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Autore: eolide98    09/12/2014    1 recensioni
Perchè è vero: la vita ci spezza, e gli amici ci tradiscono, ed il cuore si infrange, ed il rancore cresce. Perchè tutto finisce, e l'oscurità vince, ed il dolore ti penetra fin dentro le ossa, e ti dilania, ti annienta, ti svuota. Ma per ogni notte c'è un'alba. E tu non sei solo. Anche dall'Ade, anche se lontana milioni di chilometri da te, io ci sarò. Ci sarà sempre un'ombra, che in silenzio, veglierà su di te.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bianca di Angelo, Nico di Angelo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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The shadow is watching you

 

Una fitta di dolore investì il figlio di Ade. Il buio, che una volta lo avrebbe fatto sentire al sicuro, ora lo terrorizzava. La giara era chiusa ermeticamente, e niente, all'infuori del buio, lo avvolgeva. Nico si era sentito solo molte volte nella sua vita: quando la sorella era entrata a far parte delle cacciatrici, quando Percy Jackson, il suo nuovo eroe, era partito, con la promessa di proteggere la suddetta sorella, quando, infine, la sorella si era allontanata da lui, stavolta per sempre. Ma mai, mai, Nico si era sentito solo come in quel momento: le gambe gli facevano male per la posizione nella quale era costretto a stare, la testa sembrava scoppiare. Il figlio di Ade avvicinò una mano alla fronte: scottava.

“Ci mancava solo la febbre”- disse, appoggiando la schiena al fianco della giara. Un movimento così semplice e naturale. Eppure una fitta di dolore esplose lungo il suo fianco. Il figlio di Ade portò istintivamente le mani alla bocca, tentando di soffocare un gemito.

“Senti come guaisce il nostro cagnolino?”- la voce di Efialte fece rabbrividire Nico- “ non ti è bastata la lezione di poco fa, giovane semidio? Ne vuoi ancora?!?”

Il figlio di Ade soffocò un conato di vomito. Efialte, il gigante alto tre metri che lo aveva intrappolato, alludeva a quanto era successo poche ore prima. Le lacrime iniziarono a rigare il pallido volto del ragazzino.

Nico aveva solo quattordici anni.

Ma aveva perso sua sorella a undici.

Nico era poco più che un bambino.

Ma era cresciuto senza una madre, senza una famiglia.

Nico aveva creduto di poter sigillare le porte della morte.

Ma si era sbagliato: Oto ed Efialte lo avevano catturato.

Nico aveva solo quattordici anni.

E aveva già conosciuto la violenza, e non voleva altro che dimenticare.

Un violento scossone riportò il figlio di Ade alla realtà, al buio che sembrava soffocarlo, all'oscurità che lo divorava da ogni lato, alla fame e alla sete che non si placavano. Sarebbe morto di lì a poco. La spada di ferro dello Stige emanava un debole bagliore violaceo, l'unica fonte di luce in quella prigione di ombre. Nico si avvicinò alla spada, la luce tremolò e l'elsa iniziò a brillare. Poi , quasi fosse impazzito, il figlio di Ade avvicinò la mano al manico, srotolando la fascetta di pelle che costituiva l'impugnatura. In seguito Nico non seppe dire perchè lo avesse fatto, una sensazione, forse un'intuizione, o chissà...

Sotto lo strato di pelle c'era, ben arrotolato , un foglio di carta, solcato da ambedue le parti da una fitta schiera di frasi. La lama riprese ad illuminare, debolmente, l'interno della giara di metallo. Il figlio di Ade srotolò lentamente il foglio, appiattendolo con le mani. Quando il ragazzino posò lo sguardo sulla prima frase fu scosso da un violento tremito.

“Non è possibile”- sussurrò, tentando, invano, di soffocare un singhiozzo.

La fioca luce della lama illuminò l'incipit della lettera: era stata , ormai Nico ne era certo, Bianca a scrivere su quel foglio.

“Caro Nico”- iniziò a leggere il figlio di Ade.

