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Autore: Marina Swift    09/12/2014    6 recensioni
{ ColdCoffeeShipping } { A _Riddle }
Dal testo:
- E ho pensato che noi due siamo come due barrette di cioccolato, insomma... Diversi, ma che messi insieme formano un'armonia perfetta. Non pensi? Cose così simili come del cioccolato fondente e di quello bianco, che si differenziano in maniera quasi netta, ma che sono squisiti se mescolati insieme -
Ecco, il culmine delle parole del biondo.
Paragonarsi ad una stupida tavoletta di cioccolato, ma che cosa senza senso.
Non poteva avere qualcosa di meglio da fare.
- Che cosa stai cercando di dirmi Barry? -
- Che invece di rimanere come rivali, potremmo unirci, e insieme potremmo dare vita a qualcosa di meraviglioso -

Enjoy!
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Barry, Paul
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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We're like chocolate ~

{ A _Riddle, che mi ha chiesto di aiutarla a diffondere la ColdCoffee a livello mondiale ~ tvb caVa }
 
Barry camminò a lungo per le strade della piccola Duefoglie, osservando con abbastanza tristezza le strade totalmente vuote.
Il Natale si stava avvicinando sempre di più, Lucinda era andata a trovare una sua zia a Rupepoli e Lucas si trovava ad Arenipoli da sua nonna.
E lui era lì da solo, cosa che all'inizio poteva anche sembrare abbastanza interessante (il poter fare assolutamente quello che si vuole senza nessuno che ti corre dietro sgridando), ma che poi era diventata quasi... deprimente?
Eppure quello doveva essere un periodo abbastanza felice, ma con suo padre perennemente occupato con il Parco Lotta e la madre che ormai passava tutto il tempo al telefono a parlare con chiunque di qualsiasi cosa si stava lentamente svuotando di ogni tipo di felicità.
Decise di andare a farsi una camminata al Lago Arguzia, giusto per sgranchire un po' le gambe e per magari lottare contro qualcuno, anche solo un pokémon selvatico, ma aveva un forte bisogno di dell'adrenalina extra, che solo un buon scontro sapeva dare.
Corse fino al lago, e una volta arrivato lasciò uscire il suo Heracross dalla pokéball, accarezzandogli un po' il capo e cominciando a cercare dappertutto una qualsiasi traccia di vita oltre a lui.
Tristemente, tutto ciò che trovò furono solo un bambino particolarmente sbruffone e una lady di certo più bella che abile. Gente che il biondino riuscì a battere tranquillamente dopo un paio di colpi di bottintesta.
Nessuno di decente.
Nessuno che ricordasse il suo stile di lotta.
Suo? Perché all'improvviso Barry stava paragonando le lotte con quegli allenatori alle prime armi con quelle di Lui.
Lui, perché, dannazione, stava improvvisamente di nuovo pensando a Paul.
Eppure pensava che dopo quell'avvenimento avrebbe cercato di dimenticarsi di lui.
Anche perché, ammettiamolo, Lui non gli avrebbe più parlato di sicuro.
E di nuovo aveva bisogno di distendersi un po'.
Si sdraiò sotto un pino innevato, guardando in aria uno stormo di Hotooth volare nel cielo formando serie di spirali piumate.
Era raro che volassero in questa stagione, con quel freddo gelido, anche se a dire il vero a Riva Arguzia faceva sempre più caldo delle altre città di Sinnoh, forse per il fatto che il lago rilasciava il calore accumulato in estate, o forse per un qualche strano motivo collegato al fatto che in quel posto vivesse Mesprit, il protettore del lago.
Sta di fatto che quel giorno faceva caldo come una mattina di settembre.
Come quella mattina di settembre.
E così, per la quarta volta in quel mese, Barry si ritrovò a perdersi nei ricordi.
 
- Paul, Paaul! - gridò il biondino, correndo nella direzione del ragazzo dai capelli viola, che si voltò, leggermente scocciato.
Il suo Gliscor smise di volargli intorno e gli si posò accanto, giusto per rientrare nella sua comoda pokéball.
- Che vuoi? - grugnì Paul infastidito.
Già qualche minuto prima aveva incontrato quel bamboccio di Ash, che l'aveva costretto a fare una lotta pokémon insulsa, nella quale il violetto aveva vinto, senza farsi troppi problemi.
L'unica cosa che gli aveva creato difficoltà era solo il sopportare le strazianti urla d'incitamento di quell'insopportabile di Lucinda.
In ogni caso, i suoi pokémon erano stanchi quanto bastava che non potessero tenere testa a quelli di Gardenia, che non ci aveva messo molto a batterlo.
Dopo tutta la fatica che Paul ci aveva messo per convincerla a risfidarlo... 
E quindi all'umore nero dell'allenatore si era aggiunto anche Barry, con il suo tono di voce troppo alto e le sue fastidiosissime multe e tutto il resto...
- Oggi ho pensato una cosa - continuò il biondo, senza curarsi dell'espressione di quell'altro.
- Sentiamo -
- Ero in un negozio e stavo acquistando delle barrette di cioccolato, quando poi mi sono reso conto che ce n'erano tantissime, diverse, ognuna con il proprio sapore e tonalità di colore -
Paul inarcò un sopracciglio confuso, possibile che quel ragazzo dovesse venire da lui solo per parlare di cose futili come del cioccolato?
- E? - chiese allora Paul, provando a capire se ci fosse un effettivo senso nelle parole dell'... amico? Diciamo più o meno così.
- E ho pensato che noi due siamo come due barrette di cioccolato, insomma... Diversi, ma che messi insieme formano un'armonia perfetta. Non pensi? Cose così simili come del cioccolato fondente e di quello bianco, che si differenziano in maniera quasi netta, ma che sono squisiti se mescolati insieme -
Ecco, il culmine delle parole del biondo.
Paragonarsi ad una stupida tavoletta di cioccolato, ma che cosa senza senso.
Non poteva avere qualcosa di meglio da fare.
- Che cosa stai cercando di dirmi Barry? -
- Che invece di rimanere come rivali, potremmo unirci, e insieme potremmo dare vita a qualcosa di meraviglioso -
E in quel momento Barry si avvicinò a Paul, e gli stampò un dolce bacio su quelle labbra chiare che bramava da tempo.
Tutti quei discorsi solo per dire 'ti amo, voglio state con te'
Tipico di Barry, perdersi nei discorsi e poi fare qualcosa di stupido.
- Mi piaci - disse tutto ad un fiato Barry, le guance imporporate e le labbra bollenti.
Paul tacque, non disse niente, e la sua indifferenza per quello che era appena successo era qualcosa di orrendo, una coltellata nel fianco.
- Io... va beh, niente -
E così Barry scappò via, quasi in lacrime, lasciandosi dietro un Paul dall'aria indifferente, che riuscì a mormorare solo: "stupido ragazzo", prima di avviarsi nella parte opposta a quella del ragazzo.
 
