Note: Ritrovamenti in mezzo alle vecchie cartelle. Scritto - ai tempi che furono - con il prompt di Elisa "Ufficio" e, visto che ci stava, per qualche strano motivo, anche con il prompt "Labirinto, struttura ciclica" @maridichallenge per la #4 settimana del cow-t
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A Dean Smith non piace il nuovo capo ufficio.
E non è solo perché è un po' paranoico da quando lui e Sam hanno cacciato quel fantasma - uno vero, non come quelli che ti fanno vedere su Ghost Hunters alle tre di notte - con ferro e sale. Okay, può effettivamente essere colpa della paranoia. Questo riesce ad ammetterlo. È il genere di cose che succedono, quando scopri che il paranormale esiste e quando diventi protagonista dei sogni di un centralinista con cui hai recentemente fatto amicizia; quando, in quei sogni, siete fratelli. Soprattutto perché ormai è chiaro che Sam non sta cercando di flirtare, e perché da qualche tempo sentire i suoi racconti - pausa pranzo dopo pausa pranzo, tra una risata e una manata sulla spalla - gli provoca un familiare formicolio al petto.
No, non è solo per questo che il nuovo tizio è strano. Strano forte. C'è qualcosa in lui. Non sa cosa. Sa solo che lo guarda in quel modo, come se Dean fosse prezioso, indispensabile, giusto. E ogni volta che ci parla - raramente, poche parole, ordini di ufficio, comunicati stampa e burocrazia - gli causa sempre questo fastidioso ronzio dentro le orecchie. Come l'intermittenza di un canale televisivo, un lieve sbalzo di tensione nelle onde radio del suo cervello. C'è un cambiamento impercettibile nell'atmosfera, e la cosa gli fa paura.
Per questo non gli piace, anche se Sam dice che è simpatico e Jo insiste che ha una cotta per lui ed è per questo che si comporta così con uno che neanche conosce. Che vadano a farsi fottere. Entrambi.
"Dean?"
Dean alza gli occhi dai documenti, chiude le gambe, stende le spalle. Castiel - ecco, il suo nome è quello, ed è stupido che fino a tre secondi prima non lo ricordasse – è sull'uscio dell'ufficio. Rimane lì, bilanciandosi tra l'entrare e rimanere fuori, in una piccola linea di confine, nel mezzo. Aggrotta la fronte come se vedere Dean gli provocasse qualche tipo di reazione allergica, poi scaccia via tutto, e ritorna ad avere quella faccia di pietra superinquietante. "Chiedono di te in contabilità" dice, pacato, chiudendo la porta dietro di sé, lasciando Dean con la bocca aperta, perché forse stava per dirglielo, che non gli piace affatto; o forse stava per invitarlo fuori a cena, non lo sa bene. In ogni caso, 'fanculo, pensa, alzandosi in piedi e lanciando un'occhiata stanca alla scrivania e poi lanciando un'altra occhiata alla porta.
Aspetta che si apra di nuovo.
Non succede.
Fanculo il doppio.
A Dean Smith non piace il nuovo capo ufficio.