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Autore: WriteSomething    08/12/2014    2 recensioni
Otto giovani ragazzi in riva a un lago se ne stavano immersi tra i loro pensieri, ignari di ciò a cui sarebbero andati incontro ben presto…
Io ci provo, vediamo che ne esce fuori ahah
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sarah McPerson sostava di fronte ad un ampio specchio pettinando energicamente  la sua bionda cascata di capelli. Nel frattempo contemplava compiaciuta la sua immagine riflessa; magnifici occhi verdi illuminavano un visino dai tratti dolci, labbra rosee e carnose e un delizioso nasino all’insù. Si, si riteneva davvero molto fortunata.
 La sua auto ammirazione venne interrotta dal sonoro squillo del campanello di casa. –Sarah, è arrivato Joy!- esclamò la madre della ragazza  dal piano inferiore. –Fallo salire!- rispose a sua volta la biondina, affacciandosi alla porta della camera.
Dopo una manciata di secondi il ragazzo le cingeva i fianchi, schioccandole dolcemente un bacio sulle labbra. –Ciao tesoro, sei pronta?- le sussurrò mentre affondava il volto tra i suoi capelli profumati di shampoo. La ragazza annuì mentre carezzava la schiena del fidanzato. Una volta sciolta da quell’abbraccio prese dal letto lo zaino dell’Eastpack, quello che usava sempre nelle gite, consumato e tappezzato da scritte col pennarello indelebile. Munita di occhiali da sole, zaino in spalla, e iPhone in mano, trascinò il ragazzo fuori dalla stanza e si precipitò di fretta giù dalle scale.
-Mi raccomando, fate attenzione, e per qualsiasi cosa chiamate.- si raccomandò la madre di Sarah ai due ragazzi. –Certo Signora McPerson.- la rassicurò Joy, con sguardo franco. –Sta tranquilla mamma.- disse la ragazza stampandole un bacio sulla guancia. –Ciao, ciao.- salutò prima di sbattersi la porta alle spalle.
La macchina di Joy accostò davanti ad una villetta contornata da un verdeggiante giardino. Un ragazzetto un po’ tozzo, con il viso costellato da buffe lentiggini ed un vivace cespuglio di capelli color fuoco uscì dal portone ed entrò in macchina. –Ciao ragazzi!- disse chiudendo la portiera della vettura. –ciao Roger.- rispose la coppietta. –Mammamia non vedo l’ora- esclamò il ragazzotto mentre si spalmava sui sedili posteriori dell’automobile di  Joy. Il viaggio dei giovani proseguì tra l’inarrestabile parlantina di Roger, ed il traffico di un afoso sabato mattina estivo.
Dopo una manciata d’ore l’allegro trio giunse a destinazione. La macchina parcheggiò in uno spiazzale sterrato, dove erano presenti altre due vetture. Il resto della combriccola doveva già essere arrivata.
Sarah spinse lo sportello alle spalle, che con un sonoro tonfo si richiuse; non appena piantò i piedi per terra si stiracchiò con gusto.  Alle sue spalle Roger inciampava goffamente dalla macchina, mentre  Joy apriva il porta bagagli.
-Su amore, muoviti!- lo incitò Sarah, una volta aver scaricato la macchina, mentre si attardava a richiuderla. Roger era lì a braccia conserte che fissava i suoi amici, così simili ad una giovane coppia di novelli sposi. Lui non era per quelle cose, proprio no. Non provava alcun interesse per le ragazze, o meglio loro non lo provavano per lui, così col passare del tempo si era precluso ogni genere di pensiero circa quell’argomento dolente.
-Andiamo Roger!- Joy stroncò quei suoi pensieri dandogli un buffetto amichevole sul capo. Il nerd scosse la testa e tornò alla realtà seguendo la coppia che si dirigeva verso un’imponente villa proprio oltre la siepe che delimitava il confine con quel parcheggio.
  
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