- Stupido - mormorò Barry - Sono stato davvero uno stupido.
E comunque, da quel giorno Paul non gli aveva più parlato, quindi che senso aveva.
Non piangere sul latte versato, diceva sempre sua nonna.
Beh, non se il latte era un affascinante allenatore che come hobby spezzava il cuore alla gente.
Heracross gli volò accanto, smettendo di giocare con un bellissimo esemplare di Beautifly rannicchiato tra i rami di un abete.
- Rientra - disse l'allenatore, tirando fuori la sfera.
La gita al lago che doveva procurargli una scarica di adrenalina aveva fatto solo danni, praticamente. Wow.
Detto questo Barry si issò, saltò in piedi e si diresse verso casa sua.
- Oh, ciao tesoro - lo salutò festosa la madre - Abbiamo ospiti -
- Ospiti? Chi? -
- Un tuo amico, penso -
E indovinate la sorpresa del biondo quando vide che sul divano color panna c'era proprio Paul.
Lui, sì, Lui.
- P... P... Paul? -
- Ce ne hai messo di tempo, è mezz'ora che ti aspetto - replicò il viola.
Se lo trascinò via, e lo trascinò fuori dalla villetta, per poi sbatterlo poco delicatamente contro un albero.
- Che vuoi Paul? Ora vuoi parlare di tre mesi fa? Oh, scusami... però io ho provato a dimenticare, e tutto ciò è stato un errore e, e... -
- Tutto ciò che fai, quasi, è un errore, e tu non lo ammetti mai - continuò quello - L'unica cosa di senso che hai mai fatto la rinneghi? -
E in quel momento Barry sgranò i suoi enormi occhioni. Come sarebbe a dire?
Paul ricambiava i suoi sentimenti? E da quando? 
- M… ma tu avevi detto che… e pensavi che tutto ciò fosse… -
Pensavo, è vero. Ma poi ho cominciato a riflettere… e visto che tra tutta la gente fastidiosa che mi assilla tu sei il meno peggio ho cominciato seriemente a pensare che forse potremmo stare insieme. Forse -
Barry sorrise. Un sorriso di divertimento all’inizio, il fatto che Paul fosse così schivo ad ammettere quello che provava era quasi comico.
Poi il suo viso divertito divenne stupito non appena lui capì all’improvviso tutto.
E senza neanche ragionare si ritrovò di nuovo a baciare le bellissime labbra di Paul, le uniche cose che aveva voluto in tutti quei mesi, così pochi eppure passati con così tanta angoscia che erano sembrati anni.
Era magnifico, no, di più.
- Cambi sentimenti in fretta eh Paul? - lo schernì scherzosamente il biondo una volta che i due si furono staccati.
- Taci, prima che cambi idea -
Detto questo il violetto si allontanò un po’.
- Ora devo assolutamente andare. Beh, ci vediamo -
Lasciò cadere nelle mani di Barry qualcosa, che il ragazzo all’inizio non riconobbe.
- Ci vediamo! - lo salutò l’altro allenatore.
Appena Paul se ne fu andato Barry aprì il palmo candido.
Dentro c’erano due cuoricini di cioccolato, uno bianco e uno nero, leggermente fusi assieme.
Insieme per sempre, attaccati, forse un messaggio che gli voleva lasciare l’amato violetto.
- L’avevo detto però io, che non era una cosa poi così stupida! -
 
Angolino dellautrice 
Allora, da quanto tempo non passavo per qui? Da agosto penso, forse prima.
Comunque, eccomi qui con una ColdCoffee, la OTP della mia GiuliaH, che le avevo promesso.
Ho fatto un casino, lo so, con i cambiamenti improvvisi di carattere e fronte non so cosa farci, io e le shonen siamo universi separati, solo che… beh, non potevo deludere la mia _Riddle che è sempre tanto carina con me.
Beh, detto questo lascio i commenti a voi, non siate troppo crudeli
Bacioni,
Marina Swift
PS. Ho messo l’avvertimento OOC per sicurezza, ditemi se devo toglierlo o no
   
 
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