il principe dei Sayan
stava seriamente pensando di mandare sua figlia a conquistare i pianeti delle
altre galassie; sicuramente sarebbe stata più efficiente di un super Sayan.
Vegeta s’infilò sotto le coperte contento che quella stancante giornata fosse
finita. Si tirò a sé le coperte e cominciò a cercare con la mano il corpo della
moglie lì vicino; trovò una mano… Un po’ troppo piccola per essere quella di un
adulto. “Ma… Cosa…?” “Vuoi fatti perdonare, papà?” L’uomo deglutì nervosamente
e girò lentamente la testa verso l’altra parte del letto “Ciao papà!” “E TU
COSA CI FAI QUI???!!” strillò Vegeta con tutto il
fiato che aveva in gola “Dommo qui… Ho paura dei
mostri.” “Se non te ne vai diventerò io il mostro!” Trunks corse nella camera
dei genitori preoccupato dall’improvviso aumento di aura
del genitore “Che succede?” “Tranquillo, Bra dorme qui e papà non è d’accordo,
tutto nella norma.” Le rispose sua madre mentre carezzava la testolina della
sua bambina “Ah, ok.” Il ragazzo tornò in camera sua e
si infilò nuovamente sotto le coperte “Solo Bra può
piegare papà.”
“E
dai, non tenermi il muso!” Vegeta continuava imperterrito a tenere il muso
mentre guardava il soffitto con le braccia incrociate al petto “È una bimba…”
“È una strega!” L’uomo sentì due piccole braccine attaccarsi al suo braccio “Ed
ora che vuole?!” Si girò e notò che la bambina si era avvicinata nel sonno e si
era avvinghiata a lui “E no, eh! Anche questo no!” Stava per spostarla
bruscamente quando notò che si era messa un pollice in bocca ed aveva sorriso
ad un sogno di innocente bambina “Lasciala stare…” Gli
disse Bulma “Lo sai che l’ha fatto solo perché è più cocciuta di te e perché lo
vedeva come un gioco.” “ Spero che non sia il suo preferito…” “Scherzi? Lei
adora farti i dispetti! Sa che non le faresti mai del male!” “Domani le farò
passare i guai!” disse lui chiudendo gli occhi ed il discorso “Questa me la
paghi, e con gli interessi.” Disse serio lui, mentre
Bulma rideva sotto i baffi “Sì, come no!
Solo io la pagherò, come al solito!” pensò la
donna mentre aveva scortò, anche se con la coda nell’occhio, la mano del
compagno posarsi teneramente su quella della figlia.
È la prima che scrivo su Dragonball, siate clementi!
Grazie!
HK^^