La vita che volevo

 

 

E’ appena sorta l’alba, luci soffuse si propagano dalle scaglie della finestra avvolgendomi dolcemente e illuminando lievemente la mia pelle perlacea, ho freddo.

Tanto freddo.

Scivolo dal letto e in silenzio esco dalla grande stanza, ancora avvolta nel buio.

I miei piedi sfiorano il parkè di ciliegio e mi fermo nel grande salone bianco, lentamente mi dirigo verso il balcone e mi siedo sul gazebo,  sdraiandomi sulla poltroncina glicine adornata da cuscini color oro, che si confondono con i mie lunghi capelli bronzati.

Il gelo della notte passata ancora mi invade, ma le mie braccia rimangono ferme, accasciate sui braccioli drappeggiati.

Ed ecco che alle luci cangianti di questo crepuscolo rifletto.

Ho ventotto anni e la mia vita è una continua sorpresa , in bilico fra il baratro e la luce, è come una lotta senza mai fine.

Mi sembra ieri quando , sconfitta Galaxia, tutto è tornato alla “normalità”.

Da quel momento ho realizzato di dover per la prima volta prendere in mano le redini della mia vita e, staccandomi dalla prospettiva di un favoloso regno lunare e di una corona gemmata , ho finalmente messo la testa a posto concentrandomi sui miei tanto discussi studi.

Ho pianto quando Morea è partita per l’Italia in cerca di avventure e di studi culinari, ed ho riso quando l’ho vista tornare con quel caschetto marron glacè, accompagnata da un biondino niente male con cui adesso condivide una bellissima casa sul mare e un ristorante tutto l’oro.

Da due anni ci illudono con finti matrimoni, che rimandano insistentemente , convinti che il loro amore non abbia bisogno di una Chiesa per essere eterno.

Ho osservato Amy diventare una bravissima dottoressa specializzata in oncologia, salvare molte vite e innamorarsi del suo primario , con cui ancora è tutto irrisolto, la sua solita insicurezza e timidezza! Quanti litigi per convincerla che la vita è solo un attimo fuggente e che deve buttarsi per viverla davvero!

Mi sono sorpresa nel vedere Rea opporsi alla tradizione della sua famiglia e, andando contro tutto e tutti, laurearsi in architettura lavorando duramente come cameriera.

Ora , riappacificatasi da poco con suo nonno ha anche modernizzato il tempio e ha comprato un piccolo appartamento dove ha pure creato uno studio dove troneggia una bella poltrona rossa, colore del suo pianeta.

Lei dichiara di essere disinteressata gli uomini, ma tutte noi sappiamo bene che si è innamorata di Motoki!Infatti è da ben due mesi che , con la scusa del rafforzamento della loro amicizia, escono sempre insieme..

Mah!Tutti attendiamo la loro dichiarazione!Anche perché se è già successo qualcosa e non mi ha detto niente..questa volta l’ammazzo davvero!

Mi sono cimenta tata in un’avventura strabiliante, studiare con Marta giurisprudenza, ma la nostra follia è terminata dopo soli due mesi, ora lei è una attrice affermata , quasi sempre in tournè ma sempre in contatto con noi, ed io..

Bè io..

Io sono qui. Ho una splendida villa circondata da acanti e ulivi, ho sposato il mio Marzio , che è diventato un chirurgo affermato, ed ho avuto una splendida chibiusa , dai capelli rosati e gli occhi talmente blu da confondere chiunque provi a specchiarsi in essi.

E alla fine ho scelto dopo tante indecisioni di studiare lettere e sono diventata quello che ho sempre odiato nella mia giovinezza, una professoressa.

Chi lo avrebbe mai detto?

La vita è così imprevedibile.

Sento delle braccia cingermi e un mento caldo appoggiarsi sull’incavo del mio collo, il mio uomo mi abbraccia e bacia dolcemente la mia spalla lasciata scoperta dalla mia leggera sottoveste.

Rimaniamo così per ore, attimi indefiniti pieni di parole mute, che urlano amore e gridano affetto .

Le nostre labbra si uniscono in un bacio soffuso, le bocche si cercano, si separano e si toccano, è una sensazione invera, è un momento di estasi, l’unione di due corpi stretti l’un l’altro, che respirano la stessa aria e vivono all’unisono, muovendosi al ritmo di un walzer mosso dai risvolti del sole, che ormai ha impresso il suo marchio sul cielo, illuminando ogni cosa.

Un pianto ci sveglia , la nostra piccola reclama la sua mamma e il suo papà, richiede aiuto per scendere dalla culla così da poterci correre incontro  e affondare il viso nei nostri pigiami e essere coccolata da miliardi di baci.

Marzio mi guarda e sorride, è questa la nostra vittoria, una vita insicura, sempre tormentata dall’ombra di un futuro ancora irrealizzato, ma piena di amore.

Entriamo ma il balcone rimane aperto, così da far entrare quella brezza mattutina che ci culla e ci lascia liberi e sereni, e certi che questo nostro sogno non svanirà mai.

Non ho ottenuto la mia vita perfetta e assolutamente normale, ma ho tutto quello di cui ho bisogno: un marito che amo, una figlia unica e degli amici sempre accanto a me, è questo il mio desiderio,

è questo il mio presente ed il futuro che voglio.