“Sto per partire, la divina Artemide ha bisogno del mio aiuto, ed io, non posso fare a meno di imbarcarmi in questa impresa.

Mi dispiace, Nico. Mi dispiace tanto. E so che un mi dispiace non basta, e so che le scuse non potranno lenire il dolore. Ma è importante che tu sappia la verità, perchè ci hanno raccontato troppe bugie, e sono stufa di mentire a me stessa, e sono stufa di mentire a te...

Ieri avevo una strana sensazione, un terribile dolore alla testa: mi sono stesa sul letto, ed ho provato a dormire. Avevo appena preso sonno, quando una mano gelata mi ha toccato la spalla. Davanti a me c'era uno splendido angelo dalle ali nere. Un uomo bellissimo dalla pelle pallida come cera .Thanatos, ha detto di chiamarsi, Morte. Sì, il dio della morte in persona era venuto a trovarmi. Sulle prime ebbi paura, tentai di gridare, ma l'urlo mi morì in gola, soffocato da chissà cosa. L'angelo oscuro mi si avvicinò e si accostò al mio orecchio, scomparendo poco dopo.

Durante quest'impresa io morirò, Nico. A metà del nostro viaggio un gigante mi ucciderà. E di me non rimarrà nulla: non un corpo su cui piangere, non delle ceneri da disperdere al vento, solo, forse, il ricordo.

Mi dispiace, Nico, credimi. Tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, la persona più importante della mia vita. Ma io devo partire, devo salvare Artemide, devo aiutare le cacciatrici.

Ti conosco , Nico. Non lasciare che la rabbia ti divori. Rialzati, rialzati sempre, fratellino.

Perchè è vero: la vita ci spezza, e gli amici ci tradiscono, ed il cuore si infrange, ed il rancore cresce. Perchè tutto finisce, e l'oscurità vince, ed il dolore ti penetra fin dentro le ossa, e ti dilania, ti annienta, ti svuota. Ma per ogni notte c'è un'alba. E tu non sei solo. Anche dall'Ade, anche se lontana milioni di chilometri da te, io ci sarò. Ci sarà sempre un'ombra, che in silenzio, veglierà su di te.

Te lo ripeto ancora, fratellino: non lasciare che la rabbia o il dolore ti spezzino: nutriti di ciò che c'è di buono, controlla le tue emozioni, sii l'artefice di te stesso.

Mi dispiace Nico... mi dispiace tanto...

Thanatos ha detto di scriverti questa lettera, ha detto che ti aiuterà, che ti farà dimenticare il dolore. Ma non sono tanto stupida da credergli. Il dolore non si può dimenticare, il male non si può, semplicemente, accantonare in una parte del nostro cervello, va affrontato.

Abbi la forza di affrontare la tua rabbia.

Abbi la forza di non lasciarti andare.

Abbi la forza di ricominciare a vivere.

 

Un'ombra starà sempre ad osservarti...

 

Ti abbraccio forte.

Ti voglio bene...

 

Bianca”

 

E quando il figlio di Ade arrivò all'ultima parola, al suo nome, non potè più trattenere i singhiozzi. Efialte rise, ed Oto rideva con lui. Ma negli occhi del figlio degli Inferi ora brillava una scintilla. Non speranza, non forza. Nico riusciva finalmente a controllare il suo dolore.

Il figlio di Ade afferrò la spada e si lanciò contro la parete, tempestandola di colpi. Dieci, venti, trenta, cento... Nico non li contò. Colpì la parete fino a cadere, esausto a terra. Poi si ficcò una mano in tasca, estraendo dei semi di melograno.

“ Non mi lascerò morire... non adesso”

“Anche io ti voglio bene”- disse inghiottendo il primo dei sette semi.

 

 

NDA

Un'altra One .-shot, ambientata durante il periodo di prigionia di Nico ( Marchio di Atena). Stavolta non ho nulla da dire... la stria si è praticamente scritta da sé... ho solo dato un senso alle parole che mi ronzavano in mente...

lasciate una piccola recensione please...

E.f.

 

   
 
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