Never
Guerra
Sangue
Sete
di morte
Cos’è
questo?
Questo
è il mio sogno. E non
è un sogno di sangue, di rancore, di malizia. No.
È
un sogno di potere.
(
non hai mai desiderato altro)
Mai
Corro.
Incito i soldati
intorno a me. Per una volta, i miei soldati.
Miei
e di nessun altro.
Li
incito al sangue, alle
armi, alla guerra. Il nostro mondo è questo.
Non
cercate altro, urlo,
perché altro non c’è. Dietro questo
c’è solo la morte.
Quasi
mi spiace che non
possano riconoscere me, il mio valore. Perché
anch’io posso essere capace, come
mio cugino. Lo odio. Lo odio e lo amo.
Non o spiegare cosa sia … forse invidia, forse
disprezzo, forse rancore.
Mi
tratta come se non avessi
mai impugnato una spada. Ma non è così, oh, no .
E lo dimostrerò. Per una
volta, il grande Achille si prostrerà dinnanzi a me.
(ne eri così certo
…ma forse eri solo giovane)
Semplicemente Giovane.
E
adesso ci avventiamo contro
i troiani. Sono un popolo valoroso, io li ammiro. Li ammiro e li odio.
Come
ammiro e odio lui.
E
là sfogo tutta la mia
rabbia per non poter essere lui. Per essere solo Patroclo. Possibile che anche in
guerra io debba
fingere?
Estraggo
il pugnale dal petto
di un uomo.
(finalmente hai ucciso …
non aspettavi altro)
Non sapevi quante altre cose
confortano il cuore. Sensazioni
che la morte di un uomo no può dare. Ammettilo …
quando vedesti i suoi occhi
spegnersi, la sua vita interrompersi …
Avesti paura.
Aspetto
che qualcuno si
decida a farsi avanti. Intanto, uccido. Uccido chiunque mi intralci,
sempre con
la stessa rabbia dentro. Mi brucia l’anima. È
dolorosa. È insopportabile
E
poi, lo vedo. Deve essere
Ettore. Lo capisco, perché solo lui ha
quell’abilità nel maneggiare la spada.
Si
avvicina a me.
Mi
Vede.
Mi
riconosce.
Riconosce Lui
.
(di nuovo alla sua ombra)
Arrenditi, ragazzo. Sei destinato
ad essere Patroclo.
Puoi fingere quanto vuoi … questa realtà non
cambierà.
Eppure,
mi sento vivo. Sento
dentro di me la familiare morsa, quella voglia di uccidere che mi ha
portato a
fare questa pazzia (perché è di una pazzia che si
tratta.)
Si
avventa contro di me, io
contro di lui. Mi difendo bene. La folla si raduna intorno a noi. Il
loro tifo
mi rimbomba nelle orecchie, eppure non lo sento.
Poi
Ettore domatore di
Cavalli fa roteare la sua lama, avvicinandola a me. Subito mi riparo
con lo
scudo. Ma il colpo arriva, e forte.
Sento
la lama abbattersi sul
mio scudo, le percussioni mi attraverso il corpo varie volte. Barcollo.
(un brutto presentimento
… forse aveva ragione lui)
Lui aveva sempre avuto ragione. Non
eri ancora pronto.
Di
nuovo? No, mai. Mi rialzo.
Mi avvento sul nemico, come un leone sulla sua preda. Eppure, respinge
i miei
colpi, come se riuscisse a prevederli.
Gli
Dei sono dalla sua parte.
Non posso più nulla. Cado di nuovo, mi rialzo, cado, mi alzo
di nuovo.
Vedo
gli sguardi attoniti dei
soldati.
Perdonatemi
…
Perdonatemi,
per non essere
lui. Perdonate i miei sogni, perdonatemi per non essere in grado di
abbattere
Ettore … perdonatemi per essere giovane.
Perdonatemi per essere
Patroclo.
(e allora vedesti la lama veloce)
Brillava nell’aurora. Per
il sole era solo uno
specchio. Per te era una sola cosa.
Morte.
Il
tempo si ferma intorno a
me. Non vedo più nulla. All’improvviso, mi pervade
un dolore fortissimo,
atroce.
Cado
a terra lentamente.
Scariche
di dolore percorrono
il mio corpo, scosso da tremiti così violenti da farmi
dolere il petto.
Porto
una mano tremante alla
mia gola. Sangue. Sangue vivo. Scorre a fiotti dal mio corpo, fa a
macchiare la
polvere.
Polvere
in cui sono finito.
Mi
appaiono lontane le urla di
trionfo dei Troiani, e i gemiti sommessi dei Greci.
Qualcuno
si inginocchia
accanto a me. Mi toglie l’elmo.
E
alloro lo guardo. Lui mi
guarda e i suoi occhi si spalancano. I Troiani sembrano abbattuti i
Greci …
sollevati?
È
una mia impressione, o sono
davvero contenti che sia io qua, a terra, con la gola squarciata, e non
il loro
eroe?
Certo
… come posso essere
tanto stupido. L’ho capito. Sono di troppo.
Continuo
a singhiozzare, a gemere,
ad attendere la morte.
Per
me è finita.
Sono
stato stupido.
Avrei
potuto dimostrare a tutti
chi era davvero Patroclo, avrei potuto far valere il mio onore, e non
quello di
mio cugino.
(non lo potrai più fare
… chiudi gli occhi)
Attendi … intorno
è silenzio.
Una
lama scende veloce su di me.
Mi trapassa il petto. Sento distintamente il mio cuore cessare di
battere, e io
con lui cesso di vivere.
Mai
potrò farmi valere. Ora tutto
è ombra.
Mai
Ciao.
È la prima ff su Troy che
scrivo, quindi
siate clementi. È solo che
ho notato che non ci sono ff su Patroclo, che è il mio
personaggio preferito. Quindi
la sottoscritta ha voluto rimediare.
Vi
prego, se passate lasciate
un commentino!
Grazie.
Sasori_Danna